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Autore: ValentinaDC    31/05/2013    1 recensioni
La ragazza sorrise a trentadue denti, fiera di quello che stava per affermare “Tutti sono disposti a scendere a compromessi con il diavolo per vincere" disse. "E io sono il compromesso della Dalton, o il diavolo in persona.." Alzò un sopracciglio e fece spallucce, come se la cosa non le pesasse affatto.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter twelve.

-Flaws-

 

 

 

All of your flaws and all of my flaws are laid out one by one.
Look at the wonderful mess that we made,

we pick ourselves undone.

Flaws, Bastille.

 

 

 

Nonostante fosse un caldo giorno di giugno in Ohio, quella mattina soffiava una piacevole brezza. La mattina era silenziosa mentre il sole si apprestava a raggiungere il suo picco più alto, segnando che la metà di quella giornata era ormai trascorsa. Nell'appartamento della Dalton erano rimaste solo alcune scatole, e la ditta di traslochi continuava a caricare gli averi di Charlotte e Sebastian, dopo aver già perso tutto ciò che Blaine aveva deciso di portare con sé nella loro nuova casa a New York.

 

In quel caldo 23 giugno tutto sapeva di addio.

Charlotte riconsegnò la propria spilletta da leader degli Warblers ai nuovi capi del consiglio degli Usignoli, e le chiavi dell'appartamento alla reception. Nel momento in cui attraversò la soglia della scuola, trascinandosi dietro il proprio trolley, guardò Sebastian accanto a sé, e capì che qualcosa in quell'anno trascorso tra quelle mura, aveva davvero portato qualcosa di buono nella sua vita. Era come se per la prima volta in diciannove anni di esistenza, avesse concluso qualcosa di veramente significativo, e avesse vinto nonostante i giorni bui, i giorni tristi, i giorni di cui non sembrava mai arrivare la fine.

 

C'era un'ultima cosa che le premeva fare prima di lasciare l'Ohio per sempre.

C'era ancora qualcuno da salutare, qualcuno che non sarebbe partito con lei, ma che comunque le sarebbe sempre rimasto accanto.

 

 

Alla fine aveva deciso di fare quella visita poche ore prima di prendere l'aereo che le avrebbe cambiato la vita, perchè era giusto così. Sarebbe stato come lasciarsi il passato alle spalle, e darsi la possibilità di ricominciare a vivere davvero. Perché nonostante tutto, in verità non si era mai concessa appieno di riaprirsi completamente alla vita. C'era sempre una parte di Charlotte che voleva rimanere nascosta, per paura di perdere. Perdere se stessa, perdere le persone che amava.

 

Scendendo dall'automobile della madre di Edward, che si era offerta di accompagnare tutti all'aeroporto, in quella mattina calda di giugno in Ohio, Charlotte capì che stava davvero per voltare pagina.

 

Cecilia Lathman aveva il sorriso caldo come il mazzo di girasoli che Edward stringeva al petto. Perdere Louis era stato come perdere un figlio, e ogni qualvolta Edward lo desiderava, lei era felice di accompagnare nel posto dove il suo fidanzava riposava.

 

Mi sento come se lo stessi lasciando qui.” Le disse il proprio bambino con gli occhi pieni di lacrime, ma con il sorriso sulle labbra, mentre camminavano tutti insieme nel cimitero all'aperto dove si trovava la lapide di Louis.

 

Anche io.” Fece Charlotte in un sussurro.

 

Cecilia sorrise asciugandosi gli occhi con le mani. La vita aveva tolto tanto a Edward e Charlotte e li aveva obbligati a prendere le sembianze e gli oneri di giovani adulti troppo presto.

 

Ma Cecilia sorrise anche perchè si rese conto, dopo l'affermazione del figlio che forse in fondo ai loro cuori quei due custodivano ancora un po' della loro genuina e fanciullesca ingenuità.

 

Alzò gli occhi al cielo e ringraziò silenziosamente Louis.

 

Tesori, Lou sarà sempre con voi ovunque andiate. Il suo corpo è qui, ma la sua anima vi avvolge e vi protegge come un mantello. Vede tutto ciò che state costruendo nella vita e sarà sempre orgoglioso di voi.” Disse stringendo i due ragazzi in un abbraccio e stampando un bacio sulla guancia di ognuno.

