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Autore: Kiri Lin    16/12/2007    2 recensioni
Sora e Riku sconfissero Xemnas nel Mondo che non Esiste e tutto finì bene. Ma avete mai pensato se qualcuno pianse per quella sconfitta?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Can you switch the light, Sora?


Don't you throw your love, Sora


Destroy the darkness, Sora





Ti odio, Sora


-"Ti odio, Sora" pensò Galmareth
Il castellò crollò sotto i suoi occhi. Tutto il lavoro del suo Maestro, adesso non era altro che picole scagliette bianche. Il suo Maestro, l'unica persona che l'avesse mai accettato per quello che era.

Galmareth non si considerava un suo amico, ma un discepolo sì. Una persona speciale e fidata per il Maestro. Ma ora lui non c'era più. Era morto. Definitivamente.

Quel dannato. Era colpa di quel dannato. Di Sora. Sora. Sicuramente, ora, mentre lui piangeva, solo, quel dannato se ne stava con i suoi amici, a divertirsi, a festeggiare.

-"E' giusto, così? E' giusto?" pensò Galmareth.

Il discepolo volse lo sguardo lì dove fino a solo cinque minuti prima c'era il castello. Quando era caduto, distrutto, sgretolato, in un solo colpo, nel Mondo Che Non Esiste era penetrata la Luce. Non la Luce che dava il Kingdom Heart, ma la Luce che il suo Maestro aveva sempre combattuto. La stessa Luce che anche Galmareth odiava.

Da allora Galmareth era stato illuminato.

Non si era mai sentito così a disagio.

Era un ragazzo e aveva avuto si e no venti anni. Aveva i capelli biondi, quasi bianchi, impuri e giovanili; corti. I suoi grandi occhioni grigi si guardarono intorno: non c'era più nessuno. Neanche uno dei Grandi. Neanche uno dei membri dell'Organizzazione XIII, come li chiamavano quegli schifosi, la gente che li aveva sempre combattuti. La sua tunica marroncina con cappuccio era tutta sporca di sangue, venuto dalle sue mani, un tempo levigate e bianche, ora piene di graffi e lividi.

Gli occhi di Galmareth si riempirono di lacrime. Si gettò a terra, inginocchiandosi. Ormai non aveva più niente. Ma oltre questo, era ancora vivo. Tutto era stato ingiusto con lui.

Pianse. Pianse per molto tempo. A lui sembrarono secoli. Poi pensò al Kingdom Heart e a tutta la fatica che il suo Maestro e i Grandi avevano fatto per crearlo.
Dentro di sè, si disse che la soluzione, il modo per ricreare il Kingdom Heart, il modo per riscattare la morte del suo Maestro...doveva essere da qualche parte custodita.

Galmareth si alzò e si asciugò le lacrime. Doveva reagire. Mentre si avviava a cercare un qualcosa che non sapeva neanche come fosse fatta, pensava con tutta la sua rabbia:
-"Sora, ti giuro sul mio Maestro che la pagherai. Prima o poi avrò la mia vendetta!"







Spero vi sia piaciuto...ho sempre pensato di non aver talento nelle cose "sensate"..
Comunque il prlogo serviva solo per stuzzicarvi...i capitoli saranno più lunghi é_é


Ai posteri, l'ardua sentenza
  
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