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Autore: Aven90    03/06/2013    1 recensioni
A di Aven, naturalmente! Dopo il "successo" della prima parte, ecco la seconda, incentrata su Vegeta e alcune vicissitudini che lo portano a essere ancora una volta tentato a riprendere la sua vecchia vita!
NB: nel caso abbiate visto gli OAV di Broly e Turles, dimenticateli; poiché questa serie fa finta che non esistono. "Fan fiction" nel vero senso della parola.
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Nuovo personaggio, Turles, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
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Mentre gli altri due scontri si consumavano, Goku e Musk si studiavano in cagnesco.

Era difficile dire quanto, perché l’avversario del figlio di Bardack aveva ancora addosso la maschera.

L’esplosione causata dalla Kamehameha di Gohan scosse anche il loro ambiente.

“È tuo figlio, vero? Ne riconosco l’aura simile…” chiese Musk.

“Sì, il mio primogenito. Poi c’è anche Goten, che ha deciso di seguirmi nonostante non sia ancora pronto” rispose Goku, in un moto di orgoglio verso la sua progenie.

“Non m’interessa” tagliò corto il suo interlocutore. “Non m’interessano i Saiyan di livello infimo che si accoppiano con i terrestri, di livello ancora più infimo”

Goku ridacchiò. “Sai, non dovresti giudicare così male i tuoi avversari”

“No? E allora, un Saiyan senza coda che si veste come uno sporco Terrestre come lo dovrei chiamare?” ribatté quello.

“Come vuoi… ti dimostrerò sul campo cosa vuol dire essere cresciuto sulla Terra e non altrove”. Goku cambiò totalmente espressione, facendosi molto concentrato. Ricordava ogni singolo momento, dal giorno in cui Bulma lo stava quasi per investire.

Ogni singola ferita, ogni singolo livido, ogni singola gioia.

Si trasformò in Super Saiyan e cominciò ad attaccarlo, ma Musk lo fermò ponendo fra loro una barriera, che parò il calcio di Goku con naturalezza.

Il Saiyan misterioso frugò dentro il suo mantello grigio da cui fuoriuscì uno strano frutto arancione.

“Che cos’è?” chiese Goku, non riuscendo a trattenersi, ma non ottenne risposta, perché Musk lo mangiò con evidente gusto.

“È buono?” chiese ancora Goku, non riuscendo a trattenersi, con l’acquolina in bocca.

“Certo che lo è! È il frutto divino dell’Albero della Vita!” rispose Musk.

“Spiegati meglio” gli chiese il Saiyan cresciuto sulla Terra.

“Non credo tu abbia bisogno di spiegazioni, ma di una bella lezione!  Vedremo sul campo chi è più meritevole di portare il titolo di Saiyan!” e cominciò ad attaccarlo, dopo aver finito quella specie di mela butterata arancione, lasciandone il torsolo.

Nel frattempo, alcuni piani più in basso, Paragas stava affrontando Broly.

“Adesso lascia che ti metta la tiara, da bravo bambino. Tua madre soffrirebbe, se ti rifiutassi” lo invitò il bendato.

Broly guardò suo padre come se fosse una creatura strana.

“Come fai tu a sapere cosa avrebbe voluto mia madre? Non la vedi da decenni!”

“Uhm… forse perché ho concepito te con lei?” chiese Paragas sarcastico. “Mi piaceva chiacchierare con lei, e col tempo ho rivalutato la funzione delle donne Saiyan… peccato che non ce n’è rimasta nessuna, se non consideriamo quella sporca mezzosangue”

Broly era ancora riluttante, ma si mise di nuovo quell’orrendo oggetto sulla fronte.

Di colpo, l’aura verde attorno a lui si attenuò, e anche i capelli da ondulati tornarono al loro posto sulla schiena.

“Grazie, padre” borbottò infine.

“Di nulla, figliolo. Adesso andiamo a vedere il Re Vegeta, eh?” ed insieme uscirono dalla stanza, pronti per attuare il loro piano.

Erano anni che cercavano il re per ucciderlo, e finalmente che ce l’avevano fa le mani non l’avevano ancora fatto.

Paragas sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta (e per inciso, la mano gli faceva ancora male), però Broly lo avrebbe potuto polverizzare in qualsivoglia momento, bastava soltanto incanalare quella potenza al momento giusto.

