Teach
me how to dream
{A
tutte le meraviglie
che sono arrossite con Zayn e hanno sognato un Liam a petto nudo.
Il continuo di Car
wash è tutto per voi.
Grazie <3
«And when I turn out the
lights
I turn to you for my
inspiration
Long as we're together
You and me
We're gonna dream
forever»
- Teach me
how to dream,
Robin McAuley
Liam
sospirò passando lo strofinaccio sul bancone del bar;
era appena iniziato il mese di settembre e con questo erano arrivati
anche i
nuovi corsi da seguire all’università e i turni al
solito bar all’angolo della
via.
Sentì
il campanello che avvisava dell’ennesimo cliente di
quel pomeriggio ma non gli prestò troppa attenzione,
occupato a pulire i
bicchieri e a rimetterli al loro posto.
-
Ciao Liam!- sentì quasi gridare nel suo orecchio da una
voce sconosciuta, sollevò lo sguardo ed incrociò
due occhi verdi luminosi ed un
enorme sorriso divertito.
-
Ciao..- ricambiò il saluto tutto concentrato a collegare
un nome a quel viso per nulla familiare
-
Sono Harry.- ricominciò subito quello sempre più
divertito
- e questo è Zayn, ma lo conosci già.- il ragazzo
moro che aveva passato tutta
l’estate a farsi lavare la macchina spuntò da
dietro la spalla del riccio con
un sorriso imbarazzato e le guance tutte rosse.
-
Ah, quindi sei tu il famoso Harry.- riprese Liam per
togliere dall’imbarazzo quello che sembrava volersi scavare
una buca a terra.
-
E tu sei il famosissimo Liam.- ridacchiò l’altro
ignorando
la gomitata del moro che non sfuggì a Liam.
-
Proprio io.- scherzò appoggiando le mani sul bancone di
legno protendendosi verso di loro. - Posso esservi d’aiuto?
Volete ordinare
qualcosa?-
Prima
che il riccio potesse pronunciare una sola parola Zayn
gli fu addosso coprendogli la bocca con le mani.
- A-a-andiamo a..
andiamo a sederci.. al tavolo.. vero, Harry?- balbettò
sempre più rosso
lanciando un’occhiata all’amico che valeva mille
parole.
Li
osservò sorridendo mentre si allontanavano e si sedevano
in un tavolino all’angolo, quell’Harry che
continuava a ridere e a bisbigliare
cose che facevano arrossire sempre di più il moro.
-
Ciao Liam.- lo salutò di nuovo con un sorriso divertito
quando si avvicinò al loro tavolo con un blocco di carta in
una mano e una
penna nell’altra.
-
Strano trovarti qui, non l’avrei mai detto.-
continuò a
scherzare facendo sbuffare il ragazzo sedutogli accanto.
-
Ci lavoravo anche l’anno scorso per pagare le rette
dell’università.- spiegò
tranquillamente con un sorriso lanciando un’occhiata
al moro che si abbassò sempre di più
nascondendosi quasi sotto al tavolo.
-
Zaaaay! È proprio un
bravo ragazzo, come direbbe tua mamma.- scoppiò
a ridere attirando le
occhiate curiose degli altri clienti.
-
Detto tra noi, non vede l’ora di conoscerti.-
inarcò un
sopracciglio divertito quando quello Zayn si lanciò sul suo
amico cercando di
chiudergli la bocca.
-Lui..-
continuò a fissarli mentre il riccio mordeva la mano
all’altro per parlare. Proprio due adolescenti casinisti.
-..parla solo
di..te..quand’è il matrimon..-
-
Possiamo ordinare?!- esclamò quello che era completamente
rosso e cercava di combattere contro al riccio che gli scombinava i
capelli
ridendo.
-
Certo, dimmi pure quello che vuoi.- lo fissò giocando col
tappino della penna pronto a scrivere qualsiasi cosa.
-
Avanti, Zay, digli cosa vuoi.- s’intromise Harry con un
ghigno dando una gomitata al ragazzo che sembrava sull’orlo
di una crisi
isterica.
-
Coca Cola, solo quello.- lo guardò ancora un secondo
sorridendogli per poi scrivere quello che aveva ordinato.
-
Un frullato, come quelli che fate sempre voi.- si unì
subito l’altro. - Senti ma Louis..-
-
Louis non ha mai lavorato qui, Harry.
Dovresti saperlo che è uno scansafatiche.-
calcò sul suo nome con un sorrisetto
divertito quando finalmente riuscì a far arrossire il riccio.
-
No, lo so ma.. aveva detto che sarebbe passato e..- annuì
infilando il blocchetto in tasca consapevole di avere due occhi marroni
puntati
sul suo viso.
-
Se l’ha detto a te vorrà dire che
passerà, no?- lo
interruppe spostando lo sguardo sul moro che arrossì
abbassando gli occhi sul
tavolo.
Si
avvicinò al bancone preparando il frullato e rischiando
di rovinare tutto quando Tess gli
pizzicò un fianco ridendo.
-
C’è il ragazzino con l’amichetto di
Louis che ti ha
fissato il sedere per tutto il tempo.- si allontanò con uno
scatto quando sentì
la mano del ragazza dargli una pacca leggera.
-Hai
sentito Danielle?- annuì mettendo sul vassoio il
bicchiere di coca cola e il frullato.
