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Autore: I am in love with a train    02/06/2013    2 recensioni
Premettiamo che questa è la nostra prima storia. Parla di cosa potrebbe succedere a quei tre uomini (che noi ovviamente stimiamo ma che amiamo prendere per il culo all day long u.u) se lasciati soli e allo sbaraglio. Billie ha comportamenti di un bimbo di 5 anni, Mike è la brava e buona mammina che accontenta tutti, e Tré è... Trè. Non sforzatevi a trovare un briciolo di senso in questa nostra opera (??) perchè non ne ha. We hope you enjoy it u.u!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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“L’ho trovata!!” Esclamò Mike tenendola sollevata per aria.
“Oh, finalmente” e dov’era…? Oh mio Dio” Billie rimase scioccato nel vedere che il bassista aveva tirato fuori la SUA Jenny dal cassetto del CALZINI di TRÈ.
“Io lo sapevo che avrei dovuto darle più attenzioni, in questi giorni la vedevo così distante…” Si lasciò cadere sulle ginocchia disperato, nascondendo il viso tra le mani.
“Oh… ehm… mi dispiace tanto…” Tentò di rincuorarlo l’amico.
“Non tentare di consolarmi… mi dovrei fare schifo da solo…”
“Uhm, se…” Si allontanò lentamente il biondo, per poi scappare alla velocità della luce fuori dalla stanza, abbastanza spaventato dalla reazione del vocalist.
“Trè… uhm… sai spiegarmi come mai Jen- cioè, la cravatta di Billie era nel tuo armadio?” Chiese spiegazioni sedendosi al tavolo della cucina, dove il batterista si stava sfogliando tranquillamente una rivista di gossip…
“Ehm… non saprei dirti…”
“Forse però…”
INIZIO FLASHBACK
Trè aprì gli occhi a fatica. Era buio, si sentiva stanco, gli scoppiava la testa, stava male.
Ma dov’è che era? Non si ricordava nulla della sera prima, e non era neanche certo che fosse notte.
Si puntellò sui gomiti per osservare meglio l’ambiente che aveva attorno.
Ok, era sicuro di essere sdraiato su un divano, e aveva una coperta addosso…
Se la levò con foga, si sentiva soffocare: tutto quel buio non lo aiutava a rimanere lucido di mente, e nemmeno tutti quegli elfi che gli svolazzavano davanti agli occhi.
Si alzò barcollando, era ancora ubriaco; fece per aggrapparsi al tavolino di fronte alla televisione, ma era troppo basso e cadde irrimediabilmente per terra.
Dopo qualche imprecazione fece leva sulle braccia e a fatica si rialzò.
“La vecchiaia inizia a farsi sentire” Sussurrò tenendosi con una mano la testa.
Dopo un po’, ebbe un’illuminazione (!!).
“Ma certo, ieri sera Claudia mi ha mandato a dormire in soggiorno, perché ero totalmente sbronzo!” Pensò.
“Un momento, ma io non sono più sposato con Claudia da un sacco di anni…” Ma allora chi era la ragazza della sera prima? Si ricordava solo che aveva i capelli scuri e impastati e che… oddio, i suoi occhi! Erano stupendi! Erano di un verde accecante, ed erano contornati da uno strato pesante di matita nera.
Ma chi era?
Pensò che alla fine non era poi così importante.
“Cretino che sono! Questa è casa di Mike! Credo…”
Iniziò a salire le scale facendo il meno rumore possibile, o meglio, quello che secondo lui era il meno rumore possibile, ergo, svegliò persino i vicini.
Fortunatamente, ai piani superiori Billie e Mike russavano come caterpillar, e non si accorsero di niente.
Trè si trovò di fronte ad una dura scelta: prendere la porta a sinistra o a destra?
“Ambarabà, Ciccì, Coccò, tre civette sul comò…” Finita la conta aprì lentamente quella che si trovava alla sua sinistra.
Di fronte a lui si trovò un letto a due piazze su cui giaceva un corpo senza vita… no un momento, era Billie.
Il nano era riuscito a far cadere le coperte a terra, rimanendo completamente scoperto, così mettendo in mostra il suo… ugh, fisico.
Dopo svariati conati di vomito dovuti all’alcool ancora in circolo e alla vista dell’amico con solo addosso i boxer e che sbavava sul cuscino, il batterista si guardò un po’ intorno e notò un piccolo particolare sul comodino affianco al letto.
Mr. Coniglino Morbidino! Perché era in camera di quel maniaco? Corse da lui, e nell’afferrarlo vide scivolare per terra un pezzo di stoffa bianca.
“E questo cos’è? Mah…” Lo raccolse e se lo mise in tasca.
FINE FLASHBACK
“Capisco…” Disse Mike alla fine di tutto questo racconto.
“Questo spiegherebbe tutto, no?”
“…”
“Mike?” Trè scosse leggermente l’amico.
“Eh? Cosa? Sì, hai ragione!” Il biondo era oramai immerso nei suoi pensieri, si era fermato alla descrizione dell’altro del sexy Billie in mutande.
