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Autore: hugmeciastin    03/06/2013    12 recensioni
Chi sapeva che un viaggio a Stratford avrebbe potuto rovinare la mia intera vita?
Mio fratello mi aveva avvertito di stare alla larga, ma perchè avrei dovuto ascoltarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare?
Chi sapeva che sarei diventata il bersaglio di un omicidio dopo il suo errore?
Lezione imparata. E' fondamentale seguire i consigli delle persone che ti amano e si preoccupano di te più di tutto. Soprattutto se sono le uniche a essere rimaste nella tua vita.
Mantenere la guardia alta, pensare in fretta e, soprattutto, mai fidarsi di qualcuno.
Non importa quanto fortemente questa persona si innamori di te.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chloe's Point of View:
 
La macchina si fermò finalmente davanti alla casa di Justin. Levò le chiavi dal nottolino e scese dall'auto. Mi tirò fuori dal sedile e mi trascinò in casa. Sapevo che l'avevo fatto incazzare. E sinceramente non sapevo cosa voleva fare. Cosa poteva fare.
Aprì la porta, spingendomi dentro più forte che poteva. La parte posteriore del mio corpo sbattè contro il muro. Respirai pesantemente, impaurita. Accese la luce e subito si avvicinò al mio viso. Era incazzato nero.
"Parli fottutamente troppo!" Mi urlò contro. "Sei fortunata che ti ho portata a casa invece di restare lì a dire stronzate! Tutto il ristorante ci fissava! Hai dormito a casa mia ed è così che mi ripaghi? Chiudi quella cazzo di bocca qualche volta!" Si fermò, ansimando. La sua mano destra era appoggiata contro la parete, accanto alla mia testa, mentre la sinistra era sul suo fianco. "Sono stanco di te, sono stanco del modo in cui ti senti la regina del mondo e la proprietaria di casa quando farei ogni cosa per te! Sei una fottuta puttana!" Urlò.
"E' colpa tua!" Sputai, sentendo le guance diventarmi calde. "Hai portato quella ragazza a casa ieri e ora vuoi portartene un'altra? E' fottutamente disgustoso!" Il mio viso era vicinissimo al suo. Il mio corpo iniziò a sudare dalla tensione.
"Non è disgustoso quando sto ovviamente cercando di farti ingelosire." Mormorò sottovoce, con lo sguardo fisso a terra. Sapevo che era questo il suo piano. Parlare con altre ragazze e poi farmi ingelosire, così da potermi portare a letto. Non accadrà mai. Soprattutto dopo il modo in cui mi ha trattato al ristorante. 
Un completo stronzo.
"Cosa?" Chiesi, fingendo di non averlo sentito.
"Senti, io non so un cazzo di te! Dovresti essere grata del fatto che non ti ho lasciata per strada quella sera!" Urlò. Dopo di che, l'unica cosa che riuscii a sentire era il ticchettio dell'orologio sulla parete di fronte al divano.
"Avrei preferito rimanere per quelle strade invece di vivere qui con un disgustoso, dipendente dal sesso e maiale bipolare!" Urlai, digrignando i denti insieme. Chi sapeva che saremmo stati in grado di urlarci contro tutto quello che pensavamo l'uno dell'altra? Diamo inizio ai giochi.
"No, non l'avresti fatto." Sputò. "Non saresti sopravvissuta neanche un giorno là fuori." Scosse la testa.
"Preferirei essere stata presa da qualcun'altro e non da te. La tua unica priorità è fare sesso con me!" Mi fermai. "Ammettilo. Ogni volta che sei incazzato, hai bisogno di trovare una ragazza da scopare per sfogarti." Gli sorrisi trionfante. E' solo incazzato per il fatto che non è riuscito ad avere il numero dalla cameriera.
"Devi rispettarmi tanto quanto ti rispetto io, perchè con quello che hai fatto a quella cazzo di cena stasera hai superato ogni limite!" Ribolliva di rabbia.
"Ma di che diavolo stai parlando?" Chiesi. "Mi hai spinto due volte, sei entrato in casa, cercando di portarmi a letto per poter sfogare la tua rabbia, mi hai toccato il culo e baciata, questo lo chiami rispetto?" Gridai.
"Con tutte queste stronzate mi hai fatto fare una figura di merda prima!" sospirò. "Ricorda ancora com'era la stanza del tuo motel quando qualcuno l'aveva distrutta. Ricordi?"
E presto, ricordai tutti i fatti avvenuti quando andai a prendere le mie cose al motel con Justin.
Sedie gettate ovunque, il letto a pezzi. Era un disastro. Il proprietario era morto. Non avevo altra scelta, ero dovuta andare con Justin. 
"Voglio andare a casa! Odio stare con te! Venire qui è stata la mia peggior decisione! Tutto quello che ti importa è scoparti qualche ragazza, tra cui anche io, e uccidere quella Chloe!" I miei occhi erano lucidi, ero sul punto di piangere. "Parli più di ragazze di quanto parli delle tue responsabilità, Justin!" Iniziai a sentirmi sempre più debole e mi ricordai di stare attenta, di mantenere la guardia.
