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Autore: Nami    12/09/2004    3 recensioni
Ci ho pensato su.. e ho deciso di fare questa ff. Si perchè per chi si sia interessato all'altra mia fic "La ricercata" questa è esattamente il suo seguito. Dopo undici anni Rufy e i suoi amici si sono trasferiti al villagiio Fusha. Ciascuno ha realizzato il suo sogno e finalmente anche Shank e Max fanno ritorno all'isola. Cosa succederà dunque questa volta? Beh.. Rufy & Co., Shank il rosso, Max e la loro figlia di dieci anni saranno alle prese con criminali che vogliono sottrare il tesoro di Gold Roger ritrovato da Rufy, diviso in fine con gli abitanti del villaggio.Ma naturalmente non sarà una storia di sola avventura. L'amore c'è sempre. Il resto lo lascio a voi. Buona lettura e mi rraccomando: GIUDICATE!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 37: Il compleanno



Non si sarebbero mai aspettati una cosa simile.. per la verità si erano del tutto scordati della lettera dei pirati.. Shank poi.. era così preso dal suo matrimonio che gli era del tutto uscito di testa. Sfortuna volle purtroppo, che Charas giungesse sulla sua isola proprio mentre loro due non c'erano. Lui e Ben erano lontani e i loro compagni, i loro amici inseparabili, le persone a loro più care, soffrivano. Shank si reputava un imbecille, un idiota senza cervello. Se solo avesse aspettato un giorno, uno solo per partire.. a quell'ora probabilmente, Ennie sarebbe stata li insieme ai suoi genitori e la sua Max non avrebbe avuto tutte quelle ferite e quei brutti ematomi che avevano l'aria di essere terribilmente dolorosi.

- Sono io che devo chiederti di perdonarmi! -

Le sussurrò mentre un pochino si calmava.

- Se non ti avessi lasciato da sola.. -

- No Shank! -

Scosse la testa.

- Sono io che non ho saputo proteggere nostra figlia! -

D'un tratto la paura tornò viva dentro di lei e le lacrime ripresero a scendere come una cascata.

- E se le fa del male? Se non la nutre? Se la picchia? Se la tortura? -

Poi, un terrore ben più grande.

- E se la uccide? -

E cominciò a tremare.

- E' la mia vita! E' ciò che ho di più caro! -

Spiegò.

- Tu e la mia bambina siete troppo importanti per me! Vi amo! Vi amo alla follia e non sopporterei l'idea di perdere anche solo uno di voi due! Shaaank! -

- Stai tranquilla! Non le farà del male! Deduco che c'è un motivo particolare se l'ha portata con sè.. giusto? Vuole qualcosa in cambio.. -

E quel qualcosa lo conosceva già.

- Il tesoro di Rufy.. -

- Lo immaginavo! -

- Ho paura! -

- Non devi! Vedrai! Non la uccide! Non può farlo! E' un pirata come me del resto no? Deve rispettare il codice! -

Max si asciugò gli occhi, poi riprese a guardarlo negli occhi riscoprendo il suo viso sereno e sorridente.

- Quale codice? -

- Come! Dopo tutti questi anni che conduci la vita di un pirata ancora non lo sai? -

Le batte il pugno sulla fronte.

- Se ci ha imposto uno scambio, vuol dire che ha intenzione di restituircela viva! No? -

- Affatto! La può benissimo uccidere! E poi prendersi l'oro! -

- E' qui che sbagli! -

Era malvagio, ma anche se non l'aveva mai visto in faccia, conosceva perfettamente le sue intenzioni.

- Di solito si fa così: si mostra l'ostaggio e solo dopo l'avversario può dargli ciò che vuole! -

- Ma.. -

Era così confusa..

- E se poi non ci consegna nostra figlia? -

- E cosa se ne fa di una bimba di dieci anni? -

Proprio nulla.