-
Troppo impegnata con la compagnia di ballo per parlare con
me.- fece spallucce e tornò al tavolo dove i due ragazzi lo
aspettavano, il
moro che continuava a fissare il riccio pregandolo quasi di non parlare.
-
È la tua ragazza?- appoggiò i due bicchieri
davanti ai
ragazzi scuotendo il capo.
-
Tess non è proprio il mio tipo. E sono single.- rispose
facendo un occhiolino al diciassettenne che stava bevendo ed
iniziò a tossire
diventando tutto rosso.
-
Ma Louis mi diceva sempre che avevi..- guardò preoccupato
Zayn che si stava asciugando gli occhi lucidi e faceva dei segni con la
mano
per rassicurarli.
-
Avevo una ragazza ma son passati anni, lei è partita per
l’Europa ad inseguire il suo sogno e io son rimasto qui. La
sento ogni tanto
ma..- strinse le dita sul vassoio dietro la schiena sorridendo
teneramente al
ragazzo che lo stava fissando di soppiatto e che arrossì
concentrandosi di
nuovo sulla bibita.
-
Non è più la stessa cosa.- fece spallucce e poi
non riuscì
a fermarsi e scompigliò i capelli neri del ragazzo che
arrossì ancora di più
spalancando gli occhi.
-
Posso portarvi dell’altro?- domandò poi
rivolgendosi al
riccio notando come l’altro avesse perso momentaneamente
l’uso del linguaggio.
-
Al mio amico servirebbe dell’ossigeno.- ridacchiò
con
Harry accarezzando ancora una volta i capelli morbidi di Zayn e poi si
allontanò con il sorriso sulle labbra, Tess che gli mostrava
due dita in segno
di vittoria.
Erano
passate due ore e stava pulendo i bicchieri con lo
strofinaccio, spostò di nuovo lo sguardo sul tavolo
all’angolo trovandoci
ancora quel ragazzo di diciassette anni intento a disegnare tutto
concentrato.
Harry che l’aveva abbandonato ore prima uscendo a braccetto
con un Louis tutto
sorridente.
Pulì
il bancone e poi si avvicinò a lui trovando conferma di
quanto aveva pensato. L’ultima volta che l’aveva
visto era stato fin troppo
modesto parlando della sua vena artistica, aveva un vero e proprio
talento.
-
Sono stupendi, lo sai?- lo vide irrigidirsi e cercare di
coprire il foglio dove stava facendo chiaramente un suo ritratto. Si
era
sentito osservato tutto il tempo perché quel diciassettenne
lo stava studiando
per disegnarlo?
-
G-grazie.. non sono tutto questo..- mosse la mano
velocemente sedendosi sul divanetto accanto a lui e gli rubò
l’album
sfogliandolo.
-
Perché non vuoi continuare? Sei davvero bravo.- gli
lanciò
una veloce occhiata fissando poi meravigliato l’incastro tra
quelle due mani,
le linee delicate tracciate con la matita.
-
Non è che.. è uno stupido sogno che non ha
senso.- lo
guardò quasi deluso mentre rimetteva via tutto velocemente.
-
I sogni non sono mai stupidi.- borbottò alzandosi per
pulire gli altri tavoli sentendo l’occhiata del moro sulla
schiena.
-
Liam?- sollevò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo
e sorrise al ragazzino che spostava il peso del corpo da un piede ad un
altro.
-
Volevo scusarmi per prima.- prese il foglio che gli
porgeva ed allargò ancora di più il sorriso.
Era
lo stesso abbozzo sui cui stava lavorando prima: Liam
che puliva i bicchieri con uno sguardo pensieroso. E poi la dedica
“al barista
più sexy di tutta Houston”.
-
Quando diventerai un pittore conosciuto dovrai passare da
questo bar e dovrai lasciarmi i tuoi quadri più belli.-
disse deciso guardando
Zayn negli occhi che arrossì e si grattò il collo.
-
Non è che..-
-
Lo diventerai, fidati. Alcune persone son fatte per
sognare in grande.- lo interruppe con il sorriso sulle labbra.
-
E tu?- s’indicò con un sopracciglio corrugato. -
Sì, tu
pensi di rimanere qui dentro per sempre?- allargò le braccia
con una smorfia.
-
Ci son persone che, al contrario, non possono farlo.- fece
spallucce guardando curioso il ragazzo che prendeva posto sulla sedia
di fronte
a lui.
-
Non ci credo.- lo fissò confuso e lui continuò. -
Non ci
credo che non hai un sogno nel cassetto. Ce l’hanno tutti.-
si staccò dallo
schienale intrecciando le dita di fronte al suo viso.
-
Puoi anche non crederci ma è la verità. Ci sono
persone..-
s’indicò con un sorriso triste. - .. che li hanno
messi da parte molto tempo
fa.-
-
Posso aiutarti a sognare di nuovo.- scosse il capo ridendo
quando sentì la frase pronunciata con così tanta
enfasi da un semplice ragazzo
di diciassette anni.
-
Posso farlo, Liam.- si avvicinò con il volto vedendolo
indietreggiare ed arrossire, la luce di decisione negli occhi che
però non
andava via.
-
E come pensi di riuscirci? Non puoi crearmi un sogno dal
nulla se..- riprese a parlare bloccandosi quando il moro si
alzò e gli sorrise
vittorioso.
