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Autore: xshesagleek    01/06/2013    3 recensioni
SOSPESA! Blaine Anderson è un avvocato con la passione per la musica, in cui è sorprendentemente bravo. La cosa in cui non è così bravo è l'amore. Infatti Blaine è un ragazzo molto introverso e poco sicuro di sé, ma soprattutto ancora ferito da una "delusione adolescenziale", che porta il nome di Kurt. Un giorno casualmente il ragazzo rientra nella sua vita, ma in uno strano modo, per far "sbloccare" la vita sentimentale di Blaine.
Ce lo vedete Kurt come un love coach?
Basato sul film "Love training: lezioni d'amore".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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two.

Lezione numero 2 - Rompere il ghiaccio.



La musica alta rimbombava nella cassa toracica di Blaine, mentre portava due bicchieri pieni di martini sul tavolinetto davanti ad un divano che stava vicino al bancone del locale in cui stavano. Kurt aveva deciso che Blaine si doveva allenare nel 'rompere il ghiaccio', e così l'aveva portato a fare pratica sul campo.
Si sedette vicino all'altro ragazzo e gli offrì il Martini. -Grazie- disse leggero Kurt, sorridente, mentre accavallava le gambe e beveva un sorso. Poi posò il bicchiere sul tavolo e guardò Blaine. -Allora, stasera ti ho portato qui al locale per farti fare un po' di pratica sul campo, praticamente. Dobbiamo imparare ad iniziare una conversazione. Rompere il ghiaccio, ecco. Io starò qui e ti osserverò da lontano. A quanto sapevo ti piace un ragazzo, giusto?-
Blaine annuì. -Si, si chiama Jeremiah e lo vedo sempre quando vado al mio negozio preferito, la GAP.-
-Benissimo. Allora, adesso dobbiamo imparare a iniziare una conversazione. Devi imparare a rompere il ghiaccio parlando con qualcuno che non conosci. Vediaaaaamo, vai da quel ragazzo biondo lì, che è seduto al bancone- Disse indicando il ragazzo -e prova a parlarci.-
Blaine lo guardò preoccupato -Oh, ok. Non sono molto bravo in questo, non so se l'hai notato- fece nervoso, grattandosi la nuca come era solito fare.
-Non ti devi preoccupare! È solo per fare un po' di pratica, ok? Per prima cosa, non usare le tipiche frasi scadenti, va bene? Del tipo 'Tuo padre è un ladro, perché ha rubato le stelle e le ha messe al posto dei tuoi occhi' e blablabla, fanno solo spaventare la gente. Ma sopratutto, sii te stesso. È la cosa più importante.-

-Uh, in che senso?- Disse il moro, un po' agitato.

-Oh. Ok, quando incontri qualcuno che ti interessa devi solo...Vai lì, gli dici 'ciao, io sono Blaine e volevo solo presentarmi, come ti chiami?'. È semplice.-

-Non così semplice per me.- Blaine annuì, ma non sembrò molto convinto.

-Oh, andiamo Blaine! Fammi vedere che sai fare su!- Disse Kurt sospingendolo verso il ragazzo che avevano preso come cavia. Blaine si avvicinò, guardando Kurt di tanto in tanto, e poi si schiarì la voce, mentre Kurt lo guardava sorridente e beveva il suo Martini con le gambe accavallate. -Ciao- pronunciò Blaine vicino al ragazzo, che si girò. -Ciao!- Disse l'altro. -Io sono Blaine. Volevo solo presentarmi. Tu come ti chiami?- Disse invece Blaine, sorridente. -Piacere Blaine, io sono Robert.-
-Oh, bhé piacere, Robert-

-Anche per me.-
Tra loro calò un silenzio imbarazzante. Robert si guardava intorno in imbarazzo e tamburellava sul bancone, mentre Blaine cercava qualcosa da dire.
Alla fine tornò sconsolato al divanetto vicino a Kurt, che lo stava guardando a bocca semiaperta. -Blaine, non pensavo di dovertelo dire, ma dopo che ti presenti dovresti iniziare a parlare di qualcosa. Tipo...'Sei fantastico stasera' 'Adoro la tua camicia' 'Carino questo posto eh?' Insomma qualcosa, devi fare un po' di conversazione, siamo qui apposta. E poi gli chiedi di uscire. Quindi. Primo, presentati. Secondo, fare conversazione. Terzo, chiedergli di uscire.- Disse Kurt contando i punti sulle dita delle mani.
-Lo so, lo so. Ma te l'avevo detto che non ero così bravo in queste cose, no?- Disse Blaine mentre beveva un sorso di Martini e Kurt sospirava.
-Ok, tranquillo, non succede niente. Piuttosto, credo che ci sarà bisogno di qualche incontro in più.-

-Si...- disse Blaine prendendo il suo Martini e bevendone in gran quantità.

