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Autore: angelstodie    01/06/2013    3 recensioni
"Scusa se non sono riuscita a portarti via da quel maniaco." Disse Sel, triste.
"..N.non puoi scusarti per sempre, Sel." Dissi.
Lei intuì a cosa mi stavo riferendo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal punto di vista di Melanie

 

Non avevo molta scelta. Adesso dovevo solo aspettare. Aspettare e sperare che tutto sarebbe andato bene. L'attesa uccide. Ogni minuto che passa è come un minuto di corsa veloce. E' pesante, stancante e alla fine sei senza fiato. Ti senti svuotato però la fine, tanto agonizzata, finalmente è arrivata. Anche la fine della mia attesa sarebbe arrivata. Niall sarebbe tornato e mi avrebbe abbracciato, ancora. Doveva essere così.

"Mel, siamo arrivati" Aveva guidato velocemente. Troppo anche.

"Sì" Scesi dalla macchina senza nemmeno guardarlo. Baciarlo sarebbe stato fatale per me.

"Vedi di tornare" Dissi arrabbiata e frustrata per la mia inutilità.

"Come se tutto fosse già finito"

"Come se fossi già tra le tue braccia?"

"Sento già la tua mancanza.."

"Vai o farai tardi"

"Ti amo"

"Lo so. Ti amo anche io"

Ti amo anche io

Sapete una cosa? La vita è troppo corta per avere rimpianti. Niall era parte della mia vita. Non una semplice parte, ma la parte più bella, limpida e pura di me. Doveva sapere che lo amavo. Fosse stata l'ultima frase che gli avessi detto, quella doveva essere 'Ti amo'. Perchè era vero, era quello che sentivo e non potevo permettermi di rimandare quel momento. Così lasciai che quelle parole così dense di 'perchè' uscissero semplicemente dalla mia bocca, guardando Niall un po' sorpreso sorridermi dolcemente.

Con uno sguardo capimmo che era ora di andare.

Chiusi la portiera e salii gli scalini senza voltarmi.

Aveva in custodia il mio cuore, letteralmente.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Arrivai al capannone agitato e sotto pressione.

Ti amo anche io.

Le avevo detto che non era costretta a dirlo, ma lo aveva fatto comunque e io mi sentivo al settimo cielo.

Dovevo tornare a casa sano e salvo per poterla tenere tra le mie braccia almeno ancora una volta. Ne avevo bisogno.

"Sei in ritardo" Mi disse un tipo scuro della banda. Ero appena sceso dalla macchina e già dovevano riprendermi.

"Scusatemi, ero impegnato.." Cercai di giustificarmi.

"In cosa?"

"Studiavo" Mentii spudoratamente.

"Vai di là dal capo e muoviti moccioso"

"Sì" Non potevo controbattere. Andai da quella parte. Un altro ragazzo piuttosto giovane mi diede i comandi della missione che dovevo compiere. Nonostante la sua giovane età doveva essere in un buon posto nella scala sociale della banda perchè gli altri membri che prima mi parlarono non facevano più gli sbruffoni.

"Allora..." Cominciò il giovane ma venne interrotto.

"Niall" Mi voltai veloce a quella voce familiare.

"Conor" Dissi quasi contento. Una faccia conosciuta. Ma era sempre Conor.

"Come ti trovi? Bene spero"

"Per adesso bene, mi sto guadagnando la fiducia" Dissi con naturalezza.

"E con Melanie?"

Tasto dolente.

"Con Melanie niente."

"L'hai lasciata?" Ma perchè non si faceva i cazzi suoi e basta?

"Sì, certo, non faceva per me.. con Sel?"

"La solita storia, anche se adesso mi sta annoiando un po'"

"In che senso?" Volevo sapere come stava Sel, lei era costantemente in pericolo.

"Mi fa arrabbiare spesso e io ho difficoltà a contenermi. Mi annoia doverla sempre riprendere, sai com'è.. le donne, non fanno mai un cazzo e poi pretendono che noi siamo clementi"

Che uomo di merda. Avrei voluto ucciderlo all'istante. Ma come si permetteva? Sel era veramente in pericolo, e non da poco tempo. Avrei informato Mel di questa situazione, che andava sempre peggiorando, ormai.

"Ti capisco" Finsi comprensione, che però non concepivo e non sopportavo. Mi diede una pacca sulla spalla.

"Oggi vieni con me"

"Dove andiamo?"

"Abbiamo un paio di persone da incontrare"

"Ok"

"Sarai la mia ombra. Muto e indiscreto."

"Certo, lo so già fare questo"

"Ti manca una cosa." Mi lanciò un pacchetto di sigarette, lucky star rosse.

"Non fumo"

"Non hai scelta" Non accettava una risposta negativa.

"Immaginavo" Lo avrei fatto ma non volevo che quella diventasse un'abitudine. Mi sarei controllato.

