Ali
e
Tombe
III
atto
Harry
aveva l’impressione che tutti non volessero guardare negli
occhi la verità.
Draco non era morto. Perché il suo amore era immortale, non
poteva morire.
Stava solo riposando, tutto qui. Tra poco si sarebbe svegliato,
questione di
minuti.
Harry
mise
una mano sul cuore di Draco e…
-Hermione…
- chiamò preoccupato e basito - … il
cuo… il cuore di Draco. Non… - certe
parole sono difficili da dire, ma di più da ammettere a se
stessi che agli
altri - … non… batte più –
alzò la testa verso di lei, ed Hermione potè
perfettamente vedere gli smeraldi e il volto rosso pieno di lacrime -
..
Perché? – chiese, - Perché il cuore del
mio Draco non batte più? – faceva
fatica a parlare.
Hermione
aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono: cosa
poteva dire?
Harry
continuava a piangere senza tregue, e le lacrime lavavano il suo volto
pieno di
graffi e di sangue, abbassò la testa, e accarezzò
la fronte e la guancia con
quella del biondo - … Draco… -. Anche il volto di
Hermione era pieno di
lacrime. Si guardò intorno…
Niente
cavalieri dell’apocalisse sui loro cavalli
di quattro colori, a rappresentare il decadimento del genere umano. Ne
basta
uno, non cavaliere, nessun’ombra di cavallo rosso per lui.
Accecato dalla
follia dell’amore, che porta chiunque alla paura di perdere
la persona amata e,
quando ciò accade… il mondo diventa un inferno,
una landa desolata. Sterile e
di ghiaccio. Un mondo che rispecchia il cuore del pazzo che pensava di
condurlo
alla salvezza.
Poi
il suo
sguardo ricadde sui due perduti amanti.
Vide
alle loro schiene delle ali, entrambe grandi
e bellissime. Un paio erano nere con macchie bianche che colavano, come
se
qualcuno avesse provato a levare quell’impurità,
ma senza successo, avendo il
tempo e il vento contro di se. Era controcorrente. L’altro
paio sicuramente… in
origine, erano state bianche, candide, immacolate. Ma, col tempo e con
la
sofferenza, si erano dipinti, le piume, di rosso scarlatto. Di sangue e
passione. Ma le radici di entrambi erano originali. Nere e Bianche.
Perché sono
ciò che sono e si accettano così. Sarebbero
potuti vivere per il resto dei loro
giorni felici e contenti, ma, come già detto prima, questa
non è una favola.
Hermione
si avvicinò ai due, allungò la mano sulla spalla
di Harry, l’occhio gli cadde
sulla carcassa putrefatta di Ron, il suo amore. Harry capì e
accontentò il suo
ultimo desidero, forse anche incoscemente.
Hermione
sentì una fitta allo stomaco, si portò le braccia
ad abbracciarsi, aprì la
bocca, ma il dolore che provava non si poteva esprimere a parole. Si
alzò a
fatica e si trascinò di peso dove c’erano i resti
di Ron, - Grazie, Harry –
disse. Venne invasa da una luce rossa e bianca che la fece sembrare la
luna,
cadde sulle ginocchia, il respiro corto – Ci
vediamo… Harry – un sussurro, si
accasciò per terra con un tonfo sordo, la mano sul cuore
morto di Ron, le
lacrime di gioia sul volto – Sto arrivando, Ron –
poi esplose anch’essa e il
suo corpo si confuse con gli altri.
Il
campo di battaglia ora era un cimitero. Tutti
erano in un mondo migliore, dove chiunque poteva amare liberamente.
Harry
si guardò intorno.
Solo.
Sorrise.
Era solo dalla nascita, solo nella sua vita ma… nella morte,
almeno… almeno
nella morte, voleva avere qualcuno al suo fianco. Egoista? No, egoista
non lo
era. Di questo ne era certo. Sentiva un forte calore intorno a se,
derivato
dalle interiora di tutta quella gente che aveva ucciso. E si sentiva
bene.
Però… perché Hermione poteva stare con
Ron e lui non poteva stare vicino al suo
Draco? Perché lei si e lui no?
Lui
era il Salvatore del mondo. Gli spettava
questo ed altro.
Però
sapeva che le cose andavano guadagnate con la fatica e il sudore. Prese
la sua
bacchetta, si scoprì il polso sinistro. Vide le vene blu e
violette pulsare e,
con un colpo secco, si trafisse la carne con la punta della bacchetta.
Poi fece
la stessa cosa con Draco.
Voleva
che il loro sangue fosse unito per
l’eternità come il loro amore. No, non
l’avrebbe mai più lasciato andare via.
Si
distese
affianco al biondo e appoggiò la testa sul petto di lui
– Aspettami amore,
ancora qualche minuto – poi fu come se avesse dimenticato
– Ah, ti amo, s… - ma
la voce gli mori in gola.
Il
sangue, unito a quello di Draco, fuoriusciva
senza sosta dai loro corpi. Non voleva più alzarsi, voleva
solo arrivare fino
alle stelle, con i brividi sulla pelle. Oggi è il giorno del
riscatto. Della
vendetta nei confronti di questi bastardi che gli hanno reso la vita un
vero
inferno.
Unì
le
loro labbra in un bacio che era destinato a durare nel tempo.
Il
campo di battaglia era un cimitero, dove
nessuno vi avrebbe mai più messo piede. Le interiora erano
erba e il sangue il
colore di essa, i resti della pelle terra. Due corpi con le ali sporche
al
centro, come a farsi scudo del mondo. Chi li troverà?
Probabilmente nessuno.
Non c’è uomo al mondo con abbastanza fegato da
avventurarsi in quel paradiso
silenzioso in terra.
Nulla
si crea
Nulla
di distrugge
Tutto
si trasforma… in tombe fatte di sangue e di
amore.
-Fine-
Nota:
volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto questa piccola
fanfa di tre capitoli. Quando l’ho postata, proprio quel
giorno, c’è stato il
problema per la quale si è dovuto momentaneamente bloccare
efp, bene, io avevo
fatto in tempo a leggere le recensioni; purtroppo non mi ricordo i
nomi, ho una
memoria come Merlino, ma le volevo ringraziare tantizzimo. Anche
perché, se non
sbaglio, una di loro era nuova ed era la prima fanfa che leggeva, mi
è
dispiaciuto un sacco che c’è stato quel problema
çç! Bhe, sarei contenta di
sapere se vi è piaciuta o no, sta tragedia, ovvero; che si
finisce nel sangue!
Ho anche sfruttato una legge chimica, le ultime tre righe ( togliendo
la frase
dopo i puntini ) XD.
Xla
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO