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Autore: EuphemiaMorrigan    01/06/2013    13 recensioni
AU. Comica/Romantica/Drammatica.
SasuNaru.
-Dall'ultimo capitolo-
Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke, lasciate un messaggio e vi richiameremo. Se ne avremo voglia.
Se sei Sai: Visto le vendite? Ti ho battuto ancora.
Muori.
Se sei Ino: Nee-chan, non vorrei che tuo marito si suicidasse.
Ammazzalo e raggiungilo.
Se sei Nagato: Sono in perfetto orario con la scadenza.
Non è assolutamente vero.
Se siete Sakura, Hinata o Tenten: Tranquille, ho tutto sotto controllo.
E voi che ancora ci credete...
Se sei Gaara: Amico, mi devi un caffè.
Ed io ti devo un pugno.
Se sei Hidan: Lode a Jashin!
Non riesco a capire chi è più cretino tra te e Naruto.
***
***
Gensaku-sha ripercorre, a modo proprio, alcune vicende del manga.
Con personaggi casinisti, pazzi ed eccessivamente rumorosi.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Fanfiction-

 

Comunicazione di servizio: Non è mai stata, e mai sarà, mia intenzione offendere nessun fan di nessuna coppia. Questo capitolo contiene un'ovvia reazione umana di un uomo che scopre delle storie yaoi tra la sua persona ed il fratello maggiore. E non è una felice reazione! Tutto ciò è scritto per far ridere. Pur non amando la coppia Itachi X Sasuke non mi permetterei mai di insultare pesantemente una loro fan, ma la storia due o tre insulti (da parte di Sasuke) li pretende!

Sproloqui personali: Lette le indicazioni terapeutiche per proseguire la lettura? Perfetto, spero di sì anche perché non vorrei ripetermi nelle recensioni. Allora di che parliamo oggi? Prima di tutto aggiornamento velocissimo, cavolo ero ispirata e avevo una voglia assurda di scrivere questo capitolo! La prima parte la adoro, l'ultima è giusto una scenetta comica per far ridere! Ho sempre desiderato scrivere di Sasuke che scopre l'esistenza dell'ItaSasu. Anche perché SO °Egocentrismo dell'autrice° che ne farebbe una tragedia. Direi di chiudere qui mi sono fin troppo dilungata, un bacio. Buona lettura!

Ps: Una cosa seria. Gensaku-sha è lunga. Molto. Lo ridico perché noto che... Boh... Sta annoiando? Non che ne faccia una tragedia, anzi, verrà portata a termine comunque. Ma preferisco avvisare del fatto che, molto probabilmente, non siamo nemmeno a metà.

NB: (Cavolo che note lunghe) Il nome della Fanfiction menzionata è pura fantasia dell'autrice, quindi se mai esistesse (Possibile, anche perché è un titolo veramente semplicissimo) non l'ho mai letta e non era mia intenzione citarla! Anche perché magari, se esiste, è un capolavoro. Bene, credo di essermi parata le chiappe su tutto ^^'.

NB: LE MAIL SONO SCRITTE SGRAMMATICATE APPOSTA! IDEM PER LE FACCINE. CI HO MESSO MEZZ'ORA PER SCRIVERE IN QUEL MODO.

Ps: I Love you: No, ok... Non scriverò mai più a quest'ora di notte, divento ancor più scema! Grazie Ljn-sensei per l'aiuto e per... °Ride° L'ultima parte, la sgrammaticatezza (??) di quelle parole mi stava per uccidere! ^_^

 

 

Aveva la schiena leggermente curvata in avanti, il gomito destro poggiava contro il tavolo da lavoro e la mano era affondata nelle lunghe ciocche corvine. Udiva, alle sue spalle, il ciarlare ovattato dei suoi colleghi mentre tentava di dare un senso al disegno che aveva dinanzi.