 

Charlotte a quelle parole si rilassò visibilmente e cercò lo sguardo di Blaine e Sebastian che li seguivano, sentendosi un po' di troppo, in un momento così intimo.

 

Grazie per essere venuti, ci tenevo a farvelo conoscere.” Sorride la ragazza.

 

 

 

Arrivarono davanti ad una grande statua raffigurante un angelo dalle ali dispiegate. Sul piedistallo, accanto la scritta incisa, c'era la foto di un ragazzo bellissimo, dagli occhi verdi e il sorriso luminoso come quello di Blaine.

 

 

Ciao amore! Hai visto chi ti ho portato?” disse Edward sorridendo alla foto e stringendo tra le mani il mazzo di girasoli.

 

Cecilia raccolse i fiori appassiti e il figlio posò gentilmente quelli freschi ai piedi del monumento.

Sfiorò la foto con la punta delle dita.

 

 

Sebastian sorrise affettuosamente osservando quel gesto.

 

Charlotte si tolse il giubbotto di jeans che indossava e lo stese sull'erba prima di sedercisi sopra, per non sporcare il vestitino bianco che indossava quella mattina. Incrociò le gambe a mo di indiano e poggiò la fronte sulla foto. “Ciao Loulou.” Fu un sussurro appena udibile.

 

Lo so che è molto tempo che non veno qui, ma come ha detto prima Cece, non è importante venire qui, tanto tu sei sempre vicino a me e quell'ammasso di capelli rossi che a te piace identificare come il tuo fidanzato.” Alzò la testa solo un secondo per guardare Edward e concedergli un dolce sorriso. “La vita ha fatto un po' schifo da quando te ne sei andato. Mamma e papà hanno divorziato, papà è andato a vivere lontano, e mamma non mi rivolgeva più la parola, così me ne sono andata, ed è stata la decisione migliore che io abbia mai preso. Ho incontrato Sebastian e Blaine, e non so davvero come avrei fatto senza di loro. Ho perso un fratello, ma ne ho guadagnati altri due. Oggi stiamo partendo per New York, tutti insieme, anche il tuo Edward. So che se tu fossi ancora qui con noi ci avresti seguito, ma non è andata come ci aspettavamo Loulou. Non è andata per niente come ci aspettavamo. Spero di poter incontrare qualcuno da amare lì, e spero di aver dei bambini in un futuro, per potergli parlare di quanto era fantastico il loro zio Loulou, e anche loro si ricorderanno di te, anche se non avranno la fortuna di conoscerti. Mi manchi da morire Lou. Mi manchi sempre, e grazie per aver fato in modo che Edward mi ritrovasse. Lo so che è opera tua. Ciao tesoro, guidaci sempre verso le cose migliori della vita.”

 

E detto ciò, Charlotte stampò un bacio sulla fotografia, si asciugò le lacrime, si alzò voltando le spalle al passato, e camminando verso il futuro.

 

 

 

 

* * *

 

 

 

Alcune persone ci mettono una vita intera ad abituarsi ad un cambiamento.

Trasferirsi dalla piccola cittadina di Westerville a New York può risultare il più delle volte traumatico. Bisogna fare i conti con i mezzi pubblici, la metropolitana, il traffico costante, il rumore incessante durante la notte, la continua massa veloce di persone che si spostano.

 

Per Blaine, Sebastian e Charlotte però fu diverso.

 

Non appena finirono di sistemare il loro appartamento nell'Upper West Side, e una volta trovata una caffetteria nel loro quartiere, che fu eletta ufficialmente come il pozzo del caffè, le cose furono davvero tutte in discesa.

 

New York sembrava fatta su misura per loro.

 

Spesso durante le prime notti restavano in piedi davanti alla finestra fino all'alba, ad osservare le macchine che si muovevano veloci, sulle strade ai loro piedi. Era strano vivere nel sogno che era sempre stato solo nelle loro teste. Era sconvolgente vederlo avverarsi un po' di più, giorno dopo giorno.

 

Blaine toccò il cielo con un dito la mattina in cui Kurt lo svegliò entrando nel suo letto e posandogli una miriade di piccoli baci sul collo e sulle spalle.

 

Perché era tutto così reale che quasi girava la testa a pensarci.

 

Ce l'avevano fatta.

 

Erano insieme a New York.