-
Troverò un modo.- scosse ancora la testa divertito dalle
strane idee dell’adolescente e riportò lo sguardo
sul disegno che stava
appoggiato sopra alla rivista.
-
Sai che esistono anche persone che nascondono i loro sogni
perché hanno paura di non poterli raggiungere mai?-
guardò il ragazzo negli
occhi e fece spallucce.
-
Mi ripeterò ma non tutte le persone son fatte per
sognare.- insistette alzandosi in piedi ed incrociando le braccia al
petto
sfidandolo con lo sguardo.
-
E tu vuoi essere quel tipo di persona che si piange
addosso per tutta la vita?- lasciò ricadere le braccia lungo
i fianchi vedendo
il sorrisetto dell’altro ricomparire.
-
Pensaci e ci si vede, Liam.- gli fece un cenno con le dita
e lo seguì con lo sguardo fin quando non lo vide sparire
oltre la porta.
Liam
picchiettò la matita sulla scrivania cercando di
concentrarsi sul volume di economia ma gli schiamazzi delle sue sorelle
riunite
nella camera accanto a commentare il film dell’attore
preferito rendevano tutto
molto più difficile.
Si
passò una mano tra i capelli grugnendo infastidito
all’ennesimo gridolino eccitato.
Era
la quarta volta in venti minuti che andava da loro e
chiedeva, gentilmente, di chiudere le loro boccacce da anatre
perché lui si
stava preparando per un esame. E non era nemmeno così
semplice da preparare.
-
Liaaam!- iniziò a sbattere forte la testa sul legno
sentendo il bisogno improvviso di piangere dalla frustrazione. Un
giorno, non
chiedeva molto, un giorno in cui dovevano fingere che non esistesse.
-
C’è Louis al telefono!- chiuse il volume enorme
producendo
un tonfo e liberando degli acari di polvere, si alzò dalla
sedia facendola
stridere contro al parquet e scese velocemente le scale imbestialito.
-
Che vuoi?- rispose irritato prendendo la chiamata
-
Non indovinerai mai
chi è entrato in questo momento in casa di Harry.-
strinse il telefono tra
le mani tentato di sbatterlo contro il muro.
-
Sto cercando di studiare, Louis. Studiare!- ringhiò
sentendo la rabbia salire sempre di più quando
l’altro iniziò a cantilenare - Indovina,
indovina. Non indovinerai mai,
mai, mai.-
-
Non vengo a casa tua per spiare quel ragazzino di cui sei
innamorato.- replicò freddo battendo il piede nudo sul
tappeto.
-
Innamorato? Io?-
-
Fai un piacere al mondo e parla con lui invece di scopare
solamente.- continuò con lo stesso tono deciso a tornare il
più in fretta
possibile in camera. Sentiva già la voglia di studiare
diminuire notevolmente.
- Almeno la smetti di spiare qualsiasi essere che respira che varca la
soglia
di casa sua.-
-
C’è quel ragazzino,
Zayn.. e quei due non sono solo amici, te lo dico io.-
-
Louis.- gemette massaggiandosi le tempie. - Non vengo da
te per spiare il vicino di cui sei geloso ed innamorato marcio.
Risolviti da
solo i tuoi problemi.-
Stava
per riattaccare, stava per farlo sul serio ma poi.. - Lìlì.
Mi sento sempre così solo e vuoto
quando lui si porta qualcuno a casa sua.-
-
Dammi dieci minuti e sono da te.- riagganciò ignorando
tutti i ringraziamenti dell’altro, corse in camera
indossò una maglietta a caso
e un paio di jeans e prese le chiavi della macchina sbuffando
infastidito per
l’ennesima giornata di studio rovinata.
-
Perché dobbiamo andare da loro e chiedere del sale?-
domandò guardando l’amico agitarsi per la stanza
mentre lui se ne stava
comodamente sdraiato sul divano mangiando delle patatine.
-
Perché è quello che succede sempre nei film.-
concentrò di
nuovo la sua attenzione sulla partita di football che stavano
trasmettendo in
tivù ed ignorò completamente il ragazzo disperato
che spostava le tendine dalla
finestra per controllare l’altra casa.
-
Perché non fai irruzione da lui e t’inventi un
incendio?-
scoppiò a ridere da solo per il suo scherzo e si
trovò a terra con la faccia
contro il tappeto.
-
Prenditi gioco del tuo migliore amico disperato e nel
frattempo il tuo Zayn..-
-
Mio Zayn? Stai prendendo qualche strana medicina
perché non
ti ho mai detto niente di..-
-
Ho i miei informatori, Liam.- si sdraiò di nuovo sul
divano agitando una mano per zittirlo.
-
Tutto quello che vuoi.- mormorò guardando il giocatore col
numero 13 correre e correre arrivando alla fine del campo.
-
Idioti. Dovevano bloccarlo prima quando..- si lamentò
fermandosi con un verso strozzato quando si sentì tirare per
i piedi.
-
Louis!- gridò irritato calciandolo via ma venendo comunque
scaraventato a terra per la seconda volta.
-
Tu, essendo ospite, vai di là e t’inventi qualcosa
per
scoprire cosa stanno combinando.- si alzò in piedi
fissandolo irritato.
-
Sono ospite e devo andare io?- ripeté cercando di fargli
capire col tono di voce tutto quel che c’era di sbagliato in
quella semplice
frase.