Suo marito, come al solito, non era stato per nulla utile. Visto la mole di scene senza senso che aveva abbozzato. Scene che lui, ovviamente, doveva scremare, decidendo quali fossero realmente importanti per il prosieguo della trama.

Si morse il labbro inferiore, indeciso tra le diverse prospettive da cui si sarebbe vista la cascata della Valle dell'epilogo e fece una smorfia seccata, osservando una delle due statue.

Perché?... Ancora se lo domandava.

Non capiva per quale motivo proprio Madara dovesse essere lui.

Quello che Naruto definiva “L'uomo che diede inizio ad ogni cosa”.

Lo irritava, terribilmente, ma il compagno gli aveva spiegato, circa un milione di volte, che, visto il potere innato degli Uchiha, sarebbe stato stupido inventarsi un altro personaggio da far apparire come principale nemico all'interno del Manga. Poi Madara, secondo Naruto, era assolutamente perfetto per quel ruolo, soprattutto considerando che aveva scelto Hashirama per vestire i panni dello Shodai Hokage di Konoha.

Di certo il sindaco della città lo avrebbe ucciso una volta scoperto che, non solo sarebbe stato disprezzato dai lettori, ma era anche stato spodestato del suo ruolo di “comandante”, “signore supremo”, dell'intera Konoha. Così come si definiva egli stesso.

Tutti gli abitanti della città, infatti, erano perfettamente coscienti che Madara Uchiha non avrebbe mai rinunciato al suo ruolo, se non da morto. Cosa che andava più che bene per tutti. Anche perché, tralasciando la pazzia, il suo lavoro, quelle rarissime volte che aveva voglia di lavorare, lo sapeva ben svolgere.

Sasuke tornò in sé ed allungò le gambe sotto il tavolo, sospirando stanco.

Da una settimana, quasi ogni giorno, era impegnato con suo figlio. Non importava dove e come, Yugito aveva preteso che fosse così. Non che la cosa gli dispiacesse, ma questo aveva portato, ovviamente, Daisuke a conoscere la maggior parte dei folli che frequentava. Con la conseguenza che lui, o Naruto, avevano dovuto dire a tutti di non dire nulla della malattia di Yugito o del fatto che Sasuke era il vero padre del piccolo davanti a quest'ultimo.

Anche quel pomeriggio l'aveva trascorso con il figlio.

O meglio: aveva portato Daisuke al Rinnegan, visto che doveva lavorare, ed in quel momento non sapeva nemmeno dov'era finito. Visto che lo “zio Hidan” se l'era trascinato da qualche parte insieme allo “zio Nagato”...

Cazzo!... S'imprecò in testa improvvisamente, sbattendo le mani sul tavolo e facendo sobbalzare gli altri occupanti dell'ufficio. Mio figlio è con Hidan e Nagato. DA SOLO!... Stava per sfondare la porta ed uccidere quei due maledetti rapitori di minori indifesi, quando una voce fine e curiosa attirò la sua attenzione, fermandolo.

«Cos'ha 'Suke?» Chiese Daisuke, seduto sulle ginocchia di Naruto, intento ad osservare attentamente il suo lavoro.

Uzumaki sollevò il viso dal foglio di carta e scrutò la figura immobilizzata davanti alla porta «A volte si comporta in modo strano. Non farci caso» Rispose con una scollata di spalle. In quei pochi giorni lui e il bambino avevano cominciato ad instaurare un tranquillo ed ottimo rapporto d'affetto, in fondo Naruto non aveva mai compiuto nulla di concreto per farsi realmente odiare.

A Daisuke piaceva molto passare i pomeriggi con Naruto e Sasuke, anche perché mai prima di allora aveva conosciuto così tante persone strane e divertenti. In più l'ormai zio Nagato gli aveva presentato Konohamaru e Yahiko e, seppur li dividessero anni di differenza, erano diventati immediatamente suoi amici.