- Non lo so.. -

- E comunque puoi stare tranquilla! Lo attaccheremo non appena fa una mossa sbagliata! Io sono velocissimo sai? -

- Lo so.. -

Restava ancora un particolare.

- Ma come la troviamo? Non sappiamo dove l'ha portata.. -

- Non vi ha dato delle indicazioni? -

- Ci ha detto solo.. di andare sempre a Nord! -

Una bella gatta da pelare.

- Già.. in effetti non è un'impresa semplice.. non ci resta che cercare in tutte le isole.. da qualche parte sarà no? -

- Si.. -

- Amore.. non preoccuparti! -

La guarda con affetto, accarezzando la sua bella pella.

- La salveremo! Partiamo domani stesso! Pensi di riuscirci? -

- Adesso! -

- Come? -

- Io voglio andare adesso a riprendere mia figlia! -

Fece per alzarsi dal letto, ma il rosso l'afferrò per le spalle e la costrinse a rinfilarsi sotto le lenzuola.

- Non puoi! Non sei nelle condizioni più adatte! -

- Ma sto bene! E poi cosa importa? Io rivoglio Ennie! -

- Anch'io Max! Partirei all'istante! Ma non vedi come sei ridotta? -

Faceva finta di no.. ma era certo che si sentiva a pezzi.

- Posso curarmi sulla nave.. -

- No! E' molto meglio qui! Credimi! -

- Perchè! -

Protestò.

- Che differenza fa? -

- Hanno combattuto tutti con te, vero? Intendo Yasop e gli altri.. -

- .. si... tutti.. -

Dal primo all'ultimo, non l'avevano mai abbandonata.

- Quindi anche Charlie.. -

- Si.. -

- Mi spieghi come fa a curarti se è ferito almeno quanto te? -

- Ah.. è vero.. -

Scoppiò a ridere, poi, una volta ricomposto, la strinse ancora a sè.

- Sciocchina che sei! -

- Ma scusa.. tu come lo sai che è ferito.. l'hai visto? -

- No! Non ci vuole molto a capirlo.. basta guardare com'è ridotto questo villaggio per capire che il nostro avversario è molto potente.. -

- Immortale! -

Lo corresse.

- Eh? -

- E' immortale Shank! Tu non hai visto! Lo abbiamo colpito con fucili e pistole.. -

Se ci ripensava le venivano i brividi. Quasi ebbe freddo e si strinse maggiormente a lui per riscaldarsi.

- Le sue ferite.. tutte.. si sono rimarginate.. non è morto.. capisci? Non c'è modo di ucciderlo.. ha mangiato un frutto del diavolo.. -

- Troveremo un modo! -

Un essere immortale? Baggianate. Anche Rufy era immune ai proiettili. Con un corpo di gomma è difficile restare ferito.. però lui lo era.. e lo era stato anche in passato, a giudicare dai suoi racconti. Non esisteva un essere immortale, c'era sempre un modo.. un punto debole.. qualunque minimo dettaglio.

- Sei sicuro? Ti vedo così spavaldo.. -

- Non sono tranquillo! -

Le afferrò la mano e la trascinò sul petto, dove batteva il cuore.

- Senti! -

Batteva così forte che sembrava squarciargli il torace.

- Oh tesoro.. hai paura anche tu.. -

- Tanta piccola! Ne ho tanta credimi! E' di mia figlia che stiamo parlando! Ma ricordi quello che ti ho detto poco tempo fa? Io cerco sempre di essere ottimista, per questo sorrido.. resto calmo perchè con la tremarella non si risolve nulla! Sorrido e basta, sempre.. perchè è l'unico modo che ho per sentirmi più forte e sicuro di me! -

Questo non lo aveva mai capito. Dopo una vita che viveva insieme a lui, ancora non lo sapeva.

- Capisco! Vorrei tanto essere come te! -

- Come me? Un'ubriacona sciocca e infantile? Una che prende in giro tutti? Vorresti essere così? No per carità! Già non mi sopporto da solo.. figuriamoci se fossi come me! -

Riuscì a strapparle una candida risata.

