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Autore: Yohao88    19/12/2007    1 recensioni
Lo scontro tra il Team Terme Funbari e il team The Ren si è concluso da poco, è terminata così anche la prima fase del torneo. Compagni che hanno percorso assieme lo stesso cammino si troveranno davanti a strade diverse. Fare la propria scelta a volte è una cosa difficile, ma più difficile ancora è tenervi fede fino alla fine. Non si può sapere come andrà a finire, non si può sapere cosa cambierà e cosa no. Bisogna solo avere il coraggio di proseguire fino in fondo...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hao Asakura, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il canto degli uccelli era sparito. Forse non c’era nemmeno mai stato. Sotto di lui si estendeva un’immensa foresta. Non vedeva altro che le chiome degli alberi.
Yoh posò un piede a terra, sciogliendo l’over soul con cui aveva perlustrato il paesaggio. Era stato come assorbito da quella luce, e riaperti gli occhi dopo quelli che erano sembrati pochi istanti, si era ritrovato a terra, in una foresta sterminata e deserta. Non c‘era segno che gli indicasse se i suoi compagni fossero nello stesso luogo. Non avvertiva la benché minima presenza di furyoku, nemmeno quello di Hao. Non aveva capito se prima di svanire Hao avesse attaccato o meno i suoi compagni. Poteva solo sperare che stessero tutti bene. Sospirando, chiuse gli occhi e ripose l’Harusame nel fodero.
«Goldva aveva ragione. Dall’alto si vedono solamente alberi…» disse, mentre Amidamaru ricompariva al suo fianco.
«Be’, ma in questo modo, Hao dovrà fare la nostra stessa fatica, non credi, Yoh?»
«Non ne sono così sicuro…»
«Cosa?»
Il samurai osservò confuso il suo padrone, che sorrise lievemente, chiudendo gli occhi.
«Non so, Amidamaru… E’ solo una sensazione, ma credo che lui sappia tutto ancora una volta. Per questo dobbiamo sbrigarci. Credo che aspetti soltanto me…»
«Ma Yoh… se è così, non è meglio riunirsi agli altri, prima di affrontarlo? Sarà più facile fermarlo…»
«Ma io non intendo fermarlo. Anche se volessi, non è più possibile farlo. Anche se si trattasse dei miei stessi compagni, bloccherò chiunque voglia opporsi a lui. Compreso te, Amidamaru…»
«Yoh…»
Amidamaru ascoltò sorpreso le parole che il giovane disse con un lieve sorriso. Durante i giorni che aveva trascorso con lui e Hao, si era accorto per la prima volta di quanto fossero simili. Anche il sorriso che ora curvava appena le labbra di Yoh… Ogni giorno che passava, sembrava somigliare ad Hao sempre più. Eppure… rimaneva sempre se stesso. Non era mai riuscito a capire se Yoh fosse sempre stato così, oppure se fosse cambiato incontrando Hao. Era soltanto un’impressione? Yoh aveva davvero deciso di stare dalla parte di suo fratello? Di diventare loro avversario?
«Allora? Andiamo, Amidamaru?»
Yoh sorrise allegramente allo spirito, che annuì soltanto, addentrandosi con lui nell’enorme foresta apparsa loro davanti.

«E ora… dove devo andare?»
Lyserg si fermò ad un bivio.Nemmeno la sua rabdomanzia sembrava funzionare in quel luogo. Doveva esserci qualche accorgimento che impediva di localizzare le aure. I Pache volevano proprio ostacolarli in tutti i modi… Era da quando si era risvegliato in quel bosco che cercava. Chissà se gli altri stavano bene. Hao li aveva attaccati all’improvviso. Non avevano potuto difendersi più di tanto. Ma forse era stata solo una provocazione, provocazione che sperava… anzi, sapeva Yoh non avrebbe subito. Se avesse incontrato Yoh, per primo? Cosa sarebbe accaduto? In quel momento, l’idea gli dispiaceva quasi quanto quella di incontrare Hao.
All’improvviso, un fruscio vicino a lui lo mise in guardia. Alzò il braccio su cui teneva il pendolo di Morphin, guardandosi attorno, ma udendo un tonfo e due voci familiari, abbassò la mano con un sorriso.