All'inizio era leggermente restio a rapportarsi con persone sconosciute, ma successivamente, grazie anche alla vicinanza dei due adulti, ogni amico di questi diveniva automaticamente zio o zia per il bambino.

Però non capiva per quale motivo gli fosse stato proibito chiamare nello stesso modo sia Naruto che Sasuke.

Uzumaki semplicemente non se la sentiva. Egoisticamente non voleva apparire uguale agli altri, non essere distinto dalla massa di persone che aveva conosciuto Daisuke in quel breve periodo di tempo. Non pretendeva di certo di essere chiamato papà, ma il nome... Quello sarebbe andato bene per sempre.

Sasuke invece lo pretendeva. Lo voleva. Era infastidito dal fatto che sia Yugito che suo marito gli impedissero di dire la verità a Daisuke. Li capiva, la parte razionale di lui dava ragione ad entrambi, ma desiderava cominciare ad inserirsi nella vita di suo figlio come un padre. Si era perso i suoi primi tre anni, non voleva privarsi di altro.

«Tu non eri con Hidan e Nagato?» Indagò avvicinandosi ai due ed osservandoli attentamente.

Il bambino annuì, ma non rispose. Era troppo impegnato a seguire i movimenti della mano di Naruto mentre disegnava un combattimento. Al suo posto parlò l'adulto «L'hanno riportato qui circa mezz'ora fa. Ha visto l'ufficio di zio Hidan vero? -Altro cenno del capo del piccolo- Ma tu ovviamente non l'hai notato, anche perché eri troppo impegnato ad insultarmi tra te e te per aver scelto Madara... -Uchiha scostò lo sguardo, inasprito dal fatto che il dobe avesse fatto centro- Dove stavi andando?» Chiese infine con un sorriso.

«A salvare mio... -Si corresse all'istante, leggermente risentito- ...A salvarlo da quei due» Affermò tornando a sedersi al suo posto, scoccando un'occhiataccia a Sakura e Ten-Ten che avevano smesso di lavorare per impicciarsi della loro conversazione. Come al solito.

Haruno gli fece una linguaccia e tornò al suo lavoro, sporgendosi verso Hinata per chiederle consiglio su una cosa. Dopo il parto, Sakura, era tornata immediatamente ad occupare il suo posto di assistente, stufa di starsene a casa senza fare nulla.

Naruto ne era rimasto sorpreso, visto che era certo che avrebbe deciso di fare la mamma a tempo pieno, alla fine però decise di tenere tutti e quattro i suoi assistenti.

Licenziare Hinata sarebbe stato orribile. La ragazza era l'unica che lo appoggiava durante la stesura del manga, non voleva privarsi di una preziosa alleata.

Ten-Ten stava per sposarsi, ed in più il suo futuro marito lo terrorizzava.

Sakura... L'avrebbe ammazzato a suon di pugni.

E Sasuke... Beh... Era suo marito!

«Io e Ten-Ten abbiamo finito» Annunciò Hinata, sorridendo gentile e mostrando il suo lavoro al maggiore. A volte Naruto si sentiva leggermente a disagio quando si ricordava che lui, tra tutti, era quello con più anni d'età.

Annuì e ricambiò il sorriso «Perfetto! Credo che per oggi possiamo concludere. Sasuke? Laggiù come va?» Chiese poi voltandosi verso l'altro.

«Mmh... -Mugolò non spostando gli occhi dalla tavola- Ho quasi fatto!».

Uzumaki sbuffò, congedò le ragazze e disse «Voi andate, io e Daisuke aspettiamo Sas'ké».