 

 

 

 

 

L'estate passò velocemente.

 

Era un venerdì sera di metà settembre quando Blaine decise di organizzare una sorpresa per Kurt.

Una cenetta romantica per due, nel loft HummelBerry a Bushwick.

 

Fece la spesa, comprò tre dozzine di rose rosse, e tante candele profumate da disseminare su ogni superficie dell'appartamento.

Doveva farsi aprire da Rachel, che poi li avrebbe lasciati soli, cucinare ed apparecchiare la tavola, il tutto prima dell'arrivo di Kurt.

 

 

Blaaaaainers!”

 

Tutti con questo soprannome..” Mormorò tra sé e sé Blaine entrando nel loft.

 

Rachel rise. “Colpa di Charlotte,” disse baciandogli una guancia “Non ti piace essere chiamato in quel modo?”

 

Il ragazzo posò le buste della spesa e le rose sul tavolo, scrollando le spalle.

 

Nessuno mi ci aveva mai chiamato prima di lei, e ora lo fanno tutti, però sì dai, mi piace. Meglio di quando Santana mi chiama nano insomma!” sorrise.

 

Rachel scostò una sedia da sotto il tavolo e si sedette ad osservare il mazzo di fiori.

 

Sono bellissime..”

 

Blaine aprì uno sportello tirando fuori un vaso, e lo posò nel lavandino per riempirlo d'acqua.

 

Ormai conosceva il loft come casa propria.

Era bello vivere in quella quotidianità, tanto che la casa del proprio ragazzo gli era ormai familiare.

 

Speriamo che lui pensi lo stesso.” Fece in tono drammatico.

 

Si voltò, prese il mazzo di fiori da sotto il naso della ragazza e lo posò nel vaso.

 

Blainers, ti rendi conto che a volte diventi più una drama queen di me? Ovvio che gli piaceranno! Sarebbe felice anche se tu gli regalassi un pugnetto di sassolini raccolto nel parco!”

 

A quelle parole il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata e si rilassò. “Lo so Rach, Kurt è un tesoro, non so perchè sono così nervoso per questa sera. In fondo siamo insieme da anni!”

 

Ed era vero, Kurt e Blaine erano insieme da parecchi anni ormai, ma i sentimenti che provavano l'uno per l'altro invece di affievolirsi, aumentavano di giorno in giorno. Le farfalle nello stomaco, il nervosismo prima di un appuntamento, l'arrossire per un complimento dell'altro, erano cose che continuavano ad essere presenti nonostante tutto.

Forse era proprio ciò che rendeva la loro relazione forte e speciale.

 

Blaine sorrise tra sé e sé a quel pensiero.

Ogni secondo sentiva di amare Kurt un po' di più.

 

Hey lover boy!” Lo chiamò Rachel alzandosi in piedi. “Vado in camera mia a prepararmi! Stasera esco con Charlotte e Santana per una serata tra ragazze e poi mi fermo a dormire fuori. Se non trovi qualcosa chiamami, ma tanto conosci questa casa meglio di me!”

 

 

Rachel sparì nella sua camera da letto e Blaine poté iniziare a preparare la cena.

Cena ovviamente ipocalorica, solo per far contento Kurt.

 

 

Un'ora e mezza dopo, il dolce era in forno, Rachel era uscita, la tavola era apparecchiata, il mazzo di rose sistemato.

 

Mancava poco all'arrivo del proprio ragazzo, perciò Blaine decise di accendere tutti gli stoppini delle candele che aveva sistemato in giro per la casa e sulla tavola.

 

Entrò nella stanza di Kurt per prendere l'accendino che era nel suo armadio, e aprì il primo cassetto. Si ricordava che Kurt lo teneva lì, dall'ultima volta che avevano dovuto usarlo per accendere le candele per uno dei loro bagni romantici.

Era il cassetto dove Kurt teneva tutte le proprie sciarpe, i foulard, e i papillon. Tutti perfettamente piegati ed impilati secondo il colore della stoffa. L'odore di detersivo e delle saponette profumate che il suo ragazzo aveva l'abitudine di lasciare un po' ovunque, era buonissimo, e a Blaine venne voglia di infilare il naso tra quegli indumenti e respirare lì per sempre, ma sapeva che poi Kurt l'avrebbe sgridato perchè Amore mi hai spiegazzato tutti i foulard di seta. Sai quanto ci ho messo a stirarli?