«Accidenti! Dopo il fuoco, anche i graffi! Ma questi maledetti rovi non mollano, eh?!»
«Dai, Ryu! Non è certo colpa delle piante se sei caduto!» replicò la voce di un rassegnato Tokagero.
Lyserg osservò divertito un seccato Ryu farsi strada tra i cespugli assieme al suo spirito.
«Ehi! Ciao, Ryu!»
«Uh? Lyserg!!»
Ryu notò sorpreso il ragazzo che lo stava salutando e rispondendogli lo raggiunse.
«Per fortuna che ho incontrato subito qualcuno! E per fortuna che quel qualcuno sei tu e non Hao!» dichiarò, con un sorriso allegro, l’uomo col regent.
Lyserg sorrise un po’ a disagio.
«Be’, ma allora non ci hanno lasciato troppo distanti gli uni dagli altri…»
«Già… a quanto pare… Il problema sarà ritrovare tutti…»
«Io vi ho già trovato…»
Ryu e Lyserg si voltarono di scatto, notando Faust che li stava raggiungendo con Elisa. Al contrario di loro, non aveva segni di scottature. Probabilmente si era già guarito.
«Frankensteiny ha seguito l’odore di Ryu…» spiegò semplicemente il medico, indicando lo scheletro del cane al posto dei suoi arti inferiori.
«Bene! Così ora siamo in tre! Su, andiamo a cercare Yoh!» esclamò Ryu, puntando un dito su uno dei due sentieri di fronte a lui, per poi avviarsi coi compagni.
Poco distante, intanto…
«Mmh… a quanto pare non hai avuto una gran fortuna, Luchist…»
«Dovrei dire la stessa cosa di te, Marco…»
I due uomini appena incrociatisi sul sentiero si scrutarono con attenzione, pronti ad afferrare le loro pistole.
«Ti consiglio di farmi passare, Luchist…»
«Non darti tante arie…» rispose il pastore, con calma. «Anche se sei diventato più forte, non riusciresti a battermi tanto facilmente…»
«Che cosa?!!» sbottò Marco, innervosendosi.
«Luchist ha ragione, Marco! Smettila, il nostro avversario non è lui!»
Udendo la voce pacata dell’Iron Maiden, l’uomo si voltò di scatto, per poi profondersi in un inchino.
«Mi perdoni, sua altezza Maiden! Avete pienamente ragione!»
La ragazzina nella sua minuta armatura sorrise dolcemente.
«Sei perdonato, Marco, ma ricordati che il nostro avversario è Hao. Battersi contro altri sarebbe perfettamente inutile, ora…»
«Parole sante…» disse Luchist, con un sorriso.
Marco lo fulminò con lo sguardo.
«Puoi scommetterci!»
«Su, Marco!» rispose il sacerdote, allargando le braccia. «Non hai sentito il tuo capo? In fondo, io e te vogliamo la stessa cosa, ossia trovare il signor Hao, perciò, mi sembra inutile sprecare ora il nostro furyoku. Facciamo una tregua e proseguiamo…»
Marco parve contrariato, ma alla fine si convinse a riprendere il cammino con le persone che aveva appena ritrovato.

«Ehi! Quelli laggiù non sono Ryu, Faust e Lyserg?!»
Manta indicò le tre persone sotto di loro da Golem, in cui si trovava, che trasportava anche Anna, Tamao, Redseb, Seyrarm e tutti i rispettivi spiriti.
«Sì, sono loro! Su, scendiamo!» ordinò Anna.
Golem atterrò con un rumore sordo dietro i tre sciamani, che, spaventati, si voltarono.
«Ciao, ragazzi!!!» esclamò Redseb, aprendo l’abitacolo. Anna e Tamao ne uscirono, mentre Manta e i due custodi del robot proseguirono al suo interno.
«Anna!! Ragazzi! Come avete fatto ad arrivare qui?!» domandò Ryu, sorpreso.
L’itako si avvicinò a loro con le mani sui fianchi.