 

-Allora. Devi innanzitutto mostrarti interessato alla conversazione. Devi fare domande, o fargli dei complimenti. Insomma, fai vedere che lo stai ascoltando. Ora, facciamo una prova ti va? Fai finta che io sia Jeremiah e fammi un complimento.-

Erano a casa di Blaine, il ragazzo in questione era seduto al tavolo della cucina e scribacchiava su un quadernino, mentre Kurt consultava il suo.

Appena il love coach gli diede quell'indicazione si alzò, e si avvicinò. Erano davvero vicinissimi, Kurt riusciva a distinguere le striature di verde negli occhi ambrati di Blaine, e poi il moro parlò.

-Hai davvero dei begli occhi.- Disse sottovoce. Poi sorrise appena e si spostò in camera da pranzo per mettere su un bel CD. Kurt rimase impalato lì come un pesce lesso.

-Wow- disse a nessuno in particolare -sembrava vero...- Ma poi si riscosse, scuotendo la testa, e seguì Blaine nell'altra stanza.

 

Appena Kurt mise piede in casa trovò Rachel che mangiava una mela mentre faceva dei conti sulle bollette. Finn era vicino a lei, e ogni tanto le faceva notare qualche errore sul foglio, così lei lo prendeva a pizze e lui si scusava ridendo e baciandola.

-Oh, vado a dire a Barbra che i suoi genitori vogliono farle un fratellino?- Commentò ironico Kurt, entrando in cucina e prendendo una mela dal frigo, che poi addentò.

-Kurt, ciao anche a te.-

-Devo scappare Rach, scusa.-

Rachel inarcò le sopracciglia. -Dove vai?-

-Al lavoro.- Rispose lui prendendo un morso dal frutto.

-Ma sei appena tornato.-

-Dal lavoro numero uno, ora vado al numero due.-

-Il numero due?- Commentarono Finn e Rachel insieme.

-Si. Devo fare un po' di soldi per poter cercare un appartamento, no?-

-Vuoi...vuoi che ti aiutiamo?-

-No, Rachi grazie, posso fare da solo. Ora vado o faccio tardi, a dopo!- Esclamò il ragazzo uscendo dalla porta.

Rachel sospirò e tornò ai suoi conti. Finn si appoggiò al muretto davanti a lei e la guardò.

-Perché vuoi che vada via di casa? È il tuo migliore amico.-

-Finn, deve imparare a cavarsela da solo.-

-O forse lo fai perché sei gelosa?-

-Gelosa?! E di cosa?-

-Non so, magari ti brucia ancora il fatto che qualche anno fa alla NYADA lui ha ottenuto più applausi di te, oppure quella volta in cui ti ha battuto in quel duetto, o quello che ti ha fatto vincere al liceo. Non so, porti molto rancore, Rachel. Mi rinfacci ancora tutto il casino successo con Santana e la mia prima volta.- Finn alzò le spalle e Rachel si alzò dal tavolo, infuriata.

-No. Lo faccio perché non può vivere sempre a spese nostre, Finn. E non porto rancore. Ma, soprattutto, tu stasera dormi sul divano.- Disse puntandogli un dito contro.

-Oh, andiamo Rach! RACHEL HUDSON-BERRY COSA STAI FACENDO CON IL MIO CUSCINO?! VEDI? QUESTO INTENDEVO QUANDO DICEVO CHE PORTI RANCORE.-

