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Autore: hugmeciastin    04/06/2013    13 recensioni
Chi sapeva che un viaggio a Stratford avrebbe potuto rovinare la mia intera vita?
Mio fratello mi aveva avvertito di stare alla larga, ma perchè avrei dovuto ascoltarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare?
Chi sapeva che sarei diventata il bersaglio di un omicidio dopo il suo errore?
Lezione imparata. E' fondamentale seguire i consigli delle persone che ti amano e si preoccupano di te più di tutto. Soprattutto se sono le uniche a essere rimaste nella tua vita.
Mantenere la guardia alta, pensare in fretta e, soprattutto, mai fidarsi di qualcuno.
Non importa quanto fortemente questa persona si innamori di te.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chloe's Point of View:
 
E' ufficiale. Ero scappata dall'inferno.
Essere lì con Dean sembrava proprio il paradiso. Era hot, davvero gentile con me e ho già detto che era hot? Guidava verso casa sua da un'ora, ma non viveva troppo lontano da Justin. Lui, infatti, viveva a Londra, in Ontario. Circa a 30 miglia di distanza da Stratford.
La guancia mi faceva ancora male. Ma in quel momento non mi importava niente del pugno. E' solo che mi dispiaceva. Un pugno non era il modo per risolvere i problemi. Andare via dalla casa di Justin era stata una delle decisioni migliori che avessi mai fatto. Infatti, non mi mancava affatto. Arrivederci e buon viaggio.
Ero fuori da tutta quella merda.
"Tutto bene lì?" Mi chiese Dean. "Sembri abbastanza tranquilla."
"Stavo solo pensando." Sospirai.
"Beh, saremo a casa mia in due minuti al massimo. Andrà tutto bene. Non preoccuparti." Sorrise verso di me.
Erano circa le 10:00. Era tutto buio fuori, le tenebre circondavano la luna. Era bello sapere che ero sfuggita a quell'inferno. A questo punto, non avrebbe mai trovate Chloe. Perchè poi? Perchè avrei dovuto pagare per un errore di mio fratello? Perchè avrei dovuto nascondermi per evitare di essere uccisa? Questo era il motivo principale per cui avevo lasciato Justin, non perchè mi aveva dato un pugno. Stavo aspettando l'occasione giusta per andare via.
Uno dei motivi per cui Justin mi dava sui nervi, era il fatto che aveva a che fare con il mio passato.
Al liceo, diciamo che molti ragazzi pensavano che fossi carina. Li avevo sempre attirati per la mia simpatia, per la mia semplicità. E non avevo mai dato il mio corpo a nessuno. Pensavo che potessi arrivare ad avere una vera amicizia con Justin.. cazzate.
Lo ammetto, Justin era un ragazzo davvero attraente, misterioso, sexy, affascinante, seducente e... Cosa?!
Beh, in ogni caso il suo carattere lo distruggeva del tutto.
"Casa, dolce casa." Disse Dean, entrando nel vialetto di casa sua. Scesi di macchina e mi condusse alla porta. La aprì e mi fece entrare dentro.
"Hai una bella casa." Dissi, fissando i divano in pelle marrone scuro, i ripiani in marmo, gli elettrodomestici in cucina in acciaio. La sua casa era piuttosto carina.
"Grazie!" Disse vivacemente, dirigendosi verso il frigorifero. Lo aprì e dopo prese un pacco di ghiaccio gel. "Per te." Sorrise, avvicinandosi a me per mettermelo sopra la guancia. "Tienilo così il più lungo possibile." Arrossii.
"E' davero freddo. Non ne ho bisogno." Mormorai, emettendo un piccolo sbadiglio.
"S-Sei stanca?" Chiese, con un enorme sorriso sul volto. Mi lasciai sfuggire una risatina.
"Sì, ne ho passate davvero tante oggi."
"Come mai è successo tutto questo?"
"Sono troppo stanca per parlare di questo." Gli sorrisi. "Ho solo bisogno di qualcuno che mi porti a dormire."
Non riuscii a resistere. Avea un sorriso indescrivibile. Avrei potuto perdermi nei suoi occhi.
"Facciamo in questo modo. Prendo io il divano, tu puoi dormire nel mio letto." Sorrise scherzosamente, sfiorandomi il naso con un dito.
"Va bene." Dissi, infilando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Basta che mi mostro dove andare e ti dirò tutto domani mattina." Mi prese per mano e mi condusse verso una porta, a destra della cucina. "Buonanotte." Gli dissi e chiusi la porta.
"Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa!" Urlò dall'altro lato della porta. Lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Finalmente ero scappata da quell'inferno.
 
 

vi consiglio di leggere questo pezzo con questa canzone di sottofondo: https://www.youtube.com/watch?v=Aihu16RyYp8
 
Justin's Point of View:
 
