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Autore: Fuuma    02/06/2013    4 recensioni
Matt è un dannato polipo quando dorme e Arthur ha il sonno pesante, ma quando il ragazzo si sveglia si accorge che c'è qualcosa che non va.
I vestiti non spariscono da soli...
{smarvill}
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Arthur Darvill, Matt Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Character: Thomas Arthur Darvill, Matt Smith
Pairing: Matt/Arthur {smarvill}
Rating: Nc-14
Genre: Fluff
Warning: slash
Words: 738
Disclaimers: Gli attori appartengono a loro stessi. Qualsiasi cosa scritta in questa fic è pura fantasia.


Matt è un dannato polipo quando dorme e Arthur lo ha scoperto da tempo, ma saperlo non è servito a fargli capire come faccia, ogni volta, a svegliarsi il mattino completamente nudo anche quando la sera è certo di andare a letto vestito e sono tutti e due troppo stanchi per fare l'amore.


Una parte di sé ricorda le lagne di Matt, le frasi mangiucchiate dal troppo alcool in corpo, di cui carpisce solo le parole "No sonno... sesso... dai... 'thur... ho voglia..." prima che il ragazzo cada addormentato sopra le coperte, trascinando anche lui nella caduta, perché ha sempre quella pessima abitudine di parlargli contro l'orecchio quando sono soli, facendogli rotolare le parole direttamente nel timpano. Non ci vuole un genio per capire che lo faccia apposta, perché Matt sa quanto la propria voce lo ecciti, soprattutto quando pronuncia il suo nome o quando, sul set prima dei ciak, lo prende da parte e gli bisbiglia con dovizia di particolari come abbia intenzione di farlo venire quando saranno tornati a casa o in albergo, dove metterà le mani, come userà la lingua e quanto lo farà urlare. Arthur lo sa che Matt è una carogna, ce l'ha scritto sul suo sorriso birbante e nello sguardo sottile in cui il loro segreto (sì, gli piace illudersi che siano abbastanza bravi da non aver dato indizi così lampanti sulla loro relazione, anche se più volte Karen ha fatto battute ambigue e gli ha rifilato dolorose gomitate nei fianchi ridendo ed ebbravo Arthur che si dà da fare col Dottore!) galleggia nel grigio dei suoi occhi, insieme a troppi altri segreti -più o meno stupidi- che uno come lui deve avere.


Se cerca di ripercorrere i minuti che lo hanno separato dal cadere sul letto all'addormentarsi, può ancora sentire il naso di Matt solleticargli il collo, come adesso che strofina il volto contro l'incavo con la spalla e mugugna ancora il suo nome, soffiandolo via insieme al fiato caldo che gli scalda la pelle. Ci vuole tutto l'autocontrollo di cui dispone affinché Arthur non lo butti giù dal letto, per correre sotto il getto di una doccia gelata a far svanire l'erezione che sta crescendo tra le proprie gambe.


Trattiene il fiato, si morde il labbro inferiore e immagina vecchiette che attraversano la strada con tanto di treppiedi, cosa che il più delle volte lo innervosisce, che diamine!, sono così lente e hanno questa assurda capacità di comparire sempre davanti alla sua auto quando è in ritardo per andare in aeroporto e - oh, grazie al cielo sta funzionando.
Riapre gli occhi, permettendosi di guardare il profilo di Matt solo con la coda dell'occhio destro. La zazzera di capelli castani di Matt non aiuta e Arthur finisce per lasciar perdere e tornare al problema principale, anche se la mano del ragazzo aperta alla propria schiena sta iniziando a scendere un po' troppo per i propri gusti. Forse dovrebbe svegliarlo, hanno giusto il tempo di una doccia (insieme) e di fare colazione prima di raggiungere il set di Doctor Who, ma in cima alla lampada da tavolo, sul comodino, ci sono i suoi boxer e Arthur sgrana gli occhi alla loro vista. Come diavolo hanno fatto a finire lì?!


Inizia a sospettare che Matt lo violenti mentre dorme, non c'è altra spiegazione, anche se, insomma, lo avrebbe capito a quel punto, il sedere violato sarebbe pur sempre il suo!


Sta per pensare all'ipotesi del teletrasporto (a questo punto non è rimasto che quello: i suoi vestiti hanno abbandonato il suo corpo e si sono teletrasportati in giro per la stanza), quando Matt inizia a mormorare qualcosa nel sonno, gemendo con fastidio crescente, fino a scoppiare in un urlo sussurrato - sì, solo lui è in grado di sussurrare un urlo: «Prude e ho caaaldooo~»


Non finisce di lamentarsi che, con movimenti esagitati delle braccia e delle gambe, ingaggia una battaglia senza esclusione di colpi contro le lenzuola e dopo qualche calcio ben assestato e un pugno che finisce a colpire la spalla di Arthur, Matt ne esce vincitore e può tornare ad avvinghiarsi più stretto addosso al suo ragazzo che ha assistito impotente alle sue gesta eroiche.
 

Almeno adesso ha capito come ci finisce nudo tutte le stramaledette notti -i propri vestiti danno fastidio a mister Smith-gatto-in-calore- e, per la prima volta, realizza di avere un sonno davvero pesante per non essersi mai accorto di quanto casino faccia Matt quando dorme.

   
 
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