Queste ricambiarono il saluto, facendo un grande sorriso al bambino, poi uscirono dall'ufficio, ma d'improvviso Sakura si ricordò qualcosa e tornò indietro, sporgendo la testa oltre la porta e parlando euforica «Cerca su Google “Naruto Fanfiction" e leggi “Brothers”. Ciao, ciao -Salutò di nuovo sghignazzando, prima ancora che Naruto potesse aprire bocca riapparve- Oh, e filma Sasuke per favore. Itachi ha cercato di suicidarsi con il pannolino sporco di Sora, poi ha minacciato di morte l'autrice, poi non so... È ancora steso sul letto, con un panno umido sulla fronte, che borbotta maledizioni» Concluse ridendo ancora più forte e piroettando definitivamente fuori dalla porta.

«Che cosa diceva la zia Sakura?» Domandò Daisuke, confuso da tutto quello strano discorso.

Naruto scosse la testa semi-sconvolto, non aveva capito nulla nemmeno lui, e rispose «Non ne ho idea. -Detto ciò si rivolse all'Uchiha- Teme, hai finito? Ho fame e dobbiamo riportare Daisuke a casa».

«Sì, eccomi» Affermò questi, inserendo i suoi lavori nell'apposita cartellina ed avvicinandosi a loro. Il bambino sbadigliò sonoramente, così Sasuke decise di prenderlo in braccio, affiancando Naruto ed iniziando a camminare lentamente verso casa di Yugito.

Perché ogni giorno si dimenticavano di prendere la macchina?

Per quale motivo da quando stava con Naruto aveva cominciato a covare una sorta di fobia per i mezzi di trasporto?

Quella situazione era divenuta assurda.

Spostò lo sguardo verso il marito, che stava procedendo accanto a lui e chiacchierando amabilmente con suo figlio. Daisuke aveva il viso poggiato sulla sua spalla e voltato verso Naruto, con le braccia gli circondava il collo e con le gambe il busto, mentre lui lo teneva stretto contro il suo petto con la mano sinistra.

In quel momento capì per quale motivo preferiva camminare: il tempo per stare insieme era maggiore. Kami! Sto diventando troppo sentimentale... Pensò.

Allungò la mano libera verso quella di Naruto ed intrecciò le dita con le sue, sentendo subito il calore dell'altro invaderlo in ogni parte del corpo. Era assuefatto dall'effetto che gli procurava.

Qualche minuto dopo arrivarono a casa del bambino, salutando la madre e congedandosi con la promessa di rivedersi il giorno successivo. Fatto ciò si avviarono verso il loro appartamento distrutti, consapevoli che il tragitto sarebbe stato fin troppo lungo, visto che abitavano quasi dall'altra parte della città.

Naruto si appoggiò al fianco di Sasuke, sbadigliando e circondandogli la vita con un braccio, facendo sì che il marito gli avvolgesse le spalle con il proprio, e posando la testa sul suo petto socchiudendo stancamente le iridi cerulee.

«Vuoi venire in braccio anche tu?» Lo prese in giro Uchiha, sentendo il corpo morbido dell'altro modellarsi contro il suo.

«Magari...» Biascicò facendo un altro sbadiglio e sopprimendolo sul torace di Sasuke.

Questo si sporse un poco verso le sue labbra e le baciò dolcemente «Mi spiace dobe-koi, pesi un po' troppo».

«Cattivo! -S'imbronciò il biondo, aprì gli occhi velati e lucidi per la stanchezza ed osservò il profilo serio e duro del marito. Si alzò sulle punte e gli morse la mandibola sussurrando- Ti amo» Poi leccò gentilmente quel punto e tornò ad accoccolarsi contro di lui, avanzando lentamente verso la loro dimora.

«Mmh... Ummh... Sì» Balbettò Sasuke irrigidendosi leggermente ed annuendo.

«Ah, voi Uchiha e la vostra mania di dichiararvi una volta ogni dieci anni» Sospirò divertito da quella reazione imbarazzata.

«Come?» Domandò l'altro dando un buffetto sulla guancia brunita.

Naruto rise allegro e lo informò «Tua madre tiene un diario! Si chiama “il diario dei ti amo di Fugaku”».

«Non ci credo!» Esclamò con sconcerto l'uomo dai capelli corvini.

