Contro le Porte della Notte

Piccola via tranquilla.
Poca gente che passa, camminando veloce.
La neve che cade lenta, posandosi candida sulla terra scura.
Sottili parole sospese nell’aria fredda.
Sguardi che s’incatenano, per non lasciarsi mai più.
Decisioni fatte di futuro, scelte col cuore.
Labbra vicine, troppo vicine.

I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte

Due corpi che s’avvicinano, così simili eppure così opposti.
Le distanze che si riducono fino ad annullarsi del tutto.
Bocche che si sfiorano, cercandosi l’un l’altra.
Mani che si stringono, tentativo di sentirsi ancora più vicini.
Labbra che s’incontrano, riunione troppo a lungo bramata.

I passanti che passano se li segnano a dito

Chi passa e non capisce, non capendo crede di avere il diritto di giudicare.
Chi crede che sia giusto solo ciò che vede normale.
Ma anche chi sorride, sognando di trovare anch’egli qualcuno con cui stare.
Chi sospira melenso, gli occhi brillanti per il romanticismo di quella scena.

Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno

Ma loro non se ne accorgono, troppo presi da quel dolce contatto, troppo impegnati ad assaporare quella morbida vicinanza.
Sono stati lontani a lungo, molto a lungo, temendo entrambi che ciò che percepivano nella vicinanza dell’altro fosse un terribile, tragico errore.
Ma ora si sono resi conto che errore non era e non è, ma se se anche lo fosse, la vita è una sola e bisogna viverla sino in fondo.

E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra

L’ombra dei loro tristi, bui passati, popolati d’errori e peccati, ma accettati, perché parte dei loro presenti e dei loro futuri.
(O del loro futuro?)
Un errore, un’ombra, in particolare, viene maledetta e benedetta assieme.
Sì, anche benedetta.
Perché, senza di essa, il ragazzino dal carattere esplosivo e l’uomo dalla battuta sferzante non si sarebbero incontrati mai.

Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso

Altra gente passa per la viuzza, alcuni fissano i due amanti, paiono alterati, ma forse nemmeno loro ne sanno il motivo.
C’è chi li disprezza, solo perché si amano.
Ma c’è chi li invidia, perché non hanno paura di mostrarsi per come sono, senza bisogno di maschere.
Loro si amano.
Nient’altro importa.
Così c’è chi ride e sorride, guardando allegro l’alto moro ed il giovane biondo.

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove più lontano della notte
Più in alto del giorno

Ma i due non se ne accorgono nuovamente.
Si separano lentamente, ancora persi nella stretta dell’altro.
La neve continua a cadere silenziosa, in quella notte buia come l’inchiostro, del colore dei capelli e degli occhi del moro.
Ma loro sono lontani, in un luogo in cui ci sono solo loro, in cui l’unico rumore sono i loro respiri ancora lievemente irregolari.
Il biondo affonda il viso nel collo del moro.
«Buon Natale, Roy»
Il moro abbraccia stretto il biondo.
«Buon Natale, Ed»
Restano a lungo fermi, solo vicini.
Sono pronti a qualsiasi cosa, pur di difendere ciò che assieme hanno creato.
Sanno che dovranno lottare…
Ma loro ci sono abituati.
E lo faranno insieme, vicini come sono ora.

Nella luce accecante del loro amore

«Ti amo, Taisa»
«Anch’io, Mame-chan»

Buon Natale, felice Anno Nuovo e meraviglioso Futuro, Flame e FullMetal.

Ho poco da dire, sopportatemi per qualche secondo.
Allora, primissima RoyxEd che scrivo, non fatevi scrupoli a linciarmi se fa schifo.
Scritta in ben quattro ricreazioni, per un totale di circa un’ora…
No, rettifico, con tutte le interruzioni che ho subito, non più di venti minuti.

La parte in corsivo NON è mia, ma sono i versi della meravigliosa poesia di Jacques Prévert, “I ragazzi che si amano”.

Tecnicamente parlando, è il regalo di Natale per Bad Girl, visto che non sapevo cosa diavolo regalarle…
Spero ti piaccia, mia cara!

Piccola nota: la sottoscritta non si assume responsabilità nel caso coloro che hanno letto comincino a soffrire di diabete.
La storia cola caramello da ogni lettera, lo so, ma mi piaceva così tanto…
*Minerva Bellatrix con occhioni sbrilluccisosi*

Commentate, s’il-vous-plait, anche per dirmi che è una ciofeca.
Buon Natale!
(so di essere in anticipo, ma io non ci sto con la testa)

Minerva Bellatrix