Nel frattempo, Goku parava la maggior parte dei colpi fisici che Musk gli rivolgeva, facendo bene attenzione a schivare nei momenti in cui riteneva di poter contrattaccare con precisione.

Era curioso di vedere che faccia potesse avere quel misterioso combattente, e poi, non ultimo negli interessi personali, voleva assaggiare quel frutto, che nonostante il brutto aspetto sembrava molto succoso, ne aveva potuto notare il liquido dorato che era rimasto al torsolo.

Goku contro Musk si rivelò essere lo scontro più accanito, sicuramente il più “classico” fra i tre proposti fino a quel momento: senza giochetti particolari, i due si affrontarono a viso aperto e pronti per qualsiasi evenienza.

“Strano come riesce a tenermi testa pur non essendo un Super Saiyan” pensò fra sé Goku, decidendo di non aumentare la propria potenza di proposito.

“E questo sarebbe un Super Saiyan?” chiese all’improvviso Musk. “Non fai certo onore alla categoria”

“Fa’ silenzio, perché adesso vedrai cosa sono capace di fare!” , caricò entrambi i pugni, Goku, e cominciò a scaricargli addosso una mitragliata che poi si concluse con un colpo sfruttando lo spostamento d’aria.

“La Scarica del Drago… che colpo! Non l’avevo mai usato, però” pensò Goku, soddisfatto della sua nuova tecnica.

“Maledetto! Prendi questo!” generò un anello simile al Kienzan e lo lanciò contro l’avversario, che però si scansò e col teletrasporto si portò dietro di lui, per colpirlo con la schiena.

Il suo intento era in realtà quello di togliergli armatura e maschera, per vedere chi era in realtà.

Non gli interessava colpirlo mortalmente, come d’altra parte aveva sempre fatto.

Musk si rialzò, e massaggiandosi la schiena commentò. “Bravo, Saiyan. Ma non  montarti la testa, io sono invincibile!”

“Solo perché hai mangiato quel frutto?” chiese il Super Saiyan.

“Certo, ma anche perché so anche io trasformarmi in Super Saiyan, e per inciso non l’ho ancora fatto!” rispose Musk.

“Ti conviene farlo, prima che ti faccia a polpette!”. Era tipico di Goku fare riferimenti al cibo quando era affamato.

Musk tornò a mezz’aria, preparando intanto due sfere rosse cariche di elettricità.

“Assaggia queste, nel frattempo!”, sparò il doppio colpo come due grandi raggi che partivano dal palmo delle mani.

Goku rispose fermandoli con le mani, ma all’impatto esplosero, lasciandole quindi ustionate.

Goku sparì con la supervelocità, ma Musk lo vide appena in tempo però il suo pugno, in seguito ripresero lo scontro ad altissima velocità che avevano intrapreso.

Ub disse a Bra “Secondo te, se invece dessimo una mano a Goku e gli altri in maniera traversa?”

“In che senso?” chiese lei, guardando curiosa il ragazzo. Poteva notare in lui un certo brillìo negli occhi che presagiva una buona idea.

D’altro canto, in Ub trovava negli occhi azzurro cielo di Bra un certo interesse.

Ma più che altro vuole sapere cosa ho in mente, si disse fermo.

“Potremmo andare a vedere cosa sta facendo Vegeta e costringerlo alla resa, che ne dici?”

Bra filettè intensamente, ma in cuor suo Ub conosceva già la risposta.

“Sai? Credo proprio che tu abbia avuto un’ottima idea! Non mi piace stare qui con le mani in mano, ed è ora che papà si dia una svegliata! Questa storia del re è una buffonata, e lo sa anche lui!”

In quello stesso momento, Vegeta vide Bra prender eper mano Ub e trascinarlo dentro il palazzo, non visto dai tre cavalieri.

Un angolo della bocca si contorse in segno di disapprovazione.

Lei, la principessa dei Saiyan. Frequentare un plebeo come l’allievo di Goku?

In effetti, la scelta poteva ricadere solo su di lui, che perlomeno era il più forte dei terrestri.

Quindi si disse che perlomeno aveva scelto bene. se solo Ub fosse stato meno inetto…

Ma a che cosa andava pensando? Lui era il re dei Saiyan, dannazione! E Paragas e Broly erano lì ad adorarlo.