«Lo giuro. L'ho visto! -Dichiarò, staccandosi da lui e gesticolando, mentre continuavano ad avanzare. Poi seguitò contando con le dita- È diviso per date e ci sono tutte le dichiarazioni ed i ti amo che le ha detto nell'arco di una vita intera. Il primo quando si sono fidanzati. Il secondo il giorno del loro matrimonio. Il terzo quando è nato Itachi ed il quarto quando sei nato tu. Poi più nulla! Infatti è leggermente irritata».

«Oh...» Disse solo Sasuke, sorpreso dalla conferma di quanto fosse pazza sua madre.

«Già... Itachi se la cava meglio però!» Esclamò portandosi le mani dietro la schiena ed intrecciando le dita tra loro.

Uchiha arcuò un sopracciglio e chiese «Ah, sì?».

«Sì. Dieci volte, ma non ricordo quali. Me le aveva anche dette Sakura-chan» Rispose meditabondo.

Sasuke, allietato dalla sua buffa espressione, asserì «Scommetto che tu conti i miei».

Naruto piegò il capo d'un lato e confermò candidamente «Certo».

«E a quanti siamo?» S'informò infilandosi le mani in tasca. In realtà non aveva bisogno di farselo dire, visto che lo sapeva benissimo.

Il biondo gonfiò le guance poi fece una smorfia risentita «Uno solo. Ufficiale. Poi c'è quello che mi hai detto per scherzo, ma Sakura-chan e Mikoto-san dicono che non vale».

Sasuke scosse la testa e sorrise. Lo osservò per un po' di sottecchi poi arpionò un suo fianco e lo avvicinò a lui, fermando il loro avanzare e facendo cozzare i loro toraci insieme. Gli sollevò il mento con una mano ed accostò le proprie labbra al padiglione auricolare «Ti amo. -Disse con un caldo soffio che fece rabbrividire l'altro d'eccitazione- Ti amo. -Dichiarò di nuovo, prendendo tra i denti il lobo e tirandolo leggermente verso di sé- Ti amo. -Ribadì spostandosi a leccare una sua gota arrossata per poi scendere verso il basso- Ti amo» Ripeté ancora con un roco sussurro, mordendogli il collo e succhiando quel punto fin a farlo arrossare; facendo piegare lievemente all'indietro la schiena di Naruto per stare più comodo.

Quando finalmente lo lasciò andare, Uzumaki, si posò una mano sul cuore tentando di regolarizzare i battiti ed il respiro «C-co-cosa...?» Balbettò con occhi sgranati. Non era psicologicamente abituato a sentirsi dire ti amo così tante volte. Non era abituato a sentirlo uscire dalle labbra di un Uchiha. Il suo Uchiha!

«Così puoi vantarti con mia madre» Rispose atono, afferrandolo per la manica della maglia e portandolo nuovamente contro il suo fianco, riprendo ad avanzare tranquillamente per le vie semi-deserte della città.

Naruto abbracciò un'altra volta la sua vita e sorrise, insinuando divertito «Però tu non puoi vantarti con Itachi».

«Non ci provare dobe! Papà sarà pronto a saltellare per casa perché è tornato primo, non voglio vedere la stessa scena con protagonista Itachi» Parlò monocorde, tornando il solito di sempre.

«Non capisco di cosa stai parlando» Confessò l'altro aggrottando la fronte.

Sasuke sospirò e poi disse «Anche... Emm... Gli uomini? -Lo guardò incerto poi continuò fregandosene della sua espressione risentita- ...Dicevo: anche gli uomini della famiglia hanno una specie di classifica. Completamente diversa dalla vostra».

Naruto lo fulminò con lo sguardo, poi decise di soprassedere al quel velato “Io sono uomo, tu donna” che aveva annunciato con tono quasi annoiato, e chiese «E chi è il primo? Tuo padre?».