"Andiamo"

Seguii Conor nonostante non mi fidassi di lui. Avevo paura. Salimmo su una macchina e cominciammo il viaggio.

Cercai in tutti i modi di mantenere le distanze, ma lui continuava a farmi domande, come se cercasse di farmi cedere una volta per tutte.

"Come la presa Mel?"

Ne approfittai per colpirlo.

"Sicuramente meglio di quando saprà chi sei veramente"

Attimo di silenzio. A cosa stava pensando?

"Non succederà." Rispose calmo.

"Non sono un mocciosetto come te, di me lei non saprà mai nulla"

In realtà già lo sa.. pensai.

"Ma..." Proseguì.

"Se mai dovessi intendere che la ragazza sa qualcosa.." Si girò per guardarmi con un sorriso spavaldo.

"Saprò chi ha sputato il rospo, intendi?"

Rabbrividii.

"E le conseguenze... bhè, per quelle ti lascio immaginare." Tornò a guardare la strada tranquillo.

Un punto per lui. Restammo zitti per tutto il resto del viaggio. Quando arrivammo non succedette niente di interessante. Conor parlò con dei tizi veramente paurosi mentre io rimanevo in disparte. Ad un certo punto Conor mi offrì una sigaretta quasi per farmi fare qualcosa per forza. Io, controvoglia, la accettai.

Inspirai concentrato guardando la sigaretta mentre Conor invece guardava me, ridendo.

"Finalmente la prole sta crescendo, eh?" Disse ironico uno dei tizi.

"Li alleviamo nel migliore dei modi" Disse altrettanto ironico Conor.

Che gente di merda, mi facevano schifo. Ma che cosa volevano da me? Poi ripensai a Mel, alla piccola Mel, e mi ricordai di quanto l'amassi e di quanto fosse in pericolo con Conor intorno. Mi calmai e continuai a fumare silenzioso la mia sigaretta senza rendere conto a nessuno.

PAM! PAM! PAM!

Tre spari consecutivi ci costrinsero ad accasciarci per terra. Capii che nessuno di noi sapeva da che parte provenissero dalle loro facce smarrite. Ma non lessi paura nei loro occhi, quasi fosse una cosa di tutti i giorni sentire degli spari così vicini. Conor mi prese per un braccio, dopo aver salutato gli altri, e mi portò sulla macchina. Una volta su guidò veloce lontano da quel posto poco sicuro sia per me che per lui.

"Che diavolo è successo..." Ero veramente preoccupato e impaurito dalla situazione.

"Avranno dovuto risolvere una questione, sai.." Disse calmo.

"Sempre meglio stare lontano da certe brigate. Anche se non facciamo parte delle loro faccende, potremmo comunque farci del male. Noi stiamo nel nostro e loro stanno nel loro"

Mi guardò ancora con quel sorriso che tanto odiavo. Mi trattava come un bambino.

"Regola numero 1.."

"Capito" Dissi stanco di sentire la sua voce e con una voglia immensa di vedere Mel. Per il resto del viaggio restammo silenziosi, ognuno perso nei propri pensieri. Conor mi lasciò al capannone, dicendomi che ero stato piuttosto bravo e discreto. Era sincero, anche se traspariva dal suo tono che non gli piacevo molto. Ma la cosa era reciproca.

"Ci vediamo. Presto sarai inserito definitivamente se continui così" Mi confidò.

"Ne ho bisogno. Ho bisogno di soldi e di amici di cui fidarmi" Nemmeno mi ascoltò. Se ne andò per conto suo mentre io continuavo a pensare a Sel e alle cose che avrebbe dovuto subire questa sera. Non era giusto.

Mi ripromisi di risolvere la situazione quanto possibile e di andare a casa. Era presto per poter fare un piano per incastrarli perchè ancora non conoscevo bene tutte le loro mosse e i loro trucchi, ma quanto prima possibile avrei avvisato la polizia che avrebbe sistemato e finito questa banda. Tornai a casa a piedi, era notte. Questa volta ero sicuro che nessuno mi avrebbe picchiato perchè, al massimo, questa volta sarei stato dalla parte di quelli che le danno le botte, non le prendono. Raggelai al pensiero di picchiare una persona: non era nella mia indole. Non appena varcai la porta di casa due braccia fragili si avvolsero attorno al mio collo.

"Mel..."

Ricambiai l'abbraccio.

"Finalmente sei a casa"

"Sì, piccola, sono qua" Che bello sentirla vicino a me.

"Niall"

Mio padre. Lui non era altrettanto contento. Ma non potevo dargli nessuna spiegazione.

"Dove sei stato?"

"Sono uscito con i miei amici" Questa sarebbe stata la scusa per tutte le volte che sarei stato con la banda.

"Perchè non hai avvisato?"

"E' stata una cosa improvvisa, volevo avvisarti ma mi sono dimenticato.."

