Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Aagainst    02/06/2013    4 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 6
Gibbs era sceso da Abby, portandole il suo Caf-Pow. –Allora, che hai trovato?- le chiese. –Ho analizzato le schede telefoniche delle due vittime e ho scoperto delle cose molto interessanti. Ma prima il caffè!- rispose la forense. Gibbs si avvicinò al computer e le diede la bibita. Abby aspirò fortemente dalla cannuccia, poi posò il bicchiere sul tavolo. –Indovina da chi ha ricevuto una telefonata Forrester prima di morire?- -Abby, non ne ho idea!- esclamò Jethro. –Ha telefonato a Stephan Forrester è… Jamie Thompson!-. Gibbs rimase a bocca aperta. –Però ho controllato. I due non sono mai stati insieme su qualche nave. Non so onestamente, quindi, come si siano conosciuti.- continuò. –E di Thompson che mi dici? Ha ricevuto qualche telefonata prima di morire?- chiese Gibbs. –Ne ha fatta una a un certo Paul Wyatt. E’ un giornalista della ZNN.- spiegò. –E Issel? L’hai trovato?- -No, mi dispiace Gibbs. Sembra svanito nel nulla!- rispose. –Ok, grazie mille Abby.-. Si congedò dalla ragazza dandole un bacio sulla fronte. Poi si recò dalla squadra e spiegò la situazione. –Ziva e Tony, voi andate da Wyatt. McGee, tu verrai con me dall’ammiraglio Schrine.- -Quello della Kitty Hawke?- chiese Tim. Gibbs annuì. –Su, muoversi!- esortò poi il capo.
Tony e Ziva erano in macchina. Arrivarono davanti agli studi della ZNN. Ziva fece per scendere, ma Tony la fermò per un polso. –Che c’è?- chiese l’israeliana. –Tu… Tu lo conoscevi Aaron Issel, vero?-. Ziva si sentì mancare. –Ho detto di no.- rispose. –Perché menti, maledizione? Perché?- chiese esasperato Tony, sbattendo le mani sul cruscotto. –Io… Tony, tu non puoi capire.- -Sì, io non posso mai capire, vero? Ziva, ti ha sparato addosso! Che senso ha proteggerlo?- provò a farla ragionare. –Beh, in realtà è stato l’altro a spararmi.- sbottò l’israeliana. –Era del Mossad! Era un tuo compagno?- le chiese. –Lui era tante cose, Tony. Per me lui era un fratello minore. Aaron Issel era mio fratello! Capisci cosa vuol dire?- -Che avevi due fratellastri?- rispose Tony. Ziva stava trattenendo le lacrime. –Tony, ti racconterò una storia. Ma tu devi stare zitto. Promettilo!- -Va bene, come vuoi tu.- promise l’agente dell’NCIS. –Aaron Issel abitava vicino a noi. I suoi genitori lavoravano nell’esercito. Quando aveva sedici  anni morirono  durante la cosiddetta Seconda Intifada*. Mio padre decise di prenderlo in casa con noi. Legò presto con Ari e a diciotto anni entrò nell’esercito. Mio padre lo usò come agente di collegamento con il Mossad. Per me era un fratellino. Tony, io volevo solo trovarlo per prima. Voglio capire se è finito in qualche guaio!-. Tony la abbracciò. Le lacrime di Ziva gli bagnarono tutti i vestiti. –Ziva, non ne parlerò con Gibbs, giuro. Ma tu devi farlo. Se vuoi aiutare Aaron devi trovarlo, ma non puoi farlo da sola.- le sussurrò DiNozzo. L’israeliana lo strinse ancora di più. –Io ho bisogno di aiuto anche con i ragazzi. A Mitch farebbe tanto bene avere una figura maschile come riferimento.- -L’intrepida Ziva David che mi chiede aiuto? Allora vuol dire che sta finendo il mondo!- scherzò Tony. –Comunque te lo darò. Parola di Anthony DiNozzo!-. L’ex agente del Mossad sorrise. –Beh, forse è meglio che scendiamo dalla macchina e andiamo da Wyatt. Che ne dici?- osservò poi. –Sì, hai ragione.-. I due entrarono negli studi della ZNN. Due agenti della sicurezza si avvicinarono e intimarono loro di uscire. –Avete un appuntamento? Perché altrimenti è meglio che smammiate- disse uno. –Ricordami di non guardare mai più questo canale.- bisbigliò Tony a Ziva. –Vedete signori, non siamo noi ad avere un appuntamento con la ZNN, ma è la ZNN ad avere un appuntamento con noi. Sono l’agente speciale Anthony DiNozzo e lei è l’agente speciale Ziva David. Siamo dell’NCIS. Quindi, vi consiglio di farci passare.-. I due agenti di sicurezza si guardarono, imbarazzati. –Scusateci, passate pure.