«No, di tutto il clan: Madara. Quota zero. Io ero secondo!» Riferì, sembrando quasi dispiaciuto della sua scesa in classifica.

Uzumaki scosse la testa e disse «Prima o poi ti raggiungerà anche Madara».

«Impossibile, in quarant'anni di vita non si è mai innamorato!» Esclamò sicuro delle sue parole.

«Nemmeno io mi ero mai innamorato. Ed ho trent'anni, anzi quasi trentuno. A volte tendi a dimenticalo» Parlò serio Naruto, intristendosi lievemente. Alcuni giorni si sentiva troppo vecchio per far coppia fissa con un ragazzo così giovane.

Uchiha scrollò le spalle, lo strinse un po' di più contro di sé e ghignò «Non li dimostri, soprattutto quando sei nudo».

L'altro scoppiò a ridere tornando di buon umore e lo sgridò «Pervertito!».

Giunti a casa i due optarono per una lunga doccia, nella quale Sasuke dimostrò, a fatti, quanto poteva essere pervertito se s'impegnava un poco. Una volta che Naruto riuscì a staccarselo di dosso, proibendogli categoricamente un terzo round, si buttò sul loro letto ancora in accappatoio, mentre Sasuke si asciugava e vestiva scuotendo la testa rassegnato dall'infantilità del compagno «Dobe...».

«Un attimo! Prima voglio leggere quello di cui mi ha parlato Sakura-chan» Lo bloccò digitando allegramente sulla tastiera del portatile.

«Sarà una cavolata!» Asserì sdraiandosi accanto a lui ed incrociando le braccia dietro la nuca.

Naruto non rispose e cominciò a scrutare la pagina web che aveva di fronte, aggrottò le sopracciglia e poi sbarrò gli occhi. Cambiò pagina ed ebbe la stessa identica reazione, arrossendo lievemente sulle gote ogni tanto. Per più di mezz'ora non fece altro, alla fine spostò il computer ancora acceso sul comodino e, basito e leggermente schifato, si rivestì.

«Allora?» Chiese Uchiha con tono annoiato. Due minuti dopo che il compagno era sprofondato nel suo mondo, aveva aperto uno dei tanti libri che teneva sul suo comodino, cominciando a sfogliarlo con disinteresse.

«Nulla, lascia perdere... -Rispose atono, per poi borbottare tra sé e sé- ...Assurde».

Sasuke si allungò e prese il portatile, poggiandoselo in grembo. Curioso di leggere quelle stronzate con cui tanto si divertiva sua cognata.

«No! 'Suke. Non...» Tentò di fermarlo Naruto, senza riuscirci.

«Mmh... Storie scritte dai fan del manga? -Domandò senza aspettarsi nessuna risposta- Ah, ho capito! Sono quelle, appunto, cavolate dove Sakura viene trasformata in una ragazza innamorata follemente di me ed io mi rendo conto di amarla a mia volta. Oppure dove tu ed Hinata vi sposate e sfornate una cinquantina di figli. Oh, guarda... Una storia in cui tu rimani gravido, beh... Devo dire che ne hanno di fantasia» Affermò calmo, sorridendo lieto e continuando a navigare all'interno del sito. Quella giornata era stata una delle migliori della sua esistenza, nemmeno le ovvie cazzate che stava leggendo, tipo una fic in cui Naruto lo lasciava per mettersi con Gaara, potevano rovinarla. Al contrario, lo facevano perfino divertire.

Naruto deglutì spaventato, cercando una scusa qualsiasi per spaccare il computer, oppure per sfracellarlo fuori dalla finestra. Vide Sasuke scuotere la testa ancora rilassato, stava per fare un sospiro di sollievo quando il compagno fece per chiudere la pagina, ma in quel momento s'irrigidì d'improvviso. Oddio, l'ha vista... È la fine... Pensò facendosi mentalmente il segno della croce.