-
Hai capito benissimo.- allargò le braccia con espressione
scioccata. - La mamma di Harry è uscita col fidanzato e Zayn
non riesce a
nasconderti nulla.- si lasciò spingere verso la porta senza
opporre resistenza.
-
Lo spii davvero tutto il giorno dalla finestra!- lo accusò
sempre più sorpreso.
-
E approfitto di lui e della sua innocenza da quando ha
quattordici anni, sì. Sono un mostro, Liam. Mi porteranno
all’inferno. Ora vai
e scopri che fa quel ragazzino con il mio
Harry.-
-
Sale?- annuì deciso seguendo un Harry confuso in cucina.
-
Sai com’è Louis, no? Un appartamento solo per lui
ma non
ha mai voglia di riempirsi la dispensa.- scherzò guardandosi
intorno per
cercare di avere più dettagli da raccontare al pazzo che lo
aspettava
dall’altra parte della strada.
Non
aveva proprio voglia di tornarci per la seconda volta
solo perché non sapeva descrivere al meglio una stanza.
-
Ma aveva detto che oggi non era in casa..- si sentì in
colpa quando il riccio sussurrò quella semplice frase con
gli occhi verdi
velati di tristezza.
-
Louis? Oh..ecco.. noi due..- iniziò a pensare ad una scusa
credibile optando poi per il classico -..dovevamo uscire ma poi abbiamo
avuto
un contrattempo e.. stiamo guardando la partita di football.. e invece
voi
due?-
Accadde
tutto all’improvviso.
Harry
lo guardò confuso balbettando un - Noi due?- che
doveva indicare che era solo in casa.
Zayn fece la sua apparizione in cucina a petto nudo, mostrando una
serie di
tatuaggi su cui si sarebbe voluto soffermare per più tempo,
e fece un gridolino
isterico.
Sarebbe
scoppiato a ridere se il suo pensiero non fosse
stato del tutto rivolto al ragazzo innamorato che lo stava aspettando
con
quella notizia che non aveva proprio il coraggio di dargli.
-
Zayn! Ti avevo detto di non uscire dalla camera! Se fosse
stata mia mamma!-
-
La prossima volta chiudimi dentro, allora! Volevo solo
assicurarmi stessi bene! Pensavo fosse un la..-
-
Quindi.. voi due..- li indicò bloccando il loro litigio da
coppietta e vide Zayn arrossire e ricordarsi della sua presenza nella
stanza
mentre Harry lo fissava sempre più confuso.
-
Sì, insomma.. devo dire a.. Louis che..- continuò
a
muovere le dita tra i due ragazzi cercando di farsi capire ma il riccio
lo
guardava semplicemente concentrato ad interpretarlo. Come se parlasse
una
lingua sconosciuta.
-
Cosa?!- l’esclamazione del moro attirò la sua
attenzione.
- No! Assolutamente no! È Harry che mi ha obbligato! Io non
volevo nemmeno fare
questo stupido gioco!- spostò velocemente lo sguardo sul
ragazzo che fece
spallucce mormorando un: - è divertente.-
-
Quindi questo..gioco.. che c’è tra voi due..-
ricominciò a
parlare cercando di non badare al moro che aveva le braccia incrociate
ed una
smorfia adorabile sulle labbra. -.. Louis deve saperne qualcosa o..-
vide gli
occhi verdi di Harry illuminarsi di colpo e un sorriso enorme prendere
posto
sulle labbra.
-
Louis! Certo!- Liam deglutì non del tutto convinto che
raccontare al suo amico del “gioco divertente” in
corso tra i due fosse un’idea
buona. - Ci trasferiamo lì e si ricomincia. Forza, Zayn. Vai
a rimetterti la
maglietta. E, Liam, potete chiamare anche altri vostri amici?-
Strabuzzò
gli occhi così come il moro che lo guardò subito
unendo i palmi e pregandolo solo di rispondere..
-
Sì, certo.. andiamo a casa di Louis e continuiamo
questo..gioco.- replicò per nulla convinto sentendo lo
sbuffo scocciato del
ragazzo che batteva forte i piedi nudi sulle scale gridando: - Odio lo
strip
poker!-
-
Non voglio giocare, Harry.- lo sentì ripetere per la terza
volta da quando li aveva di nuovo raggiunti nel salone di casa Styles.
-
Sta zitto, Zayn, che questa volta non vedi l’ora di
iniziare.- lanciò un’occhiata alle sua spalle
incrociando lo sguardo del moro
che arrossì fissando il marciapiede.
-
Posso guardare e basta?- riuscì a sentire il bisbiglio
diretto all’amico e sorrise scuotendo il capo.
Quando
raggiunsero di nuovo casa di Louis si buttò sul
divano riprendendo la sua ciotola di patatine con lo sguardo subito
catturato
dalla partita, sentiva la voce di Harry spiegare tutto entusiasta il
gioco che
aveva in mente e Louis seguirlo a ruota su quell’idea geniale.
Quei
due insieme erano una bomba ad orologeria pronta ad
esplodere.
-
Non c’è un modo per scappare?- scoppiò
a ridere spostando
lo sguardo sul ragazzo che stava fermo vicino al divano muovendo
freneticamente
gli occhi per cercare una via di fuga.