-. Ziva e Tony si recarono all’ufficio di Wyatt. Bussarono. Ad aprire fu il giornalista stesso. –Buongiorno. E’ lei Paul Wyatt? Agenti speciali dell’NCIS Anthony DiNozzo e Ziva David.- -Oh, beh, che volete? Sono solo un giornalista.- ribatté Wyatt. –Lei conosceva il capitano di marina Jamie Thompson?- chiese Ziva. Il giornalista si guardò attorno. Poi li invitò ad entrare nel suo ufficio. –Prego, accomodatevi- disse, esortandoli a sedersi. –No grazie, stiamo bene anche in piedi.- rispose DiNozzo. –Capisco. Beh, so che Jamie è morto, o sbaglio?- -Non sbaglia. Il corpo l’ho ritrovato io. Ed era un mio amico.- rispose Ziva. –Mi dispiace molto. Vedete, Jamie lo conoscevo dal liceo. Era un brav’uomo. Comunque non lo sentivo da un po’.- -Ah, non lo sentiva da un po’? Strano, i suoi tabulati telefonici dicono l’esatto contrario.- affermò Tony. Wyatt sbiancò di colpo. –Io… Ok, sentite, io non c’entro nulla con questa storia!- esclamò. –Quale storia? Signor Wyatt, sa qualcosa e non ce lo dice?- fece Ziva. –E va bene. Io conoscevo Jamie e anche l’altro che è morto, Stephan Forrester.- -Ci dica per bene tutto quello che sa.- lo esortò l’israeliana. Wyatt sospirò. Poi iniziò a raccontare:-Io e Jamie eravamo compagni al liceo. Poi io sono andato al college e lui è entrato in accademia, così ci siamo un po’ persi di vista. Ogni tanto lo sentivo, ma sapete com’è, a causa del lavoro non ci vedevamo praticamente mai. Fu lui a chiamarmi qualche tempo fa. Diceva che forse aveva scoperto le cause dell’incidente di Helen, la sua seconda moglie. Mi chiese se potevo cercare un tale, che poi si rivelò essere proprio Stephan Forrester. L’avevo intervistato una volta, credo per un servizio sulla USS Enterprise.- -Ma Thompson non le spiegò mai perché Forrester dovesse c’entrare con l’incidente di sua moglie? E poi, lei non è un investigatore privato. Perché si rivolse proprio a lei?- domandò Tony. –Beh, sono un giornalista e un amico. Era comodo, mi aveva solo chiesto un favore. Per il resto, mi accennò solamente che doveva essere un parente di Helen. Ma non capii, anche perché sapevo che Forrester era senza famiglia. Tuttavia lo cercai e li misi in contatto. So che la sera in cui Forrester è morto dovevano incontrarsi.- rispose Wyatt. –Poi, il giorno in cui è stato ucciso mi ha chiamato. Era agitato, diceva cose confuse. Non capii bene, anche perché ero a un convegno, così riattaccai. Magari se non lo avessi fatto ora sarebbe vivo.- -Non abbia rimpianti. Non è colpa sua.- lo consolò Tony. Wyatt annuì, poco convinto. –Voi dovete trovare il bastardo che l’ha ucciso. Jamie era una brava persona. Non si meritava una fine così.- esclamò il giornalista. –Non si preoccupi, lo troveremo.- promise DiNozzo.
Ziva e Tony erano tornati alla base, anche perché l’israeliana doveva andare a casa: i ragazzi stavano per finire scuola. Gibbs fece il punto della situazione:-Dunque, ricapitoliamo: Forrester aveva appuntamento con Thompson, per motivi che ancora non conosciamo. Però viene ucciso. Qui le opzioni sono due: o a sparare è stato lo stesso Thompson…- -Jamie non era un assassino!- esclamò Ziva, interrompendolo. –David, non interrompere! La seconda ipotesi è che qualcun altro gli abbia sparato. Probabilmente Thompson ha trovato il corpo ed è tornato a casa. E, per me, questa è l’ipotesi che regge di più. L’assassino di Forrester è poi andato da lui e l’ha fatto fuori. Le cose strane sono molte: la sostituzione dei proiettili nel primo omicidio, la stella di David incisa sul polso di Forrester e la presunta parentela di quest’ultimo con Helen Parker, la seconda moglie di Thompson. In più, abbiamo una strana aggressione ai danni di Ziva da parte di due ex agenti del Mossad. Quindi, a parte l’agente David, tutti al lavoro!-. La squadra si mise ad analizzare dati e immagini. –Gibbs, io andrei.- disse Ziva. –Sì, vai pure.- rispose Jethro. –Ah, David, mi devi dire qualcosa per caso?- domandò. –Io? No!- mentì. –Capito. Beh, salutami i ragazzi.- esclamò Gibbs.
