Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: breathrauhl    28/05/2013    2 recensioni
"in quel momento anch'io avevo ripreso a vivere, avevo ritrovato me stessa nel suo battito cardiaco"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La morte è un vicolo cieco.
Se la scegli non ci sono alternative.

L'obitorio.
Potevo capitare in qualche altro posto?
Tipo il reparto maternità?
Ma ovvio che no, l'obitorio dava un tocco di ancora più macabro a quest'ultima ora che ho passato.
Ricapitoliamo.
Mi sono svegliata in un letto d'ospedale con i polsi fasciati, ho scoperto che mia madre tradisce mio padre, sono stata violentata e ciliegina sulla torta sono in un obitorio.

Mi guardai un po’ intorno e per fortuna nessun cadavere era esposto,tutti nelle loro cassa.
Tirai un sospiro di sollievo anche se non era proprio adatto visto che quella gente era morta, ma se non avrei voluto fare la stessa fine beccandomi uno spavento ero più che felice di sospirare.
Feci alcuni passi nella stanza dalle luci basse.
Faceva abbastanza freddo,ma era normale visto che la temperatura doveva mantenere quei corpi intatti.
Camminai per la stanza fino a quando vidi una tenda che faceva ombra a qualcosa,o meglio a qualcuno.
Qualcuno steso su un tavolo.
Mi ghiacciai al pensiero di essere i compagnia di un morto.
Sentii aprire la porta della stanza e non sapevo che fare.
Feci la cosa più ovvia al mondo, nascondermi sotto il tavolo di metallo dove giaceva quel cadavere.
Dovevano essere due infermieri.
"Allora Alex che ne pensi della dottoressa Smith? Ha un culo che non puoi fare a meno di notarlo"
'Uomini' pensai
"Non è il mio tipo amico,ora dobbiamo muoversi e portare queste cose al dottore"
"Okay usciamo di qui,ho sempre i brividi ad entrarci"
"Andiamo"
"Non ditelo a me"
Dissi a bassa voce.
Uscii da lì sotto e mi ritrovai davanti al cadavere.
Era coperto da un velo bianco.
Non potevo credere all'idea che mi era passata per la mente: scoprire il velo bianco.
Avevo diciassette anni ma avevo in corpo la curiosità di un bimbo di quattro.
Poggiai la mano sul lenzuolo e con delicatezza,lentamente lo alzai.
Era un ragazzo.
Potava avere sui diciotto anni.
Capelli color oro,un po’ arruffati e rasati si lati, la pelle liscia,quasi perfetta,come la sua bocca delicata.
Doveva essere così morbida.
Il suo viso aveva dei lineamenti molto dolci.
Ogni centimetro della sua pelle,ogni angolo sembrava così perfetto che quel ragazzo sembrava una statua.
Era perfetto.
La sua espressione era serena,come se stesse dormendo beato.
Quel ragazzo era bellissimo.
Non poteva essere morto, era troppo giovane.
Chissà qual'era il suo nome.
Ad un tratto ricordai come nei telefilm che ogni cadavere aveva un braccialetto con segto il proprio nome.
Scoprii il lenzuolo all'altezza del bacino e cacciai la sua mano fuori.
Porca miseria anche le mani aveva perfette quel tipo.
Sentii una scossa.
Quando le sue mano sfiorarono le mie dita una scossa mi fece raddrizzare le spalle.
Non erano fredde le sue mani,strano,erano tiepide.
Girai l'etichetta del braccialetto per leggere.
"Justin Drew Bieber".

  
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