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Autore: Ino_Nara    28/05/2013    4 recensioni
Da un po' di tempo pensavo a questa storia e ho deciso di scriverla. In genere scrivo molte storie ma questa è la prima fanfiction che pubblico. Parla dell'amore tra una giovane ragazza e Ezio Auditore nato tra combattimenti e allenamenti. Cercherò di esprimere i sentimenti attraverso le parole perchè proprio di sentimenti parla la mia storia. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cesare Borgia, Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Mario Auditore, Volpe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un amore rivelato

L’indomani mi svegliai sul petto del mio amato Ezio….amato….già…mi ero innamorata! Mi misi gli abiti da assassina, col pugnale di Ezio mi tagliai i capelli alla meno peggio,corti più dei suoi ma abbastanza lunghi da legarli. In quel momento Leonardo da Vinci entrò nella stanza. “Il mio maestro ha commissionato questo suo ritratto ieri, lo lascio qui” “Aspettate” sussurrai “potreste prestarmi un po’ di color porpora e pece?”  Leonardo senza fiatare mi porse le polveri. Uscì dalla stanza insieme a lui e mi diressi verso la cucina dove presi un uovo. Andai dal fabbro della confraternita e mi feci dare due scarti di ferro. Tornai nei miei alloggi e mi preparai degli orecchini argentati, con l’uovo mischiato alla porpora feci della ‘vernice’ per le unghie e allo stesso modo ma con diversi procedimenti il rosso per le labbra. Con la pece colorai le palpebre. Ero pronta. Presi a sistemare la camera di Ezio e andai a preparargli la colazione. Misi tutto su un vassoio e portai vino e pane dolce in camera sua cercando di sistemare il tutto nella maniera più carina possibile. In quel momento Ezio si svegliò. “ Chi sei tu?” mi voltai e il suo volto cambiò. “Sono Isabella non ricordi?” “S….se…..sei davvero ….davvero…stai davvero bene con il vestito degli assassini….ma….ma che hai fatto ai capelli?”  “Beh non mi sarebbero serviti a niente tranne a intralciarmi!” Ezio mi guardò fiero mentre io gli allungavo i vestiti. “Riguardo a ieri…” disse lui serio. “Non dire niente ti prego!” Così finì la nostra conversazione. Ezio mangiò e mi fece i complimenti per l’ottima cucina. “Vediamo se sei altrettanto preparata sul campo.” Mi portò in città passando dai tetti. “ Vedi quelle guardie? Uccidile!” Io senza una parola mi lanciai in un covone di fieno,attesi che la prima delle tre guardie si avvicinasse e la uccisi con la lama celata nascondendola nel covone. Facendo così però la guardia infilò la lancia nel covone costringendomi a uscire. Parai ogni suo colpo e non avendo altra vai di scampo alzai il ginocchio e lo colpì in pieno stomaco, con un fendente lo tagliai da spalla a fianco. La terza guardia era a cavallo. Sentì la voce di Ezio urlare dal tetto “Vediamo se infierisci su un cavallo innocente.” Io attesi pazientemente che il cavallo partisse al galoppo verso di me e gli ferì la zampa facendo cadere lui e la guardia che si meritò la mia spada nel petto. Prima di risalire sul tetto strappai un pezzo di stoffa dalla mia sottoveste e fasciai il cavallo. Poi tornai da Ezio che mi fece i complimenti:”Sei più abile di quanto sperassi! Domani verrai in missione con me!”

Quel pomeriggio fu velocissimo,la cena silenziosa e tutti a letto presto per essere riposati per l’attacco a Cesare Borgia. Io e Ezio entrammo negli alloggi,io andai a letto ma poco dopo Ezio entrò dalla porta che collegava le nostre camere. Si sedette sul bordo del mio letto e disse con tono dolce “Se non te la senti di venire domani puoi rimanere qui, ma avrò bisogno di te per riuscire a entrare. Domani niente abiti da assassina dovrai mettere quelli sul tavolo. Le armi le terrai sotto il vestito e ci farai entrare. Ti auguro già ora buona fortuna. Domani verrò a svegliarti io. Buona notte Isabella.” Detto ciò si alzò mi baciò sulla fronte e tornò nella sua camera. Al canto del gallo Ezio venne a svegliarmi e mi portò un pezzo di pane. Io mi vestii e andai con lui nella sala principale. Decidemmo che io sarei andata al castello a cavallo e gli altri mi avrebbero seguito dai tetti. Nel giro di due clessidre io ero alle prese con dieci guardie. Una si avvicinò pericolosamente a me. Avrei sguainato la spada ma Ezio mi aveva detto di non farlo. La guardia mi prese il braccio e me lo piegò dietro la schiena facendomi urlare di dolore. Ezio in quel momento si era gettato dal tetto e aveva ucciso la guardia che mi teneva per il polso. Allora sguainai la spada e schiena contro schiena uccidemmo quasi tutte le guardie. Stavamo per scappare quando una guardia mi buttò a terra e se non fosse arrivato Ezio non so cosa mi sarebbe successo. La guardia però l’aveva sentito arrivare e aveva girato la spada conficcandola nella spalla di Ezio e facendola girare. Ezio cadde a terra esanime e io all’apice della sopportazione urlai e conficcai la spada tra le scapole della guardia trapassandola da parte a parte, e come se non bastasse con la pistola della lama celata gli sparai alla testa. Presi Ezio come lo potevo e lo caricai a cavallo. Partimmo al galoppo e io mi beccai una freccia in piena schiena. Continuai a galoppare nonostante il dolore e raggiunsi il covo dell’isola Tiberina. Affidai Ezio agli assassini e andai a occuparmi del cavallo. Non sapevo come stesse Ezio e non riuscivo a stare tranquilla. Con la freccia ancora nella schiena corsi in camera di Ezio e vedendo che stava bene mi buttai tra le sue braccia che mi tendeva e mi misi a piangere disperata.  “Scusa!Scusa non volevo! E tutta colpa mia!!!!” lui con tono calmo e pacato disse “Non è affatto colpa tua tesoro non hai fatto niente di male!” detto ciò mi baciò davanti a tutti gli altri assassini che rimasero in silenzio a guardare stupiti. “Ma che hai nella schiena amore? Medicatela!” ordinò. Mi tolsero la freccia dalla schiena,disinfettarono e mi fasciarono. Poi ci lasciarono da soli. Io un po’ preoccupata per la risposta chiesi a Ezio “Perché?” “Perché sei meravigliosa e bravissima. E perché tutte le volte che ti guardo mi sento rinascere.  Vieni qua!” Mi avvicinai a lui e ci baciammo di nuovo. Io sul suo petto e lui con le braccia intorno a me, quasi per proteggermi ci addormentammo.

Note dell’autrice

Scusate se nell’ultima parte non sono riuscita a esprimere bene i sentimenti ma ho fatto del mio meglio! Grazie a tutti quelli che hanno letto. Recensite per farmi sapere le vostre opinioni

 

  
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