Non potevo crederci. Se n'era andata davvero.
Quando le ho dato un pugno, non stavo pensando chiaramente. L'ho vista come uno di quei ragazzi che ogni giorno mi chiama 'fallimento'. Era una vita che mi chiamavano così. Ero stanco, stufo.
Le persone più vicine a me, a cui io volevo bene, anche loro mi chiamavano così.
Mio fratello, e soprattutto, i miei genitori.
Loro hanno sempre preferito Damien a me, dicendo che era più bravo di me a scuola, che avrebbe avuto un successo enorme. Io d'altra parte, pensavo che sarei diventato un barbone che viveva ancora con loro anche all'età di venticinque anni. Venivo sempre picchiato da mio padre per cose senza senso. Un tempo ero un grande alcolizzato, ma a mia madre non interessava. Facevo un errore e mio padre mi feriva. Dovevo sforzarmi di essere il figlio perfetto. Ma perfetto dove? Copiavo Damien in tutto ciò che faceva, così che i miei genitori potessero trattarmi meglio. E nonostante tutto facevo solo cose che mi portavano sulla strada sbagliata.
Quando i miei genitori vennero uccisi, mio fratello entrò a fare parte dei Venom. Non appena vidi che Damien era fondamentalmente un criminale e pensando che i miei genitori fossero fieri di me, seguii le sue orme.
Avevo solo quattordici anni quando iniziai, ma ora ne ho diciotto e non posso più scappare.
Uccidere la gente per i soldi o prendere ragazze e portarmele a letto era normale ormai.
Julia Gallo però mi aveva fatto aprire gli occhi, non tutte le ragazze erano facili.
Dovrei andare a cercarla o no? Sarebbe valsa la pena? Inseguire una ragazza che forse non tornerà mai, che forse mi odierà. Vorrei solo aver saputo di più su di lei. Vorrei che fosse qui con me ora. Ma lei non c'era. E non voleva esserci.
Mi dispiaceva davvero tanto per quello che avevo fatto. Non mi perdonerà mai, sicuramente, ma voglio farle sapere che mi dispiace davvero. Mi mancava. Mi mancava il suo sorriso, i suoi occhi, le sue risposte di merda.
E non so come, Julia apparve proprio lì, accanto a me. Come un fantasma, ma pur sempre come una meravigliosa principessa. Sbattei le palpebre, chiusi gli occhi e quando li riaprii non c'era più.
Non c'era più.
Ci avevo messo tanto, forse troppo, a capire come voleva essere trattata.
Per lei avevo fatto cose che non avevo fatto per nessun'altra ragazza.
Ma dopo che l'ho picchiata, baciata e spinta, era solo colpa mia se era andata via.
Mi sentivo un mostro che non riusciva a controllare le sue azioni.
Presi il tavolino di vetro e lo lanciai via, distruggendolo in piccoli frammenti.
Ero un errore. Un fottuto errore. Non riuscivo a cambiare per nessuno, neanche per la ragazza che più amav..
Non riuscivo a far stare bene nessuno. Non avevo mai visto un sorriso sul volto di Julia. E questo mi feriva troppo.
Avevo provato a farla ingelosire, l'avevo baciata, per vedere poi come avrebbe reagito, ma niente. Forse non sentiva lo stesso che provavo io per lei. Non avevo mai provato questa sensazione prima d'ora.
Non mi interessava trovare Chloe, volevo solo trovare Julia e farle sapere che mi dispiaceva davvero tanto. Volevo scusarmi per tutto quello che le avevo fatto passare in pochi giorni.
Non solo mi mancava la sua presenza, mi mancava anche la sua bellezza. I suoi occhi blu, che mi fissavano quando la svegliavo al mattino. I suoi capelli castani, che ogni tanto ero andata ad accarezzare mentre dormiva, la notte. Ma questo non l'ho mai raccontato o detto a nessuno.
Le sue labbra erano così morbide. Quanto avevo voglia di baciarle, adesso.
Il suo leggero accento italiano mi faceva impazzire. Avrei potuto ascoltarlo per tutta una vita.
Volevo solo che me le sussurrasse all'orecchio per sempre.
Il giorno che l'avevo trovata nel vicolo, avevo voglia di portarla a casa solo per potermela scopare. Dopo un paio di giorni, aveva iniziato a piacermi la sua presenza.
Anche se faceva la stronza, mi faceva morire. Il suo carattere forte era la parte migliore di lei, oltre al suo aspetto. Era il tipo di persona di cui avevo bisogno.
Non è che la voglio qui con me. Io ho proprio bisogno di lei qui, ora.
Il divano in cui ero appoggiato, era quello su cui aveva dormito ogni notte.
C'era odore di lei. Delizioso. Come un prato di fiori freschi. Dovrei essere incazzato con lei perchè mi aveva lasciato qui, solo, ma me lo meritavo. Se fossi stata in lei, non avrei mai accettato alcuna scusa. Merito di rimanere qui, solo. Anche se mi mancava, lei meritava di vivere con qualcuno migliore di me.
Il senso di colpa mi stava uccidendo. Non riuscivo a dormire. Forse avrei dovuto rinunciare alla ricerca di Chloe e concentrarmi sulla ricerca di Julia, così da poterle chiedere scusa per tutto.
Prenderla a pugni era stato uno sbaglio enorme. Forse non accetterà le mie scuse, ma voglio che sappia che sono dispiaciuto. Dopo tutto quello che aveva vissuto, meritava il meglio.
Avevo paura per lei. Era l'obiettivo di molte persone lì fuori. Probabilmente anche lei aveva paura.
Dio solo sa dove potrebbe essere in questo momento. Ma ovunque lei sia, spero che stia bene. E ovunque lei sia, la troverò, la prenderò, la porterò a casa mia e la farò mia. Mia per sempre.
 
 
Little spoiler, I'm a bich, yay.
Arrivammo davanti alla casa di Justin.
Lo vidi uscire, sembrava stremato. [...]
Perfetto. 
"Dean? Esci fuori dalla macchina con me."
Dean si strinse nelle spalle e uscì dalla macchina. Feci lo stesso. Justin si bloccò vedendoci uscire dalla stessa auto.
"Fai sembrare tutto il più hot possibile." Avvicinai il mio corpo al suo. "Dammi tutto quello che hai."
Le nostre labbra...
 
 
*risata diabolica* col cazzo che vi dico come continua, lolz.
grazie per le recensioni dello scorso capitolo, vi amo da mooorire!
presto vedrete che il muro che julia aka chloe si è costruita crollerà in un batter d'occhio,
e si innamorerà anche lei di justin.
molto, molto, molto presto, accadrà.
a doomani.
  
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