POV MARIA
Non riuscivo a
crederci,era successo. Io e Ryan.Il Caos e la Ragione. No,non poteva
succedere,noi
non possiamo amare era sempre quello che ci dicevano da piccoli,e poi
non ho
mai pensato di innamorarmi.Con un braccio mi divincolai dal suo
abbraccio
e mi alzai in
piedi. Dovevo
riflettere.Iniziai ad andare avanti e indietro toccandomi nervosamente
i
capelli,cercando di mettere ordine.Cercando di capirci qualcosa.
Ci eravamo
baciati..e che
bacio devo ammettere!
Gli avevo detto
che l’ho
amavo e lui ha ricambiato i miei sentimenti.
Ci eravamo
abbracciati e
mi sono sentita realmente protetta non che ne avessi bisogno
però mi sono
sentita bene.
Eravamo
un’unica mente,si
erano fuse e completate a vicenda.
Ero
tremendamente gelosa…a
questo punto meglio ammetterlo anche perché quella
sgualdrina non si deve più
permettere!
Avevo scoperto
la parte
più fragile di me,gli avevo permesso di accedere al mio
essere più nascosto,che
io stessa stentavo
a credere di averlo e
non ho avuto paura di essere derisa o ferita perché il solo
pensare di non
averlo con me mi lacerava il cuore.Non ho più scusanti,non
posso più mentire a
me stessa.
“Posso
sapere cosa stai
facendo?tra un po’ ti vengo a prendere dall’altro
lato del mondo,stai lasciando
un solco profondo a furia di camminare”mi girai e lo trovai
in posizione relax
appoggiato all’albero galeotto di poco fa,con le braccia in
grembo e un sorriso
sfacciato di uno che la sa lunga.
“Taci.Sto
pensando”risposi
risoluta continuando a camminare
“Va
bene quando hai
finito avvisami d’accordo?!”disse in modo sarcastico
“Certamente.non
mancherò!”risposi
irritata
“Grazie”ancora
quel tono
da saputello impertinente
“Prego”risposi
arrabbiata
“Non
dimenticarti
capito?!”ma voleva morire?!
“Ryan!!!!”urlai
irritata
“Che
c’è?”rispose con un
tono di falsa innocenza
“Cosa
non hai capito
della frase <
“Tu
pensi troppo”rispose
soddisfatto
“Invece
tu troppo poco”ribattei
piccata,e iniziai di nuovo a camminare imperterrita sbattendo di
più i piedi a
terra. Dopo solo due minuti di silenzio dove stavo continuando la mia
lista
sentì uno sbuffo che ignorai.Quando all’improvviso le sue mani mi arpionarono
i fianchi da
dietro e sentì il suo fiato al mio orecchio sussurrarmi
“Smettila
di torturare i
tuoi splendidi capelli,non hanno fatto nulla di male e poi li adoro
sciolti,slega la treccia”Io abbassai gli occhi imbarazzata
del complimento e
della sua vicinanza senza avere in coraggio si spiaccicare parola. Non
obbedendo alla sua richiesta senti le sue dita tra i miei capelli
intente a
slegare la treccia che torturavo da un po’.Per riprendere il
controllo di me e
delle mie emozioni decisi
di parlare
“Ho
finito di pensare”ammisi
“Bene
allora cosa hai
deciso?”chiese preoccupato
“Tu
ed Io ci siamo
baciati!”affermai
“Esatto”confermò,io
intanto mi ero girata e mi perdevo in quel mare ametista
“Hai
detto di amarmi”affermai
di nuovo
“Esatto
e anche tu
ricambi”confermò ancora,io rimasi in silenzio
cercando le parole adatte ma
capii ben presto che non ci volevano i miei soliti discorsi filosofici
e il più
delle volte logorroici,dovevo essere diretta,intanto lui mi guardava e
attendeva paziente,cosa molto rara per uno come Ryan.
Feci un respiro
profondo
e dissi
“Sono
innamorata di te”.
Silenzio.
Nessuno dei due
respirava.tutto si era cristallizzato e un silenzio assordante regnava
su di
noi.non riuscivo a sostenere il suo sguardo penetrante e per quanto
volessi
sentire la sua voce avevo paura di ciò che sarebbe uscito
dalle sue
labbra.Paura di essermi illusa,paura di essere volata troppo in
alto,paura di
aver messo la mia vita nelle sue mani,una sua parola mi avrebbe portato
in
paradiso o sarebbe stato il biglietto di solo andata per il mio inferno
personale.
Non parlava,non
si
muoveva,era la più bella e affascinante statua vivente che
avessi mai visto.