"Che cazzo hai detto?" Chiese, aggrottando le sopracciglia.
"In pratica ho detto che non fai un cazzo."
"Stai zitta!" Gridò, avvicinandosi sempre di più alla mia faccia.
"Ecco perchè tutti in questa città pensano che tu sia un fottuto fallimento!" Urlai.
In pochi secondi, mi ritrovai a dover toccarmi la guancia, stringendo i denti per il dolore.
Mi aveva appena fato un pugno sulla guancia sinistra. Ero bloccata. Non sapevo come reagire. Lo avevo fatto incazzare e ora era scoppiato. No, basta, non ce la facevo più. Dovevo uscire di qui, e anche velocemente.
Senza dire dire una parola, mi avvicinai verso la porta.
"M-mi dispiace, Julia. Per favore, non lasciarmi. Sono uno stronzo." Mormorò dietro di me. Ma le sue azioni e le sue parole erano cose completamente diverse. Aprii la porta per uscire. "Julia, aspetta!" Lo ignorai, continuando a camminare. "Dico sul serio! Sono davvero, davvero dispiaciuto! Ascoltami solo un second-"
Gli sbattei la porta in faccia, non volevo più sentire nessuna parola uscire dalla sua bocca. La mia faccia non mi faceva più così tanto male, ma era stato doloroso. Non riuscivo a credere che un ragazzo come lui mi aveva toccato in quel modo. Spero che muoia soffrendo in un angolo da solo.
Buona fortuna per cercare di trovare Chloe Romano, ora. Ha.
Corsi per il marciapiede, fregandomene di tutto. Volevo solo arrivare al telefono pubblico e chiamare mio fratello, per dirgli di venirmi a prendere. Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto.
Fuori era buio. Avevo paura. Sentii uno strano rumore. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse.
Era un ragazzo con un viso innocente, sembrava avere la mia stessa età. E sembrava anche simpatico. Aveva una sguardo preoccupato.
"Cosa c'è che non va? Che è successo?" Mi chiese, mentre mi stringeva un braccio. Iniziò a strofinarmi la schiena cercando di calmarmi.
"Non ho fatto niente di male!" Urlai in preda al panico. Iniziai a piangere ancora di più.
"Lo so che non hai fatto niente di male, ma lui sì." Disse. Singhiozzai, sapendo che lui poteva conoscere Justin, dato che era davanti a casa sua.
"Come ti chiami?" Cominciò a condurmi alla sua auto, una Ford Mustang. Era nuova di zecca.
"Sono Julia." Mentii, mentre apriva la portiera per me. Non sapevo chi fosse, ma sembrava preoccuparsi. Dovevo uscire da questo buco infernale. Mi sedetti sul sedile, mentre lui entrava in macchina dall'altro lato. Mi lanciò un'occhiata pietosa.
"Sono Dean." Sospirò. "Sei appena uscita dalla casa di Jay? Non sarei sorpreso se tu l'avessi fatto." Mormorò, facendo scorrere la sua mano nei miei capelli lunghi e facendo del suo meglio per consolarmi.
"Sì..." Mormorai, pulendomi le lacrime. Fissò le mie gambe per notare che stavo tremando. "Mi ha dato un pugno in faccia." Ammisi.
"Porca troia, lo uccido." Disse. "Cazzo, lo faccio adesso!"
"No, non menzionare niente di me, per favore!" Singhiozzai, chinandomi e coprendo il mio viso con le mani.
Avevo paura di Justin. Okay, avevo fatto una cazzata a stuzzicarlo in quel modo, ma lui non avrebbe mai dovuto fare quello.
So di essere una stronza a volte, ma non meritavo quello che mi aveva fatto. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Sapevo che il rispetto per le ragazze per lui non esisteva, ma porca miseria.
Dean mi guardò con simpatia. Fece scivolare il pollice sulla mia fronte. Misi la cintura di sicurezza, mentre lui continuava a fissarmi.
"Non meriti questo. Andiamo in qualche luogo più sicuro." Mormorò, mettendo la chiave nel nottolino.
"Ti ho presa."
 
 
Sono un coglione. Come ho potuto farmi scappare l'unica ragazza che era riuscita a rendermi felice? Torna da me, Julia, torna da me. Cascasse il mondo, la riporterò qui, la spoglierò di tutti i suoi vestiti, e no, non capite male, non la scoperò senza senso: la sfiorerò, la tratterò come una principessa.. Ci farò l'amore. E solo in quel momento le farò capire che tipo di ragazza è, per me.

 
dopo le quindici, QUINDICI recensioni dello scorso capitolo non potevo non aggiornare subito.
justin ha dato un pugno in faccia a julia aka chloe, OH MY GOD.
l'ultimo pezzo, è un pensiero che justin fa dopo che julia ha lasciato casa sua.
sarà forse innamorato di lei? lo scopriremo presto.
ci tenevo solo a ringraziarvi e dirvi che da qui inizia il gioco.
come potete capire anche dal nome del capitolo, da qui inizia la vera storia.
domani aggiorno, cccciau.
  
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