«Molto semplice! Volevo seguirvi e l’ho fatto. Senza di me non durereste un minuto!» dichiarò, senza dare ulteriori spiegazioni. Poi si voltò seria verso il sentiero. «Da questo punto in poi, non ci si può più aspettare niente di buono…»
«Già, hai ragione…» affermò Faust. «Occorre trovare al più presto Yoh, prima che sia Hao a farlo…»
«Forza! Andiamo, allora!» tagliò corto Anna. «Se Hao trovasse Yoh prima di noi, sarebbe davvero la fine. Dobbiamo sconfiggerlo prima che possa fare qualcosa. Se servirà, giuro che estinguerò io stessa il suo spirito!»
Tamao osservò intimorita l’infervorata itako, che camminava a passo svelto lungo la strada, per poi sorridere. In fondo, era preoccupata solo per Yoh. «E tutti gli altri? Dove saranno?» chiese, poi.
«Non ne ho idea…» rispose Ryu, per poi voltarsi perplesso verso uno strano fruscio sempre più forte tra gli alberi, diretto verso di loro.
«Ehi!! Ci sono anch’io, gente!!» esclamò allegramente Chocolove, spuntando all’improvviso davanti a loro, prima che lo Shikigami di Anna lo scaraventasse al suolo.
«Tsk! Che razza di incosciente!» borbottò la ragazza. «La prudenza non sai proprio cosa sia!»
«Be’… ho sentito Golem e ho pensato di poter trovare qualcuno…» farfugliò, dolorante, Chocolove, estraendo la testa dal suolo. «Sapete per caso dove sono Ren e Horo Horo?» domandò, poi, alzandosi.
«No, ma non preoccuparti!» rispose Lyserg, sorridendo. «Sapranno cavarsela tutti quanti. Non penso che in un momento del genere Hao si preoccupi di eliminare chi lo ostacola. Avrà fretta di arrivare al Grande Spirito…»
«In un certo senso, spero tu abbia ragione…» mormorò, sospirando, Manta, osservando i compagni dall’interno del robot che marciava loro dietro.
«Dai, non preoccupatevi!» esclamò, allegramente, Ryu. «Siamo in molti! Non ci resta che trovare qualcun altro e poi…»
«Mmh… Allora posso unirmi anch’io a voi?»
Udendo quella voce, Ryu rimase per un attimo perplesso, col braccio alzato. Un istante dopo, dietro un’enorme fiammata, Hao comparve di fronte a loro, tranquillamente seduto su una mano di Spirit Of Fire.
«Salve!» disse, con un sorriso.
In pochi secondi, tutte le persone di fronte a lui si misero in guardia, pur non mostrando gli over soul. Il giovane li osservò divertito.
«Su, su! Passavo solo per salutare…» mormorò, fingendosi dispiaciuto. «Mi stavo annoiando…»
«Hao! Cosa vuoi da noi?!» esclamò, imperterrita, Anna.
Il giovane le sorrise con calma.
«Mi sorprendi ancora una volta, Anna. Sei riuscita ad intrufolarti persino qui…»
«Non cambiare discorso! Perché perdi tempo con noi?!»
«State tranquilli…» replicò Hao, sospirando. «Dato che so già dove andare, voglio far passare un po’ il tempo mentre aspetto Yoh…»
«Aspetti… Yoh?» domandò Manta, perplesso.
«Già… Non ho voglia di andarlo a cercare, dato che lo troverei in fretta…»
«Maledetto…!» mormorò Lyserg, tra i denti.
Hao lo osservò con un lieve sorriso e sospirò di nuovo.
«Be’… dato che evidentemente non sono gradito, io me ne vado. Avrete tutto il tempo per vedervela con me, dopo…» disse, mentre le fiamme iniziavano ad avvolgerlo. «Ah! Mi premurerò di salutarvi Yoh, quando lo vedo. A presto!»
Detto ciò, svanì nel fuoco così com’era arrivato.
«Accidenti!» esclamò Lyserg, stringendo i pugni.
«Secondo voi, parlava sul serio?» chiese, timoroso, Manta. «O voleva solo provocarci?»
«Probabilmente, entrambe le cose. Lo prova il fatto che ha trovato noi…» rispose Anna, riprendendo a camminare. «Su! Non abbiamo tempo per fermarci a pensare! Andiamo avanti, è l’unico modo, forse, per arrivare prima di Yoh…»
«Ce la faremo?» mormorò Chocolove, abbassando lo sguardo.