Lo
prese per un braccio costringendolo a prendere posto al
suo fianco e gli scompigliò i capelli con un sorriso.
-
Se dovesse andarti molto male ti salvo io, va bene?-
riportò velocemente l’attenzione sulla
tivù da cui venivano le grida e si
maledì per aver perso un’azione micidiale.
Si
appoggiò meglio alla schienale del divano e venne
coinvolto di nuovo dall’emozione della partita, la sensazione
di avere due
occhi nocciola addosso che gli bruciavano la pelle.
Era
passata mezz’ora e gli sembrava quasi che Zayn si fosse
avvicinato sempre più a lui per cercare sicurezza. Louis e
Harry erano spariti
al piano di sopra e non voleva sapere come stavano passando il tempo.
Il
campanello suonò all’improvviso costringendolo ad
alzarsi, il moro che lo seguiva incerto e come un cagnolino.
-
Josh!- salutò il suo compagno di squadra con un abbraccio
e una pacca sulla schiena.
-
E Niall, sempre insieme voi due?- si scambiò una stretta
di mano con il
biondino spostandosi per
farli passare ed entrare in casa.
-
Non posso lasciarmelo scappare.- sorrise intenerito quando
li vide scambiarsi delle tenerezze e si ricordò
all’improvviso di Zayn che alle
sue spalla aveva le guance rosse e spostava lo sguardo da una parete
all’altra.
-
Dimenticavo!- gridò facendo staccare i due che avevano
anche cominciato a baciarsi. - Questo è Zayn.-
indicò il ragazzo che sorrise
muovendo la mano in un saluto. - Loro sono Josh..- indicò
quello più muscoloso
con i capelli scuri. -.. e Niall.- spostò il dito su quello
più magrolino e
biondo.
Si
spostarono sul divano per poter seguire di nuovo la
partita, Niall che con un “è meglio il
calcio” aveva iniziato a baciare il
collo del suo compagno solo per infastidirlo.
-
Quanti anni hai?- sentì la domanda di Josh ma
continuò a
seguire il giocatore che correva sul campo portandosi sempre
più vicino alla
meta.
-
Io.. ehm.. d-diciassette.- spostò un braccio sulla
spalliera per lasciare avvicinare ancora di più il ragazzo
che aveva risposto e
si stringeva quasi a lui.
-
E voi due state..- non rispose troppo concentrato su
quello che schivava l’avversario e continuava la corsa.
-
N-noi due? No, no.. n-non .. n-non stiamo.. insieme.-
spostò una mano tra i capelli neri e morbidi sorridendo
vittorioso.
-
Forse eri troppo impegnato a chiacchierare ma.. vi abbiamo
superato.- si rivolse a quello che spostò velocemente lo
sguardo sullo schermo
e lanciò una veloce occhiata al ragazzino che sembrava
sull’orlo di un
collasso.
-
Allora? Si gioca?- domandò un Louis con i capelli
completamente scombinati ed un succhiotto evidente sul collo, alle sue
spalle
Harry con un sorriso soddisfatto.
-
Odio questo gioco, d’accordo? E non capisco perché
non
posso semplicemente dire che ho perso e..-
-
Faccio io. - bloccò le lamentele del moro alzandosi in
piedi e slacciandosi i pantaloni, li tolse e li lanciò nel
mucchio di vestiti
al centro del cerchio che avevano formato seduti nel salotto.
-
G-grazie.- prese di nuovo posto accanto al ragazzino che
arrossiva e teneva lo sguardo dritto davanti a sé. - Ma
tanto al prossimo
turno..- si slacciò l’orologio, gli prese il
braccio e lo fissò al suo polso
sorridendogli.
-
Non vale, Liam!- esclamò dall’altra parte della
stanza un
Louis con il broncio e senza pantaloni.
-
Ma così poi tu..- sentì sussurrare al suo fianco,
si voltò
alzando i piedi coperti ancora dalle calze e gli fece
l’occhiolino.
-
Poi c’inventeremo qualcosa.- cercò di
tranquillizzarlo
passandogli una mano tra i capelli, sorridendo intenerito quando lo
vide
arrossire e distogliere lo sguardo.
E
la soluzione arrivò quando fu il turno di Harry di
spogliarsi completamente e Louis si oppose interrompendo il gioco.
-
Che ti avevo detto? Si è risolto tutto per il meglio.- si
rivolse a Zayn quando lo raggiunse nella piccola cucina.
Continuò ad
avvicinarsi lentamente a lui facendolo indietreggiare ed incastrare
contro il
frigorifero.
-
Non.. n-non dovremmo.. forse ci s-stanno.. v-vogliono
delle birre e..- sorrise appoggiando le mani accanto alla testa del
ragazzo che
arrossiva sempre di più e lo teneva fermo e lontano dal suo
corpo con le mani
sui suoi fianchi nudi.
-
Arrossisci sempre così quando sei vicino a me, lo sai?-
sussurrò continuando a fissare l’altro negli occhi.
-
S-sì.. lo so.. n-non.. io..- era così vicino al
suo viso
che gli toccava il naso con il suo.
-
Da quanto tempo?- domandò leccandosi le labbra e vedendo
gli occhi di Zayn seguire il gesto provocandogli un nuovo colorito
sulle
guance.
-
Tre.. t-tre anni. - riuscì a strappargli la confessione
quando gli accarezzò il petto con una mano.
