Sylar
era stato battuto.
Da
quell’assurda caricatura di super eroe in soprappeso con più nobili ideali che
cervello. Non appena entrato nel
laboratorio che era stato di Isaac, Ando era stato aggredito alle spalle da
colui che era venuto ad uccidere, le parti si erano invertite e il cacciatore
era diventato preda.
-Davvero
pensavi di potermi uccidere?-
No,
ma ci aveva sperato.
In
quell’ultimo mese aveva imparato ad avere fede
e aveva sperato, in una maniera assurda e senza senso per l’uomo che era
stato fino al suo arrivo dal Giappone di poter salvare lui il mondo dato che
Hiro era troppo buono per uccidere qualcuno a sangue freddo.
-Non
puoi prendermi il cervello.-
-Bella
novità, sai che me ne faccio del tuo!-
Il
vecchio Sylar non si sarebbe abbassato ad uccidere un comune essere umano, ma
se era scritto che doveva saltare in aria
tanto valeva iniziare subito a seminare morti. Alzò la mano, per
praticare la solita incisione alla fronte della vittima, avanzando di una
passo, rendendosi conto solo in quel momento della presenza di un giornaletto a
fumetti sul pavimento.
-Hai
perso qualcosa.-
Un giornalino che prediceva il futuro scritto
da Isaac Mendez, lo aveva sfogliato con falso interesse per poi scoppiare in
una sonora risata alla vista dell’ultima pagina dell’albo, lui che veniva
ucciso da quella specie di samurai scemo.
Alla fine però il samurai scemo si era rivelato un
avversario più duro del previsto, lo aveva battuto in velocità salvando la vita
del suo amico, lasciandogli però in compenso in graditissimo omaggio. Quel
giornale denigrato all’inizio, una bella mappa per trovare Peter Petrelli.
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Per la decima volta nel giro di pochi minuti, Claire si ritrovò a
maledire la cecità che si abbatteva su Peter quando si parlava di suo fratello
e la stella assassina sotto cui, molto probabilmente aveva visto la luce.
Ignorando i suoi commenti Peter era uscito dall'auto e si era avvicinato a Nathan, lasciando a lei il compito di salvargli la pelle, dato che lui era troppo buono per cogliere la malvagità in chi amava.
Uscì di corsa dall'auto, cercando di fare meno rumore possibile,
cogliendo anche uno stralcio di conversazione fra i due fratelli- Te lo avevo
detto io.- disse imboccando la porta, fermandosi con un salto quando Angela
Petrelli le tagliò la strada- Scusi signora, andavo di fretta, non volevo...-
-Almeno Noah Bennet ti ha insegnato l'educazione .-
-Tu c hi sei ?-
-Tua nonna paterna.-
Mentre Angela incontrava Claire per la prima volta dopo 18 anni,
Peter si stava lentamente rendendo conto che la ragazza aveva ragione, che
c'era qualcosa che non andava in Nathan .-Anche se fosse Sylar la bomba, cosa
possiamo fare?- gli aveva detto gelido seccando la sua fiducia.
-Ci facciamo venire un'idea no? Assieme.-
Nathan gli aveva poggiato una mano sulla spalla facendolo
allontanare di un paio di passi dall'auto, cercando quasi di rabbonirlo con le
parole, come quando erano piccoli e lui faceva i capricci- Dato che è così
perchè ti porti appresso Claire eh? Esporla ad un simile rischio è da incoscienti
!-
-Che non lo so secondo te?- scattò nervoso Peter, scostando la
mano del fratello con un gesto di nervi
- Però Claire è l'unica che può fermarmi se dovessi perdere il
controllo, senza contare che è testarda come un mulo e non mi lascerebbe mai.- sospirò
sconfitto guardando verso l'auto, senza accorgersi però che era vuota.
