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Autore: Harryette    04/06/2013    13 recensioni
‘’E non cambierei assolutamente nulla, e voglio che tu lo sappia e lo senta da me. Voglio che tu sappia che non ho rimpianti, e che se potessi tornare indietro farei esattamente tutto quello che ho fatto fino ad ora. Sei la mia malattia. Il tuo amore è la mia malattia e…mi stai uccidendo. Ma la sai una cosa?’’.
‘’Cosa?’’ singhiozzai.
‘’Non voglio guarire. Io non voglio guarire da te’’.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Niente muore.'
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love


ringrazio @photoshop is the secret to my power per il banner STUPENDO.


I’m bleeding out 
Said if the last thing that I do 
Is to bring you down 
I’ll bleed out for you 

                                                                                                                                                              -blending out; imagine dragons

                                                                                                              

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   


 A volte mi chiedo se esiste davvero il paradiso.

Se esiste veramente un posto dove non esistono dolori né sofferenze. Dove si sta sempre bene, con se stessi soprattutto.

E poi mi rispondo che non si può sapere. E mi deprime tantissimo il fatto che NESSUNO lo saprà mai. Nessuno vivo ,almeno.

‘’Forse lo saprò un giorno’’ mi ripetevo.

E anche se cercavo di vedere il lato positivo della cosa, speravo che quel giorno non arrivasse mai. Perché quando ci pensavo, sapere se il paradiso esiste o meno non mi importava più di tanto.

Avevo ancora troppe cose da fare.

Da dire.

D sognare.

Da pensare.

Troppe cose da provare.

E davvero, non volevo essere una di quelle ragazze deprimenti e tristi ventiquattro ore al giorno, volevo fingere di stare bene, ma a volte veramente mi stufavo.

Esiste un sorriso così falso da far annegare tutto il resto?

Ma quella festa di benvenuto, per quanto mi spaventasse, rappresentava la realizzazione di tutti i miei sogni.

Per me. 
Avrebbero cantato per me.

Quella era senz’altro una delle cose che volevo fare prima di morire. La psicologa mi aveva consigliato di scrivere una lista: 10 COSE DA FARE PRIMA DI ANDARSENE.

Loro erano senz’altro primi.

Se non hai mai provato questo tipo di amore, davvero non puoi capirlo. Darei la vita per loro, per quello che può contare. Cosa se ne facevano della mia fragile vita?

Ma il fatidico giorno si avvicinava ,e STAVOLTA mi mancava davvero il respiro, mi si fermava il cuore e rischiavo di morire.

Col sorriso sulle labbra ,però, invece che con una lacrima salata e umida sul volto.

 

°°°

 

Shut the door, turn the light off 

I wanna be with you, I wanna feel your love 
I wanna lay beside you, I cannot hide this 
Even though I try 
Heart beats harder, time escapes me 
Trembling hands touch skin 
It makes this hard, girl 
And the tears stream down my face 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time,
you know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 




NON POTEVA ESSERE VERO.

Ero lì, con un abito azzurro lungo fino a metà coscia, in una discoteca, al centro dell’attenzione. 
E loro erano proprio lì. Nello stesso posto.

Non avevo smesso un secondo di piangere e ringraziare il cielo per tutto quello. I one direction. La mia vita.
Per la prima volta in quasi due anni, non mi sentii la ragazza che sta per morire. La malata terminale.
Mi sentivo bene. Sana.

La mia vita…

La mia vita era ritornata con loro, anche se ero consapevole che a fine serata, dopo due o tre foto, se ne sarebbero andati con la stessa velocità con cui erano arrivati.

E poi erano stati pagati per questo, ma finsi di non saperlo. 
Magari erano arrivati SOLO per me, perché forse così sarei stata meglio.

Ed era maledettamente e dannatamente vero.

Almeno fino alla quarta ed ultima canzone, quando fui assalita dai soliti conati di vomito dovuti alla terapia.

Corsi in bagno, mantenendomi la bocca con le mani, per non crollare lì davanti a tutti.

In bagno, davanti al lavandino, vomitai anche l’anima.

E mi sentivo vuota, e neanche gli one direction potevano farmi stare bene. Fui assalita dal panico. Non quella sera. Non la sera più bella della mia misera vita.

Non così.

Non in un bagno.

Non senza che nessuno se ne accorga.

Non potevo morire.

‘RESPIRA. RESPIRA. RESPIRA. RESPIRA RIA, TI PREGO’.

Dopo circa un quarto d’ora, mi sentii un po’ meglio. Se non fosse per il fatto che persi altri dieci minuti a cercare di fermare il sangue che colava dal naso.

Ma ci avevo fatto l’abitudine.

Quando tornai in sala, il palco era vuoto e c’erano solo Leila e Mia che ringraziavano gli ospiti per essere venuti e mi chiedevano di salire sul palco e fare un discorso.

Per poco non mi sentii male di nuovo, e pensai che fosse stato meglio se fossi rimasta in bagno.

‘DAI MIRIAM’.

Avevo gli occhi di tutti puntati addosso. Specialmente quelli dei miei genitori, in lacrime.

''NON PUOI RIFIUTARE RIA!'' mi suggerì la mia voce interiore.