-
Per questo venivi sempre all’autolavaggio?-
continuò ad
interrogarlo muovendo lentamente le dita sul tatuaggio a forma di cuore.
-
N-non r-riesco..- spostò velocemente lo sguardo sul
ragazzo completamente rosso sulle guance che teneva gli occhi chiusi e
respirava affannato. - Non riesco a ragionare se sei così
vicino.- lo sentì
dire molto velocemente.
-
E se volessi stare così vicino a te per molto tempo?- fece
scorrere l’indice dallo sterno fino all’ombelico
del moro che si schiacciò
ancora più contro al frigorifero.
-
Settimana prossima ho una partita.- mormorò sentendolo
stringere le mani sulla pelle dei suoi fianchi. - Verresti a vedermi?-
chiese
spostando la mano tra i suoi capelli liberandogli la fronte.
-
Io? A v-vederti?- annuì sicuro accarezzandogli la guancia
e scendendo lungo il collo.
-
A vedermi correre per il campo tutto sudato.- spostò una
gamba tra quelle del diciassettenne sentendo la sua erezione coperta
solo dai
boxer e sorrise avvicinandosi per poter parlare contro il suo orecchio.
- E ad
immaginarmi in un’altra situazione.- mordicchiò il
lobo giocando con
l’orecchino e passandoci sopra più volte la lingua.
Appoggiò
le mani sui fianchi di Zayn massaggiandoli quando
lo sentì spingere il bacino con un gemito spezzato,
respirò contro i suoi
capelli cercando di calmarsi e rallentare il battito del cuore.
-
Ci sarai?- insistette con gli occhi chiusi quando le mani
del ragazzo iniziarono ad accarezzargli il petto senza mancare un
singolo
muscolo.
Sorrise
quando la testa sotto il suo mento si mosse in un
cenno affermativo, si staccò specchiandosi nel sorriso del
moro che si mordeva
le labbra per cercare di nasconderlo.
Gli
prese il viso tra le mani muovendo il pollice in una
carezza e annullò la distanza tra loro appoggiando
dolcemente le labbra sulle
sue.
Ridacchiò
contro alla sua bocca quando si accorse che Zayn
si era alzato sulle punte dei piedi per poter continuare a baciarlo.
-
Ragazzi quanto ci mettete a prendere delle bir.. whoaa.-
si staccarono di colpo e il moro aprì in fretta il
frigorifero porgendo una
birra a Josh che li fissava con un ghigno pronto ad esplodere in una
risata
divertita.
-
Non c’è niente tra voi, eh?- scossero insieme il
capo
arrossendo.
-
Quindi questo Zayn?- gli chiese Josh rigirandosi il casco
tra le mani mentre lui s’infilava velocemente la maglietta.
-
L’ho invitato qui oggi.- rispose semplicemente infilandosi
una scarpa e stringendo bene i lacci.
-
Lo so, Niall mi ha già inviato un messaggio. L’ha
preso
sotto la sua ala e devi ritenerti fortunato che Louis abbia dato buca
perché..-
-
Ringraziamo Harry per quello.- ridacchiò sistemandosi
l’altra scarpa. - Settimana scorsa l’ho supplicato
di tenerlo occupato e
lontano da Zayn.-
-
Hai paura che possa portartelo via?- scosse il capo infilando
i guanti e prendendo il caschetto che l’altro gli stava
passando.
-
Ho paura che lo faccia scappare col suo “interrogatorio
del migliore amico”.- mimò con le virgolette
raggiungendo gli altri e
preparandosi ad uscire dalla bocca del puma gonfiabile.
Era
finita la partita e avevano vinto, come avevano promesso
al loro coach durante gli allenamenti. Era entrato negli spogliatoi e
si era
infilato sotto alla doccia sperando di riuscire a raggiungere Zayn e
parlargli.
S’infilò
i jeans, la
maglia a maniche lunghe grigia e prese la giacca letterman correndo
fuori dalla
stanza sotto lo sguardo divertito di Josh che scuoteva la testa.
S’infilò
la giacca rossa con le iniziali dell’università e
cercò di sistemarsi i capelli ancora umidi,
rallentò il passo quando rischiò di
cadere nelle sue scarpe slacciate.
-
Ciao. - sorrise avvicinandosi al ragazzo con pantaloni
color cachi e una maglietta a maniche corte che gli fasciava
perfettamente il
fisico esile.
-
Non sapevo se dovevo aspettarti o..- annuì vedendolo
arrossire e giocare con l’orecchino.
-
Vuoi fare un giro o devi andare a casa?- chiese subito
avvicinandosi sempre di più e costringendolo ad
indietreggiare e a fermarsi con
le spalle al muro.
-
D-dove.. dobbiamo a-andare?- gli accarezzò la guancia
rossa con le nocche sorridendo quando lo sentì deglutire
rumorosamente e
premersi contro alla parete.
-
C’è un parco qui vicino.- spiegò
spostando le dita
sull’orecchino bianco sul lobo del moro che strinse la sua
maglia tenendolo
lontano ma allo stesso tempo vicino.
-
Sei stato fortissimo!- sorrise sedendosi sulla panchina
continuando a fissare il diciassettenne che descriveva euforico ogni
sua mossa
agitando le braccia.
-
Non ti sei annoiato?- domandò curioso muovendo le mani sui
jeans.
