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Autore: Zia Palla    01/06/2013    0 recensioni
Tratto dalla storia: “– E tu? Tu cosa provi? – gli domandò Harry, dopo parecchio.
– Io? Io preferirei non provare niente. Né dolore, né tristezza, né amore, né felicità. – rispose, guardando fisso di fronte a sé. Harry tirò su col naso, impedendosi di piangere e sedette accanto a lui.
– Ma proviamo tutte queste cose perché siamo vivi, giusto? Tu lo dici sempre. – mormorò, mentre la voce gli si spezzava con un singhiozzo. Louis asciugò una piccola lacrima sfuggita al controllo di Harry e sorrise lievemente.”
Louis Tomlinson ha tutto dalla vita: una carriera promettente, una ragazza splendida e soldi a palate e, a sentir ciò, sembra che la sua esistenza sia perfetta, ma Louis Tomlinson ha anche un migliore amico con cui condivide un rapporto indefinito e strano, un ruolo stressante, tre amici pazzoidi e le idee poco chiare.
Una settimana. Una settimana decisiva per la vita di Louis e quella di chi lo circonda. Una settimana per vederlo com’è in realtà. Otto capitoli per questa settimana e otto capitoli per vedere l’altro lato della medaglia, l’altro lato del successo.
#It's a Larry!
Partecipa al concorso: "Red Carpet: fanfiction da Oscar [Multifandom e Original Contest] sul forum di Efp.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Louis nella vita reale

Nickname: Zia Palla

Rating: Giallo

Fandom: One Direction

Introduzione:  “– E tu? Tu cosa provi? – gli domandò Harry, dopo parecchio.
– Io? Io preferirei non provare niente. Né dolore, né tristezza, né amore, né felicità. – rispose, guardando fisso di fronte a sé. Harry tirò su col naso, impedendosi di piangere e sedette accanto a lui.
– Ma proviamo tutte queste cose perché siamo vivi, giusto? Tu lo dici sempre. – mormorò, mentre la voce gli si spezzava con un singhiozzo. Louis asciugò una piccola lacrima sfuggita al controllo di Harry e sorrise lievemente.
Louis Tomlinson ha tutto dalla vita: una carriera promettente, una ragazza splendida e soldi a palate e, a sentir ciò, sembra che la sua esistenza sia perfetta, ma Louis Tomlinson ha anche un migliore amico con cui condivide un rapporto poco chiaro e strano, un ruolo stressante, tre amici pazzoidi e le idee poco chiare.
Una settimana. Una settimana decisiva per la vita di Louis e quella di chi lo circonda. Una settimana per vederlo com’è in realtà. Otto capitoli per questa settimana e otto capitoli per vedere l’altro lato della medaglia, l’altro lato del successo.

Note: Non so bene con quale coraggio consegno questa cosa, ma lo faccio e spero proprio che a qualcuno piaccia. Sono un po’ come il mio Harry, spero, ma non vorrei sperare. Ci ho messo l’anima e sull’ultimo so di aver fallito. Ci sarebbero due milioni di note, per rendere comprensibile la storia a chi non è un fan e so che forse l’aver deciso per questo fandom mi ha penalizzata, ma, come ho detto, ci ho messo l’anima ed ho davvero amato questa storia come fosse una parte di me. La colonna sonora non è un granché, ne sono consapevole, ma scegliere queste canzoni mi ha messo molto, troppo, in difficoltà. Semplicemente, non sono brava in queste cose.
Con Louis sono andata molto in OOC, perché, come puoi (o potete, non ho ancora capito questa cosa dei tanti giudici) leggere all’inizio, lui non è affatto come lo descrivo. È aperto e perennemente allegro, prende la vita alla leggera, insomma, ed è molto innamorato di Eleonor a quanto sembra, ma a mia discolpa voglio dire che neanche ciò che è successo su internet è da lui.
La faccenda di Twitter è vera ed è anche il fulcro di questa fan fiction. Louis, precisamente, ha scritto “Fuck you” ad una fan che lo infastidiva con la storia della Larry e che aveva offeso in qualche modo un suo amico. Successe verso settembre, se non mi sbaglio. Non ne so molto e non ne ho voluto sapere, perciò tutta la faccenda viene descritta in modo abbastanza ambiguo nella storia o almeno io ho tentato di renderlo tale. Inoltre, dopo sono venuta a sapere che Louis aveva anche scritto “La Larry è la più grande stronzata che io abbia mai sentito” o qualcosa del genere. Non ne ho voluto sapere perché ho una grande stima di Louis e queste dichiarazioni mi hanno molto deluso.
Tra Harry e Louis ci è stato un vistoso allontanamento e nessuno sembrerebbe sapere a cosa è dovuto, ma molti sospettano sia per via dei manager.
Harry ha avuto una storia con Taylor Swift, che ha reso pubblica il 31 dicembre. Pochi giorni dopo si sono lasciati e per questo, in modo ironico (o almeno così la vedo), ho fatto avvenire la dichiarazione di Louis in quel giorno.
Eleonor è la ragazza di Louis e Danielle quella di Liam. Eleonor mi sta abbastanza simpatica e qui è stata tolta di mezzo ai fini della trama, ma Danielle la odio proprio. Come avrai capito, le shippo.
Perrie, che viene nominata a malapena, è la ragazza di Zayn e insieme mi piacciono molto.
È credenza popolare (?) che a Niall piaccia molto mangiare. È vero che ha una passione per il cibo, per questo durante il suo pov sta mangiando.
Louis nel penultimo capitolo si riferisce a Harry con un “Harreh”. Non è un diminutivo, è solo il modo in cui può essere esclamato il nome. Louis lo ha usato in un video e mi piaceva che si riferisse a Harry così.
Le citazioni sono quasi tutte anonime o non sono a conoscenza di chi le ha create. Solo nell’ultima c’è un po’ di mio.
Il banner l’ho fatto io ed è stato un po’ ingombrante da inserire, ma vabbe’.
E questo è tutto. Ho amato scrivere questa storia e mi sono divertita molto. Nonostante io sappia quanti difetti ha, mi posso dire soddisfatta, soprattutto perché è la mia prima slash.
A questo punto, ti (o vi) auguro buona lettura. Ci vediamo sul red carpet, dove accetterò la sconfitta con eleganza.
Baci,
Zia Palla

