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Autore: essellunga1998    04/06/2013    3 recensioni
Può una poesia essere letale per la vita di due studenti?
Quali conseguenze nasceranno? Quali guai si creeranno?
La risposta è in quella piccola, insignificante ed innocente poesia.
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Dedicato al più grande (e giovane) detective degli anime-manga non che al Tonno in Amore con la A maiuscola (u.u), alla sua dama ed ai suoi amici.
Dedicata a voi a chi, almeno una volta nella vita, si è immedesimato/a in una canzone o poesia. Dedicata a voi, che volete condividere delle emozioni con qualcuno.
BUON PESCE D'APRILE A TUTTI VOI!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 3
 
Ore 14.30
Aula magna del liceo Teitan
Ran’s Pov (S’sP)
 

“Bene. Può iniziare l’assemblea.” Una voce forte e maschile annuncia una delle cose che odio di più al mondo: perdere tempo in sciocchezze, quando là fuori potrebbe esserci un caso da risolvere.
Come se Ran (nel mio corpo) avesse letto od intuito i miei pensieri, mi tira un pugno che, stranamente, mi provoca un dolore intenso.
“Ahia!” Esco con un’esclamazione di dolore più che di stupore.
“Scusami, ma per quanto ti chiamassi, sembravi perso in chissà quale mondo...” Chiede scusa con fare sbrigativo.
Infatti, meno di due secondi dopo, il presidente del consiglio studentesco, Akio Yamasaki, richiama l’attenzione con un colpo di tosse.
“Chiedo scusa in anticipo ai ragazzi e ragazze che avevano gli allenamenti oggi. Quest’assemblea era già in programma da un po’ di tempo.
C’è parso più giusto farla di pomeriggio, in quanto non volevamo disturbare i professori, dato che manca un mese, giorno più, giorno meno, all’esame di metà anno.
Detto ciò, può incominciare l’assemblea. Il qui presente, Hisato Ogawa, vice presidente, vi esporrà i punti di cui discuteremo quest’oggi insieme. Prego, Ogawa!”
Un ragazzo dai capelli di colore simili a quelli di Ran e gli occhi grigio perla, si alza e, con voce solenne, dice:
“I punti di oggi saranno: la sospensione delle attività pomeridiane per i corsi di studio approfondito pre-esame, la gita ad Hiroshima per i ragazzi e ragazze del club di karate ed infine il ballo studentesco post esame.”
“Grazie Ogawa. Siediti pure.
Bene. Come avrete potuto constatare, i temi di oggi non sono così malaticci. Per alzata di mano, decideremo da che argomento iniziare.”
La maggioranza è quella del ballo.
“Dato che ha vinto la maggioranza del ballo, partiremo da quello. Ogawa, spiega ai ragazzi in cosa consiste questo ballo.”
“Certo presidente. Il ballo in questione, l’abbiamo chiamato “Tsukiakari no shita de uta”. (Poesia al chiaro di luna. Ringrazio [ancora!] il mio traduttore del cellulare e mio padre per la trovata di questo nome. Grazie papà! ^^) 
La serata si svolge come un normale ballo studentesco, solo con alcuni particolari: saranno cantate alcune poesie, sotto la Luna. Da qui, deriva il nome del ballo.
Gli abiti in questione, sono abiti da cocktail per le ragazze e smoking per i ragazzi. Non saranno ammesse persone non munite di tale vestito e saranno allontanati dalla festa ragazzi (ma anche ragazze) che arrecheranno disturbo agli altri invitati. La festa sarà divisa in due parti: la prima sarà la parte del cibo. Quindi saremo in una villa-hotel, dove verrà servito tutto a buffet. La seconda parte, invece, sarà nei giardini del parco Sakura (nome totalmente inventato da me.), luogo lontano dalle abitazioni. Bisogna, però, portare rispetto, nonostante siamo lontani dai quartieri abitati.”
“Grazie Ogawa. Per la gita, invece?”
“Per la gita, andranno SOLO i ragazzi e ragazze del club di karate. Prima che iniziate a lamentarvi, ci sarà anche una gita per i ragazzi che non sono nel club. Quelli di karate, partiranno per Hiroshima, mentre per i ragazzi che non sono nel club, partiranno per Nagasaki. Entrambi i gruppi staranno via per tre giorni, per visitare due delle più famose città del Giappone. Anche qui ci raccomandiamo: non perdetevi e non recate noia alle persone che abitano lì.”
“Infine i corsi?”
“La scelta dei corsi è nata dal fatto che esistono ragazzi che hanno problemi con alcune materie. Bene, questi corsi sono apposta progettati per voi. Non costano nulla e sono impartiti dai ragazzi più intelligenti dell’istituto. Attenzione, però, che se non volete partecipare, saranno affari vostri. Chi ha la coscienza pulita e sa fare, può studiare a casa. Chi invece, ha problemi di qualsiasi materia, può tranquillamente recarsi in biblioteca e seguire i corsi. Detto questo, lascio la parola al presidente Yamasaki.”
“Grazie Osawa. Come vedete, vi sono stati chiariti tutti i punti di quest’assemblea. Prima che andate via, avete qualche domanda da fare?”
“Io ne avrei una, presidente.” Una voce a me conosciuta alza la mano.
“Kudo? Strano. Di solito afferri tutto al volo. Dimmi: qualcosa non ti torna?”
“Sì, una cosa. Se per caso strano non ci fossi per la gita, succede qualcosa?”
“No, assolutamente niente.”
“Grazie.” Perché questa domanda, Ran?
“Altre domande? Nessuna? Bene, allora potete andare. Ci vediamo domani a scuola. Ciao.”
“Arrivederci.”
 
