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Autore: Ino_Nara    28/05/2013    3 recensioni
Da un po' di tempo pensavo a questa storia e ho deciso di scriverla. In genere scrivo molte storie ma questa è la prima fanfiction che pubblico. Parla dell'amore tra una giovane ragazza e Ezio Auditore nato tra combattimenti e allenamenti. Cercherò di esprimere i sentimenti attraverso le parole perchè proprio di sentimenti parla la mia storia. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cesare Borgia, Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Mario Auditore, Volpe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Come tutto cominciò

Cosi mi ritrovavo in quella buia cella, io che non avevo mai fatto nulla di male. Rapita così dagli assassini,senza un vero motivo. Quel giorno stavo facendo i miei soliti esercizi di tiro con l’arco e provavo qualche fendente e qualche affondo con la mia spada, quando udì un fischio che ben conoscevo, gli ASSASSINI! Da qualche giorno cercavano di catturarmi e io riuscì sempre a scappare, fino a quel giorno. Mi arrampicai sull’albero più altro e iniziai a scappare sui tetti fin quando una freccia mi colpì alla gamba. Fiotti di sangue uscivano dalla mia caviglia e non riuscì più a muovermi. “Avete vinto!” urlai e chiusi gli occhi.
 Quando mi svegliai ero li, nella cella… Da due giorni avevo mangiato solo pane e bevuto solo acqua. Stavo proprio pensando a quello quando una voce mi scosse dai miei pensieri: “Tu! Guardami!”. Senza girarmi esclamai: “Tu ha un nome!” “E quale sarebbe?” disse l’uomo,con un tono cosi caparbio che con tono sottomesso bisbigliai “Isabella…” “Isabella potrei guardarvi in volto?” Quella voce severa e dolce al tempo stesso mi fece voltare immediatamente. Guardai quel ragazzo dritto negli occhi. Lui si tolse il cappuccio e mi porse la mano attraverso le sbarre. “Ezio Auditore, piacere.” Era bellissimo,profondi occhi neri e capelli castani lunghi fino alle spalle raccolti in una coda, corporatura possente. Il suo sguardo divenne cupo e sola a quel punto notai la sua mano e con grazia gli porsi la mia. “Perché sono qui?” dissi con il tono meno spaventato che avevo. “Ti ho osservato a lungo e ho una proposta da farti che mi auguro vorrai accettare.” “Ditemi.” “Siete molto agile,come avete dimostrato sfuggendomi varie volte,sapete giocar di spada molto bene e inoltre tirate con l’arco e la balestra.” “Arrivate al dunque.” “Volete essere dei nostri? Rifletteteci tornerò questa sera.” Così rimasi sola. Io….un assassina….la prima ragazza a entrare nella confraternita….mi ci vedevo bene….e poi…Ezio….non era affatto male come affare!
Quando Ezio tornò non era ancora sera,questa volta però entro in cella e si sedette affianco a me. “Allora Isabella… Avete riflettuto?” Un titubante si scivolò dalla mia bocca. Il ventenne mi guardò con aria stupefatta “ Come scusa?” “Sarò dei vostri!” risposi fiera. Ezio mi abbracciò ma si staccò immediatamente. “Seguitemi.” Mi portò sul tetto dove si volse la cerimonia. Il salto della fede. Ero la prima assassina! Ezio mi fece di nuovo cenno di seguirlo e questa volta mi condusse in una gigantesca sala dove dal pavimento era stata ricavata una vasca. La vasca era colma di acqua fumante. Sul tavolo dei vestiti, un pettine e uno specchio rotto. “Lavatevi e venite a cena nella grande sala al primo piano.” Detto ciò se ne andò.Mi slegai i lunghi capelli, mi tolsi i vestiti ed entrai in acqua. Era la cosa più rilassante del mondo! Dopo un po’ di tempo sentì una voce diversa da quella di Ezio gridarmi:”Signorina siete attesa a cena!” “Io di qui non mi muovo!” gridai. Passarono qualche minuti prima che la porta si spalancò. “ Ezio che ci fate qui?” urlai. “Isabella uscite dall’acqua stiamo morendo di fame e non si cena senza un frat…ehm….una sorella!” “Porgetemi un telo!” dissi uscendo dall’acqua e girandomi di schiena. Lui si girò e rimase interdetto ma mi avvolse il telo addosso. “Posso aiutala in qualche altro modo?” disse provocatorio. “Veramente si” mi affrettai a dire,”smettetela di darmi del lei e aiutatemi a stringere il corpetto.” Lui mi strinse i lacci e se ne andò. Mi vestii e lo seguì nella grande sala.
Un valletto mi fece accomodare in un piccolo tavolo a parte e poi portò il cibo in tavola. “Oggi carne al sangue” annunciò “e per la signorina abbiamo un ottima zuppa.” Disse mettendomi davanti una brodaglia puzzolente. “Puoi tenertela la tua zuppa.” mormorai a denti stretti per non farmi sentire. Gli altri facevano festa mangiando e bevendo mentre io non avevo ancora toccato cibo. Ezio se ne accorse e si alzò suscitando il silenzio di tutti. “Portatemi un piatto per favore!” venne al mio tavolo e mi porse la mano. Io mi affrettai a porgli la mia. Mi fece alzare e mi fece sedere affianco a lui porgendomi un boccale di vino e un piatto di carne. Mangiammo e bevemmo tutta la sera. Ad un certo punto Ezio prese parola e disse a gran voce:”Mostro alla signorina i suoi alloggi voi sgomberate la tavola e andate a dormire.”  Il mio e il suo alloggio erano separati da quelli degli altri ma erano comunicanti l’uno con l’altro. Praticamente il mentore aveva dato a me metà del suo immenso alloggio. Mi mostrò la mia stanza e mi fece vedere che sul tavolo c’erano i miei vestiti da futura assassina. “Ti va di provarli?” chiese.  “No! In questo momento vorrei avere meno cose possibili addosso…”parlava il vino, o forse no…. In fondo Ezio era davvero un gran bel ragazzo… Mi si avvicinò e con voce estremamente calma disse:”Lascia che ti aiuti.” Quella sera fu magnifica ma non ricordo nient’altro purtroppo.

Note dell'autrice
Ciao a tutti!!! Scusatemi tanto per la scarsa lunghezza del capitolo. Questa è la mia prima fanfiction e sono un po' agitata...non credo attirerà molti lettori ma per favore fatemi sapere! Nel frattempo sto scrivendo il secondo capitolo. Spero vi piaccia!
  
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