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Autore: Allegra_    28/05/2013    6 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 32

E Se Il Per Sempre Non Esiste, Noi Siamo Qui Per Inventarlo


<< Vogliamo i particolari !! >> strillò Mic esasperata ed Hill annuì energica.
Avevo sempre pensato di essere l’unica persona relativamente normale tra noi tre, ma quella mattina ne avevo davvero avuto la certezza.
Circa un’ora prima mi era venuta la brillante idea di aprire una videochiamata a tre su skype per raccontare loro della giornata precedente.
Mossa assolutamente sbagliata.
Non avevo neppure concluso la frase Io e Fra’ ieri abbiamo fatto … che avevano iniziato a squittire come delle galline chiedendomi sempre di più.
Da una parte ero contenta del rapporto che si era andato a creare tra loro da quando avevo chiarito la storia di Francesco con Hilary, dall’altra però, insieme sapevano essere davvero micidiali.
<< Vi ho già ripetuto che non avrete da me nessun particolare!! Chiamate Fra’ se vi va !! >> risposi facendo loro la linguaccia.
<< Ma figurati se quello ci viene a dire qualcosa !! >> sbuffò scocciata la riccia.
Risi di gusto.
<< Vediamo di passare avanti, và !! >> esclamò Hill << Che mi dici della serata con Ste’? >>
Non avevo ancora capito se la cotta per lui gli fosse passata o meno, perciò parlarne con lei mi metteva sempre a disagio, ma nonostante questo c’eravamo promesse di non avere più segreti tra di noi, quindi risposi sincera.
<< Tutto assolutamente romantico e perfetto, ma … >> non riuscii nemmeno a completare la frase che Mic lo fece al posto mio.
<< Ma non era Fra’ >>
<< Già >> sospirai.
Non ero in pace con me stessa, soprattutto dopo la giornata precedente, eppure non potevo non ammettere che ero felice, perché avevo accanto la persona che amavo di più al mondo, anche se non come entrambi avremmo voluto.
Ma non era il momento di lasciare Ste’, si sarebbe sentito preso in giro da me e in effetti lo era, soltanto che non volevo renderlo palese ai suoi occhi.
<< Quando hai intenzione di dirgli la verità ?? >> mormorò Hill seria.
<< Non lo so ancora, ho paura di ferirlo >> biascicai incerta.
<< Lo ferirai comunque >> rispose quella tagliente.
<< Lo so >> conclusi seriamente dispiaciuta.
Ma con una migliore amica pazza come Mic era davvero difficile rimanere triste per più di due secondi.
<< Bene, adesso cambiamo argomento >> sorrise infatti quest’ultima << Perché non mi fai vedere il meraviglioso vestito che hai intenzione di portare per il mio compleanno ?? >>
In effetti il giorno dopo saremo dovuti partire per Londra e la nostra video-chat avrebbe dovuto aiutarci a preparare le valigie, cosa che – ovviamente – non avevamo minimamente fatto.
Il vestito di cui parlava Mic l’avevo acquistato due giorni prima in centro e l’avrei sicuramente portato per indossarlo la sera del suo compleanno, il 19 di Febbraio, nel locale in cui i professori avevano promesso di portarci per festeggiarla.
Lo tirai fuori dall’armadio e glielo mostrai in maniera teatrale: un po’ alla volta.
La reazione che ebbero entrambe però mi colpì del tutto: scoppiarono a ridere lanciandomi sguardi ironici.
<< Che avete da ridere ?? >> sbottai scocciata.
<< Il vestito è stupendo, ma se Fra’ ti vede con quello addosso non ti farà nemmeno muovere un passo fuori dalla tua camera >> rispose semplicemente Mic, continuando a ridere.
<< Che significa ?? >>
<< Che è talmente geloso e possessivo da non permettere a nessuno di vederti così bella, e che ti porterà in camera per fare … >>
<< Ok ho capito !! >> esclamai stupita dai pensieri che quelle due potevano macchinare << E comunque a Fra’ non farà né caldo né freddo !! >>
Le due si lanciarono uno sguardo d’intesa prima che Hill esclamasse: << Prova a chiederglielo !! >>
Afferrai il telefono e a mò di sfida composi il numero di Francesco guardandole di sottecchi.
 