Ziva e i ragazzi erano a casa. L’israeliana era in sala con Mitch, mentre Alex e Rachel erano di sopra. La quindicenne stava ascoltando la musica e Rachel stava leggendo una rivista di moda. –Alex, potresti spegnere quello schifo che tu hai il coraggio di chiamare musica?- -Schifo? Questi sono i Suicide Silence*, bella! E sono una bomba!- ribatté Alex. –Bah, chiunque siano fanno veramente schifo! Urlano e basta! Fanno venire il voltastomaco. E io sto provando a leggere qualcosa!- -Sì, vedo! “Allure”*, che roba interessante.- esclamò la ragazzina. –Beh, che c’è? A me interessa!- ribatté Rachel. –Quella è spazzatura!- affermò Alex. Nel frattempo, qualcuno suonò alla porta. Ziva andò ad aprire e si trovò di fronte un ragazzo biondo, sui diciassette anni. –Posso fare qualcosa per te?- chiese gentilmente. –Sì, salve. Sono Luke Brown, il ragazzo di Rachel. Me la può chiamare? Pensavo di portarla a fare un giro.- rispose. –Ah, a fare un giro? Beh, prima mi spiegherai cos’è questo odore.- rispose l’israeliana. –C-che o-o-odore?- balbettò Luke. –L’odore dello spinello che ti sei fumato poco fa. Ne hai i vestiti impregnati.- rispose Ziva con nonchalance. –Io non fumo spinelli. E non mi drogo.- affermò il ragazzo. Proprio in quel momento gli cadde dalla tasca un sacchettino contenente della polvere bianca. –Sì, sì. Vedo. Quindi quello sarebbe zucchero, giusto? Senti, lo sai che io sono un agente federale, vero?-. Luke sbiancò. Tese il braccio per riprendere la cocaina, ma Ziva fu più veloce. Il ragazzo estrasse un coltellino dalla tasca e minacciò la donna:-Ridammelo, o di te rimarranno solo le budella!-. Ziva scoppiò a ridere, poi gli tirò un calcio nello stomaco. Il ragazzo provò a reagire. Tirò un pugno, ma l’israeliana lo schivò e gli affibbiò un bel dritto sulla faccia. Alex si accorse della scena. –Ehi Rachel, ma quello non è il tuo ragazzo? Perché Ziva lo sta sistemando proprio per bene.- disse. La diciassettenne guardò fuori dalla finestra e scese in giardino di corsa. –Ziva, fermati! Per l’amor di Dio! Ma che fai?- gridò, avventandosi sull’israeliana. Luke ne approfittò per scappare via. –Sei una stronza! Vuoi per caso rovinare la mia vita sociale? Adesso grazie a te non mi parlerà mai più!- si lamentò Rachel. –Grazie a me ci sarà un po’ di cocaina in meno.- ribatté Ziva, mostrandole il sacchettino contenente la droga. Rachel rimase a bocca aperta. –Ziva io…- -Non scusarti. Non serve.- la tranquillizzò l’israeliana rientrando in casa, seguita da una Rachel molto confusa. 

*E' stata la rivolta palestinese esplosa a Gerusalemme il 28 settembre del 2000, in seguito estesa a tutta la Palestina.
*Band deathcore. Il cantante, Mitch Lucker, è morto l'anno scorso, il primo novembre.
*Rivista di moda statunitense.

Angolo dell'Autrice
Buongiorno e buona domenica. Inizio questo mio angoletto rivelando che l'ultima parte del capitolo ho sempre sognato di scriverla! La adoro! Ziva che prende a pugni Luke e che zittisce Rachel! Mi è piaciuto un sacco scriverlo. Poi abbiamo Tony, che forse lo sto rendendo troppo dolce e cuccioloso. E infine c'è Gibbs, che ha probabilmente capito, anche se fa finta di nulla.
Il mistero si infittisce. Vedrete che tra un po' tutto diventerà più chiaro. E poi finalmente abbiamo capito chi è Aaron :)
Ringrazio:
AleTiva95;
Anny_97
Scrittriceincanna;
VooJDee;
Meggie90
per le fantastiche recensioni.
Un grazie anche a chi legge e basta e a chi l'ha inserita nelle preferite e nelle seguite!
Al prossimo capitolo :)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Aagainst