La fonte della giovinezza
era ormai vicina, se la sentiva. Jack non stava più nella pelle. Già lo sentiva
il suono del suo nome risuonare nell’aria come un tintinnio nel silenzio: Jack
Sparrow, l’eterno capitano. Eh sì, il suo nome sarebbe diventato una leggenda,
un suono terrorizzante ma allo stesso tempo gratificante. Jack si sentiva
davvero al settimo cielo.
- Jack!!!!!!! Dove diavolo sei finito per l’amor del cielo – i sogni del
futuro eterno capitano furono improvvisamente interrotti dall’arrivo di
Barbossa.
- Che c’è? Stavo riposando.
Ti sembra questo il modo di rivolgersi al tuo capitano? – lo rimproverò Jack
sottolineando la parola “capitano”.
- Scusatemi capitano, non
ero intenzionato. Ero venuto solamente per dirvi che sarebbe opportuno fermarsi
a Tortuga o a Port Royal per far rifornimento di rum. – Barbossa cercò di
mantenere un tono calmo e di non dar a vedere la sua rabbia nei confronti del
suo “capitano”.
- Allora che si faccia rotta
verso Port Royal, ma solo per un breve rifornimento di immancabile e prezioso
rum. – Era ovvio che Jack non avrebbe proseguito il viaggio senza almeno avere a
bordo qualche barile di rum, così decise di acconsentire al volere della
ciurma.