«Cos'è questa?» Sibilò il più giovane con occhi iniettati di rosso.

Naruto boccheggiò e aprì le braccia facendo il vago «Questa cosa?».

«LO SAI COSA!» Urlò, tentando di dar fuoco al portatile con Amaterasu, per poi ricordarsi che purtroppo non poteva farlo.

«'Suke... -Parlò con voce tremante- ...L'hai detto anche tu, no? Sono stronzate. Non pensarci...» Cercò di sorridere in sua direzione.

Uchiha inspirò una grande boccata d'aria «COME FACCIO A NON PENSARCI? COME POSSO NON PENSARCI SE QUI LEGGO DI UN ME STESSO CHECCA ISTERICA CHE GEME “AH, SÌ ITACHI ANCORA”? ITACHI È MIO FRATELLO, PORCO KAMI!».

Naruto strabuzzò gli occhi scioccato. Non lo aveva mai sentito bestemmiare, quella era prerogativa di Hidan, od urlare in quel modo. Pareva davvero pronto ad uccidere qualcuno, pericoloso come non era mai stato. Lo osservò mentre si scrocchiava le dita delle mani ed il collo, poi lo vide cominciare a scrivere qualcosa. «Teme? Che fai?».

«Stai zitto e non interrompermi» Sussurrò cupo.

 

Tu.

Essere immondo che calpesti la mia stessa terra,

esiste un girone dell'Inferno anche per te!

Aspetta solo che mio fratello si riprenda dal collasso psico-emotivo in cui sicuramente sarà piombato e poi ti denunceremo.

Con astio e disprezzo,

Sasuke Uchiha e Itachi Uchiha”

 

Naruto lesse la mail e gli poggiò guardingo una mano sulla spalla, non voleva farsela staccare a morsi, successivamente pigolò «Forse esageri».

«No, non esagero» Sputò fuori velenoso aspettando una risposta da... Quella! Risposta che non tardò ad arrivare:

 

Sasuke? 6 tu vero? Ti si riconosce dal tono.

Nn potete farlo, siete xsongi pubblici ;).

Mi denunciate xké ho detto la verità, vero?

Kiss. Kiss”

 

«Troia! Ma come cazzo si esprime?!» Sbraitò cominciando a tremare leggermente dalla rabbia. Naruto cercò ancora una volta di togliergli il PC di mano, ma un ringhio soffocato lo fece desistere.

 

Grandissima vacca.

Punto primo: parla in Giapponese, non riesco a decifrare le tue rune.

Punto secondo: mio fratello ha una figlia avuta con una, credo, donna.

Punto terzo: il solo pensiero di fare il passivo mi fa schifo!

Muori velocemente.”

 

Naruto gli scoccò un'occhiataccia e disse risentito «Ti fa schifo fare il passivo?».

«Non provarci dobe... -Parlò inacidito- ...Il mio culo non lo vedrai mai» Asserì con convinzione, bloccando le proteste del marito sul nascere con uno sguardo carico d'odio. Non era la serata giusta per litigare con Sasuke.

 

OMG.

Qnd te stai up con Itachi?”

 

Uchiha sbarrò gli occhi e sbottò «MA È RITARDATA!».

«Sas'kè... Ti prego» Lo supplicò ancora. Vedendolo passare dal colore rosa, al terra di Siena, al rosso, viola, verde vomito...

 

Vai a fare una visitina dallo psicologo. Forse, ma forse, riesce a curarti!”

 

Inviata quest'ultima e-mail aspettò in silenzio per qualche minuto, quando ne furono passati quindici si rilassò e sorrise vittorioso «Non risponde».

«Si sarà offesa» Constatò il maggiore tranquillizzandosi leggermente, ma poi lo sentì grugnire «Ha risposto!».

 

Nn 6 x nnt funny. Si vede ke 6 sexxualmente frustrato!”.

