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Autore: Neverlethimgo    28/05/2013    8 recensioni
Tutte le ragazze sognano il ballo scolastico, giusto?
Sbagliato, non Holly. Non la ragazza che odia le cheerleader e i trucchi spastici sul visto, non lei.
Ma cambierà presto idea quando si tratterà di incontrare il suo amore impossibile...
Tratto dai capitoli:
“Guarda il lato positivo: ora sei proprio come Cenerentola! Spera solo che non ti chieda di rincasare a mezzanotte!”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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56.

 
 
Holly non fece in tempo a raggiungere la porta d’ingresso della casa di Justin, vide sua madre camminare a passo lento lungo il vialetto con il capo abbassato, accorgendosi della figlia solo quando questa iniziò a parlare.
Ti prego, dimmi che non hai fallito e che Pattie lascerà Jeremy” disse Holly tutto d’un fiato, serrando gli occhi ed incrociando le dita di entrambe le mani.
La donna prese un respiro profondo e, posando lo sguardo su di lei, rispose: “non è andata esattamente come io e te speravamo.
Justin, che fino a quel momento era rimasto totalmente assente a quella conversazione, le affiancò, percependo all’istante l’aria triste che tirava.
Che ti ha detto?” insistette Holly.
È un discorso complicato, Holly” cercò di liquidarla velocemente la madre e, nel frattempo, Justin si fiondò dentro casa, lasciando distrattamente la porta d’ingresso aperta.
Quindi dovrei dedurre che le cose non cambieranno” sbottò il biondo, facendo cadere a terra lo zaino che fino a poco prima reggeva sulle spalle.
Posso sapere che cos’avete tutti oggi?” ribatté Pattie, voltandosi verso il figlio.
Rispondi alla mia domanda.
No, Justin, non cambieranno e, se riuscirai a superare l’anno, non ci trasferiremo in California, ma, come sai, non dipende da me. Hai sentito tuo padre, no?
È così difficile troncare tutto con lui?” Justin non aveva alcuna intenzione di chiudere quella discussione e non lo avrebbe fatto fino a che essa non avrebbe portato ad una conclusione concreta.
Si lo è! Ne ho già parlato prima con Anne, per favore non insistere anche tu.
Perciò mi dovrò rassegnare all’idea che non rimarrò a lungo qui ad Atlanta? Buono a sapersi” sbottò lui, per poi dirigersi a grandi falcare in camera sua e sbattere violentemente la porta dietro di sé.
Holly, che era rimasta sulla soglia della porta d’ingresso per tutto il tempo, si sentiva totalmente fuori luogo e non considerava più una buona idea raggiungere il suo ragazzo dentro quella casa.
Pattie si accorse di lei e le sorrise, dedicandole uno sguardo colmo di compassione, per poi dirle: “se vuoi vai da lui.
Holly non se lo fece ripetere due volte ed irruppe nella stanza del biondo, trovandolo sdraiato sul letto con lo sguardo fisso sul soffitto.
Vorrà dire che dovremo per forza concentrarci sul piano A” disse lei, appoggiando lo zaino accanto al muro e dirigendosi verso la scrivania del biondo, dov’erano malamente accatastati tutti i suoi libri.
E cioè? Farmi studiare fino alla morte?” ribatté lui con uno strano tono sarcastico.
Hai capito bene. Se non sbaglio” mormorò la ragazza tra sé e sé, mentre sfogliava il libro di biologia,”dovrebbero essere quaranta pagine circa.
Quaranta pagine da studiare entro domani?!” Justin sobbalzò dal letto, guardandola sconcertato.
La ragazza annuì, ignorando del tutto l’espressione che Justin le stava volgendo.
Coraggio, cominciamo da qui.
Senza perdere altro tempo, si sedette ed iniziò a scrivere piccole frasi, alternate da alcuni schemi altrettanto ridotti.
Che stai facendo?” le domandò Justin affiancandola, sempre più confuso di quanto stesse trascrivendo su quel vecchio quaderno.
Sto scrivendo le cose più importanti, così ti sarà più facile impararle.
Oh, andiamo, Holly, non voglio che faccia tu tutto il lavoro. Mi sento in colpa.
Holly sospirò, per poi soffermarsi qualche istante a guardarlo. “L’unica ragione per cui dovrai sentirti in colpa è se non passerai il test di domani.
Justin parve non voler sentire ragioni, l’afferrò per il polso, costringendola a lasciare sulla scrivania quel libro ancora intonso, segno che non era nemmeno mai stato aperto prima di allora.
Holly scattò in piedi, dedicandogli un’occhiata torva e chiedendogli implicitamente spiegazioni, ma lui si limitò a sorriderle ed era buffo come riuscisse a farlo solo con lei.
Justin posò entrambe le mani sui suoi fianchi, l’attirò a sé ed appoggiò delicatamente le labbra sulle sue; Holly l’assecondò per poco, poi si allontanò lievemente e riprese a guardarlo con aria interrogativa. “Per quanto io preferisca pensare solo a te, non credo sia possibile. Devi studiare, Justin” pronunciò a malincuore lei, mordendosi il labbro inferiore e non curandosi di come quel gesto stesse lentamente iniziando a far impazzire il biondo.
Holly era tentata di sedersi nuovamente a quella scrivania, ma venne trascinata prontamente sul letto e Justin si sdraiò quasi completamente sopra di lei, volgendole sempre quel sorriso beffardo.
Le spostò una ciocca di capelli che al momento le ricadeva sul viso, facendo scorrere la mano sino al collo e la baciò di nuovo, serrando gli occhi ed oscurando tutto ciò che lo circondava.
Nonostante i buoni propositi, la ragazza questa volta non lo allontanò, tuffò in quel bacio quanta più passione le riuscì di trasmettere e forse andò un po’ oltre, perché non si accorse che Justin le stava già sollevando la maglietta.
Justin, n-no” mormorò lei di malavoglia.
Shh” soffiò lui sulle sue labbra, “non parlare” e Holly obbedì.
 