Mi recai sul palco come si và al patibolo. E non sapevo dove diavolo fossero i miei idoli!

Il microfono mi sembrava più grosso del mio viso e le persone in basso –tantissime !- mi mettevano paura. Mi guardavano curiosi ,e il loro sguardo era un misto di tenerezza e compassione, entrambi verso di me.

Provavano pena, lo facevano tutti, e la cosa mi dava terribilmente fastidio.

‘Ehm’ balbettai ‘grazie a tutti di essere venuti, mi ha reso davvero felice sapere che vi siete divertiti. Io….. non so che dire, sinceramente. Vorrei solo spendere….due parole ai miei genitori e alle mie migliori amiche, che hanno permesso tutto questo. Grazie. Io sarei persa senza di voi, siete…la mia aria’.

Li vedevo piangere tutti e quattro, ma nei loro occhi non c’era compassione . C’era solo amore e ammirazione.

Loro mi credevano forte, e forse lo ero davvero. Ma mi sentivo una briciola in mezzo a tanti cibi prelibati e diversi.

‘Sarebbe stupido nascondervi la mia malattia'' continuai, riferendomi a tutti ''e anche un po’ ridicolo perché lo sapete bene. E mi dà fastidio la finzione. Io sono questa, e voi mi avete accettata  per quella che sono. Alcune persone non l’avrebbero fatto. Quindi un enorme grazie va anche a voi tutti, sono onorata di
avervi nella mia vita’.


Ora le lacrime erano generali. E anche un po’ mie.

‘Non so cosa mi riserverà il destino, né quali sono i piani di Dio, ma sono felice di aver conosciuto tutti voi, e di esservi stata amica. Magari vi inviterò tutti alla mia festa di diciotto anni, fra 820 giorni e due ore. E magari… potrò dirvi che sto bene. Ma questo non conta poi tanto, perché…quando sei amata sei una sopravvissuta comunque. E io SONO e mi SENTIRO’ SEMPRE una sopravvissuta. Grazie’.

Quando scesi dal palco persi il conto di tutti gli abbracci ricevuti. E ne fui contenta. Conoscevo ragazze malate che erano emarginate dal mondo, come se avessero la lebbra, ed io non ero fra quelle.

Peccato che mi sentivo male quasi sempre, e quei conati di vomito apparivano,ogni volta, nei momenti meno opportuni. Ma per il resto stavo benone.

Quando, alla fine della serata, rimasero solo una decina di persone , uscii fuori a prendere una boccata d’aria, e mi sentii meglio.

Forse era stato quello il motivo principale per cui mi ero sentita male tre volte,quella sera. La claustrofobia.

CERTO,MIRIAM, SOGNA.

Dimenticai di portare il cappotto, per questo mi strinsi nelle braccia.

Il cielo era così bello di sera.

Sembrava lontano.

‘Non dovresti essere qui, ragazzina’.

Collasso.

Non poteva essere. Non se ne erano andati allora? 
Niall Horan mi stava parlando,e io rischiavo davvero di morire !

‘Oh mio Dio. Ma tu sei Niall’ urlai.

‘Capitan ovvio’ scherzò lui, sorridendo.

‘IO MUOIO’.

‘No’ urlò ,ridendo ‘ non morire ti prego’.

‘Non ho la minima intenzione di farlo proprio adesso. Ma non eravate andati via?’.

‘CERTO CHE NO. Devi ancora fare la foto e poi la festa era davvero troppo bella per lasciarla così presto’.

‘DIO’.

‘Io ci parlerei anche con te, ma non evocare il nome del Signore ogni tre secondi’ ironizzò.

Ridemmo.

‘Non hai freddo?’ domandò.

‘Un po’, ma non importa’ risposi.

Non mi sarei certo aspettata che si togliesse la giacca e me la poggiasse sulle spalle esili. Il suo profumo, quel profumo che avevo sempre voluto sentire da vicino, mi era distante una spanna ed era l'odore più bello che avessi mai sentito. Non riuscivo neanche ad indentificarlo. E, avendo la sua giacca sulle spalle, lo sentivo ancor di più infilarsi nelle mie narici e scavarmi dentro la pelle.

‘Niall James Horan, nato 13 settembre 1993 a Mullingar, vuoi farmi seriamente crepare?’.

Lui rise, e amavo la sua risata in un modo assurdo.

Quante ragazze avrebbero voluto essere al mio posto!

‘Che dici, se ti chiedo di farti una foto con me, devo chiamare un medico?’.

 


CIAO(?)

ALLORA, SCUSATE PER IL RITARDO ASSURDAMENTE ASSURDO, MA SONO STATA INCASINATA AL MASSIMO.

SO CHE IL CAPITOLO NON E’ NULLA DI CHE, ED E’ SCONTATO, MA DOVEVO FARLI INCONTRARE IN QUALCHE MODO LOL
PROMETTO CHE IL PROSSIMO SARA’ PIU’ LUNGO E PIU’ INTERESSANTE!
BHE’, SICCOME HO SONNO E DOMANI DEVO ANDARE A ROMA VI LASCIO SENZA TROPPE CHIACCHIERE.
RECENSITE, EH <3
LOVE
H.
 
 
  
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