-Amico, sei serio?! Non gli hai detto nulla? È finita così?!-
-Si, Puck lo sai che non sono bravo in queste cose, no?!-
-Ho capito, ma almeno qualcosa oltre quello. Insomma, sicuramente era gay e sicuramente ci sarebbe stato dato che da come mi hai detto non faceva altro che sorridere. E poi, andiamo amico. Se non avessi altri gusti e non stessi con Quinn, dopo la "trasformazione" anche io ci avrei fatto un pensierino su di te, anzi un pensierone.-
-PUCK!- Certe volte Blaine era grato a Puck per il suo essere così schietto, ma altre volte no.
-Andiamo amico è la verità!-
-Ok, ok. Torniamo al tema principale: Jeremiah. L'hai visto?- Disse il riccio guardandosi intorno. Il giorno prima alla fine non si erano più visti lì al bar, Puck aveva qualcosa da fare con la scuola di Beth e Blaine aveva un'importante causa da concludere. Quindi ora Blaine moriva dalla voglia di vedere anche solo di sfuggita Jeremiah.
Quando il biondo entrò nel bar per prendersi una bottiglietta d'acqua Blaine per poco non iperventilò. Tentava di stare fermo al proprio posto, ma ogni tanto tentava di sbirciare per vedere cosa stava facendo il ragazzo. Puck gli diede un ceffone sulla nuca e lo fece rimettere al suo posto, proprio quando Jeremiah gli passò vicino e gli sorrise.
-Oddio. Puck. Penso di essermi drogato.-
-CHE COSA?!-
-Ho appena immaginato Jeremiah che mi sorrideva, devo per forza essere drogato.-
-O forse l'ha fatto davvero. E ti giuro che io non sono drogato- Puck alzò le mani in aria -da quando ho Beth ho smesso- borbottò alla fine.
Blaine aprì la bocca in una piccola 'o'.
-Ok, ok- disse con un gesto veloce delle mani -lasciamo perdere questo discorso e andiamo avanti. Tra poco dovrebbe arrivare anche Kurt, gli ho dato l'indirizzo e tutto, se si perdeva mi doveva chiamare così lo andavo a prendere e...oh, l'appuntamento era alle 15.10, sono le 15.12 dov'è? Ok, si è perso io-
-Blaine stai entrando nel panico. Kurt è lì, guarda.-
Blaine si voltò nella direzione indicata dal dito dell'amico e vide Kurt Hummel che si levava gli occhiali da sole e gli sorrideva, sventolando una mano.
-Blaine. Respira.- Gli sussurrò Puck, che poco dopo si alzò e andò ad abbracciare l'altro. Blaine era rimasto nella posizione di prima, ancora stordito per l'entrata di Kurt.
Alla fine si riscosse anche lui e andò incontro ai due, abbracciando anche lui Kurt che gli diede un leggero bacio sulla guancia.
Puck fece un colpo di tosse facendo finta di niente e Blaine gli diede un ceffone enorme sulla testa, per poi andarsi a sedere al tavolo insieme a Kurt.

Aspettarono un po', chiacchierando sui vecchi tempi, Kurt e Puck si scambiarono i cellulari, promettendosi di risentirsi ancora.

Dopo che tutti ebbero finito il loro caffè entrò un ragazzo biondo, che portava la divisa del negozio affianco al bar in cui erano seduti loro, quella della GAP.
-Allora, lui è questo famigerato Jeremiah?- Disse Kurt osservando il ragazzo da dietro la sua tazza di cartone.
-Prima è passato e ha sorriso a Blaine, comunque.- Se ne uscì Puck, bevendo il suo caffè.

-Davvero?! Bhè, un ottimo inizio, Blaine.- Disse Kurt, ordinando al cameriere che intanto era sopraggiunto al tavolo, una Diet Coke.

Blaine per poco non cadde dalla sedia, dato che il ragazzo appena entrato gli aveva sorriso di nuovo. Jeremiah di solito a quell'ora andava a prendere il caffè da portare poi ai suoi colleghi per la pausa caffè che facevano ogni volta da GAP.

-Blaine. Quel ragazzo ti ha sorriso di nuovo. Non ci posso credere.- Disse Kurt sbalordito.

-Davvero?- Esclamò Blaine mentre si guardava le dita poggiate sul grembo, rosso in volto.

-Blaine se non gli vai a parlare subito ti strappo tutti i capelli nuovi di zecca, un riccio per uno.- Se ne uscì fuori Puck.

-Su, Blaine. Ricordati cosa ti ho insegnato e vai. VAI, VAI.-

Disse Kurt mentre lo faceva alzare dalla sedia.

-M-ma, ma io. Kurt...io.-

-Niente 'ma' e niente 'io'. Muoviti.-

Alla fine Blaine si convinse ad andare dal ragazzo che stava pagando in cassa e si avvicinò. Poteva farcela.

Andiamo Blaine, tira fuori le palle.

Intanto al tavolo Kurt e Puck si scambiavano un cinque, contenti del risultato ottenuto.

-Ehm, ciao. I-io sono Blaine. Volevo solo presentarmi. Ho visto che vieni spesso qui e... nulla, volevo solo presentarmi. Sono Blaine, ma questo l'ho già detto.- Disse quando fu abbastanza vicino perché Jeremiah potesse sentirlo, ridendo nervosamente per l'ultima cosa che aveva detto.