“Uhm, Billie?”
“Che vuoi Mike?” Nel frattempo il vocalist era sceso al piano terra, ciondolando le braccia mentre camminava, demoralizzato. Mike gli raccontò tutto.
Gli occhi del moro si fecero lucidi, e in seguito si lasciò andare ad un pianto liberatorio, aggrappandosi e nascondendo la testa nella maglietta del biondo, che lo teneva stretto a sé accarezzandogli i capelli corvini.
“Su, non fare così… ora le cose si sono risolte, no?” Lo incoraggiò, per poi posargli un bacio sulla fronte. Si asciugò allora le lacrime, e rivolse all’amico uno sguardo carico d’affetto.
“G-grazie Mike… io… io… t-ti voglio bene” Disse Billie per poi scappare al piano di sopra.
Mike rimase paralizzato, e per la seconda volta dopo poco tempo gli caddero le braccia.
In quel momento provava stupore, confusione, felicità, rabbia (non sapeva neanche lui il motivo di quest’ultima)… tutte insieme!
“Ho bisogno di una doccia” Sussurrò massaggiandosi le tempie. Aveva sempre pensato che in momenti come quelli non c’era niente di meglio di una bella doccia bollente per schiarire le idee; Trè avrebbe detto che non esisteva nulla che non si potesse risolvere di fronte ad un hamburger o una bottiglia di birra, ma in quel momento non gli importava di quello che pensava Trè.
Mentre si insaponava i capelli con il suo shampoo all’albicocca, ripensava a tutti quegli anni passati con Billie, e arrivò ad una conclusione: era inutile farsi mille film mentali per un semplice “ti voglio bene”.
Uscì dalla doccia e prese l’accappatoio, per poi uscire dal bagno: seduto sul suo letto si trovava proprio Billie, il suo pensiero fisso in quel quarto d’ora sotto l’acqua.
Era di spalle, quindi non si accorse che Mike era lì e lo stava fissando; il biondo deglutì rumorosamente e iniziò a parlare.
“Hai bisogno di me, Billie?”
Nel sentire quella voce il moro sobbalzò e si girò di scatto.
“Uhm, sì… io… mi spiace di… esser scappato in quel modo prima e… volevo ringraziati ancora per aver tentato di consolarmi” Disse alzandosi e andando incontro all’amico sorridendo. Gli si fermò di fronte, lo fissava negli occhi.
“Ehi fratello, non ho fatto nulla di speciale… è il minimo che potevo fare… ora scusa, possiamo continuare il discorso appena mi sono vestito?”
“Oh certo” Rispose Billie girandosi dall’altra parte.
“Guarda che mica mi vesto qua in camera, puoi pure girarti”
“Oh certo, certo” Disse rigirandosi verso l’amico.
Mike lo guardava in modo dolce, scuotendo la testa: si infilò di nuovo in bagno.
Dopo poco tornò vestito e con i capelli asciutti: il vocalist invece era ancora lì sul letto che si fissava i piedi.
“Billie sono tornato”
Nessuna risposta.
“Billie?” Lo chiamò di nuovo il biondo.
Ancora niente.
“Oh mio Dio Billie sei morto?” Il bassista si avvicinò a lui e lo scosse energicamente.
“Sì…?” Chiese il moro con voce flebile sbattendo più volte le palpebre.
“Fiù, grazie al cielo ti eri solo addormentato!” Disse Mike stringendo a sé l’amico.
“Mike…?” Mormorò il vocalist accoccolandosi fra le braccia del biondo.
“Cosa c’è Billie? Lo sai che con me ti puoi confidare”
“Mi sa che fra me e Jenny è finita…” Dichiarò Billie sospirando tristemente.
“Oh… mi dispiace molto… comunque era solo una cravatta, no?” Si azzardò il bassista.
“Non lo so sono confuso… ma adesso lasciami dormire che sto morendo di sonno…” Il moro chiuse gli occhi ma li riaprì quasi subito.
“Mike puoi restare qui con me?” Chiese col suo solito fare da “awwn, povero cucciolo” a cui nessuno poteva resistere.
“Va bene Billie, tutto ciò che vuoi” Detto questo Mike si sdraiò raccogliendo le coperte dal fondo del letto e posandole sopra sé e Billie.
Peccato che i due piccionc… ehm, amici, non si fossero accorti che era mattina e il loro caro amico Trè entrò di corsa in camera, con la colazione in mano.
“Ragazzi ho pensato di portarvi la… co… la…zione” Si bloccò di colpo vedendo i due.
“Vabbe vi lascio soli, ho fatto male a disturbarvi…”
“No no, ehi!! Ma che cavolo dici, torna subito qui!” Lo bloccò poco prima che uscisse dalla camera Mike, che nell’alzarsi di scatto dal letto aveva fatto rotolare a terra il povero Billino, che ora si contorceva scomposto sul pavimento per il dolore.
“Ma tu non dovresti essere al piano di sotto a soffrire SILENZIOSAMENTE per il mal di testa post-sbornia?” Chiese il biondo a Trè, poggiandogli una mano sulla spalla.