Ore 16.32
Strade di Beika
Shinichi’s Pov (R’sP)

 
“Ancora non riesco a capire perché hai domandato ad Akio quella cosa...”
“Capisco che sei confuso. Vieni, andiamo al bar lì. Ti spiegherò meglio, quando ci saremo seduti. Ci lavora la sorella di un’amica di Sonoko. Ti dico una cosa: conosce me. O meglio: il mio corpo. Quindi ti consiglio di comportarti come se fossi me. Te non ti conosce, quindi farò silenzio.”
“Che cosa devo dire?”
“Nulla, stai sul vago se ti fa domande. E mi raccomando: non rispondere al tuo solito modo se fa domande su Sonoko. Sai che parlo bene di lei.”
“Ok, ok. Cercherò di essere te al meglio possibile.”
“Grazie. Mi stai salvando la faccia.”
“Tranquilla. Non c’è di che. Sei la mia migliore amica e per te farei questo ed altro...”
“Evita di fare discorsi equivoci. Potrei capire male...” Dico, cercando di essere il più naturale possibile.
“Scusa...”
 
Al bar “Ko Hi”
Ran’s Pov (S’sP)

 
“Salve e benvenuti al bar “Ko hi” (Il caffè)... Oh ciao Ran! Quanto tempo! Chi è questo ragazzo?” dice indicando il mio corpo.
“Il suo nome è Shinichi Kudo. E’ il mio migliore amico dai tempi remoti.” Dico la prima cosa che mi viene in mente.
“Ah sì. Me ne avevi parlato dell’unico figlio della famiglia Kudo. Capisco... Volete ordinare qualcosa? Il solito per te Ran?” Oddio! Come il solito?
“Sì grazie.”
“Va bene. Un frullato di fragole e un pezzo di pizza margherita in arrivo. Il tuo amico, invece?”
“Per me un bicchiere d’acqua ed una macedonia.”
“Agli ordini. Intanto sedetevi pure...”
“Grazie.” Diciamo in coro.
Dopo essersi allontanata, ci sediamo.
“Grazie per avermi salvato la vita. Senza di te, non sarei riuscita a contenerla.”
“Evita di fare discorsi equivoci. Potrei capire male...” La rassicuro, facendole l’occhiolino.
“In ogni caso, chi è?”
 
Shinichi’s Pov (R’sP)
 