 

Louis nella vita reale

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#1. Me against the world

Track: Me against the world, Simple Plan

“They want to watch me fall,
They think they know it all,
I’m a nightmare, a disaster,
That’s what they’d always say”

 
“Non cambierà niente.” si era ripetuto sempre, ogni volta che credeva di impazzire. E adesso, invece, non solo stava impazzendo davvero, ma non poteva nemmeno dirsi quella frase rassicurante, per il semplice motivo che era una bugia spregevole. Tutto era cambiato e anche parecchio.
Nel giro di due, tre anni la sua vita si era trasformata nella follia più grande che esistesse. Folle. Ecco, è questa la parola chiave. pensò, mentre la giornalista attendeva una risposta.
“In una sola parola, come definiresti la tua vita?” era questa la domanda a cui tutti avevano risposto. Tutti tranne lui. Si guardò in torno, in cerca di un appiglio, qualcosa che lo aiutasse a mantenere la calma, a rimanere lì.
E lo trovò.
Il suo appiglio in forma umana lo guardava con lo stesso sguardo curioso che avevano tutti.
 – Fantastica. Un po’ stressante, ma fantastica. – mentì, sorridendo affabile. Allora il mondo tirò un sospiro di sollievo perché lui, quello innamorato del suo migliore amico, quello immaturo e sciocco, non era crollato.
– Hai usato due parole, ma possiamo accettarlo. – rise la donna, subito seguita da loro cinque.
 – Allora, Louis. Stai per compiere 21 anni e tutti si chiedono in che modo festeggerai. Qualche mega party privato? Una festicciola tranquilla tra parenti? Una giornata su Twitter a rispondere agli auguri? O una birra con gli amici? – chiese la giornalista, rivolgendosi direttamente a lui.
Louis odiava quel tipo di domande. Non che non gli piacesse parlare di sé, ma nell’ultimo periodo era diventato fastidioso. Erano affari suoi. O no?
– Nessuna delle ipotesi, temo. Ho un programma molto speciale e altrettanto segreto. – rispose, cominciando a giocherellare con il bracciale che aveva al polso.
 – Umh. Posso provare ad indovinare? –
– Ma certo. –
– Qualcosa con la tua ragazza! – Quest’ipotesi lo spiazzò.
Allora qualcuno se lo ricordava che aveva una ragazza! Sorrise tra sé e sé, riflettendo sul fatto che purtroppo anche quell’idea era sbagliata. Tra lui e Eleonor le cose non andavano molto bene. In realtà, era tra lui e il mondo che le cose non andavano bene.
– Mi fa piacere che tu l’abbia pensato, ma non è nemmeno questa. Come ho già detto è una cosa molto segreta, ma per te posso fare un eccezione. A patto che non lo dirai al resto del mondo, sia chiaro. – disse Louis, tendendosi in avanti verso la giornalista che fece lo stesso, promettendo di non dirlo a nessuno.
– Ho intenzione di chiudermi nella mia vecchia stanza a Doncaster a bere birra, adesso che avrò finalmente l’età legale per fare uso di alcoolici. Anche se devo confessare che siamo vecchi amici io e le bottiglie. –
L’intero studio scoppiò a ridere.
Poveri ingenui.
Lì tutti pensavano che non fosse la verità, quando lui non era mai stato tanto sincero. Senza farsi vedere sospirò, non facendo nemmeno caso al fatto che la giornalista era passata al prossimo argomento, cioè la strabiliante carriera dei One Direction, i loro numerosi fan e i loro numerosi impegni. Per il resto della serata, Louis si limitò a ridere al momento giusto ed a fare qualche battuta delle sue quando sembrava il momento. Poi quello strazio di intervista finì e loro furono liberi di tornare a casa.