Anna non rispose. Non poteva dirlo nemmeno lei. Dubitava che ciò che Hao aveva detto fosse solo un bluff. Per questo dovevano tentare il tutto per tutto. Assolutamente!

«Accidenti! Ma dove saranno quei totem?!»
Ren si guardò attorno spazientito. Alberi. Solo alberi. Sia in volo che a terra non si vedevano che quelli! Doveva sbrigarsi! Doveva arrivare prima di Yoh! Ma da che parte iniziare la ricerca? Cominciava a non poterne più dei Pache e dei loro giochetti.
All’improvviso, udì un rumore dietro di lui e, fulmineo, puntò il suo over soul in quella direzione.
«Ehi, Ren! Calma! Sono io!!»
Horo Horo fissò spaventato la lama a pochi centimetri dal suo naso, per poi tirare un sospiro di sollievo. Sbuffando, Ren sciolse l’over soul e ritirò la spada, riprendendo in silenzio il cammino.
«Ehi! Aspetta! Non hai trovato nessun altro?» domandò Horo Horo, seguendo il compagno, che rispose, brusco: «Non m’interessa! Voglio solo trovare quei totem! Prima di Yoh!»
«E di Hao…»
«Ovviamente!»
«Sperando che quei due non si siano già incontrati…» aggiunse Horo Horo, con un sospiro sconsolato.
Per tutta risposta, Ren sbuffò di nuovo.
«Tsk! In quel caso, sarà Yoh a rimetterci! Non ha la minima intenzione di eliminare quel maledetto!»
«Non fare finta di non tenerci, Ren, non serve…» disse Horo Horo, abbassando lo sguardo. «Non sei il solo cui dà fastidio il comportamento di Yoh, ma non puoi negare di essere in pensiero, perché sai perfettamente cosa accadrebbe se Yoh incontrasse suo fratello…»
«Certo che lo so!» rispose Ren, seccato. «Ma proprio per questo devo essere io a trovare Yoh per primo. Solo io e lui dovremo combattere per il trono di Shaman King, e nessun altro!»
Horo Horo osservò il compagno che procedeva svelto. Nonostante facesse il duro, era evidente che fosse in pensiero. Ed era evidente, come lo era per tutti, che la principale preoccupazione riguardasse il destino di Yoh, mai stato tanto chiaro come in quel momento. Per quanto potesse sembrare strano, ormai per nessuno, nemmeno per Hao, forse, era diventare Shaman King l’obiettivo principale di quel torneo.

Hao si fermò, sorridendo compiaciuto. Finalmente, dopo mille anni vi era giunto dinnanzi. Doveva solo oltrepassare i due totem di fronte a lui. Ora sì… Ora era davvero tutto perfetto…
Nel frattempo, dalla parte opposta, Amidamaru si bloccò, voltandosi verso il ragazzo che correva dietro di lui.
«Yoh! Guarda!»
Yoh si arrestò sorpreso, mentre tra gli alberi, in lontananza, iniziava ad intravedere due enormi colonne dipinte. Sospirando, con un sorriso riprese a camminare.
«Dai, andiamo, Amidamaru!»
«Ora cosa accadrà, Yoh?»
«Possiamo solo andare a scoprirlo, no?» rispose il giovane, giungendo davanti ai totem, dove di nuovo si fermò, alzando lo sguardo. Erano davvero enormi, sicuramente più alti degli alberi di quella foresta. Sembrava impossibile non riuscire a scorgerli nemmeno in volo, ma probabilmente non si trattava di semplici colonne in mezzo ad un bosco. Oltretutto, nemmeno quello in cui si trovavano era un bosco. Un’illusione… Un sogno, forse, dal quale si sarebbero svegliati una volta superata quella porta. Chissà…
«La porta che ci separa dal Grande Spirito…» mormorò Hao, con un sorriso, alzando lo sguardo sulle colonne davanti a lui. «Ben arrivato, Yoh…»
E nello stesso istante, i due giovani misero piede al di là dei totem.
  
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