-Anche senza Claire te la caverai lo stesso!-
-E tu che ne sai?-
-Beh, tu mi hai raccontato di aver assorbito il potere di rigenerarti di Claire, anche se salti in aria non morirai, no?-
Peter si portò una mano alla nuca abbassando il capo, infondo
aveva ragione, ma non poteva sopportare di uccidere qualcuno, fu in quel
momento che il potere di Matt giunse in suo soccorso- Non puoi fare nulla
Peter. Sarà una carneficina!-
L'infermiere sgranò gli occhi fra il sorpreso e il disgustato,
sollevò il mento incontrando lo sguardo di Nathan che sollevò le sopracciglia -
Claire ha ragione.- mormorò orripilato - Sei uno stronzo!-
Nathan cercò di poggiargli una mano sulla spalla, ma l'uomo si
sottrasse al suo tocco correndo verso
l'auto, sentendosi venire meno quando la trovò vuota, si guardò attorno in
iperventilazione , diventando invisibile e correndo in strada.
-Dammi il cellulare!-
La biondina si portò le mani nei capelli, muovendosi come una
tigre in trappola, non poteva credere di essere finita alla padella alla brace
e quando Nathan comparve dalla porta usata pera la sua ar dir poco disastrosa
fuga, lo guardò torva, oh se avesse potuto ucciderlo con le sue mani!
-Claire...- disse atono Nathan.
-Papà...-
Angela si era spostata di un paio di passi per rispondere alla
chiamata ricevuta da Claire, gelando Noah con la sua innata arroganza quando
questi le chiese dov'era sua figlia- E' con suo padre!- esclamò.
-SONO IO SUO PADRE!-
Angela rise donando un'occhiata alla ragazza che fumava di rabbia
- Lei è soltanto la persona a cui l'abbiamo affidata perchè se ne prendesse
cura, in maniera molto lacunosa se posso dire!- sillabò venefica, ignorando lo
scricchiolio delle dita serrate per i nervi.
-Posso parlarle?- chiese Bennet- La prego....-
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Molly Walker gemette riprendendo conoscenza, un nuovo incubo si
era affacciata nella sua mente strappandola al dolce oblio del sonno,
riportandola ancora alla triste realtà senza mamma e papà e una casa a cui
tornare. Battè le palpebre un paio di volte riconoscendo a fatica i contorni di
una persona seduta accanto al suo letto, pesante massiccia come un orso.
-Papà?- chiamò muovendo il capo sulla federa ruvida, chiudendo gli
occhi quando quella mano le sfiorò il viso, accarezzandole i capelli fino al
mento- Papà sei tu?- mormorò cercando
di sollevare il capo dal cuscino.
-No, piccola...Sono Matt. L'agente Parkman.-
...Agente Parkman? ...Si, ora ricordava, il suo grande eroe. Si
passò una mano sul viso, snebbiando la vista, sorridendo quando il volto dell'uomo
finalmente tornò chiaro ai suoi occhi- Ho sete.- mormorò indicando il
fazzoletto e il bicchiere - Acqua...-
Matt le fece passare un braccio attorno alle spalle, tirandola a
sedere, umettandole le labbra con il fazzoletto, cercando di sostenerle il capo
quando la sentì afflosciarsi all'indietro, lanciando un occhiata attraverso il
vetro dove Mohinder stava litigando con Noah.
-E' una bambina non una macchina!-
-Dobbiamo trovare Sylar prima che New York faccia kaboom!-
La bambina riaprì gli occhi incontrando quelli del suo grande
eroe- Dammi quella cartina...- disse con un filo di voce muovendo la mano verso
quel tomo di pelle nera-E anche quella puntina da disegno.-
Parkman ubbidì, poggiando la cartina sulla pancia della ragazzina
che chiuse gli occhi slegando le briglie della suo potere, lasciando che dalle
tempie, scivolasse fino alla mano. Sotto gli occhi del poliziotto la manina
coperta da un pesante cerotto che teneva fermo l'ago canula, prese a scattare
nervosa finchè non si poggiò con un "toc" sulla carta.
