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Autore: HollyMaster    02/06/2013    5 recensioni
Questa fanficiton si svolge dopo la 4x09 (l’ultima puntata prima della pausa di Natale), quindi niente Silas e tutto il resto, ma comunque è ambientata un tantino dopo…
Elena è stata curata dall’asservimento e altre cose sono successe da quella puntata all’inizio della mia fanfiction ma verrà tutto ben spiegato.
Dal secondo capitolo: "-Cosa? Tu l’hai tolto ricordi?- Elena si era fiondata in piedi e ora urlava contro l’amica.
-Io ho fatto un incantesimo per farti agire e pensare di testa tua. Non ho fatto nulla per impedire al tuo corpo di rispondere in modo positivo agli stimoli che Damon ti manda.- Cercò di spiegarsi Bonnie.
-Cosa significa?- Ora anche Damon era in piedi al fianco della vampira dai capelli cioccolato.
-Che probabilmente hai detto qualcosa tipo: “Potremmo avere un bambino.” E il corpo di Elena ti ha obbedito. [...] -Il problema c’è Elena. Il tuo bambino sarà sotto totale asservimento di Damon. Sempre.- [...] -C’è un modo per riuscire a togliere l’asservimento?- Chiese Damon, lo sguardo che pregava ci fosse una soluzione che non implicasse il dover uccidere il bambino o peggio, Elena.
-Una soluzione c’è.- Disse Bonnie facendo calare ancora più silenzio in quella casa."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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VI.

Non lasciare mai che qualcuno ti faccia sentire come se non meritassi ciò che vuoi.

10 reason to hate you

 

 

Flowers to a ghost – Thriving Ivory

 

 

 

-Davvero non ti sembra strano vedermi cosí?- Chiese Elena alzandosi dal divano per mostrare la pancia tonda e soda.

-Davvero.- Fu la semplice risposta del ragazzo biondo che era rimasto seduto sul divano di casa Salvatore guardandola dritta negli occhi.

Era la prima persona che non fissava incredula quella pancia enorme ma riusciva a instaurare un contatto con lo sguardo di Elena.

Lei non ci era piú abituata. Ormai neanche Damon la guardava più, restando a fissare il suo corpo ormai molto diverso da come se lo ricordava. Era troppo preso dai sensi di colpa per accorgersi di quanto lei avesse bisogno di essere guardata dai suoi occhi azzurri con amore, proprio come faceva prima. Troppo preoccupato di essere la causa della pazzia di Jeremy e del dolore di Stefan e cosa che lo feriva ancora di più sapeva di essere la causa della vita che stava per nascere. Il suo unico scopo era diventato quello di trovare un modo di rende la vita di quel bambino vivibile, felice, anche se sotto stretto controllo dall’asservimento.

Un modo che non prevedesse la cura.

Un modo, secondo Elena, impossibile da trovare. Damon però non si dava per vinto e ormai passava le sue intere giornate chiuso in camera a studiare i vecchi diari di Alarick sperando che avesse scritto qualcosa sulla nascita dall’asservimento.

Tutto cio che Elena poteva fare era continuare a sperare, sperare di trovare la cura ma la speranza sembrava ormai svanita nel nulla.

Aveva affidato a Caroline il compito di convincere Klaus a trovare e consegnare a loro la cura, ma non aveva avuto piu notizie di lei.

Ora mentre guardava quegli occhi azzurri che finalmente la ricambiavano si rendeva conto di quanto quelli di Damon gli fossero mancati, ma quello che aveva davanti era lo sguardo di Matt e questo non faceva altro che farle mancare ancora di più quello del ragazzo che amava.

-Come faccio a non sembrarti strana?- Chiese lei mentre si sedeva nuovamente al suo fianco cercando di smettere di pensare al grade argomento “cura”. Infondo lo aveva invitato anche per quello, ciò che gli serviva in quel momento era una distrazione e soprattutto un amico.

-Io ti ho sempre immaginata così.- Rivelò il ragazzo mentre le sue guancie si colorivano leggermente di rosso.

Elena non aveva ben afferrato il concetto così si limitò a corrugare le sopracciglia –Quindi mi hai sempre ritenuto grassa e tonda?-

-No.- Matt sorrise scuotendo la testa recuperando il suo solito colorito pallido. –Ho sempre immaginato te incinta. Ti ho sempre vista come un’ottima madre.- Nonostate le parole che aveva appena pronunciato, nonostante il rossore che lentamente tornava a colare i suoi zigomi, lo sguardo del ragazzo non aveva mai lasciato quello di Elena.