Francesco’s Pov

<< E insomma, ci dici com’è stato ?? >> esclamò Giò continuando a muovere spasmodicamente le dita sul joystick.
<< Come vuoi che sia stato, idiota !!?? >> lo riprese Dodo per poi continuare << Sicuramente meraviglioso, dolce, romantico … >>
<< Ma vuoi far parlare lui ?? >> sbottò il primo scocciato << è da un’ora che parli soltanto tu !! Fra’ non è sdolcinato come te !! >>
Edoardo alzò delicatamente il dito medio verso di lui che rise divertito.
<< Allora, com’è stato ?? >> mi domandarono poi in coro.
Chiusi gli occhi e in un attimo le immagini del giorno prima mi invasero la mente.
E tutto era pieno di lei, dei suoi baci, delle sue carezze, della sua timidezza iniziale, del suo essere così dannatamente sexy e passionale una volta sciolta.
Noemi mi aveva lasciato incantato ogni secondo di più con i suoi sorrisi, con il suo lasciarsi stringere e proteggere da me.
E quella frase poi, Promettimi che ti prenderai cura di me, mi aveva totalmente spiazzato.
L’avevo sempre fatto, seppur inconsapevolmente.
Quando le avevo prestato la mia felpa perché aveva bagnato la sua, quando l’avevo accompagnata al Mc per evitare che si perdesse, quando avevo pagato io per lei, quando l’avevo baciata quella sera da Ste’, quando avevo iniziato ad odiare il mio migliore amico semplicemente perché l’aveva abbracciata, quando le avevo regalato quella collana per Natale, quando le avevo chiesto di metterci insieme, quando l’avevo telefonata venti volte al giorno mentre era in viaggio a Firenze, quando mi ero sentita morire al vederla con Ste’, quando quel giorno finalmente avevamo fatto l’amore.
Avevo sempre tentato di darle il meglio di me, di curare ogni mio difetto affinchè le risultasse più accettabile, avrei perfino messo il gel sui miei capelli perennemente scompigliati se me l’avesse chiesto.
Perché Noe era la cosa più bella che avessi mai avuto, e mi sarei sempre, ma davvero sempre, preso cura di lei.
<< Terra chiama Fra’ !! >> esclamò Giò divertito.
Dovevo essermi perso a guardare nel vuoto pensando a lei: in quegli ultimi mesi mi era capitato più che spesso.
Scossi la testa risvegliandomi e facendoli ridere di gusto.
<< Dicevamo, com’è stato ?? >> mi domandò ancora Dodo.
<< Assolutamente perfetto >> risposi senza esitare, forse per la prima volta in vita mia << Ma con lei è tutto così, mi sento sempre in Paradiso quando l’ho vicina, o quando semplicemente penso a lei. Se mi bacia, mi accarezza, o se semplicemente mi prende la mano, io sento in cuor mio che non c’è niente di meglio, niente che non farei per rimanere così per sempre. Quando anche solo per un secondo mi dimostra di amarmi io divento il ragazzo più felice della terra, ogni volta che con quella voce talvolta sicura, talvolta imbarazzata, mi dice Ti amo vorrei davvero saltare dalla gioia. Ma non lo faccio, per non sembrare stupido ai suoi occhi, per paura che qualunque cosa di sbagliato possa farla allontanare da me. Vivo con la costante paura di perderla, perché lei in così poco tempo che ci conosciamo è diventata la mia unica ragione per andare avanti, è diventata il mio sorriso, la mia gioia, le mie lacrime e la mia tristezza, il mio cuore, il mio amore … è diventata il mio tutto e vorrei soltanto avere una macchina del tempo per rimanere così in eterno. Vorrei semplicemente che non smettesse mai di amarmi, perché anche solo sapendolo ho la forza di vederla con quell’idiota accanto, perché ama me, perché ha scelto me, perché sceglierebbe sempre me. E posto davanti a 100mila opzioni io non avrei dubbi, lei sarebbe l’unica che anche solo valuterei. >>