-
Non ci capisco granché di football.- lo vide spiegare
nervoso muovendo un piede sul selciato vicino alla panchina. - Ma
finché ci sei
tu mi va bene tutto.- si morse le labbra sentendo l’ultima
confessione di
quello che ora arrossiva passandosi una mano tra i capelli sulla fronte.
-
Dai, siediti qui.- picchiettò la mano sul posto accanto a
lui ma Zayn scosse la testa.
-
Preferisco stare in piedi, graz..- lo prese per un braccio
facendolo sedere a cavalcioni su di lui.
-
N-non r-riesco a..-
-
Non riesci a ragionare se sei troppo vicino a me, lo so.-
completò la frase specchiandosi in due occhi nocciola
spalancati e quasi
terrorizzati. - Ma mi piace vederti arrossire.- spiegò
semplicemente muovendo
le dita sulla maglietta leggera sentendolo rabbrividire e muoversi
sulle sue gambe
per stargli più vicino.
-
A me no.- lo sentì borbottare e parlare da solo. Gli
passò
una mano tra i capelli fissati in una frangia e sorrise dolcemente.
-
Diventi ancora più adorabile con le guance rosse.-
confessò guardandolo dritto negli occhi, annullando le
distanze e poggiando le
labbra sulle sue senza chiudere gli occhi.
-
Grazie.- lo sentì bisbigliare mentre gli fissava un punto
sulla maglia per non guardarlo negli occhi. - Ma n-non è
c-che p-potresti
smetterla di..- gli accarezzò i capelli dietro alla nuca
coinvolgendolo subito
in un altro bacio mentre il moro concludeva la sua frase con un gemito
strozzato.
Continuò
a baciarlo e dopo qualche secondo lo sentì
rispondere timidamente ed aggrapparsi alla sua giacca con le dita
sottili.
-
Ti riaccompagno a casa?- domandò gemendo subito dopo
quando la lingua ruvida del diciassettenne gli saggiò il
collo.
Gli
accarezzò le braccia nude mordendosi le labbra quando lo
sentì succhiare la sua pelle lasciandogli molto
probabilmente un segno rosso.
-
Hai freddo?- domandò con voce roca muovendo le dita su e
giù lungo le braccia di Zayn che si allontanò dal
suo collo e lo guardò negli
occhi.
-
Un po’.- gli rispose con un’alzata di spalle ed una
smorfia. Si sfilò la giacca e gliela poggiò sulle
spalle stringendolo subito
dopo tra le braccia.
-
Ma ora non hai freddo tu?- abbassò lo sguardo incrociando
quello del ragazzo che teneva il viso appoggiato sulla sua spalla e lo
fissava
con i suoi occhi nocciola.
Scosse
il capo accarezzandogli una guancia, sorrise intenerito
quando l’altro chiuse gli occhi stringendosi ancora
più a lui.
-
Ti riporto a casa, dai alzati.- si sollevò obbligandolo a
fare lo stesso e sentì il cuore gonfiarsi
d’orgoglio quando lo vide infilare le
braccia dentro la sua giacca letterman che gli stava troppo grande.
Strinse
un braccio attorno alla sua spalla e lanciò una
veloce occhiata al suo cognome scritto a caratteri cubitali sulla
schiena del
moro che gli circondò la vita sorridendogli.
Avevano
raggiunto casa di Zayn ed erano fermi davanti al
cancellino da almeno dieci minuti. Nessuno dei due intenzionato a
rompere il
silenzio e parlare o salutare ed entrare in
casa.
-
Domani vengo a prenderti a scuola.- disse sicuro Liam
guardando l’altro negli occhi.
-
M-ma.. n-non.. n-non d-devi per forza..- gli accarezzò le
labbra zittendolo e sorrise.
-
Non era una domanda, volevo solo informarti di quello che
succederà domani.- continuò con uno sguardo
deciso.
-
E.. cosa succederà domani?-
-
Ti vengo a prendere a scuola.- rispose divertito quando lo
vide sbuffare spazientito.
-
E poi?-
-
E ti riporto a casa. - scoppiò a ridere e si
aggrappò al
suo braccio quando tentò di spingerlo.
-
Quindi ci vediamo domani?- chiese Liam intrecciando le
loro dita con un sorriso.
-
Non è che mi lasci molti scelta.- scosse il capo
accarezzandogli il dorso della mano col pollice. - Quindi ci vediamo
domani.-
annuì baciandolo piano sorridendo contro alle sue labbra
quando Zayn si alzò
sulle punte per approfondire il bacio.
Sentì
suonare la campanella e strinse il casco della moto
tra le dita, sorrise quando tra gli studenti riconobbe il moro che lo
raggiunse
con il suo stesso sorriso.
-
Pensavo di aver sognato tutto.- lo avvolse tra le braccia
e sentì il cuore aumentare i battiti quando Zayn si strinse
contro di lui
appoggiando il viso contro il suo petto guardandolo dal basso.
-
Andiamo a fare un giro?- propose vedendolo annuire
velocemente e prendere il casco mostrando poi la lingua a Harry che li
fissava
con la bocca spalancata.
-
Non mi credeva quando gliel’ho raccontato.- lo
sentì
spiegare prima di salire sulla moto e stringersi a lui.