“Forse” Fu la risposta indifferente di questo, che alzò le spalle.
“E allora perché sei qui e hai pure preparato la colazione?! E poi, chi ti ha insegnato l’educazione?! La prossima bussa prima di entrare, potevo essere anche nudo!”
Trè rimase scioccato dall’ultima affermazione.
“Ma io…! Pensavo che tu e Billie foste solo amici!! Cioè, so che siete GRANDI amici… ma non pensavo fino a questo punto!!” Urlò sconvolto.
“Ma che…?!”
Ci fu un attimo di silenzio tra i due, interrotto solo dalle continue bestemmie del vocalist, ancora steso per terra.
“OH DIO TRÈ, MA DOVE CE L’HAI IL CERVELLO?! COSA CAZZO VAI A PENSARE DI ME E DI BILLIE?!” MA SEI IDIOTA?!!” Gridò ancora più forte di prima Mike, con l’imbarazzo che ormai gli aveva preso ogni centimetro del viso.
“Scusa, è che mi hai detto così e ho pensato che…”
“STOP! Discussione finita! Ora fuori da camera mia!” Lo spinse fuori dalla stanza e si richiuse velocemente la porta alle spalle, per poi correre da BIllie che ancora si agitava per terra come un pesce appena saltato fuori dall’acquario.
“Billie, ti consiglio di alzarti da terra all’istante”
“Perché scusa?”
“Perché sei all’altezza dei miei piedi, e siccome ho tanta voglia di prenderti a calci… non mi facilitare il compiti” Disse freddo il bassista, fissando negli occhi l’amico, alquanto terrorizzato.
“Ok ok” Detto questo si alzò di scatto e scappò via, diretto dal batterista, che molto probabilmente avrebbe accoltellato.
Alla fine anche Mike si decise a scendere e i tre fecero colazione: due di loro presi dall’istinto di sgozzare Trè, mentre quest’ultimo bello pimpante che si sorseggiava il suo caffelatte.
“Ehi ciao ragazzi, dormito bene?” Domandò come se nulla fosse. In tutta risposta Billie Joe gli tirò un’occhiataccia di quelle che avrebbero fatto rabbrividire anche il più spavaldo dei leoni della savana.
“Mike ho dimenticato i calzini di sopra me li andresti a prendere per favore?” Domandò il vocalist con un sorriso evidentemente forzato in volto.
“Va bene, tanto a questo punto…” Detto questo il bassista si avviò tristemente su per le scale lasciando Trè e Billie da soli.
“Tu, piccolo bastardo… e osi anche chiedermi se ho dormito bene?” Sibilò il vocalist avvicinandosi minacciosamente all’amico.
“Ehm, scusa non volevo disturbarvi, pensavo che aveste fame…” Cercò di difendersi il batterista seriamente preoccupato per la piega che stava prendendo la situazione.
“Io avrei potuto fare la dormita più bella della mia vita se TU non fossi venuto a ROVINARE LE COSE COME FAI DI SOLITO!!! Cioè, ma lo sai che una cosa così ti capita una volta nella vita?! Dormire abbracciato stretto stretto a Mike non è così facile come credi!!!” Urlò il moro scaraventando una sedia a qualche metro di distanza.
“Aiuto Billie calmati, te l’ho già detto che mi dispiace!!!”
“Oh, ma sai che non me ne frega proprio niente delle tue scuse?!”
“Mike aiuto!!!”
“Billie ecco i tuoi calzini e smettila di strangolare Trè…” Fortunatamente il biondo era arrivato appena in tempo non facendo però neanche una piega di fronte alla scena che gli si presentava davanti.
“Ah grazie…” Billie afferrò i calzini al volo lasciando così a Trè la possibilità di respirare.
“Mike mi sembri un po’ depresso…” Aggiunse poi squadrando l’amico dalla testa ai piedi.
“Soffoco la rabbia nella tristezza…” Rispose il bassista gettandosi sul divano e cominciando a fissare un punto nel vuoto.
“Se vuoi posso tirarti su io, posso fare qualsiasi cosa, basta chiedere!” Si offrì il vocalist che non sopportava di vedere Mike in quello stato.
Alla mancata risposta dell’amico il moro si mise a ballare, saltare e a fare il gattino coccoloso in un disperato bisogno di attenzioni; il biondo però continuava ad ignorarlo.
“Questo è un caso disperato…” Constatò Billie demoralizzato dal fatto che neanche il gattino coccoloso  bisognoso d’affetto aveva funzionato, e pensare che quella era sempre stata la sua ultima risorsa! Avrebbe fatto venire la pucciosite anche al cuore più duro e freddo della terra.
All’improvviso un’idea malsana attraversò la piccola mente perversa del vocalist, seguita da una sua espressione terribilmente disgustata. 



Bene, a grande richiesta (??) ecco un altro capitolo! Non ho granchè da dire se non che non sono riuscita a trovare un'idea decente per il titolo(^_^") e che ora devo scappare che devo finire la tesina D:
Bye!

 
 

  
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