Non riuscivo più ad attendere,quel silenzio mi rodeva dentro
come un tarlo e
non resistetti più
“Ryan
dimmi
qualcosa,qualunque,ma parlami”lo supplicai avvicinandomi a
lui e sfiorandogli
una mano
“sto
pensando!”affermò
ironico.Facendomi quella stupida risatina sadica.Ridussi gli occhi in
due
fessure,si stava prendendo gioco di me,anche ora in un momento serio
come
quello.E fu allora che non ci vidi più
“stai
pensando?!stai
pensando??!!! Bravo è da quando tu pensi, sciocco.Lo sapevo
che ci si poteva
fidare di te. Sono stata solo uno stupido gioco vero?! ”
urlai arrabbiata e
ferita,lui non sarebbe cambiato mai,doveva essere quello il primo punto
della
mia lista.Il Caos non potrà mai placarsi.E pensare che io mi
ero innamorata
anche di quel suo lato così irritante.Iniziai a camminare
verso il castello per
rifugiarmi nella mia stanza a piangere come una qualunque persona
ferita prima
di rimettere la maschera di algida e fredda calcolatrice.
“Fermati”mi
urlò con voce
roca
“Perché
dovrei?”risposi
senza voltarmi e continuando a camminare
“Maria
Fermati prima che
mi arrabbi per davvero”ribatte con voce roca e tagliente la
stessa voce del
guerriero in battaglia.
Ma non avevo
paura,almeno
non glielo avrei mai dato a vedere per non dargli questa soddisfazione!
“Tu
in tanto pensa. Io
vado al castello se hai qualcosa da dirmi sai dove
trovarmi”risposi
“Io
non ho bisogno di
riflettere perché sono innamorato di te praticamente da una
vita e per quando
ho cercato in tutti i modi,e credimi me ho messo in pratica davvero
tanti,di
cancellarti dalla mia testa e soprattutto dal mio cuore non ci sono mai
riuscito,anche quando credevo di averti dimenticato rinchiudendoti in
una parte
lontana di questo organo inutile per me -disse indicandosi il petto- tu
ritornavi con prepotenza a reclamare i tuoi diritti e lo sentivo
battere,si Maria
battere hai capito bene!”aveva il
fiatone per tutto quello che mi aveva urlato con amore e rabbia come se
quelle
parole fossero state pietre incandescenti tra le mani io ero immobile
davanti a
lui mi girai guardandolo negli occhi
e
ciò che vidi mi rimase spiazzata.Delle pietre di ametista
lasciarono il suo
viso per poi cadere a terra con un piccolo tonfo attutito
dall’erba. Stava
piangendo e non si vergognava,non cercava di nascondersi,non aveva
paura che lo
deridessi;allora capii che il mio dolore
era uguale al suo. Mi avvicinai a lui e appoggiai
l’orecchio al suo
torace e sentì per la prima volta il suo cuore
battere.Quando eravamo piccoli
una volta feci lo stesso gesto e non sentì nulla,era
semplice curiosità la
mia.I Saggi mi avevano informato che Ryan era nato con un cuore
fermo,alcuni
sostenevano che essendo alimentato dal male restava fermo
perché troppo
freddo,altri invece sostenevamo che fosse solo natura proprio come i
vampiri.
Ora batteva.per
me.
Allungai una mano e gli accarezzai la guancia asciugandogli le
lacrime.mi alzai
in punta di piedi e gli baciai le labbra.un bacio lento,pieno
d’amore e
bisogno,non potevo fare a meno di lui e del suo sapore,con quel bacio
cercai di
trasmettergli tutti i miei sentimenti.
Paura,felicità,gioia,perplessità e
fiducia. Ormai dopo quelle parole non potevo non avere fiducia in lui
perché se
avrebbe ferito me,avremmo sofferto entrambi. Il bacio finì
ma non ci staccammo
con le mani intrecciate corremmo insieme fino al castello.
“Se
ti chiedo di non entrare
mi darai ascolto?”mi chiese sulla soglia accarezzandomi una
guancia e lasciando
mi un bacio a stampo
“mmm…non
ci penso nemmeno”risposi
sorridente saltellando fino alla porta,lo sentì sussurrare
qualcosa tipo “affascinante
testarda” ma non diedi peso alle sue parole e impaziente di
rimettere piede
nella mia casa spalancai la porta e appena feci un passo un campo di
forza mi
scaraventò verso il giardino,fortuna che Ryan mi prese al
volo e mi tenne
stretta a se.
“Ryan
che succede?perché
non riesco ad entrare in casa”chiesi arrabbiata chi osava
proibirmi di entrare
nella mia casa!