"Va bene, per questa volta posso chiudere un occhio ma la prossima volta mi avviserai o non uscirai più da questa casa"

A Mel scappò un mezzo sorriso. Forse le sembrava di sentire sua mamma. I genitori sono tutti uguali.

"Certo, scusami papà" Lo abbracciai e poi guardai ancora Mel.

"Ma tu cosa ci fai qua?"

Papà si intromise.

"Non riusciva a starti lontano" E ridemmo tutti e tre della battuta. Ma in fondo era così.

"Adesso vado a dormire. Ho preso un potente antibiotico per i dolori che ho avuto, penso che dormirò come un ghiro.." Disse mio papà avviandosi verso le scale, poi si fermò.

"Melanie, tua madre sa che sei qui, vero?"

"Certo signor Horan, ma tra poco vado, non vorrei disturbarvi.." Disse dolcemente Mel.

"Puoi restare se vuoi, potete dormire nella casetta qua dietro.. Se a tua madre non dispiace e se starete attenti......" Sembrava voler finire la frase ma si interruppe prima.

"S-sì papà, buonanotte"

"Buonanotte" Si congedò. Quando se ne fu andato tornai a guardare Mel.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Niall mi guardava con i suoi occhi blu. Ero così contenta che fosse a casa, finalmente, sano e salvo. Velocemente si abbassò alla mia altezza, mise le sue braccia intorno a me e mi sollevò per baciarmi meglio. Le mie gambe erano attorcigliate intorno al suo bacino, le mie braccia al suo collo. Fu un bacio passionale e pieno di nostalgia, l'uno per l'altra.

"Non mi avevi-detto che-avevi una-casetta-sul retro.." Dissi tra un bacio e l'altro.

"Volevo-aspettare" Disse allo stesso modo lui. Mi lasciò scendere e prendere la borsa, poi andammo in questa casetta sul retro. Quando Niall accese la luce mi ritrovai in una splendida stanza abbastanza grande, tutta in legno, sulle cui pareti c'erano appese un sacco di foto. Nelle foto c'erano Niall, suo papà e Nora, in altre foto invece c'erano i suoi idoli. Molti CD erano sparsi per terra ma nel complesso la stanza era ordinata. Un letto grande stava in fondo al centro della stanza, ai cui lati c'era un morbido tappeto blu. Su un piccolo comodino di fianco al letto c'era una lampada con una sveglia accanto.

"Vengo qua quando voglio stare da solo" Mi confessò.

"Ma solo quando fa caldo se no si gela" E rise. La sua risata era contagiosa, così risi anche io.

I nostri sguardi si incrociarono e la luce nei suoi occhi cambiò all'improvviso. Divennero molto più blu.

E più vogliosi. Dopo aver chiuso la porta con un calcio si fiondò sulle mie labbra e io non opposi resistenza. Ci spostammo sul letto, avvinghiati, mentre la mia bocca cercava la sua.

Forse stava per succedere davvero. Forse era quello il momento giusto. Non avevo più avuto rapporti dopo Jack. Era stato troppo difficile affrontare la questione "sesso" perchè ero ancora traumatizzata da quello che avevo provato con Jack: orrore. Solo orrore, verso tutto, persino verso me stessa. Ma con Niall era diverso. Niall mi faceva stare bene, si prendeva cura di me come neanche io ero capace di fare. Più lo baciavo e più sentivo che era il momento giusto per finalmente sconfiggere le mie paure e andare oltre al bacio. Ad un tratto Niall si spostò si di me spostandomi senza fatica. Con un sorriso malizioso tornò a baciarmi dolcemente. Le mia braccia scesero verso il suo collo e la sua pancia piatta mentre le mie gambe rimanevano avvinghiate al suo bacino. Niall cercava di andare piano, di non superare i limiti. Io l'avevo fermato perchè non mi sentivo ancora pronta.. ma in quel momento lo ero. Cercai di togliergli la maglia, ma Niall mi fermò. Mugolò in segno di approvazione ma si staccò da me, anche se rimase molto vicino al mio viso. I nostri nasi si sfioravano appena.

"Sei sicura?" Disse con voce sensuale. Mi inchiodò con quegli occhi, gli occhi più belli che io avessi mai visto in vita mia.

"Sì" Dissi sicura per poi avvicinarmi al suo volto e baciarlo a mia volta.









 

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Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione e invito te, caro
lettore, a fare altrettanto. Lasciare un recensione non costa nulla, davvero:)
Poi volevo scusarmi per tutto il tempo che è passato tra questo capitolo
e l'altro. Scusate davvero ma ero troppo presa dalla scuola, spero adesso
ti poter aggiornare più spesso. Perdonate gli errori, ma non ho riletto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un abbraccio a tutti, mi fate sentire
importante, tutte le volte che leggo i vostri commenti mi emoziono.
Domande? Qui:)

 


Ma quanto sono belli gli occhi di Niall? Anzi no, è bello tutto. :*

   
 
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