“Re Vegeta” disse il primo, “siamo qui solo per adorarvi. Mi dispiace che voi abbiate capito male le nostre intenzioni. Anzi, ci scusiamo per i disagi da voi accusati durante questo soggiorno”

“Ci dispiace” fece eco Broly.

“Ma allora perché state eliminando Kakaroth e la sua famiglia? Non dovremmo invece preservare la razza invece di sterminarci a vicenda?” obiettò Vegeta.

“In realtà volevamo solo testare la forza di Kakaroth in un combattimento contro tre Lottatori esperti. Volevamo vedere coi nostri occhi i progressi di un Saiyan di infimo livello” si difese Paragas. E a voler ben guardare oltre quella finestra, se la stava cavando anche fin troppo bene.

Ad un certo punto, Musk vinse lo scontro corpo a corpo e scaraventò il suo avversario a terra, creando un grandissimo cratere laddove prima c’era una scalinata, poco prima di essere danneggiata dall’esplosione di Gohan, che ancora stava Lottando contro Artalas.

Poi estrasse un altro oggetto da sotto il mantello che lo ricopriva nella sua interezza.

Un bellissimo fiore nero, che sembrava appena colto da un giardino altrettanto oscuro.

“Vedi questo fiore?” chiese retorico Musk.

Goku annuì, poi improvvisamente si conficcò in un punto vicino al cuore.

“Ecco, da adesso sarà l’unica cosa che vedrai” affermò l’altro, e per dare voce alle sue parole una densa coltre nera  cominciò ad occludere la visuale del Saiyan.

“Cosa?” non vedo nulla…”

Non vedeva nulla, ma poteva sentire.

Urla strazianti, di dolore, inoltre alcune chiedevano il suo aiuto.

La notte più buia, per Goku, avveniva ogni qualvolta non riusciva a salvare i propri amici.

Aveva fatto un incubo simile, quando aveva avuto la malattia cardiaca, ove aveva sognato che i Cyborg uccidevano uno dopo l’altro i suoi amici, e lui ad assistere impotente a letto, costretto dal dolore al petto che quasi lo aveva ucciso.

E, in quel momento, ancora una volta era costretto a rivivere lo stesso incubo.

Un avversario senza nome né volto uccideva senza alcuna pietà Gohan, Goten, Ub, Piccolo, e tutti gli altri.

Persino Vegeta risultava piegato da quella forza oscura. E tutti chiamavano il suo nome, imploranti.

Nemmeno in quell’occasione sarebbe ceduto, anche s trovava difficile non credere che sia tutto vero.

“Goku, aiutami!” implorava Chichi. Persino lei, aveva preso.

No, era il momento di fermare quel bastardo.

Espanse la propria aura, aveva davvero perso la pazienza.

Il suo urlo di carica sovrastò tutte le altre allucinazione della sua mente e la luce che riuscì a sprigionare fu più potente del sole e avrebbe accecato per sempre chiunque avesse guardato in quella direzione. Per fortuna, nessuno.

Musk non poteva credere ai propri occhi: la rosa nera era stata appuntata come se fosse stata in uno smoking, solo che in quel momento era diventata  aurea, come i capelli di Goku, che arrivavano fino al fondoschiena.

Gli erano scomparse anche le sopracciglia, e una serie di scariche elettriche percorrevano l’intero suo corpo.

Nei suoi occhi smeraldini, nessuna pietà. Neanche il ciuffo che gli ricadeva davanti sembrava avere pietà di lui.

Goku era trasformato in Super Saiyan di Terzo Livello.

“Non ho mai visto questa trasformazione” si lasciò sfuggire Musk, preso dal terrore.

“L’assaporerai a tue spese” rispose lui, e senza preavviso cominciò a colpirlo allo stomaco, poi un calcio in faccia e infine approfittando del momento di smarrimento afferrò con forza la maschera che aveva a lungo celato il suo volto.

Lo shock fu così potente che Goku non poté fare a meno di lanciare un urlo, che distrasse tutti i presenti, che di conseguenza alzarono lo sguardo.

“Non ci posso credere…” commentò il Super Saiyan.

Eppure era vero, era inequivocabile.

   
 
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