 

«Ma cosa c'è scritto?» Chiese Naruto, sporgendosi verso lo schermo e assottigliando gli occhi, come se così avesse potuto captare qualche significato nascosto in quella frase.

Sasuke, che era abituato ai messaggi sgrammaticati di Karin, s'irrigidì ancora di più e bestemmiò sonoramente.

 

Bestia!

La mia vita sessuale è più attiva della tua”

 

La risposta non si fece attendere, ma anzi fu quasi istantanea:

 

Sì hahahahaha. Forever Alone!”

 

Stronza. Sono sposato e fidati che mio marito non si lamenta!”

 

Un istante dopo che ebbe mandato quel messaggio sbarrò gli occhi sconvolto «No, cazzo» Gemette realmente frustrato dalla consapevolezza di essersi lasciato troppo andare.

«Io te lo avevo detto di lasciar perdere» Lo riprese Naruto, scuotendo la testa ed arrendendosi alla stupidità del compagno in certe occasioni.

 

Marito? Qnd è 1 uomo *.*. 6 veramente gay! Lo sapevo. Ki è?”

 

«Perché non mi ascolti mai?» Domandò Uzumaki, osservando la faccia sconvolta del compagno e incrociando le braccia al petto.

Sasuke guardò lo schermo come se fosse un mostro abominevole e mormorò «Basta non rispondere!».

 

Sasuke? Ci 6? E su risp. Se mi dici ki è giuro ke ti faccio smpr exxere Seme, anke cn Itachi ;)”

 

«La odio» Mugolò infantile.

Uzumaki gli tolse il portatile dalle gambe, osservò l'ultima e-mail e si bloccò dallo scoppiare a ridere. Spense il computer, fece sdraiare il marito e si accoccolò su di lui sghignazzando «Hai una stalker!».

«Che bello...» Affermò in tono sarcastico, guardando il soffitto e sentendo crescere il mal di testa. Lo sapeva. Sapeva che non doveva dare il consenso a Naruto di renderlo un cazzo di personaggio pubblico, la sua vita era finita.

 

Intanto a casa Haruno-Uchiha:

 

«Sakura?» La richiamò tristemente Itachi.

«Cosa, tesoro?» Domandò la donna, sfogliando con pigrizia una rivista.

Lui sospirò pesantemente poi s'informò cauto «Nessuno sa di quella schifezza, vero?».

Lei si voltò verso il fidanzato, sorrise tirata e poi mentì «No, nessuno. Tranquillo!».

In realtà lo sapeva tutta Konoha.

 

Al quartiere Uchiha:

 

Madara era comodamente seduto sul divano, le gambe incrociate su questo ed il telecomando tra le mani, si stava rilassando dopo una stancante... No, in realtà aveva passato tutto il pomeriggio su quel divano.

«Nii-san... -Lo raggiunse Izuna, completamente in panico- Nii-san, tu non hai dato il permesso a Naruto-kun di usarci per il suo manga, vero?» Domandò sempre più spaventato.

«Sì, perché?» Chiese grattandosi la testa confuso.

«Oddio, no! -Si lamentò accasciandosi accanto a lui e prendendosi la testa tra le mani- ...Cominceranno a scrivere cose strane anche su di noi» Concluse con dolore.

«Fregatene, Otouto!» Esclamò ilare dandogli una pacca dietro la schiena curva.

Izuna lo scrutò stranito e disse «Voglio vedere quanto te ne fregherai tu, quando ti faranno scopare DA -Sottolineò quella parola- Hashirama».

Madara sbatté le palpebre una o due volte, poi sorrise sadico e parlò lugubre «Se accadrà moriranno tutte per mano mia -Poi si rilassò di nuovo- E poi a me piacciono le tette».

«Eh...?» Domandò confuso Izuna che non lo aveva mai visto insieme ad una donna, in realtà non lo aveva mai visto insieme a nessuno.

«Non sono gay, Otouto!» Lo informò con tranquillità.

   
 
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