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Autore: CrazyFantasyWriter    02/06/2013    3 recensioni
Sono Kate, Kate Huster, ho diciotto anni, non sono particolarmente bella e non ho avuto una vita facile e ricca di sorprese, ma quello che mi è successo il giorno del mio sedicesimo comlpleanno ha dell'incredibile. Ti dico solo che ero alla stazione di Londra con i miei volumi della saga di Harry Potter. Vuoi sapere cosa mi è successo? Inzia a leggere, questa storia fa per te!
(Questa è la mia seconda ff e la scrivo in parallelo con "Il settimo anno" spero sarete clementi!)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Le settimane passarono e ben presto, con l'arrivo della prima neve iniziarono le gite a Hogsmede. Non pensavo fosse un paesino così bello. C'erano svariate casette basse lungo tutta la via principale con il tetto bianco latte stagliato da tanti piccoli cristallini.
Come già sapevo dal libro, dovetti andare ai Tre Manici di Scopa, il famoso locale del paese, con Harry, Ron ed Hermione.
Ci sedemmo in posti ben precisi che ci assegnò Harry, poi Hermione ordinò quattro Burrobirre a Madama Rosmerta, e per la prima volta assaggiai la bevanda di cui avevo tanto letto.
“Non sa di birra!” esclamai dopo il primo sorso.
“Cos'è la birra?” chiese Ron incuriosito.
“E' una bibita dei babbani” spiegò Hermione.
“Guadate chi c'è” interruppe Harry riferendosi a Horace Lumacorno di fronte al bancone.
Io non guardai verso il bancone, ma verso l'angolo vicino ai bagni.
C'era Draco Malfoy, aveva l'aria di una persona che non voleva farsi vedere e aveva un pacchetto incartato sotto il braccio. Sapevo cosa voleva fare, dovevo cercare di fermarlo, avrei evitato molte morti.
“Scusatemi un attimo” dissi e lasciai il tavolo per seguire il Serpeverde.
Il ragazzo stava per incantare la locandiera, aveva la bacchetta levata e uno sguardo nervoso. Vedendo quella scena non potei fare altro che intervenire.
“Cosa vuoi fare Malfoy?!” mi posizionai fra lui e la donna che essendo lontana e di spalle non si accorse di nulla.
“Chi diavolo sei tu?” chiese il biondino con il tono strafottente che avevo sempre immaginato avesse.
“Che stavi facendo?”chiesi ancora osservando la bacchetta ancora puntata.
“Non sono affari che ti riguardano”
“Dammi la collana che hai sotto il braccio” ordinai vedendo il pacco che il ragazzo teneva stretto al corpo e levando anche io la bacchetta.
La situazione mi sfuggì di mano, Draco mi spinse contro il muro puntandomi il bastoncino scuro  alla gola, iniziai a respirare affannosamente.
“Sgualdrina che non sei altro, chi ti credi di essere” mi soffiò all'orecchio stringendomi forte i polsi.
Una lacrima rigò il mio viso: avevo paura.
Malfoy iniziò a spintonarmi nel bagno per poi farmi uscire dal retro della locanda senza smettere di tenermi forte il braccio.
“Mollami, lasciami andare!” gridai, ma lui mi puntò nuovamente la bacchetta addosso e non riuscii più ad emettere suoni. Mi divincolai, ma fu tutto inutile lui era più forte di me. Continuò a strattonarmi per un po' fino a quando non mi spinse a terra e io caddi sulla neve fredda.
“Crucio!” pronunciò.
Quando l'incantesimo mi colpì senti un male atroce, non so descrive ciò che sentii tanto fu il dolore che mi provocò, dopo quella che mi parve un infinità di tempo, Draco mi lasciò andare.
I polsi mi facevano male, le gambe mi tremavano, non avevo più la forza di alzarmi, altre lacrime rigarono il mio viso e mi annebbiarono la vista.
L'ultima cosa che sentii fu un tonfo affianco a me, poi vidi un lampo di luce verde e mi sentii morire.
Riaprii gli occhi e mi accolse una forte luce bianca. Riparandomi un po' con una mano riuscii a guardarmi intorno e non riuscii a capire dove mi trovassi. Poi mi alzai come se nulla fosse successo e fu solo quando fui in piedi che mi accorsi di calpestare una corta erbetta verde e di essere vestita solamente con un leggero vestitino bianco che a mala pena sfiorava le ginocchia.
Mi sentivo bene. Troppo bene. Tirai un respiro e fu come se non avessi fatto niente.
“Sono proprio morta” pensai.
Mi guardai intorno e vidi solo una grande distesa di erba fresca e il cielo azzurro.