Non potei obiettare, dovetti lasciarlo fare, ascoltare ancora una volta il suono della voce e, sì, lo avrei fatto per ore.
Più di tutto, in quel momento, avrei desiderato non pensare al peggio, essere convinta che tutto sarebbe andato per il verso giusto, ma qualcosa mi diceva che non sarebbe stato così.
Lo guardai negli occhi, erano più belli che mai, all’interno di essi aleggiava quel luccichio che raramente avevo visto ed era lo stesso che probabilmente avevo io.
Sentivo le sue mani poggiate sui miei fianchi ed erano fredde, tanto che rabbrividii, ma fu piacevole. Avvicinai il mio viso al suo e lo baciai ancora una volta, inspirando a pieno il suo profumo. Dio, quanto l’amavo.
 
Justin fece per sfilarle la maglietta quando udì la voce di suo padre provenire dal salotto. Scattò immediatamente in piedi, sempre più confuso sul da farsi.
Devo andare, vero?” domandò lei mettendosi a sedere.
Non penso rimanga qui tutta la sera, però se entra qui e ti vede…
Chiudi a chiave” ribatté lei a bassa voce e così fece lui.
Rimase accanto alla porta, con l’orecchio appoggiato su di essa e non si scostò fino a che il suono di quella voce non si spense del tutto.
Aspettami qui” le disse poco prima di uscire dalla stanza. Camminò a passo lento sino alla cucina, evitando più che poté di farsi vedere.
Puoi metterti il cuore in pace, è uscito.
Pattie lo fece sobbalzare, raggiungendolo alle sue spalle. Justin tirò un sospiro di sollievo e ritornò in camera, dove trovò Holly nuovamente impegnata a leggere quel libro.
Mi allontano per cinque secondi e tu sei ritornata a fare quei dannati schemi?!” sbuffò lui richiudendosi la porta alle spalle.
Poche chiacchiere e comincia a studiare questi” strappò una pagina da quel quaderno e gliela porse.
Justin rigirò quel foglio tra le mani, assumendo un’espressione quasi schifata al solo pensiero di doversi dedicare a quella materia, ma non obiettò.
Più passava il tempo più i pensieri dei due prendevano strade diverse: Holly iniziava a convincersi che ce l’avrebbe fatta, lui invece no.
 