-Saresti il primo.- Sbuffò lei prima di rendersi veramente conto di cosa le avesse appena rivelato Matt.

Lui l’aveva amata, così come lei aveva amato lui, ma non si era mai soffermata a fare piani per il futuro, non prima che Stefan e Damon entrassero nella sua vita, non prima che i suoi genitori morrissero. Aveva cominciato a pensare al futuro solo dopo l’incidente, dopo aver capito che non sempre è possibile averne uno, ma vale la pena pianificarlo per vivere quei piani almeno nella propria mente.

Non aveva mai pensato che lui ne avesse fatti. E’ vero, a volte ne avevano parlato ma lei non si era mai soffermata troppo sul loro futuro.

-Mi dispiace che sia andata così…- Provò a cominciare Elena ma subito Matt la fermò poggiandole una mano sulla spalla con un dolce sorriso.

-Non è colpa tua se dei vampiri sono arrivati in questa città.- Elena non poteva credere a quello che stava sentendo, Matt stava dando la colpa a Damon e Stefan per la loro separazione.

-Tra noi non è funzionata e di questo mi dispiace molto ma non puoi dare la colpa a loro.-

-E non lo sto facendo. Tra noi sarebbe comunque finita, o sarebbe andata avanti a litigi. Quindi devo ringraziarli per essere arrivati in città e anzi devo ammettere che è stata tutta colpa mia. La tua trasformazione intendo. Se non ti avessi obbligata a scegliere fra loro due su quel ponte probabilmente saresti ancora…- Nonostate tutto il tempo che era passato dalla sua trasformazione Matt faticava ancora ad ammetterlo.

La sua intera città, lì dove era cresciuto, i suoi più cari amici, erano diventati esseri immortali assetati di sangue umano. Certo, con il tempo aveva capito che questo non cancellava i loro ricordi, che continuavano a volergli bene, ad essere i suoi soliti amici.

Ogni tanto però si ritrovava steso sul letto a pensare pochi minuti prima di addormentarsi. Si ricordava cosa aveva voluto dire la trasformazione per sua sorella, era stata la sua fine, la sua firma per una morte assicurata e di certo non voleva la stessa fine per Elena.

Altre volte si trovava quasi a venerare il mondo di quei demoni. Lui sarebbe morto, così come tutti gli esseri umani, ma i suoi amici no, avrebbero vissuto per sempre ricordandolo come cosa? Colui che era stato abbastanza lontano da loro quando avevano qualche problema da non essere dovuto ricorrrere a inconvenienti quali la trasformazione?

-Umana.- Finì la frase Elena.

Matt sospirò lasciando calare nella stanza un silenzio tombale.

-Ricordi quella bambola che mi avevai regalato? O meglio quella che avevi rubato a tua sorella?- Chiese Elena con un sorriso cercando di non farlo pensare troppo.

-Come potrei diementicarmene?! Sono stato in punizione per una settimana per quella bambola.- Rispose ridendo amareggiato al ricordo delle sue follie d’amore all’età di 6 anni. –Charlie..- Sussurrò infine riportando alla mente in nome della bambola mentre cercava di ricordarne i capelli biondi e boccolosi, la canagione biancastra e il vestitino verde leggero.

-Ho sempre pensato fosse nostra figlia.- Confessò la ragazza. –Sei stato il primo a fare follie per me, sei stato il mio primo amore. Tu vuoi che io viva una vita felice tanto quanto io voglio che lo faccia  tu. Quindi capisco perché hai voluto farmi scegliere quella notte. Non scegliendo non sarei di certo stata più felice. Ma ora, ora lo sono.- Elena posò il palmo della mano sulla spalla del ragazzo e lo fece scorrere sul suo braccio in una dolce carezza.

-Ed è anche grazie a te.- Aggiunse sorridendogli.

 

***

 

-Riempimi il bicchiere!- Lo invitò Caroline appoggiando il bicchiere vuoto sul bancone in attesa che Matt lo colmasse con qualche nettare dolciastro che gli avrebbe fatto dimenticare le parole di Klaus che ancora le ticchettavano nel cervello.

-Non posso! Hai già bevuto abbastanza oggi.- Rispose lui passando il canovaccio sul banone per ripulirlo.

-Sai benissimo che reggo l’alcool.- Cercò di convincerlo lei con ironia.

