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Autore: deezus    03/06/2013    8 recensioni
-Carter, guardami.- Zayn la supplicò alzandole il mento con le dita.
-Non posso..- si interruppe. -ho paura.-
*ambientata in parte nella seconda guerra mondiale. le tematiche sono abbastanza forti.*
Genere: Avventura, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue.


Londra, 1943.

La seconda guerra mondiale non era stata ancora consumata. I cadaveri delle vittime ebree giacevano inanimati sull’asfalto di quelle strada ora deserte, attraversate di tanto in tanto dai soldati di Hitler. Il suo dispotismo non aveva conosciuto limiti; aveva sterminato intere popolazioni, e non sarebbe stato di certo l’urlo di una donna disperata, accasciata sul corpo privo di vita del marito, a fermarlo. Tutti ne erano certi: avrebbe ucciso finché gli sarebbe stato permesso.

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Londra, 1994.

La fila per entrare in comune giungeva fino a due isolati più avanti. Madri e padri aspettavano il loro turno, tenendo stretti per mano i propri figli. Nessuno avrebbe mai creduto che la guerra sarebbe cessata, e nessuno tantomeno avrebbe mai creduto che si sarebbe arrivati a ciò. Pazientemente le famiglie venivano convocate all’interno dell’imponente struttura, ove si sarebbe svolta la giornata della memoria. Erano passati 49 anni da quando i tedeschi avevano deposto le armi per mano degli americani. Il mondo intero si chiedeva se quel genocidio avesse portato a qualcosa, ma tutti sapevano quale fosse la risposta idonea a quella domanda implicita e mai pronunciata. Quel giorno, per chi avesse voluto, si sarebbe svolta la cerimonia dei marchi. Ogni famiglia ebrea, non vittima del plagio tedesco, si sarebbe dovuta recare davanti al comune affinché uno dei propri figli fosse marchiato con la stella di David. Il governo lo aveva definito un modo come un altro per ricordare i caduti di guerra. Più di 200 bambini erano stati allineati difronte al bancone. Ognuno di loro doveva aspettare il suo momento, senza sapere neanche di che cosa si trattasse. Alcuni pensavano fosse un gioco, altri erano spaesati e terrorizzati.

Non è un atto pericoloso, è un atto di presa di coscienza di ciò che è accaduto. Il presidente si era giustificato in questo modo, facendo intendere che chi non lo avesse fatto, sarebbe stato trattato diversamente.

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Londra, 2012.

-Siamo fieri di annunciare la presente elezione del nuovo presidente del Regno Unito.- La voce del giornalista echeggiò in tutta la cucina, facendo voltare la famiglia Payne al completo. Carter guardò sua madre preoccupata.

-Mamma, dimmi che non è quello che penso.- Stephanie si sedette; sentiva che se non si sarebbe messa comoda, sarebbe svenuta da un momento all’altro. Si portò una mano alla bocca e cercò di stroncare sul nascere le sue lacrime. Stephanie non riusciva a guardare la figlia. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, che qualcuno avrebbe minacciato alla salute di tutti quei bambini marchiati nel ’94. Erano mesi ormai che non si parlava d’altro; la paura dell’ascesa di un tiranno al governo era costante, la gente, compresa Stephanie, si guardava costantemente intorno, cercando di adocchiare il pericolo ed evitarlo.

-Sono sicura di no, tesoro.- La voce della donna apparve più titubante di quanto lei stessa volesse. –Robert, vieni qui.- Stephanie quasi gridò il nome di suo marito. Robert accorse trafelato, credendo che fosse successo qualcosa di inaspettato e grave.

-Che succede?- Carter allungò la mano verso il telecomando ed alzò il volume della televisione, affinché il padre potesse rendersi conto delle circostanze vere e proprie.

-Non capisco. Hanno eletto un nuovo presidente, dov’è il problema?- Robert si rabbuiò non appena vide l’espressione della sua consorte. La gola gli si seccò e le parole gli morirono in gola. Cominciò a sudare freddo, nonostante i suoi tentativi futili di mantenere l’autocontrollo.

-Il problema è che hanno eletto quel presidente.- Stephanie si prese il viso tra le mani e iniziò a scuotere la testa in segno di determinazione. Carter sentì i battiti del suo cuore accelerare fino a diventare minimi. Si scostò la manica della sua polo e posò le dita sul marchio che aveva appena sopra l’avambraccio destro. La stella di David se pur sbiadita, era sempre lì, indelebile.

-Magari ha deciso di rivoluzionare le sue idee folli.- Robert tentò di tranquillizzare sia la moglie che la figlia, cercando di utilizzare le parole più confortanti che poteva pronunciare in quel momento. La sua psiche si stava aprendo, i pochi ricordi della guerra stavano uscendo dai cassetti in cui erano stati riposti. La porta di casa si aprì e si richiuse sbattendo contro lo stipite. Liam, il figlio maggiore, giunse in cucina. Aveva il fiatone e il viso completamente rosso. Si era fatto quattro isolati di corsa non appena aveva ricevuto la notizia dalla radio di un passante.

-Ho appena saputo.- Cercò di riprendere fiato, appoggiando entrambe le mani sugli spigoli del tavolo e incurvando la schiena verso il basso. Carter corse verso di lui senza dire niente, lo abbracciò e lasciò che le lacrime prendessero il sopravvento. Aveva paura, tutti l’avevano. Quel pazzo, con i giusti agganci, sarebbe riuscito a portare a termine il progetto di Hitler, e sia lei che suo fratello erano marchiati di un peccato che non avevano commesso.



Writer’s wall.

 

Allora, eccomi, o meglio eccoci qui con una nuova fanfic.
Credo che con questa storia siamo riuscite a rivoluzionare le classiche storielle dove lei si innamora del bel ragazzo dannato. Il tema principale, come avrete capito, è la guerra, in particolare la seconda guerra mondiale. Spero che la storia vi piaccia e vi possa incuriosire.
Ci tengo a precisare una cosa: questa fanfic è stata scritta in collaborazione con ‘
_ehyliam’ Per qualsiasi cosa, contattate o me o lei, vi risponderemo al più presto.

Un besito, Martina e Anna.

Twitter: Martina - Anna.
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@larryswhjspers





  
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