Più leggo queste cose, più mi dimentico quelle che ho letto dieci minuti fa. Iniziò a vedere sempre meno possibilità di superare quel fottuto test” sbottò lui lasciandosi andare a peso morto sul letto.
Holly gli dedicò un’occhiata comprensiva e lo raggiunse, sedendosi accanto a lui.
Vedrai che domattina ricorderai tutto” provò a rassicurarlo lei, finendo per lasciargli un bacio sulla fronte.
Il biondo abbozzò un sorriso e Holly disse: “devo andare adesso, ci vediamo domattina e, mi raccomando, studia!
” ribatté lui svogliato e, una volta che rimase solo, riprese in mano tutti i fogli sparpagliati sul letto e li mise in ordine, facendoli scorrere e rileggendoli di volta in volta.
Non seppe con esattezza che ore furono quando si addormentò con la faccia in mezzo ai fogli, ma non trascorse molto tempo prima che il sole facesse nuovamente capolino in quella stanza.
Si svegliò di soprassalto, provocando un leggero rumore muovendosi sopra i fogli, alcuni di essi erano ridotti in uno stato pietoso, stropicciati e strappati al centro, altri, quelli che poco prima giacevano sotto al suo viso, leggermente umidi.
Cazzo” imprecò sotto voce, cercando di riordinarli alla bene e meglio. Gettò un’occhiata all’orologio sulla parete, era in ritardo e, cosa peggiore, non ricordava niente.
Si cambiò i vestiti nel giro di pochi minuti, poi schizzò fuori dalla stanza con il libro sotto braccio e i fogli in mano, si mise lo zaino, lasciato all’ingresso, in spalla ed uscì di casa senza nemmeno salutare sua madre.
Justin, ma che ti è successo? Siamo in un ritardo assurdo!” lo rimproverò Holly, prendendo in mano i fogli stropicciati che reggeva il biondo.
Lo so, mi sono addormentato tardi e-
E lo hai fatto sopra gli appunti” lo anticipò lei, poco prima di cominciare a correre verso scuola.
 
 
Non ce la farò mai, non mi ricordo niente” sbottò lui, passandosi una mano tra i capelli e rileggendo quel che ne restava di quelle scritte.
Ce la farai” disse con tono sicuro lei, posando entrambe le mani sulle sue spalle e scuotendolo leggermente, “ora vai.
Justin obbedì ed entrò in aula, la professoressa White era già seduta dietro la cattedra e non evitò di lanciargli un’occhiata di disappunto.
Aspettavamo giusto te” disse poi, facendogli segno di sedersi al suo banco.
Subito dopo,la donna distribuì a tutti quattro fogli, i quali recavano almeno dieci domande ognuno; non appena Justin ebbe i suoi davanti, impallidì, diventando sempre più nervoso ad ogni quesito che leggeva.
Aveva solamente un’ora di tempo e l’unico che sembrava non aver ancora iniziato a scrivere era lui.
Si guardò attorno, ma il compagno più vicino distava almeno tre passi da lui e riuscire a vedere quanto avesse scritto era impossibile.
Maledisse suo padre per avergli ritirato il telefono, maledisse sé stesso per essersi ridotto all’ultimo momento a studiare e maledisse quell’odiosissimo test che era sicuro di non passare.
Il tempo passava e l’unico segno a penna, presente sul foglio, citava il suo nome.
Strinse la mano sinistra in un pugno e cambiò foglio, trovando fortunatamente un paio di domande delle quali conosceva la risposta. Si mise a scrivere il più velocemente possibile, cercando di far mente locale di quanto aveva studiato, ma più rileggeva quelle blande risposte, più si accorgeva che non ce l’avrebbe fatta.
Venti minuti. Venti minuti e la campanella avrebbe segnato la fine di quell’ora straziante e quella fu l’unica volta, in tutta la sua vita, che desiderò che a scuola il tempo si fermasse.
Cambiò nuovamente foglio, trovando una sola domanda alla quale dare una risposta. Il quarto foglio, invece, era forse quello più semplice. Era necessario sbarrare la risposta corretta e, sebbene non fosse troppo sicuro di ciò che segnava, le probabilità di sbagliare erano nettamente ridotte rispetto alle domande aperte.
La campanella suonò e la professoressa non attese un solo istante di più prima di iniziare a ritirare tutti i fogli.
Fortunatamente partì dal fondo e Justin ebbe qualche altro futile secondo per cercare di completare il compito.
Basta così” mormorò la donna, sottraendogli il foglio ed allontanandosi da lui.
Avrete i risultati entro le tre di oggi pomeriggio, saranno esposti in bacheca, accanto all’ingresso della segreteria” detto ciò uscì dall’aula, così come fecero tutti gli altri studenti,meno lui.
 