Forse avevo parlato un po’ troppo.
A Dodo era scesa una lacrima lunga la guancia che aveva prontamente asciugato, mentre Giò era totalmente senza parole.
<< Meno male che non era sdolcinato lui >> biascicò poi dopo essersi ripreso.
<< Non è sdolcinato è innamorato, cretino !! >> sbottò Dodo colpendolo con un braccio << Come tu lo sei di Luce, no ??>>
L’altro lo guardò stranito.
<< Beh, se amare significa pensare tutte le cose che ha detto Fra’ credo mi ci voglia ancora un po’ >> sorrise sincero.
Ad  un tratto il suono del mio cellulare interruppe la nostra conversazione.
Il solo leggere il nome sul display fece illuminare i miei occhi di una luce diversa, li fece illuminare di lei.
<< Hey amore, ti disturbo ?? >> domandò lei dall’altra parte e il semplice sentirmi chiamare in quel modo mi fece sciogliere del tutto.
Caspita Fra’, sei un uomo, contieniti !!
<< Assolutamente no, piccola >> sorrisi nonostante lei non potesse vedermi, mentre quei due mi facevano il verso << Dimmi tutto >>
<< Sono in video chat con le due pazze e stavo mostrando loro il mio vestito per il compleanno di Mic, quando sono scoppiate a ridere dicendo che non mi avresti mai fatto indossare una cosa del genere >> mi spiegò palesemente irritata dalle parole delle sue amiche << Perciò ti ho chiamato per dimostrargli che hanno torto !! >>
<< Perfetto, inviami la foto del vestito e dimostriamoglielo >> esclamai divertito.
Nemmeno un secondo che sentii il fastidioso rumore tipico di una suoneria SMS invadermi le orecchie.
Aprii il messaggio e per poco non morii d’infarto.
L’immagine mostrava Noe, la mia Noe, con indosso un abito che chiamare così era davvero troppo.
Non copriva assolutamente nulla.
Aveva due bretelle sottilissime, un enorme scollo a pizzo proprio in mezzo al seno, attillato come ne avevo visti pochi in vita mia, che terminava appena sotto il sedere, fasciandolo appena.
Giò e Dodo si sporsero a guardarla e per poco non li vidi sbavare.
<< Adesso inizio a capire il tuo discorso di prima, amico >> esclamò il primo con gli occhi che brillavano.
<< Non permetterti nemmeno di pensarlo, lei è tassativamente mia >> calcai quella parola così tanto che per poco non mi fece male la gola.
<< E tu smetti di fissare quella dannata foto !! >> strillai spintonando Dodo dall’altra parte della camera.
I due, come prevedibile, risero idioti.
Sospirai profondamente prendendo aria e cercai di apparire a Noe il più calmo possibile.
<< Se è uno scherzo non è divertente >>
<< Perché mai dovrebbe essere uno scherzo ?? >> sbottò lei irritata.
<< Perché non uscirai mai con un abito del genere addosso !! >> esclamai serissimo << Abito poi, non copre assolutamente niente !! >>
<< è fatto per non coprire niente !! Se avessi voluto il contrario avrei comprato un vestito da monaca di clausura ! >> buttò giù scocciata.
<< Resta il fatto che non lo indosserai >> decretai convinto.
<< E pensare che io l’avevo comprato per te questo vestito !! >> strillò lei con una punta di malizia nella voce.
<< Davvero ?? >> stupito, idiota e contento: ecco come mi sentii in quel momento.
I miei amici sorrisero pervertiti ed io li fulminai con lo sguardo.
<< Si>>
<< Bene amore, tu rimani con quello addosso >> esclamai calmo << Caccio via questi due e sono subito da te !! >>
La sentii ridere prima di attaccare la chiamata.
Sarebbe stato davvero un bel pomeriggio pre-partenza.
 