Due settimane dopo

Quando Harry Styles entrò in casa, quella mattina del 24 dicembre, non poté credere ai suoi occhi. Va bene che era casa sua, ma mai, da quando era andato a vivere lì, c’era stato un disordine simile. Solo dopo aver fatto questa osservazione capì che c’era qualcosa non andava: era come se fosse passato un uragano e Harry sapeva che quel fenomeno non solo aveva un nome, ma anche un cognome, un lavoro che andava a gonfie vele e una casa propria dove scatenare la sua potenza. Lo trovò sul divano, una bottiglia di vodka in mano e la faccia schiacciata contro uno dei vari cuscini. C’erano molte cose che avrebbe potuto dire come “Sei impazzito!”, “Che cosa è successo al mio appartamento?!” o “Non so più cosa devo fare con te.”, ma preferì non dire nulla. Strappò la bottiglia dalla stretta ferrea dell’amico e andò a riporla nello stipetto più in alto della cucina, prese una coca dal frigo, la stappò e, solo dopo essersi assicurato di essere totalmente calmo, tornò in salotto. Louis se ne stava lì, seduto composto, perfettamente sveglio e con i capelli in un disordine tale che la casa non li invidiava.
– Allora facevi sul serio all’intervista. – gli disse, sedendosi accanto a lui.
– Io faccio sempre sul serio, almeno tu dovresti saperlo. – replicò il caro Tomlinson, in un tono acido che non gli si addiceva.
 – Vorrei capire che cosa succede. – affermò Harry, mentre Louis scattava in piedi e cominciava a camminare avanti e indietro per la stanza.
– Succede che il mondo pensa che io sia gay, che io sia un irresponsabile, un bambino, un idiota. Ormai sono solo questo: Louis Tomlinson, quello idiota dei One Direction. Sono stanco di questo ruolo e nessuno sembra capirlo. –
Harry sapeva che Louis odiava ammettere certe cose, perciò rimase sorpreso quando notò che il suo amico non solo aveva le lacrime agli occhi, ma non cercava nemmeno di nasconderle.
 – Mi dispiace che tu ti senta così, ma…–  iniziò, ma Louis lo interruppe immediatamente.
– Non cercare di farmi stare meglio, Harry. Nessuno può farlo, perché nessuno capisce, soprattutto tu. – sbottò, puntandogli il dito contro e lasciandolo di stucco. 
– Ah, io non capisco? Sai che c’è, Louis? Fa quello che vuoi: ubriacati il giorno del tuo compleanno, sta qui a Londra per Natale, non chiamare Eleonor, fregatene di ognuno di noi, tanto sei solo, giusto? Tu contro il mondo! ­– gridò Harry, alzandosi e recuperando la sua borsa in quel caos.
 – Dove vai? – chiese Louis, rabbioso.
– Lontano da te. Non preoccuparti per la casa, io non ne ho bisogno. Vado dalla mia famiglia, cosa che dovresti fare anche tu. – Le ultime parole che Harry sentì pronunciare da Louis prima di uscire furono: “Non fare il saputello con me.”.

Decise che poteva fare almeno del suo migliore amico per un po’.

 

Le cose non cambiano. Noi cambiamo.

(cit.)

 

Zia Palla by the night

Signori e signore, ecco qui il mio obbrobrio, o meglio, la mia prima fanfic slash.  Allora, che dire? I Larry sono meravigliosi e li adoro. Le note sono così lunghe perché questa storia partecipa al concorso "Red Carpet: fanfiction da Oscar [Multifandom e Original Contest]" (non so mettere il link) e la ragazza che lo ha indetto mi aveva detto di conoscerli, ma di non ascoltarli quindi un po' di spiegazioni ci volevano.
E niente, spero che qualcuno la legga e che a qualcuno piaccia. Recensite! <3
Baci,
Zia Palla

   
 
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