“In ogni caso, chi è?” Un sospiro.
“Vedi, prima che te ne parli, vorrei che tu ascoltassi in maniera profonda e non superficiale, come si fanno con i pettegolezzi. Il suo nome è Aki Sasaki, ha 18 anni ed ha una sorella maggiore, Atzuko.
La madre è morta che aveva 6 anni, a causa di un tumore al fegato. Il padre, un po’ per il lavoro, un po’ per il dolore della scomparsa della moglie, era sempre fuori e perciò Aki è cresciuta da sola, con la sorella, fino ai 10 anni. Dopo sono iniziati i problemi. Il padre si è risposato con una certa Rieko. Non so molto, però mi hanno detto che è una donna molto meschina ed avara. Siccome il padre delle sorelle Sasaki è un imprenditore informatico e di conseguenza guadagna molti soldi, Rieko si è sposata con lui per interesse. Saputo, però, che Eizo (il padre delle ragazze) aveva due figlie, ha iniziato a trattarle male, fino al punto in cui la maggiore è scappata da casa. Ha litigato violentemente con il padre, ha intascato dei soldi ed è andata a vivere vicino a dove abita Heiji. Aki, rimasta sola e con una matrigna ormai incontrollabile, ha fatto di tutto per reggere. Poi non c’è l’ha fatta neppure lei. Ha abitato un po’ con la sorella, in seguito è andata a vivere dalla zia, dove ci vive tuttora. Shinichi, ascoltami bene: vorrei che tu mantenessi questo segreto. Aki lavora per mantenere la famiglia su, dato che lo zio ha perso da poco il lavoro e la zia non guadagna moltissimo. Che rimanga tra noi, ok?” Spero che Shinichi abbia capito.
“Va bene. Rimarrà tra noi.”
“Grazie. Sei davvero speciale.”
“Anche tu.”
“Eccovi quello che avete ordinato. Frullato e pizza per te, acqua e macedonia per il tuo amico.”
“Grazie Aki.” Ringrazia Shinichi.
“Non c’è di che Ran.”
“Allora, mi devi ancora spiegare il perché di quella domanda...”
“Ah già, hai ragione. Vedi, ieri ho chiamato mio padre con il tuo corpo per la vacanza in crociera ed indovina? Sono riuscita a convincerlo.”
“Davvero? Ma è una cosa magnifica!”
“Dici?”
“Sì, davvero.”
“Va bene. Allora vado a pagare. Tu aspetta qui.”
“Ok.”
 
Ran’s Pov (S’sP):
 

“Allora Ran. Come va con il tuo “amico”?” Chiede, facendo con le mani le virgolette su “amico”. Ma che diavolo?
“Che intendi, scusa?”
“Ah, non fingere di non capire. Sai a cosa sto alludendo. Allora? Come sta andando?”
“M... mol... molto bene.”
“Lo sapevo. Sei una ragazza molto intelligente. Stai cercando di nasconderlo bene a tutti. E ci stai riuscendo anche bene. Mi raccomando: se ci sono novità, fammi sapere, ok? Voglio sapere tutto.”
“V...v...va bene...”
“Vai. Il tuo “amico” ti sta aspettando...” Ancora con quelle virgolette? Ma che sta succedendo?
“Ciao.”
“Ciao Ran. Torna presto.”
Eccoci fuori.
“Ah! Che bella brezza primaverile. Ci voleva proprio!”
“Ah... Ran.”
“Sì?”
“Ecco... c’è una cosa che dovrei chiederti...”
“Dimmi tutto.”
“Va bene. Ecco... volevo sapere che cosa vol...”
“Ran. Salta su che ti porto a casa. Ah... ciao anche a te, moccioso...” Goro? Ma che ci fa qua?
“Arrivo!” Dico in direzione dello zietto “Va beh, te ne parlo stasera, se posso...”
”Ok. Allora io devo andare a casa tua, vero?” Chiede.
“Pare proprio di sì. Mi raccomando: fai attenzione a mia madre. Va bene che partirà tra 2 gior...”
“RAN! MA ALLORA? TI VUOI MUOVERE?” Domanda insistente, mentre suona il clacson.
“ARRIVO! NON URLARE! Mi raccomando: fai attenzione. Per il resto, ti dico tutto questa sera, ok?”
“Ok. Ciao. A starera.”
“Eccomi! Cosa hai sempre da urlare? Stavo solo parlando!”
“Non voglio che ti trattenga molto con Shinichi. Lo sai che non lo sopporto!” Ora ci starebbe una bella battuta alla Shinichi Kudo, ma non posso: ho le mani legate, per via del corpo.
“Ah, figliola?”
“Cosa?”
“Ti sono arrivati dei fiori. Sono da parte di un certo... com’è che si chiama? Ryu...”
“Intendi Ryushi Nakamura?” Chiedo con voce sorpresa. Non in senso positivo, sia chiaro.
“Sì, esatto! Ha inviato dei fiori. Ma non ti anticipo altro.”
“Ok... ah! Papà?”
“Sì?”
“Potresti gentilmente portarmi dal dottor Agasa? Dovrei gentilmente chiedergli una cosa...”
“Va bene... anche se non ho capito il senso...”
 