“Non
lo so,ma sicuramente
c’è lo zampino di Antea”
“Questo
è ovvio ma la
conosco troppo bene,non si sarebbe scomodata a venire di
persona”
“Mia
signora”mi voltai e
trovai una ninfa inginocchio
“Alzati
e dimmi chi è
stato a fare tutto questo”le ordinai
“Mia
signora Lyan quando è
tornato ha detto che vi aveva incontrato, tutti eravamo contenti che vi eravate riunite ma lui
si è arrabbiato e
ha cacciato tutti è uscito fuori di senno ma sono
intervenuti i Saggi e lo
hanno rinchiuso in un’altra dimensione e mi hanno
espressamente detto di
riferirvi che il castello è protetto da loro e per ogni
evenienza anche a voi è
vietato l’accesso e tutto ciò che vi serve dovete
chiederlo direttamente a loro”fini
sempre tenendo lo sguardo basso in segno di reverenza
“Bene
abbiamo fatto un
viaggio a vuoto”disse scocciato Ryan
E io gli
risposi con un’occhiataccia
“Va
bene grazie ninfa.Ma
dimmi dov’è?”chiesi alla ninfa sicura
che mi avrebbe capito
“Dov’è
chi?chiese
Ryan,poi lo vidi sgranare gli occhi e sbiancare,io mi limitai solo a
sorridere
“Non
vorrai mica portarlo
con te,ti prego lascialo qui”io scossi la testa e mi avviai
sul retro del
castello
“Lo
sai che non andiamo
per niente d’accordo”mi supplicava Ryan quasi in
ginocchio
“No
non posso lasciarlo
qui da solo lo sai,e poi poverino è stato così
solo,piccolo”risposi facendogli
chi occhioni dolci
“Tanto
piccolo non lo
chiamerei”rispose ormai sconfitto
“Sono
punti di vista”replicai
ormai vittoriosa e mi allontanai da lui sentendolo borbottare qualcosa
su come
sarebbe finita questa lunga giornata.Appena mi vide inizio a
scodinzolare e a
saltare tutto contento anche se ad ogni salto tremava la terra,davanti
a me il
mio splendido cagnolone gigantesco a tre teste tutto nero con ogni
testa avente
gli occhi come noi tre guardiane quella centrale blu come me,quella di
sinistra
celesti come Bella mentre quella di destra verdi come Charlotte.
“Cervero”lo
chiamai e
appena lo feci le tre teste iniziarono ad abbaiare e a tirate le catene
che lo
mantenevano,appena mi avvicinai si abbassò e chi feci le
coccole che
desiderava,ma appena vide Ryan iniziò a ringhiargli contro
con tantissima
ferocia.
“Vedi
non gli vado a
genio”ribatte perorando la sua causa a non volerlo con se
“Dovete
fare solo
amicizia vero cucciolotto?!”chiesi a Cervero continuando ad
accarezzarlo
“Maria
sarà meglio andare
e tieni quel coso lontano da me”disse iniziando ad avviarsi
al cancello
“Amore”Ryan
si girò
sorpreso e anche io lo ero in realtà mi era venuto con estrema
facilità chiamarlo così come se
la bocca non fosse stata connessa con il cervello
“Come
mi hai chiamato”Chiese
Ryan contento
“Amore”ripetei
contenta
“Sai,Amore,mi
piace
quando mi chiami così”rispose chiamandomi come
poco prima avevo fatto io. Prese
il mio viso tra le mani e mi diede uno splendido e dolce bacio.Mi girai verso il cane e trovai
tutte e tre le teste
piegate di lato guardandoci per capire cose stessimo facendo e mi venne
da
ridere.
“Amore
posso…”chiesi
indicando Cervero,Ryan sbuffò e annui sussurrando uno
“ stai attenta” io gli
saltai al collo e gli baciai tutta la faccia ringraziandolo e correndo
dal mio
cucciolo
“Allora
Bello sei
pronto?!” di tutta risposta abbaiò felice io
sciolsi le tre catene e Cervero si
abbassò con tutte e tre le teste a terra,io mi arrampicai
fino a prendere posto
sul suo collo e mi mantenni all’enorme collare rosso che
portava, in mano
stringevo le catene e al galoppo del mio cagnolone arrivai al
cancello,salutai
la ninfa e usci chiudendo con il pensiero il cancello alle mie spalle.
“Allora
signorina
possiamo andare?”chiese Ryan io sorrisi e dissi sorridendo
“Cervero
prendi
Ryan,forza”
“A
è questo che vuoi Amore?!va bene Allora
cagnolino vediamo chi arriva prima”sfidò il mio
cane e si mise a correre
Cervero naturalmente la prese come un gioco e iniziò ad
inseguirlo e ogni volta
che le sue zampe toccavano terra lasciavano solchi profondi.Io risi
come una
bambina e nella foresta sentivo l’eco di quelle di Ryan e il
mio cuore
traboccava di gioia e felicità
appena
trovata.