- Ti senti meglio ora eh? -

- Si.. ho più fiducia! -

- Brava cucciola! Ora riposati! Sogna Ennie e vedrai che la sentirai più vicina a te! -

- Shank.. -

- Si? -

Sorrise e lo osservò a lungo. in silenzio.

- No.. niente! Volevo solo guardarti! -

Era talmente bello con quei suoi occhi docili, i suoi capelli del colore del fuoco.


- MALEDIZIONE! -

Afferrò con rabbia un bicchiere di vetro e lo lanciò contro la parete in legno frantumandolo con un fastidioso frastuono. Quanta forza aveva nelle braccia.

- Accidenti Yasop.. che grinta.. -

- Chiudi il becco tu! -

- Ok! -

Si portò le mani fra i capelli, domandandosi perchè.

- Ma come! Ditemi! Come abbiamo fatto a restare immobili? -

Il silenzio all'interno di quella stanza dimostrava chiaramente che nessuno di loro conosceva la risposta.

- Come abbiamo potuto permettergli di prendersi la nostra bambina? CACCHIO! -

Il rumore di un grosso pugno che sbatteva sul tavolo lo fece sobbalzare. Si voltò velocemente notando Lucky, per la prima volta senza un cosciotto in mano, in piedi e con occhi che, sebbene fossero coperti dagli occhialini, lo sapeva, erano di fuoco.

- Smettila una buona volta pezzo di idiota! -

Quasi lo spaventava. Quando Lucky s'infuriava, diventava una bestia. Certo, forse non come il suo capitano.. ma quasi.

- Non capisci che non serve proprio a niente stare qui a riempirsi la testa di stupidi interrogativi? Ormai è successo, basta! Non continuare a menarla! -

Anche lui si poneva gli stessi interrogativi in testa, ma lo sapeva perfettamente che non avrebbe mai trovato delle spiegazioni.

- E allora che cosa vuoi fare? -

- Ah, ti sei pure rincitrullito adesso? Ma dico, ti sei bevuto il cervello o cosa? -

Come poteva non sapere come comportarsi, eppure era così ovvio.

- Si va a cercare Ennie! -

- Ma non vedi come sei ridotto? E poi non possiamo andarcene senza il capo, lo sai! E' la regola! -

- Allora aspettiamo che torni! Dato che manca pure il vice non ci resta molta scelta! -

Uscì sul ponte zoppicando, con il braccio sinistro bendato. Forse era rotto.. nemmeno il dottor Ken era riuscito a trovare una diagnosi appropriata. Magari si sarebbe fatto controllare da quella delizia, quella Ania.. si chiamava così se non errava. Era proprio graziosa, forse perchè vedeva molto Max in lei. Fortunato Roronoa..

- Eh.. certo che è buffo! -

- Cosa! -

Rispose amaro.

- Non fai che disprezzare la piccola.. litigate sempre.. lei ti fa i dispetti e tu la insegui per punirla.. tutti i giorni è così, da quando è nata.. eppure, sei il primo che si sacrificherebbe per lei! -

- Mi sembra ovvio! -

Quella nave appariva vuota e silenziosa senza Ennie..

- Passo tutto il giorno insieme a lei.. le voglio tanto bene.. -

Anche se non lo dava mai a vedere. Ed era chiaro che Ennie stessa, era molto affezionata a Lucky, altrimenti non lo avrebbe mai scelto come vittima delle sue bravate.

- Già! Gliene vogliamo tutti! -

E chi non l'amava?


- Mh.. Zoro.. -

Disse con un filo di voce, sulle sue labbra.

- Si? -

Mantenne gli occhi chiusi, cercando di catturarle ancora le labbra.

- Come va la pancia? Ti fa molto male? -

- No! Non sento più niente! -

Era bastato un bacio di lei per guarirgli il dolore.

- E tu? Come va la testa? -

- Mh.. la sento pesante.. ma non avverto dolore! -

- Certo! -

Sorrise.