Noemi’s Pov


Aspettavo Fra’ picchiettando con le dita sul legno della scrivania.
Il ticchettio dell’orologio mi faceva compagnia, visto che le mie amiche mi avevano liquidato subito appena scoperto che Fra’ sarebbe arrivato da me a momenti.
Odiavo sentire che il tempo stava passando.
Era proprio per quel motivo che non indossavo mai orologi, non avevo calendari in camera, non guardavo mai per più di un secondo l’orario sul cellulare.
Lo scorrere del tempo mi portava sempre a lei, a quel giorno in cui se n’era andata ed io ero rimasta per ore a piangere in camera mia, con quell’odioso ticchettio nelle orecchie.
Faceva male ricordare il passato, faceva male pensare che forse se lei non se ne fosse andata io non sarei diventata la persona che ero, con il piede in due scarpe, che ferisce gli altri senza rendersene nemmeno conto.
Era difficile non darle la colpa di tutto ciò, perché a mia madre avevo sempre raccontato ogni mio piccolo problema, e lei c’era sempre stata per aiutarmi, mentre con mio padre non me la sarei mai sentita di mettere in mezzo un discorso del genere.
Qualche lacrima mi rigò il viso.
Avevo paura di essermi trasformata in un mostro, paura che se in quel momento mi fossi guardata allo specchio non mi sarei più riconosciuta.
Ad un tratto sentii lo scricchiolio della porta e vidi Fra’ fermo sull’uscio a guardarmi stupito.
Io non ero il tipo da piangere davanti agli altri, non mi era mai piaciuto mostrarmi debole agli occhi altrui.
Di slancio mi alzai dalla sedia e lo abbracciai stringendolo più forte che potessi, mentre nascondevo la testa nell’incavo del suo collo cercando di non mostrarmi fragile a lui.
Ma lo ero.
Ero dannatamente fragile, se Fra’ si fosse allontanato da me come aveva già fatto in precedenza sarei semplicemente caduta al suolo, e non sapevo se avrei avuto di nuovo la forza di rialzarmi.
<< Piccola, che succede ?? >> sussurrò al mio orecchio accarezzandomi la schiena dolcemente.
<< Sono una persona orribile, ed è tutta colpa di mia madre >> sintetizzai al massimo aggrappandomi alla sua maglietta come per trovare un’ancora di salvezza in mezzo ad un oceano di problemi.
<< Io non so se sia merito di tua madre se sei la persona migliore che conosco, ma non ci sono dubbi sul fatto che tu lo sia >> mormorò dolcemente lasciandomi leggeri baci tra i capelli.
<< Non mettermi stupidaggini in testa, Fra’ >> biascicai tra le lacrime << Non riesco neppure a lasciare Ste’ per essere definitivamente felice con te !! >>
<< Aspetteremo amore mio >> esclamò sicuro << Aspetteremo fin quando non sarei pronta a dirglielo, si spera presto però >>
Mi sorrise e io lo feci di rimando, anche se non avevo ancora smesso di piangere.
E soltanto in quel momento mi resi conto che Fra’ era il ragazzo perfetto per me, che io ero perfetta per lui e che insieme nessuno avrebbe potuto anche solo pensare abbatterci.
Eravamo molto più che una coppia clandestina noi due: eravamo una squadra, una forza, un’unione indissolubile.
Ed era proprio per quello che il giorno dopo, mi ripromisi più volte stretta in quell’abbraccio, avrei detto a Ste’ tutta la verità.
Niente avrebbe potuto fermarmi.

 

Piccolo Angolo Di Luce
Faccio pena, lo so.
È da una vita che non aggiorno, ma posso giurarvi davvero che non ho avuto nemmeno il tempo per respirare in questi giorni … spero davvero possiate perdonarmi.
Non vi farò promesse che non posso mantenere, vi dirò solo che alla storia mancano si e no 5 capitoli e che tenterò di pubblicarli ogni week-end, chiedo già scusa per eventuali ritardi.
Spero che ci sia ancora qualcuno che legge, fatemi sapere.
xoxo

   
 
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