Holly lo raggiunse, irrompendo nell’aula e scontrandosi con alcuni ragazzi che nello stesso momento la stavano lasciando.
Prima di aprir bocca, scrutò la sua espressione e porgli qualsiasi domanda sarebbe stato inutile.
Non dirmi che è andato così male” biascicò sedendosi sul suo banco.
Contando il fatto che le domande erano quaranta, ed io avrò risposto si e no a quindici, direi sì, è andato male.
Ma Justin” fece per continuare lei, ma lui la interruppe. “Non dire niente, okay? Oggi alle tre saprò quanto ho preso. Per ora non lo voglio sapere.
 
 
Il resto delle ore mancanti trascorse più lentamente che mai, l’ansia lo stava nettamente mangiando vivo ed il ticchettio del suo orologio da polso non lo aiutava per niente.
Era più che sicuro di aver fallito, era più che sicuro che lui ad Atlanta non ci sarebbe più rimasto e questo non poteva evitarlo.
L’ultima campanella suonò e con velocità fulminea si presentò davanti alla bacheca. Il suo cognome era uno dei primi, poggiò l’indice sopra di esso e lo fece scorrere verso destra, sino ad arrivare al voto effettivo.
‘F’. L’equivalente di un’insufficienza difficilmente recuperabile, un’insufficienza che, a quel punto dell’anno, avrebbe compromesso tutto.





Spazio Autrice:
{Leggimi u.u}
Perché sono qui?
Bella domanda, iniziavo a dubitare anche io del mio ritorno...
Okay, la risposta è semplice: ho letto quello che mi hanno scritto oggi su ask, ho riletto ancora una volta le recensioni che mi avete lasciato, in particolare quella di 'weretogether' e ho realizzato (forse un po' tardi) che sono abbastanza un'idiota a far passare così tanto tempo. Non è giusto per voi che continuate a seguirla dover aspettare così tanto. 
La verità è che forse ho paura di finirla, come ben sapete non mancano molti capitoli alla fine e per me questa è una storia davvero importante, sebbene non sia la fanfiction del secolo. La porto avanti da due anni e penso di non essermi mai affezionata a nessuna protagonista come a Holly (visto che molte parti di lei sono prese dal mio modo di essere.)
Spero di non dover far passare ancora così tanto tempo, non voglio nemmeno che chi la segue già smetta di farlo, perciò proverò a mettermi d'impegno e ad aggiornare velocemente.
Grazie davvero per continuare a seguirla, per me significa il mondo.

Alla prossima!
Much Love,
Giulia
@Belieber4choice on twitter and instagram. se avete domande, questo è il mio ask.

   
 
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