- Sei robusta come una roccia! -

- Io? Mi confondi con te mi sa.. -

- No! Affatto! Tu sei incredibilmente forte Ania! Perdevi sangue.. eppure continuavi a svolgere il tuo lavoro! Sei.. incredibile! -

- Sul serio? No.. non è vero! -

Zoro le sollevò il mento, ghiacciandola ancora con quei suoi bellissimi occhi.

- Lo è invece! E' per questo che ti amo così tanto! Sei speciale! -

- Abbracciami! -

Desiderava sentire il suo corpo, il suo calore. Zoro portò le mani sulle suo morbie e esili spalle e lentamente posò la sua piccola testa castana sul proprio petto, forte, caldo, robusto, prorompente.

- Non mi lasciare mai! -

- Non lo farò! -

Era lui quello spaventato, quello che non voleva restare solo. Vedeva tutti così presi l'uno dall'altro.. Rufy da Nami, Shank da Max, Makino da Nico.. Lucas da Ennie.. e Sanji, benchè non avesse una compagna.. si occupava di ogni ragazza che gli capitasse davanti e ora che lui aveva risolto le sue questioni personali, ora che Ania era tornata da lui, Sanji non lo guardava nemmeno più. Temeva di allontanarsi anche da lei, non sapeva come.. ma aveva questo gran senso di preoccupazione, perciò l'avrebbe protetta sempre, con il suo corpo le avrebbe fatto scudo, così da non permettere più a nessuno di graffiare la sua bella pelle che sapeva di frutta fresca, così da fargli venire voglia di morderla.

- Ho paura! -

Confessò.

- Di cosa? -

- Non lo so.. ma ho paura... Ennie.. è stata rapita dal pirata non è così? -

- Si, purtroppo.. ma non ti preoccupare! Troveremo il modo di riportarla a casa! -


Uscì dalla stanza in silenzio, fissando il vuoto. Superò il vice senza nemmeno accorgersi di lui e uscì dalla clinica ritrovandosi in mezzo a quel disastro. Macerie ovunque, case distrutte.. il suo bel villaggio portuale.. andato in frantumi. La sua Max così piena di contusioni... e la sua bambina nelle mani di una sputo dell'umanità.

- Ehi capo.. -

Ben gli si avvicinò.

- Si? -

Rispose semplicemente lui.

- Va tutto bene? -

- No! -

Era la prima volta in tutta la sua vita che gli sentiva dire una cosa del genere. Di solito era sorridente, allegro, spensierato, mai terrorizzato come in quell'attimo. La perdita della sua figlioletta doveva proprio averlo sconvolto.

- Lo so.. è una cosa terribile.. -

- Come posso fare Ben... -

Si domandava.

- Dimmi tu, come! -

- Andremo a cercarla, tutti insieme! Vedrai! Vinceremo! -

- E se non fosse così? -

Un attimo di quiete.

- Ma che, ti sei rincitrullito di botto? Dov'è finito lo Shank che conoscevo? Quello che non si tira mai indietro, che nhon si arrende mai nemmeno davanti al pericolo più mortale? Se ti lasci andare in questo modo cosa ne sarà della piccola? E alla povera Max non pensi? E' già abbastanza distrutta! In tutti i sensi! -

Aveva ragione.. discorso degno di un vice-capitano.

- Si! Scusami Ben! Non so cosa mi sia preso! -

Tornò a sorridere, ma ne era certo, si stava solo sforzando.

- Piuttosto.. le hai già dato l'anello? -

- E come potevo? -

In quelle circostanze..

- Non hai visto come soffre? Quanto ha pianto? Come avrei potuto, anche nei confronti di mia figlia, preoccuparmi di metterle al dito l'anello di fidanzamento? -

Con tutta la fatica che aveva fatto per sceglierlo.. alla fine, ancora giaceva in quella scatola nella tasca dei suoi pantaloni.