-E' là...- disse stremata, mentre l'uomo sembrava riflettere. La
c'era solo lo studio di Isaac, forse lui era lì....Sorrise alla piccola,
sistemandole le coperte addosso- Grazie tesoro...- disse poggiandole un bacio
sulla fronte- Ora riposa.-
Uscì comunicando la notizia a Noah e Mohinder, annunciando anche
che andava là per finire quella storia una volta per tutte, accarezzando sadico
la pistola che portava alla cintura.
-...Idiota morirai!- urlò Noah cercando di trattenerlo come meglio
poteva, ritirando la mano quando incontrò gli occhi dell'uomo- Quella
donna...Aspetta di rivederti. - disse
cercando di convincerlo con le buone.
-Niki...- scosse il capo imboccando la porta- Lo faccio anche per
lei.-
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Mentre Matt cercava di convincersi che quello che stava facendo
era per Niki e Micah, Nicole cercava di convincersi che quello che stava
succedendo non poteva essere vero, che
la sua sanità mentale doveva essersi andata a farsi definitivamente
benedire.-Micah amore ... mormorò allungando le mani verso il corpicino senza
vita del suo bambino, al sangue che lento gli scorreva dalla tempia fino al
pavimento- Oddio mio...-
Inghiottì le lacrime che sentiva montare voltandosi verso la
persona che le era arrivata alle spalle, stringendo le dita a pugno - E'
morto...- disse Jessica chinandosi su di lei- Perchè tu sei debole....-
Niki annuì lentamente mentre l'ombra che aveva sempre creduta una
parte di lei prendeva ad enumerare i suoi fallimenti, dal ferimento di D.L per
causa sua, alla morte di Micah e a quella di....
Uno sparo improvviso la fece sussultare , si girò giusto in tempo
per vedere Matt ruzzolare nella camera,
riverso in un mare di sangue, la bionda si portò una mano alla bocca sentendosi
semplicemente morire a quella vista.
-Anche lui è morto.- annunciò semplicemente la donna vestita di
nero prima di afferrare quella inginocchiata per terra per i capelli e
sbatterla contro il muro, assestandole un calcio all'addome quando toccò terra.
-Micah...D.L...Matt... Sono morti a causa tua.- gridò obbligando
Nicole a rialzarsi prima di sbatterla contro lo specchio a muro accanto alla finestra-
...Ammettilo non sei capace di fare nulla, con me, loro sarebbero ancora vivi!-
La donna a terra singhiozzò con il viso poggiato sul braccio ,
Jessicah aveva ragione, Micah , D.L. e anche Matt, se non fosse stato per la
sua codardia ... Alzò il capo tendendo la mano verso la manina di Micah,
urlando quando il tacco a spillo di sua " sorella " le si conficcò
nella schiena facendo sangue.
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Claire era furiosa.
Era furiosa per come Angela aveva trattato suo padre a telefono
Era furiosa per come Nathan aveva trattato Pater.
Ed era furiosa per essersi fatta beccare tanto facilmente da
quell'assurda caricatura di essere umano che in teoria era sua nonna, anche se
lei aveva i suoi dubbi, perchè sinceramente non credeva che una creatura tanto
gelida fosse in grado di procreare.
-Come puoi startene con le mani in mano a guardare tuo figlio
morire!- si era girata verso Nathan cercando aiuto in lui, nell'affetto che
sicuramente nutriva per Peter -Santo Dio è tuo fratello!- gemette sentendo le
prime lacrime rotolarle giù fino al collo, bagnandole la camicia
-Lui non morirà Claire.-
Angela aveva chiuso gli occhi per un attimo prima di arrivarle
alle spalle -Peter non morirà..Grazie a te a acquistato il potere di sopravvivere
.-
Rabbia.
Dolore.