 

Fu quando trovò finalmente l'accendino in fondo al cassetto che con sua grande sorpresa trovò anche un altro oggetto che gli fece stringere un nodo alla gola e accelerare il battito cardiaco (o forse fermarlo).

 

Una scatolina di velluto rosso.

 

La prese e se la rigirò nervosamente in mano, prima di far scattare la chiusura che aprendosi rivelò il suo contenuto.

 

Non appena Blaine intravide i due anelli, richiuse il cofanetto e lo rinfilò nell'armadio.

Si sentiva come se avesse appena fatto irruzione nella camera di due amanti, beccandoli a fare sesso.

Corse in cucina, spense il forno e i fornelli, afferrò la sua tracolla e scappò dall'appartamento come se tutto intorno a sé stesse bruciando.

 

 

 

* * *

 

 

 

Ciao tesoro!” Edward si buttò al collo di Charlotte stringendola, appena la porta di casa Phillips_-Smythe-Anderson si aprì. “Ho portato una persona. Spero che non ti dispiaccia. Ci tenevo a fartelo conoscere! Lui è il mio coinquilino Shane! Shane, lei è Charlotte!”

 

Un ragazzo alto, biondo, e con gli occhi nocciola, si fece avanti da dietro le spalle di Edward, porgendo la mano. “Finalmente ci conosciamo! Edward non fa altro che parlare di te!” Sorrise.

 

Charlotte gli strinse la mano e ricambiò il sorriso caloroso del ragazzo. “Piacere di conoscerti Shane! Entrate, dai! Ho preparato i biscotti!”

 

I ragazzi entrarono nel grande appartamento, passando dal salotto che comunicava direttamente con la cucina.

 

Cucciolo e Brontolo dove sono?” domandò Edward.

 

Charlotte rise. Lo sbuffo perenne di Sebastian ogni volta che sentiva quel soprannome era impagabile, ma effettivamente non c'era nessun altra parola che rispecchiasse così alla perfezione la sua personalità.

 

Cucciolo è andato a casa della sua Biancaneve a preparargli una cenetta romantica a sorpresa. Brontolo è qui in giro a brontolare come suo solito!” Rispose la ragazza.

 

Shane fece una faccia confusa. “Cucciolo, Brontolo e Biancaneve?”

 

Edward si avvicinò a lui prendendolo sotto braccio. “Allora,” Iniziò come se stessa davvero per raccontare una favola “Cucciolo e Brontolo sono i coinquilini di Charlotte. Cucciolo è Blaine, perchè se lo vedi è proprio un cucciolo, ti viene voglia di stritolarlo di abbracci per quanto è tenero. Biancaneve e il suo ragazzo, e lo chiamo così perchè ha la pelle bianchissima e perfetta come la porcellana, e gli occhi azzurri da cerbiatto. Brontolo è solo Sebastian e bè, lui-”

 

Sebastian non è mai solo Sebastian!” Intervenne il ragazzo uscendo dalla cucina.

 

Shane, lui è Sebastian, meglio conosciuto come Brontolo!” Disse Charlotte ridendo, e aspettandosi il solito sbuffo da parte del suo migliore amico.

 

Sbuffo che però non arrivò, perchè l'attenzione del ragazzo era attirata dal braccio di Edward stretto attorno a quello di Shane.

 

Shane estese il braccio per stringere la mano di Sebastian, che semplicemente alzò un sopracciglio, la fissò con sguardo glaciale e si voltò, sparendo dopo nel corridoio che portava alle camere da letto.

 

 

I due ragazzi guardarono con espressioni interrogative Charlotte, che semplicemente scrollò le spalle. Ormai era abituata agli improvvisi malumori di Sebastian.

 

 

 

 

* * *

 

 

 

Più tardi quella sera, Shane ed Edward tornarono insieme al loro dormitorio, Charlotte iniziò a prepararsi per la serata con Santana e Rachel, e Sebastian riemerse dalla propria camera, meno furioso di qualche ora prima, ma decisamente più depresso.

 

Vedere Edward insieme ad un ragazzo, era stato un duro colpo da mandar giù.

Non che non lo avesse previsto, considerato quanto lui fosse appetibile agli occhi di qualunque ragazzo gay, ma non si aspettava che Edward gli sbattesse la sua nuova relazione in faccia.