- Capisco! -

- Piuttosto.. non è che hai visto Rufy? In clinica non c'è.. -

- Si, l'ho incontrato prima.. -

Spiegò.

- Era alla locanda.. ma non so se lo trovi ancora li.. -

- Non importa! Grazie di tutto Ben! -

E si dileguò in uno stato che mai aveva visto addosso a lui. Aspettò che scomparisse all'interno dell'osteria, poi s'incamminò verso il porto. Voleva vedere come stavano i suoi compagni che avevano combattuto fino allo stremo.

- Permesso? -

Non c'era nessuno li, nessun cliente. Era strano vedere la locanda così vuota a quell'ora..

- Ciao Shank! Ben tornato! -

Lo accolse Rufy seduto al tavolo.

- Grazie.. come stai? -

- Benone nonostante tutto! Ricorda che sono fatto di gomma! -

E giù a ridacchiare.

- Già è vero.. e tu Nami? -

La ragazza stava versando un tè al suo ragazzo.

- Non sei ferita, vero? -

- No! Io no! -

Abbassò lo sguardo. Posò la teiera fumante e di corsa giunse d'innanzi al rosso con un inchino di dispiacere.

- Perdonami! -

Lo supplicò con le lacrime agli occhi.

- Io non ho fatto niente! -

A parte restare nascosta.

- Non mi sono nemmeno data un minimo da fare! Sono una vigliacca! Non sono riuscita a combattere per il terrore di morire! Non ho contribuito per proteggere tua figlia! Mi dispiace molto! -

Shank osservò la sua testolina rossa denza dire una parola, poi tornò a sorridere posando una mano sul suo capo.

- Non preoccuparti piccola, è tutto a posto! E poi non è giusto che una ragazzina carina come te faccia il lavoro di un uomo! -

La tranquillizzò. Sapere che non era arrabbiato con lei la rese molto più sollevata, ma si sentiva sempre e comunque in colpa.

- La verità è.. -

Intervenne Rufy, serio come non mai.

- Che se le fosse successo qualcosa io.. -

- Si lo capisco! -

- Max come sta? -

- Eh.. non bene purtroppo! -

Era più forte il dolore psicologico che quello fisico.

- Poverina.. ha fatto di tutto... tutti noi l'abbiamo fatto... -

- Lo so Rufy, non preoccuparti! -

Allontanò una sedia da sotto il tavolo e si accomodò di fianco a lui.

- Piuttosto, lo sai che giorno è oggi? -

- Mh? No, perchè? -

- Il solito sbadato! -

Scosse la testa ridendo.

- Come puoi dimenticarti di un giorno così importante? -

Ormai avevano tutti perso la cognizione del tempo.

- Buon compleanno Rufy! -

Il ragazzo rimase un momento in silenzio, poi allargò nuovamente le labbra.

- E' vero! Oggi è il mio compleanno! Grazie Shank! -

- OH CAVOLO! -

Nami corse ad abbracciarlo.

- Scusami! Scusami! Scusami! Me n'ero scordata! Perdonami tanto! Auguroni! Auguroni! -

- Grazie Nami! Non preoccuparti! Come vedi me n'ero dimenticato io stesso, perciò.. ih ih ih ih! -

Un uomo. Era appena diventato un uomo.

- Eh si! Ora anche tu fai parte del club dei maggiorenni! -

Stappò una bottiglia di vino.

- Alla tua salute moccioso! -

- Insisti anche ora che sono un adulto eh? Non cambierai mai! -

- Che vuoi farci! -

Mandò giù in un sorso il liquido rosso.

- A proposito.. non vedo nessuno al bancone. Makino? -

- Ah.. è nel magazzino.. con Nico e Lucas.. -

- Capisco! Allora li raggiungo! -

Era curioso di sapere cosa fosse accaduto al bambino e soprattutto era desideroso di aiutare la sua amica. Lei che ancora aveva suo figlio a casa, doveva essere felice.
  
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