Le erano esplosi nel petto alla vista di tanto menefreghismo, come
potevano lavarsi le mani sul destino di un loro caro. Era inconcepibile per
lei, non aveva il minimo senso. Sentimenti a cui si aggiunse anche la
repulsione quando Nathan, dopo aver fatto il giro del tavolo la strinse fra le
braccia, cercando di confortarla.
-Siamo disposti a dirti tutto quello che hai sempre
desiderato...Una casa..Una famiglia...-
Un sorriso curvò le labbra della biondina al suono della voce di
Angela ad un passo dal suo orecchio, si sistemò per un attimo fra le braccia di
Nathan prima di sussurrare al suo orecchio- Io ho già una famiglia....-lo
spinse via con rabbia, per poi gettarsi verso la finestra chiusa in un orribile
scrosciò di vetri. Nathan assistette impotente al suo atterraggio e alla sua
successiva risurrezione, sentendosi morire all'idea di aver deluso anche sua
figlia dopo suo fratello.
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-Niki...Quella non sono io! Stendila e trova Micah.-
Nicole abbassò gli occhi su uno dei cocci di specchio su cui era sdraiata,
incontrando il viso di Jessicah che le ripetè di stendere l'impostora e trovare
Micah al più presto - Come faccio io non sono forte come te...- mormorò
battendo le palpebre fra il sangue che le colava sul viso. La bionda allo
specchio si stizzì -Vuoi che queste visioni si avverino? Vuoi che Micah, D.L e
Matt muoiano davvero?-
-No!-
-Allora stendila!-
All'improvviso, la rabbia prese il sopravvento sull'animo dolce
della Sanders, non avrebbe mai permesso una simile atrocità, afferrò la
caviglia di "Jessicah" prima che questa potesse colpirla al viso e
esercitando quella che lei aveva creduto una minima pressione la fece
capicollare all'indietro con un capriola in aria.
Le prese i capelli alla nuca e la tirò su- Dov'è Micah?- chiese in
un tono che non prometteva nulla di buono e quando quella si rifiutò di
rispondere la lanciò attraverso la stanza mandandola a battere contro il frigorifero.
-Sono stata io?- chiese a se stessa mentre i due cadaveri presenti
nella stanza sparivano nel nulla e la voce del vero Micah invase l'aria-
Micah!-
-Mamma!!!- urlò il ragazzino battendo le mani sulla porta,
sferrando anche calci per farsi meglio sentire, finchè l'oggetto della sua
furia non saltò praticamente via da sotto le suole delle sue scarpe- Mamma?-
Nicole gli sorrise annuendo dolcemente piegando un ginocchio a
terra per portarsi al suo piano , tendendogli le braccia. Il ragazzino la
guardò sospettoso, chiedendosi se era davvero lei, sua madre di solito faticava
anche ad aprire un barattolo di cetriolini sotto aceto.
-Certo che sono io amore.-
per la prima volta da mesi, guardandosi ad una superficie riflettente
aveva visto solo se stessa e non sua sorella, finalmente convinto Micah le
corse fra le braccia- Sono io, finalmente.-
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Molly era barcollata fuori dalla cameretta, infastidita dai rumori
che si erano levati dal laboratorio, stropicciandosi gli occhi in cerca di una
spiegazione per tutto quel rumore. Mohinder stava stipando delle sacche di
sangue in una borsa termica, mentre parlava a telefono con qualcuno.
-Si ho capito Matt! Non ti preoccupare!- interruppe la
comunicazione incontrando lo sguardo della bambina- Matt ha detto che Sylar sta
venendo qui. Dobbiamo andarcene!- Si
volse per prendere alcune bottiglie di soluzione salina quando la vocina di
Molly gli fece accopponare la pelle.
-Guarda che non sta venendo qui...E' già arrivato!-
Ringraziamenti:
Hiromi
Miss nina
Mojojojo
Videlbra91
Teiresias
Bea
Kibachan