 

Quello stupido Shane non gli piaceva affatto.

Con quei capelli perfetti, quei denti perfetti, quel viso perfetto, e quel fisico perfetto.

 

Era tutto così perfetto da essere oltremodo inquietante.

 

Stupido Edward,” bofonchiò buttandosi sul divano e affondando il cucchiaio nella vaschetta di gelato che aveva tirato fuori dal freezer, come se stesse cercando di accoltellare qualcuno. “Stupido Shane,” Continuò continuò ficcandosi il gelato in bocca. “Stupido Sebastian.” Concluse in tono rassegnato, tra sé e sé, con la bocca ancora piena.

 

 

In quel preciso istante la porta principale si aprì, e un Blaine dalle spalle ricurve e la testa bassa fece il suo ingresso, sprofondando malamente con un tonfo, poco dopo, nel divano accanto a Sebastian.

 

Problemi in paradiso?”

 

Mmmhhhhggnnn” Mormorò Blaine con la faccia nel cuscino del divano.

 

Sebastian sventolò il cucchiaio che aveva in mano davanti al naso di Blaine, che intanto aveva girato la testa per non morire soffocato contro il cuscino. “Gelato?”

 

Blaine si mise a sedere a gambe incrociate sul divano, rubando il cucchiaio e il gelato dalle mani di Sebastian e iniziando ad affondare l'utensile come se fosse un piccone, nella vaschetta.

 

Perchè l'amore non può essere semplice?” Disse con la faccia nel contenitore del gelato.

 

 

Sebastian roteò gli occhi al cielo. “Meglio che taci Blaine. Tu e Kurt avete la storia d'amore con meno problemi che abbia mai vis-.”

 

 

VOI DUE BRUTTI IMBECILLI!” Charlotte entrò nel salotto, preannunciata dal rumore di tacchi a spillo. Puntò il proprio cellulare contro Blaine.

 

Ho appena finito di calmare Kurt per telefono! Voleva sapere perchè hai il cellulare spento e che diavolo di fine hai fatto! Gli ho detto che non sapevo dove fossi, ma che ti avrei cercato! E tu!” Disse spostando lo sguardo infuriato su Sebastian “Che cavolo ti è preso oggi pomeriggio? Sei stato scortese senza motivo. Piantala con le tue scenate da dodicenne e impara a trattenerti!”

 

Charlotte sbuffò portando le proprie mani sui fianchi. “Che cavolo di problema avete, si può sapere?”

 

Sebastian mise il broncio e incrociò le braccia sul petto, come un bambino capriccioso. “Il mio problema si chiama Shane.” Sentenziò.

 

Blaine abbandonò la testa sulla spalliera del divano e chiuse gli occhi. “Il mio problema si chiama Ho-Trovato-Degli-Anelli-Di-Fidanzamento-Nel-Cassetto-Di-Kurt-Che-Probabilmente-Gli-Ha-Dato-Il-Suo-Ex-Fidanzato.

 

 

 

* * *

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE:

 

Hi! Sono riuscita a sopravvivere ai primi due giorni di esami e a scrivere il capitolo. Questa è stata un po' la conclusione della parte in Ohio e l'inizio dell'avventura a New York.

Avete conosciuto Shane :) Di cui ho messo una foto sulla pagina Facebook della storia.

http://www.facebook.com/ValentinaDCAutoreEfp

 

Ci sono anche le foto di Charlotte, Edward, e un capitolo che ho scritto tempo fa, che doveva essere il dodicesimo, ma che poi non ho potuto utilizzare perchè la trama è cambiata.

È scritto dal punto di vista di Kurt, perciò se volete leggerlo andate lì e fatemi sapere.

 

Ho visto che c'è qualcuno di nuovo che segue questa fanficion e questo mi rende felice, siete i miei tesori :)

Ho visto anche che nessuno recensisce (lol) questa cosa non so come prenderla. Da una parte mi rende triste perchè vuol dire che ciò che scrivo non vi entusiasma tanto da volermi lasciare la vostra opinione, dall'altra invece è una cosa che mi sta bene, perchè fino ad ora nessuno mi ha insultata!

 

Btw, grazie a chi ha letto fin qui :)

 

Love you guys!

V.

   
 
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