Siamo in volo verso casa e sono abbastanza calmo. Per ora non ci siamo parlati ma non tempo il suo sguardo ora, diciamo che mi sono abituato alla sua vicinanza…
Ad un certo punto si gira e, in tempo per smentire i miei pensieri, il mio cuore comincia ad accelerare il battito. Comincia a raccontarmi di giovedì scorso.
“Sai, sono uscito con Marron, lei è proprio carina! Ed anche simpatica, a parte il fatto che è completamente matta ed imprevedibile… ma anche questo è un aspetto che apprezzo di lei”
Non so cosa di preciso, ma qualcosa nel mio petto ha fatto crack. Cerco di riprendermi per non cadere nel vuoto, dopodiché azzardo con un filo di voce…
“Ma ti piace?” la sua faccia mi dice subito di no e prendo un sospiro di sollievo, ma al suo successivo silenzio mi preoccupo un po’.
“Mah, non lo so… forse un po’, tanto provarci non costa niente no?”
Ecco, sto per dirgli di istinto che costa eccome, il prezzo è il senso delle mie future giornate, il motivo per cui mi alzo la mattina e la cosa che mi spinge ad andare a scuola ed affrontare tutto il marasma della vita tutti i giorni. Ma come sempre sto zitto, tanto, cosa parlo fare, non mi chiede nemmeno scusa se mi fa male correndo, come è successo l’altra volta, quando io rialzandomi constatai di essermi sbucciato e lui
“Ehi, sei un saiyan, cosa vuoi che sia…”, non posso mica pretendere che lasci stare una ragazza per me…
Rimango comunque ferito da quest’ultima sua frase, quindi me ne sto zitto e volo verso casa.
Arriviamo da Trunks e lui scende velocemente urlando “ciao Goten!” … nel giro di cinque secondi è dentro la capsule corporation…
Ci rimango un po’ male, tutta questa freddezza non me l’aspettavo.
Qualche anno fa mi accompagnava fino a davanti casa, dicendo a Chichi “te l’ho riportato!”.
Io mettevo dentro casa lo zaino e uscivo con lui. A prendere un gelato magari, o semplicemente a combattere un po’… non al livello di mio padre e vegeta magari, ma sempre divertendoci e finendo magari l’uno sopra l’altro, lui mi sorrideva e mi accarezzava i capelli. Quelli sono i momenti che mi porterò nel cuore per sempre e non quelli che mi capitano ora, quando gli poggio la mano su una spalla e lui si scansa indispettito… questa è una tortura, dov’è il Trunks ce conosco, dov’è il mio amico dolce e premuroso? Dov’è finito il mio Trunks?
Mi accorgo di essere rimasto a fissare le porte della CC un po’ troppo perché da una finestra spunta Bulma che grida “ehi Goten, vuoi rimanere a pranzo?”
Sarebbe troppo bello ma io volevo che me l’avesse chiesto lui, Trunks, la stessa persona che ora sta uscendo mentre parla al telefono. “Marron arrivo! Haha non vedo l’ora di vederti e…”
Bla. Bla. Bla.
Bulma è evidentemente in difficoltà, conoscendo Trunks, direi che non l’aveva nemmeno avvisata del suo pranzo fuori, quindi declino gentilmente con una scusa banale
“Ehmmm mia madre avrà già preparato e tu sai com’è Chichi quando si arrabbia hehe” mi metto una mano sulla testa come mio padre e lei a quel gesto sembra rilassarsi e rientra dicendo
“Va bene, spero di vederti presto”
“Certo” urlo io per poi andarmene pensando con ironia e amarezza
‘anche se un viaggio a casa come questo non vorrei proprio ripeterlo…’