Il ragazzo si girò guardandolo sorridente e gli tese una mano. -Piacere Blaine, io sono Jeremiah.-

Blaine la afferrò e la strinse, per poi lasciarla andare. -Ho visto che vieni spesso qui, lavori alla GAP giusto? Mi hai servito qualche volta.- Disse sorprendendosi di sé stesso.

-Uh, si! Ti vedo anche io spesso quando vengo qui. Ho notato che hai tagliato i capelli e hai tolto gli occhiali, stai molto bene così, sai?- Disse il biondo mentre prendeva il resto dal barista e prendeva in mano il vassoio che gli aveva dato.

-Oh, grazie mille. Tu sei sempre così...ti vesti molto alla moda quando non hai la solita divisa.- Disse il riccio indicando la maglia con la scritta 'GAP' sopra.

-Grazie.- Sorrise Jeremiah, mentre sistemava un bicchierino che stava per scivolare. Blaine guardò verso Kurt che gli fece il pollice alzato, incoraggiandolo.

-Allora, hai mai provato il caffè col cioccolato e cannella qui? Avevo pensato di prenderlo, ma non ero molto sicuro.- Butto lì Blaine mentre si guardava le mani, nervoso.

-Oh, assolutamente! Sono un tipo a cui piace provare qualcosa di nuovo ogni volta. È davvero ottimo, se ti devo dare un consiglio ti do quello di provarlo.- Sorrise il biondo, appoggiandosi con un fianco al bancone che stava lì vicino a loro.

-Ah, mi piace questa cosa del...provare le cose nuove...-

-Oh, anche a me.- Disse Jeremiah con uno strano sorrisetto enigmatico.

Dopo un momento di silenzio il biondo pescò un bigliettino dalla tasca della sua divisa e glielo porse a Blaine. -Perché non usciamo un giorno di questi? Qui c'è il mio biglietto con sopra il mio numero, potremmo andare tipo...non so, a bere qualcosa?- Propose, porgendogli il pezzettino di carta e guardandolo sorridente.

Blaine lo prese in mano, stordito e Jeremiah prese in mano il suo vassoio, avviandosi verso l'uscita. -È stato un piacere Blaine, ci sentiamo!- Disse prima di sparire dietro le porte scorrevoli del bar.

-È stato un piacere anche per me...Jeremiah- Disse mentre lui se ne andava. Tornò al tavolo con Kurt e Puck che lo guardavano ansiosi. -Allora? Cosa è successo?- chiese Kurt, sorridendo.

-Avanti amico sputa fuori il rospo!- Quasi urlò Puck -Mi stai facendo venire l'ansia.-

Kurt poggiò una mano sulla spalla del ragazzo quasi per tranquillizzarlo, e in quel momento Blaine girò il bigliettino verso di loro, in modo tale che leggessero sopra il numero che ci era segnato.

-ODDIO!- Esplose Puck mentre dava il pugno a Kurt.

-Lo sapevo che ce l'avresti fatta!- Disse quest'ultimo, guardandolo come un padre guarda il figlio che ha fatto il primo goal della sua vita.

-Devo chiamare assolutamente Quinn, sarà felicissima. Amico, sei passato dall'essere un nerd che non parlava con nessuno se non con me ad un rubacuori. Sono felicissimo.- Disse Puck, che poi si allontanò per chiamare la moglie e raccontarle tutto.

Kurt si sedette al tavolino e guardò Blaine orgoglioso, mentre lui beveva il suo caffè. Guardò Kurt e ridacchiarono entrambi.

-Grazie mille, è tutto merito tuo, Kurt.-

-Hai fatto tutto tu, Blaine. È merito tuo.- Sorrise e alzò in aria il cartone del caffè come per fare un brindisi. Blaine ci scontrò contro il suo e bevve un sorso del liquido all'interno, rigirandosi il bigliettino da visita tra le dita.

Non ci poteva credere. Ce l'aveva fatta.

Guardò Kurt che gli sorrise ancora, bevendo anche lui.
Ce l'aveva fatta ed era merito della sua ex cotta del liceo.

Questo si che era strano.

NdA: AHHHHH ce l'ho fatta ** Mi dispiace sempre la lunghezza del capitolo, ma come avevo detto le cose cominceranno a farsi interessanti dal 3/4, infatti in questo non è che succeda molto, apparte la faccenda con Jeremiah. LOOOL
Volevo ringraziare ancora una volta tutte le persone che stanno seguendo questa storia e che l'hanno messa nelle preferite, nelle ricordate skhfbs insomma, grazie.
E grazie anche alle persone che la seguono in silenzio, senza recensire ma comunque la leggono. Vi adoro tutti sjgfdjihy
Ci sentiamo per il 3 capitolo!
Lucry

  
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