Ore 18.54
Casa del Dottor Agasa
Ran’s Pov (S’sP)

 
“...E quindi mi stai assicurando che tu sei entrato nel corpo di Ran.”
“Esatto...”
“Dimmi cosa è successo esattamente.”
“Ecco... l’ultima cosa che mi ricordo prima di essere nel corpo di Ran, ero con lei al telefono, fuori c’era un temporale pazzesco, un fulmine ha colpito una torretta elettrica, a Ran è caduto il telefono... e questa mattina ero nel suo corpo, come può notare...”
“Stando a quanto hai detto, a causa di un flusso di energia eccessiva, causata dalla caduta di un fulmine enorme, deve in qualche strana maniera, aver invertito i vostri “corpi”.
Vedi Shinichi, ieri sera ho fatto delle ricerche su una famosa leggenda, in qualche modo collegata con fatti paranormali, come ad esempio il tuo caso.” Vedo il dottore muoversi verso il suo computer.
“Leggenda? Di quale leggenda sta parlando?”
“La leggenda del coniglio sulla Luna. Te la ricordi?”
“Vagamente dottore... me la può narrare?”
“Certamente.
Si racconta che tanti anni fa, in un bosco del Giappone, vivessero tre amici: un coniglio, una volpe ed una scimmia.
Un bel giorno un Dio scese dal cielo prendendo le sembianze di un povero vecchio e decise di visitare il Giappone. Passando dal bosco in cui vivevano i tre amici si fermò esausto ed affamato per riposare. Quando i tre amici passarono e videro il vecchio seduto su una pietra gli si avvicinarono per rassicurarsi sulle sue condizioni e il vecchio disse loro: "Ho viaggiamo molto e sono stanco, potrei avere qualcosa da mangiare?"
E così i tre si misero alla ricerca di cibo.
La scimmia fù la prima a tornare con della frutta mentre la volpe arrivo subito dopo portando con sè dei pesci pescati in un vicino stagno.
Dopo una lunga attesa arrivo anche il coniglio a mani vuote e rivolgendosi al vecchio disse: "Perdonami ma io non so arrampicarmi sugli alberi per raccogliere frutti e non sono in grado di catturare pesci come ha fatto la volpe."
Rattristato per non essere riuscito ad aiutare il vecchio ebbe un'idea e chiese ai suoi amici di portargli dei ramoscelli e delle foglie secche.
A quel punto accese un fuoco e disse: "Non essendo riuscito a portarti altro ti offrirò me stesso!" E così saltò nel fuoco sacrificando la sua vita davanti agli sguardi increduli del vecchio e dei due amici.
Davanti a questa scena il Dio decise di manifestarsi, ed togliendo il coniglio dal fuoco disse:"Sono un Dio sceso dal cielo per visitare le vostre terre e mettere alla prova il vostro altruismo. Il vostro amico coniglio bianco ha sacrificato la sua vita per aiutarmi e in segno di gratitudine lo porterò con me sulla luna nella mia dimora dove voi potrete ammirarlo per l'eternità durante le notti di luna piena.” *
“Ah, sì. Ora me la ricordo! Però mi dica una cosa: cosa c’entra questa leggenda con la situazione in cui ci troviamo io e Ran?”
“Vedi, ultimamente, quando appare la luna piena, accadono fenomeni stranissimi.”
“Ho capito. Ma continuo a non seguire...”
“Shinichi, prova a ricordare: hai guadato fuori dalla finestra ieri sera?”
“Sì...”
“Bene. Hai notato qualcosa di strano?”
“No... aspetti! Sì, ora ricordo! C’era la Luna, nonostante il temporale!”
“Esatto! A quanto pare il Dio è riapparso di nuovo e questa volta, sotto altre spoglie!”
“Nah, dottore. E’ una cosa scientificamente impossibile.”
“Non sei la persona adatta a dire questa cosa, data la situazione...”
“Ha ragione... Quindi il dio, questa volta in cosa si manifesterà?”
“Se l’altra volta si è manifestato come anziano, questa volta potrebbe manifestarsi in qualche forma animale...”
“Ho capito. Ci penserò su...”
“Shinichi?”
“Sì?”
“Vorrei che tu venissi domani qui. C’è una cosa che vorrei darti.”
“Va bene dottore. A domani...”
Chissà cosa sarà. Staremo a vedere domani.
 
*Leggenda vera. Andatevela a leggere su internet.
 
  
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