“Non è male il regno dei morti, peccato che sia stata uccisa da Draco Malfoy. Probabilmente questo è un modo che il destino ha utilizzato per far tornare tutti gli eventi alla normalità, non salverò Silente, ma Harry, Ron ed Hermione avranno lo stesso un lieto fine”
Spinta da chissà quale forza nascosta iniziai a camminare senza sapere la mia meta.
Proseguii ancora per un po' mettendo un piede dietro l'altro, senza riuscire a comandare il mio corpo. Poi vidi una luce, man mano che avanzavo la luce si intensificava sempre di più fino a non permettermi più di vedere nulla.
Dalla fortissima luce tutto divenne buoi e io non vidi più niente.
Ero sdraiata su qualcosa di freddo e umido.
“Kate” mi chiamò una voce che non riuscii a riconoscere.
Provai a socchiudere gli occhi per vedere che mi stesse chiamando, ma non capii chi fosse. La sagoma si avvicinò a me e con molta cautela mi sollevò.
“Non preoccuparti, ora torniamo al castello” mi disse iniziando a camminare.
Io mi lasciai completamente andare fra le braccia di quella persona. Il suo corpo e il mio erano vicinissimi, potevo sentire il suo profumo, quel profumo che avevo sentito annusando l'Amortentia...
Le forze mi mancarono un altra volta e svenni.
Risvegliandomi non sentii più il freddo dell'autunno, ma mi ritrovai fra il tepore sprigionato da un allegro fuocherello azzurrino.
“Finalmente ti sei svegliata” esclamò la donna che riconobbi poco dopo come Madama Chips.
“Draco...” sussurrai, chiedendomi che fine avesse fatto. Guardai velocemente nella stanza. Ero nell'infermeria della scuola, non c'era nessun altro sdraiato sui lettini. Katy Bell non era stata maledetta, ma che fine aveva fatto la collana?
Mi tranquillizzai e cercai di mettere a fuoco le persone che mi circondavano, erano: Silente, la professoressa McGrannitt, Piton e più vicino al letto Ron. Tutti mi guardavano come se fossi stata un aliena, forse avevano trovato il pacchetto o forse avevano visto Draco fuggire...
Subito dopo che mi chiesi quelle cose il preside disse:
“Il signor Weasley ti ha trovata svenuta fuori dal retro dei Tre Manici di Scopa. Accanto a te abbiamo trovato una collana maledetta”
“Fortunatamente non sei stata colpita dal suo incantesimo, ma crediamo che chi ti abbia aggredita avesse voluto darla a te” spiegò Piton con fare autoritario.
“Non credo” dissi.
“Ti ricordi chi è stato a colpirti?” mi chiese Ron.
Io annuii e tutta l'attenzione delle persone presenti nella stanza, compresa Madama Chips che era intenta a mettere a posto delle garze, si concentrò su di me, così fui costretta a svelare il nome del ragazzo.
“Non è possibile” bisbigliò Piton una volta finito il mio racconto, “Non è possibile” rispetè e vidi la paura nei suoi occhi.
“Le dico solo quello che è successo veramente, signore” dissi rivolta all'uomo.
Lui deglutii “Certo, ora devo andare. Arrivederci” e così, lasciò l'infermeria.
“Forse e meglio se andiamo anche noi Preside” disse la professoressa McGrannitt.
“Comcordo con te Minerva. Kate deve stare a riposo, se scoprissimo qualcos'altro sulla collana ti avvertiremo immediatamente. Signor Weasley, ti affido la ragazza, abbine cura” e con un sorriso si chiuse la porta alle spalle.
* * *
Ron non disse una parola, ma si limitò ad accarezzarmi la mano. Io chiusi gli occhi e iniziai a pensare a quello che mi era successo nella mattinata, senza accorgermene mi addormentai. Il sonno fu tormentato dagli incubi, continuavo a rivivere l'aggressione, vidi Draco che mi strattonava, che mi spingeva fuori dal locale, che mi puntava la bacchetta addosso, il dolore era insopportabile...
Con un grido mi svegliai di soprassalto.
“E' tutto finito” mi rassicurò Ron, che evidentemente dal sudore sulla mia mano non mi aveva ancora lasciata un secondo.
Una lacrima rigò il mio volto.
“E' stato orribile” dissi.
“Lo so” mi disse il ragazzo lasciandomi la mano, “Cerca di non pensarci”
“E' tutto inutile” sussurrai girandomi dall'altro lato per non fargli vedere che piangevo.
