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Autore: Duchannes    04/06/2013    2 recensioni
Erano tre fottute settimane che non vedevo Louis, ci erano state regalate tre settimane di pausa, per far sì che lo stress di tutti i concerti non ci mandasse fuori di testa, ma i manager ci avevano ordinato di stare lontani.
A quanto pare passare insieme queste tre settimane avrebbe destato sospetto e per questo io ero volato a Los Angeles, il più lontano possibile, perché non mi andava di stare nei dintorni e sapere di non poter andare dal mio Louis.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HOLA c: 
Okay, lo so farà cagare ed è solo di 555 parole, una os che è uscita da non so dove, è solo che a volte mi intestardisco e decido di scrivere su questi due, la sera in cui l'ho scritta non ero particolarmente ispirata, ecco il perché di questa cosetta che neanche merita lettori cc
Però ho deciso di pubblicare tutte le os che ho scritto su questi due, sono così belli *.* 
Tanto amore per i Larry, alla faccia di chi li ostacola (ogni riferimento alla modest è puramente casuale) u.u 
Okay la smetto di blaterare o diventerà più lungo questo piccolo riquadro che tutta la storia, spero che a qualcuno suscita una qualche emozione, anche odio, va bene tutto.
E... mi fate sapere che ne pensate? T.T VI PREGO. E' tipo la quarta Os che pubblico e nessuno ha mai scritto che ne pensa, se fanno cagare ditemelo che la smetto cc 
Vi lascio qui il link delle altre tre, nel caso vi interessino.

1. Jealou(i)sy. 2. You're my compass, my white. 3. It is because you don't want to go out with me.

Buona lettura c: 


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I
 miss you Harry?

Erano tre fottute settimane che non vedevo Louis, ci erano state regalate tre settimane di pausa, per far sì che lo stress di tutti i concerti non ci mandasse fuori di testa, ma i manager ci avevano ordinato di stare lontani.
A quanto pare passare insieme queste tre settimane avrebbe destato sospetto e per questo io ero volato a Los Angeles, il più lontano possibile, perché non mi andava di stare nei dintorni e sapere di non poter andare dal mio Louis.
Così avevo girato quasi tutti i locali, scattando foto a più non posso tanto per accontentare i manager, ma ogni volta che tornavo nella mia vuota camera d’albergo mi attaccavo al pc e chiamavo Louis su Skype, perché io ero abituato a dormire tra le sue braccia, così parlavamo al pc e il più delle volte mi addormentavo guardando Louis che mi raccontava la sua giornata.
Non gliel’avevo mai detto, ma lo facevo di proposito, con la sua voce era più facile immaginare che fosse lì con me.
In questi giorni ci avevo riflettuto tanto, non so quando, né come, ma ormai sono completamente assuefatto da lui, è come una dipendenza stare con lui, tra le sue braccia.
E non vedevo l’ora di farlo, ma Louis non si lamentava troppo, non diceva in continuazione che gli mancavo, come ero solito fare, e allora anch’io avevo deciso di non dirglielo, volevo essere maturo come lui e non fargli pesare il fatto che fossimo costretti a stare lontani.
Oggi era l’ultimo giorno che avrei passato senza di lui, poi domani mattina alle cinque avrei preso l’aereo che mi avrebbe portato direttamente dalla mia unica felicità.
Avevo appena finito di cenare e come al solito mi ero seduto sul letto attendendo che Louis si collegasse a Skype.
Scorgevo nel frattempo i miei messaggi, Nick mi aveva detto di aver esagerato con quella maglia a buchi di ieri sera, che gridava ‘GAY’ da tutti i pori e scoppiai a ridere pensando che sì, forse era così.
Alzando gli occhi dallo schermo del cellulare scorsi la chiamata di Louis, che accettai subito.
Sullo schermo del mio piccolo portatile comparve la figura di un Louis sorridente che aveva aggiustato i suoi capelli alla rinfusa proprio come li amavo << Oh ciao amore mio!>>
Esultò felice, facendomi sorridere come un’idiota << Ciao anche a te amore.>>
Gli occhi profondi di Louis mi fissavano sorridenti << Amore ti stai divertendo a girare tutti i locali di Los Angeles? No perché te la farò pagare… per non parlare di quella maglietta di ieri, cercavi di conquistare qualcuno?>>
Sorrisi spontaneamente << Sapevo che ti saresti ingelosito e lo sai Lou, amo quando sei geloso.>>
Lui alzò gli occhi al cielo scompigliando i suoi capelli << E io amo te.>>
Erano quelle semplici frasi che mi mandavano il cuore sotto sopra.
<< Ti amo anch’io Boo.>>
Louis mi sorrise e notai il luccichio nei suoi occhi, anche se era distante chilometri da me e poi mi rivolse quella domanda << Hazza, ma ti manco?>>
Fu quella domanda che mi fece capire che tutte le volte che stressavo Louis a lui non dispiacevano, lui amava sentirselo ripetere ogni minuto, non gli dispiaceva mai, non gli dispiaceva sentirsi dire in continuazione che gli mancavo.
Così sorrisi come un idiota, quanto mi mancava.
 
   
 
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