-Sei quasi al “Double D”- Continuò lui senza smuoversi dalla sua posizione.

-Cos’è il “Double D”?- Chiese lei aggrottando le sopracciglia e lasciando cadere la testa, che ormai si era fatta pesante, sul braccio appena appoggiato sul bancone mentre ancora con la mano teneva stretto il bicchiere vuoto.

-E’ il numero massimo di drink ce è riscito a ingurgitare Damon prima che Alarick o suo fratello lo portassero via a peso. La prima regola del Grill, la prima informazione che ti danno quando ti assumono qui è di fermare qualunque cliente prima che arrivi al “Double D” o “Drink Damon”.-

Caroline scoppiò in una risata. –E quanto sarebbe?-

-Tre bottiglie.- Si limitò a dire lui mostrandole la sua terza bottiglia mezza vuota.

Doveva ammettere che la testa le stava cominciando a girare e probabilmente non le sarebbe stato facile mantenere l’equilibrio su quei tacchi altissimi che si trovava ai piedi. Di certo non era in grado di superare il punteggio di Damon, non quella sera almeno.

Nonostante la testa che non sembrava avere alcuna intenzione di frenare il suo movimento e la vista sempre più annebbiata non poteva dimenticare Klaus e le sue parole.

-Non ti ho mai visto così.- Intervenne Matt che si era allontanato qualche secondo per servire un uomo, anche lui ben vicino alla soglia del “Double D” a vederlo.

-Qual è il problema questa volta?- Caroline lo aveva sempre detto che Matt era troppo buono, sempre impegnato a cercare di aiutare gli altri, ma doveva ammettere che anche solo sapere che lui si interessasse di lei la faceva stare molto meglio di tutti quei bicchieri di alcool che si era buttata giù fino a quel momento.

-Penso che questa volta il problema sia io.- Sospirò lei.

-Ho cercato di aiutare Elena, sai, con la cura. Ho parlato con Klaus e lui mi ha proposto di baciarlo. Ovviamente ho detto di no ma io, io ci ho pensato su qualche secondo.- Confessò lei vergognandosi di se stessa.

-Ma gli hai detto di no, alla fine.- Rispose Matt senza scomporsi troppo.

A volte Caroline si chiedeva come facesse. Tutti si erano di certo abituati alle notizie sconcertanti ma nessuno come lui. Non aveva mosso un muscolo, non aveva aggrottato le sopracciglia e nemmeno sospirato. Nulla.

-Ovvio.-

-E cosa ti ha fermato dal baciarlo?- Matt appoggiò i gomiti sul bancone per poter sentire la sua risposta che sapeva sarebbe stata un flebile sussurro.

-Lui ha cercato di uccidere Tyler…- Proprio come si aspettava il ragazzo la voce di lei era a malapena udibile nonostante la vicinanza ravvicinata.

-E io non so perché…- Aggiunse sottovoce.

-Allora forse dovresti chiederglielo.- Matt si rimise in piedi e lasciando Caroline ai suoi pensieri si avvicinò all’uomo seduto al bancone che chiedeva di riempire il bicchiere ancora una volta.

Caroline alzò la testa dal legno del bancone dove era rimasta per tutto quel tempo e guardò dritta davanti a se senza però vedere realmente tutte quelle bottiglie accatastate sugli scaffali.

Matt aveva ragione.

Doveva chiederglielo. Chiedergli dove era Tyler e perché voleva ucciderlo.

Capire perché aveva pensato così tanto a quel bacio, perché nemmeno l’alcool riusciva a cancellare il suo viso dalla sua mente.

Caroline si alzò e senza nemmeno salutare il ragazzo dietro al bancone si diresse alla ricerca di Klaus e delle sue meritate risposte.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Buonasera a tutti! In questo capitolo non abbiamo nessuna scena Delena e me ne dispiace tanto ma prometto che preso ce ne saranno di molto belle :)

Abbiamo scoperto da dove viene il tanto amato nome Charlie e che ci saranno altre scene fra Klaus e Caroline.
Spero vi sia piaciuto e che recensirete in tanti!
Grazie a tutti, a chi recensisce, chi mette la storia fra le seguite/preferite/ricordate e anche solo chi spreca un po’ del suo tempo a leggere.

Grazie davvero!

HollyMaster


P.S. Sono indietro con le risposte e lo so, ma provvederò a rispondere a tutte le vostre recensioni.

   
 
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