Film > Altro - Avventura/Azione
Ricorda la storia  |      
Autore: DarkPersian    19/12/2007    2 recensioni
Breve one-shot ispirata ad una scena del nuovo film "Hitman - L'Assassino", tratto dalla famosa serie di videogiochi.
Tu-tum. Tu-tum. Tu-tum. Quel rumore incessante non proveniva dal suo cuore. Lui non ne aveva uno. Il treno procedeva spedito verso la sua destinazione. Eppure, per la prima volta, lui desiderò che non si fermasse.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Home

Tu-tum.

Tu-tum.

Tu-tum.

Quel rumore incessante non proveniva dal suo cuore.

Lui non ne aveva uno.

Il treno procedeva spedito

verso la sua destinazione.

Eppure,

per la prima volta,

lui desiderò che non si fermasse.

Che non raggiungesse mai la sua meta.

Lei dormiva silenziosamente

appoggiata alla sua spalla.

O forse

non dormiva affatto.

Forse

quello era un suo disperato tentativo

di non farlo andar via.

Di farlo restare.

Ma lui doveva farlo.

Doveva andare.

Doveva portare a termine la sua missione.

Lui l’aveva sempre fatto.

E abbandonarne una proprio adesso

non sarebbe stato da lui.

C’era così tanto in gioco.

La sua vita.

Quella di lei.

“Ricordo che quando ero piccola mio padre coltivava l’uva con tanto amore. E gli ho promesso che un giorno anch’io avrei avuto il mio vigneto”

Così gli aveva detto.

“Bella cosa” gli aveva risposto lui.

In quei pochi giorni, in cui erano stati insieme,

a stretto contatto,

lei gli aveva parlato molto di sé.

Quasi lo conoscesse da sempre.

Quasi si fidasse ciecamente.

Mentre invece

lui era stato ermetico.

Come sempre.

In fondo

lui non era nato per quello scopo.

La sua missione

era quella di ripulire il mondo

dal male.

Quella era la sua vita.

Era sempre stato così.

Fin da quando era bambino.

Un clone generato dai geni dei più efferati criminali.

Esperto nella lotta,

nell’uso di qualsiasi arma.

Un assassino perfetto.

Lui era soltanto questo.

Un assassino.

E un assassino non prova niente.

Né gioia,

né tristezza,

né compassione,

né odio.

E nemmeno amore.

Ma da quando lei era entrata nella sua vita

qualcosa aveva cominciato a farsi strada dentro di lui,

lenta ed invisibile,

come un serpente.

Lui non sapeva cosa fosse.

Non l’aveva mai provato.

Perciò all’inizio non ci aveva dato peso.

Ma col passare dei giorni questa cosa era diventata sempre più forte,

e ormai era impossibile per lui non tenerne conto.

E scoprì che questa cosa stava cominciando ad interferire con la sua missione.

Lei

era la sua interferenza.

Per questo motivo erano su quel treno.

Lei non doveva più stare con lui.

Lei

doveva essere al sicuro.

Questo pensava

da giorni ormai.

Appoggiò le labbra sulla testa di lei,

per un secondo appena,

prima di sussurrare piano il suo nome.

“Nika”

Ma lei non rispose.

Sapeva

che il momento era arrivato.

Ma ancora non voleva darsi per vinta.

“Nika…devo andare” ripetè lui.

La ragazza rimase appoggiata su di lui.

Senza muovere un muscolo sussurrò un debole

“Lo sapevo che non ci sarebbe stato il lieto fine”.

Sinceramente, ingenuamente, disperatamente Nika.

Lei era proprio così.

Ingenua, sincera.

Disperata.

Forse era questo

che l’attraeva così tanto.

Lui non rispose, così lei si alzò, guardandolo negli occhi.

“Non voglio che tu lo faccia” insistette.

Era la prima volta che una persona si preoccupava per lui.

Ciò che era stata la sua vita fino adesso

era un portare a termine o fallire.

Se avesse fallito

a nessuno sarebbe importato di lui.

Lui finora

non aveva mai fallito.

Perché era il migliore nel suo campo.

O forse

perché finora

non gli era importato così tanto

dell’eventualità di perdere la vita.

Invece adesso

lei, che gli stava davanti, chiedendogli di non andare,

per la prima volta gli stava portando alla mente

che se lui fosse morto

a lei sarebbe mancato.

Era importante tutto ciò?

Perché era così preoccupata?

“Belicoff deve morire” rispose lui, semplicemente.

La missione.

Questa era la cosa importante.