Restammo in silenzio per un po', io continuai a stare girata dal lato opposto, eppure Ron non mi lasciò sola. Il sole stava calando, doveva essere quasi ora di cena.
“Devo andare, torno con Harry ed Hermione domani mattina se ti va”
“Ok...”
“Allora ciao” disse lui un po' rattristato.
“Grazie” dissi io.
“Di niente”
Il giorno dopo fui costretta a rimanere a letto, ma il mattino seguente Madama Chips disse che potevo tornare a fare le lezioni, così lasciai l'infermeria e andai immediatamente a parlare con il preside.
“Se il tuo arrivò ha modificato la storia non possiamo farci nulla, usare un Giratempo è da escludere, perchè come già saprai qualcuno l'anno scorso ha danneggiato tutti i Giratempo del Ministero”
Io sorrisi.
“L'esercito di Silente...”
“Già” sorrise anche lui, “Non devi preoccuparti, tu sei qui, devi essere venuta per qualche motivo, forse sei tu che farai cambiare le cose. Tu cambierai il futuro”
“Ci ho già provato e l'unica cosa che ho ottenuto è un soggiorno in infermeria” disse non molto convinta di quello che mi aveva detto il preside.
“Credo tu abbia ottenuto molto di più, la signorina Bell non è entrata in contatto con la collana”
“Si, ma nessuno crede ancora che sia stato Malfoy, come nel libro” dissi mestamente.
“Kate, è inevitabile che quello che c'è scritto nei libri rispecchi la realtà, l'unica cosa che puoi fare e modificare un po' il presente, per rendere migliore il futuro”
* * *
Tornata dalla convalescenza andando in giro per i corridoi avevo gli occhi di tutti puntati addosso, mi sentivo spiata, come se non potessi fare nulla senza che gli altri mi vedessero. Stavo tornando dalla lezione di Storia della Magia con Harry, Ron ed Hermione quando una ragazzina del primo anno mi fermò.
“Ciao, è da parte del professor Lumacorno” mi disse porgendomi un rotolo di pergamena.
“Grazie mille” le risposi incuriosita prendendo il rotolo, guardai interrogativa i miei compagni, ma nessuno do loro mi seppe dire cosa fosse.
Arrivata in Sala Grande per pranzo aprii la lettera.
Carissima signorina Huster,
sabato prossimo vorrei organizzare una piccola festicciola con pochi intimi nel mio ufficio, conto sulla sua presenza.
Letta la lettera ripensai al sesto libro e non potei fare altro che sorridere ricordando la prima festa di Lumacorno e la divertente scena che si era creata quando Hermione aveva parlato del mestiere dei genitori.
“Perchè sorridi?” mi chiese Harry  con uno sguardo indagatore.
“Nulla” dissi con una scrollata di spalle, fortunatamente poco dopo arrivò Colin Canon con due rotoli di pergamena identici al mio, uno era per Harry l'altro per Hermione.
“Sarà un occasione per avvicinarmi al professore” disse il Prescelto dopo alcuni minuti, “Me l'ha chiesto  Silente” aggiunse omettendo la parte “quando abbiamo visto nel pensatoio” probabilmente a causa della mia presenza.
Vedendomi incuriosita Hermione cercò di cambiare discorso.
“Chissà perchè ha invitato proprio noi...”
“Non saprei” finsi.
“Io so il perchè, tu” e si riferì a me “sei un caso raro la tua lettera di ammissione è arrivata in ritardo di parecchi anni. Hermione invece è la più brava studentessa del nostro corso e io...”
“Sei il Prescelto” conclusi io.
I tre mi guardarono stupiti, nessuno riuscì a dire niente, poi dopo un imbarazzante silenzio che mi parve durare un eternità Hermione disse:
“Allora sai tutto?”
“Tutto cosa?” chiesi non capendo.
“Tutto di Harry” bisbigliò Ron.
“Oh... si. Ho letto qualcosa” improvvisai.
“E' naturale” commentò Hermione, “Tutti sanno quello che è successo e la biblioteca è piena di vecchi numeri della Gazzetta del Profeta”
 “Comunque sia, Lumacorno, da quanto ne ho capito, ha scelto persone con una certa importanza, mi sa che ci toccherà sorbirci i discorsi filosofici di qualche Serpeverde arrogante”
Ron sbuffò scocciato per non aver ricevuto un invito.
“Beato te che non ci devi andare” dissi cercando di tirargli su il morale, ma lui non parve ascoltarmi.



NOTA: ed eccomi dinuovo qui. Scusate il ritardo, ma ho voluto dare la precedenza a IL SETTIMO ANNO che stà per finire :-( Spero vi piaccia. A presto!!!!
  
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