Dopo
una buona mezz’ora si fermò e scese aiutando Zayn
a
fare lo stesso, gli tolse il casco e lo baciò sentendolo
ridacchiare contro
alle sue labbra.
Si
sdraiò sull’erba invitando l’altro
ragazzo a fare lo
stesso, fissò lo sguardo sul cielo azzurro e sorrise a
quello che aveva
appoggiato il viso contro il suo petto e lo fissava.
-
Posso chiederti una cosa?- annuì accarezzandogli i capelli
vedendolo muoversi e sistemarsi meglio contro di lui.
-
Hai detto che non hai nessun sogno.. o che l’hai
abbandonato da molto tempo.- annuì ancora quando
l’altro lo guardò chiedendogli
conferma.
-
Ma quando settimana scorsa c’era quella partita alla
televisione.. o ieri mentre giocavi.. sorridevi e sembravi felice.. non
è
quello il tuo sogno?- lo fissò mentre appoggiava un gomito
sull’erba per
stargli più vicino.
-
Giocare a football da professionista?- lo vide annuire e
sospirò. - Era uno dei miei sogni poi.. ho dato tutto me
stesso ad una persona
e sono rimasto fregato.-
-
Danielle?- spalancò gli occhi fissando sorpreso il ragazzo
che fece spallucce con un sorriso triste.
-
Tre anni.- continuò il diciassettenne come spiegazione.
-
Se n’era appena andata..- mormorò a se stesso
vedendo
l’altro annuire con una smorfia. -Ed ero ridotto parecchio
male quell’anno. -
continuò sorridendo quando si illuminò tutto
guardandolo negli occhi.
-
No, non è vero!- appoggiò una mano su quella di
Zayn che
aveva cercato di colpirlo e aspettò il continuo del
discorso. - Mi ero appena
trasferito e stavo portando uno scatolone con dentro troppa roba e
tu..- gli
accarezzò piano i capelli quando arrossì. -.. tu
passavi di lì correndo e.. eri
bellissimo.- ridacchiò quando lo sentì sospirare
velocemente quella confessione.
-
Sono scivolato e mi è caduto tutto addosso.-
scoppiò a
ridere non riuscendo a smettere nemmeno quando Zayn incrociò
le braccia al
petto con una smorfia offesa.
-
Stai ancora cercando dei sogni per me?- domandò
all’improvviso sentendolo agitarsi contro di lui e sdraiarsi
al suo fianco
accarezzandogli una guancia.
-
Non sono io che devo procurarteli.- ridacchiò quando gli
schiacciò un dito contro il naso. - Sono nascosti dentro di
te. - sorrise
quando spostò la mano sul suo cuore.
-
Puoi aiutarmi a riportarli alla luce?- chiese vedendolo
annuire e mordersi le labbra.
-
Mi sono offerto l’altro giorno, no?- annuì
accarezzandogli
i capelli pensieroso.
-
Puoi essere uno dei miei nuovi sogni?- riuscì a chiedere
arrossendo subito dopo con lui che annuì nascondendosi
contro il suo petto.
-
Hai ancora la mia giacca.-
lo informò con un tono di voce divertito mentre
l’altro strofinava il
viso contro il suo collo per non fargli vedere il rossore.
-
Dovevo restituirtela.- scoppiò a ridere sentendo subito
dopo due mani sui fianchi che si muovevano sicure facendogli il
solletico.
Rotolò
sul prato puntando poi le mani sul terreno e
bloccando il diciassettenne sotto di lui.
-
Vuoi uscire con me domani?- gli domandò avvicinando il
viso a quello del ragazzo che arrossiva spostando lo sguardo dai suoi
occhi
alle labbra. - Un vero appuntamento.- specificò vedendolo
annuire e mordersi le
labbra.
-
Grandioso.- mormorò annullando la distanza e baciandolo
dolcemente.
Angolo
Shine:
Come
promesso.. TAADAAAAAAAAAN.
Ed
ecco a voi il continuo di Car wash :’)
Spero
di non avervi deluso perché l’altra è
piaciuta a tutti
quanti e.. ho il terrore di non raggiungere le aspettative che avevate
messo
nel continuo. ç.ç
Fatemi
sapere che ne pensate scrivendo qualsiasi cosa sul cosino
qua sotto o cliccando là in alto.
Io
trovo adorabile Zayn diciassettenne. E la differenza
d’età (djhasdj). E poi Zayn che arrossisce per
ogni minima cosa. E Liam che
gioca a football e gli da la sua giacca per tenerlo al caldo
(djasjahaj).
Mi
sciolgono il cuore ‘sti due idioti. <3
Oh
e.. ehm. Ho liberamente aggiunto Nosh [Niall x Josh] e
Larry [Louis x Harry].
Le
altre mie storie:
-
Car
wash (completa)
Zayn,
diciassette anni, innamorato perso di Liam che lavora
all’autolavaggio per pagarsi le rette universitarie.
- You
said I love you
like the stars above, I’ll love you ‘till I die (completa)
Liam
entra sul tag zerrie perché si diverte a soffrire.
Questa è molto angst ma piena di fluff e porn ziam.
-
Le
parole che non ti ho detto (in corso)
Zayn,
insegnante della scuola elementare di Bradford, riceve
biglietti e fiori da un anonimo.
Liam si nasconde dietro a delle poesie perché non ha il
coraggio di parlare.