Perché avrebbe dovuto rinunciare?

“Non mi importa più di niente…Lascia perdere tutto”

Di nuovo le parole di lei lo spiazzarono.

Queste frasi

lui non le aveva mai sentite.

Non andarsene.

Lasciar perdere.

No.

Nel suo vocabolario questi termini non erano mai esistiti.

Mai nessuno

glieli aveva insegnati.

“No, se non lo ammazzo loro non smetteranno mai di cercarti”

A queste parole Nika non rispose.

E a dire la verità

un po’ ne rimase sorpreso persino lui.

Aveva appena detto

che il motivo per cui avrebbe portato a termine la missione

era per salvare lei.

Il motivo

era LEI.

Nika rimase in silenzio, guardandolo negli occhi

per quei pochi minuti che rimanevano.

E lui istintivamente portò una mano

ad accarezzarle una guancia.

Con l’indice le sfiorò il tatuaggio che aveva sullo zigomo.

“Perché è l’unico punto del corpo in cui lui non mi colpisce” le aveva risposto lei, quando lui le aveva chiesto perché si fosse tatuata proprio sul viso.

Gli occhi di Nika si riempirono di lacrime

quando il treno cominciò a frenare rumorosamente.

Erano ormai giunti in stazione.

Entrambi si alzarono senza dire niente.

“Prendi questa” le disse lui, porgendole una valigia “Alla prossima stazione scendi dal treno appena si è fermato. Muoviti tra la gente” aggiunse.

Lei annuì, fissandolo con gli occhi lucidi e rossi.

“Non mi hai ancora detto come ti chiami” sussurrò, la voce rotta.

Lui aspetto un attimo

prima di risponderle.

“Dove sono cresciuto non ci davano un nome, ci davano un numero. Il mio era 47”.

Nika riuscì a sorridere, tra le lacrime.

“Beh, questo spiega molte cose…” disse, senza sapere in realtà cosa significava.

O forse lo sapeva benissimo.

Ora capiva il perché del suo comportamento freddo e distaccato,

quasi inumano.

Lui era l’unico

che era riuscito a resisterle,

sebbene lei si fosse spogliata davanti a lui,

invitandolo a fare l’amore.

Eppure era sicura

di aver smosso qualcosa

dentro quell’animo freddo e impassibile.

“Come faccio a ritrovarti?” gli chiese, con il cuore in gola.

A questa domanda lui sorrise.

Era una cosa così rara.

Eppure

da quando c’era lei

gli era capitato

così spesso.

“Non preoccuparti, ti ritrovo io” la rassicurò.

“E adesso che farai?” chiese ancora Nika, mentre lui le passava di fianco per scendere dal treno.

La guardò per l’ultima volta.

“Quello che devo fare” disse, prima di voltarsi definitivamente.

D’ora in poi

non avrebbe più dovuto pensare a lei.

Se l’avesse fatto,

non sarebbe riuscito a portare a termine la sua missione.

Non avrebbe ucciso Belicoff.

E lei sarebbe morta.

I suoi scagnozzi l’avrebbero cercata ovunque

se lui avesse fallito.

E questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Ora finalmente capiva.

Ciò che era diventato importante per lui

non era tanto il portare a termine il suo incarico.

Non era questione di soldi, questa volta.

Ciò che importava

era lei.

Lui non sapeva il perché.

Non gliel’avevano insegnato.

Questo tipo di sensazione, di sentimento

non era utile, per il suo lavoro.

Se n’era accorto fin troppo bene, in tutti quei giorni.

Eppure

era sicuro

di averne già sentito parlare.

Forse

ciò che il suo cuore sentiva ora,

mentre si stava allontanando da lei,

era ciò che le persone comuni

chiamano “amore”.

Ma adesso come adesso

non importava.

Fosse stato amore,

o qualsiasi altra cosa.

A 47 non importava.

L’unica cosa che davvero contava

era poter tornare da lei

il più presto possibile.

“Gli ho promesso che un giorno anch’io avrei avuto il mio vigneto” aveva detto lei.

E lui avrebbe esaudito il suo sogno.

Le avrebbe regalato il vigneto

che aveva tanto sognato.

Le avrebbe donato un’esistenza migliore

di quella che aveva avuto finora.

E quando sarebbe stato il momento,

anche lui sarebbe ritornato da lei.

Ne era sicuro.

Per la prima volta

47

sarebbe tornato

a casa.

FINE

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Avventura/Azione / Vai alla pagina dell'autore: DarkPersian