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Autore: J_R14    05/06/2013    3 recensioni
All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli ... siamo sempre stati felici, contiamo tantissimo l'uno sull'altra, ma non avrei mai pensato che quel giorno, la nostra vita sarebbe cambiata ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ma guarda chi incontro per la seconda volta oggi!>> disse Steve sorridendo. 

<< cosa vuoi?>> dissi io con il cuore che mi batteva a mille.

La paura aveva, in pochi secondi, occupato ogni centimetro del mio corpo e presto si trasformò in terrore: terrore di trovarmi di nuovo sola con Steve, terrore di non avere Zayn lì con me, terrore di essere troppo debole per affrontare tutto da sola. Steve non rispose subito, iniziò ad avvicinarsi lentamente a me mentre mi guardava con quei suoi occhi ghiaccio che prima mi davano sicurezza, ma che adesso mi spaventavano ogni volta che li guardavo. Volevo allontanarlo, spingerlo via ma il mio corpo non reagiva, era immobile e tremava.

<< tu sai cosa voglio >> mi sussurrò Steve vicino l’orecchio. 

<<ma se vuoi te lo ripeto … voglio te>> continuò. 

<< già ti ho detto che non mi avrai>> dissi tremando perché avevo paura della reazione che poteva avere sentendo quelle parole. 

<< e io invece già ti ho detto che ti avrò lo stesso … e se ti opporrai il tuo fratellino farà una brutta fine>> disse stringendomi il braccio con la sua mano e iniziando ad alzare la voce. 

<< No>> urlai.  

<< farò tutto quello che vuoi, ma lascia stare Zayn>> continuai con gli occhi che iniziarono a riempirsi di lacrime.  

<<tutto?>> mi chiese. 

<< si>> dissi tenendo lo sguardo basso e iniziando a piangere. 

<< allora vieni con me>> disse stringendo di più il mio braccio e dirigendosi verso la sua macchina. Stavamo camminando quando gli cadde a terra il pacchetto di sigarette che portava sempre con lui. 

<< non ti muovere, altrimenti il tuo fratellino …>> disse senza finire la frase, anche se già sapevo cosa avrebbe detto.

Si era abbassato per prendere il pacchetto di sigarette quando, senza pensarci due volte, lo spinsi facendolo cadere a terra. Iniziai a correre verso la scuola, volevo trovare Zayn e assicurarmi che stesse bene, volevo tornare a casa e dimenticare tutto, volevo che tutto questo non fosse mai accaduto. Correvo, sempre più forte mentre sentivo Steve che urlava; ad un tratto sentii dei passi dietro di me, mi girai già sapendo chi avrei visto. Steve era lì dietro di me che mi inseguiva; era arrabbiato più di prima, lo vedevo nei suoi occhi ed io iniziai ad essere sempre più terrorizzata. Il mio cuore cessò di battere quando una mano mi prese il polso, facendomi fermare, e mi fece girare verso Steve: 

<< ti avevo detto che non dovevi muoverti … ora sono ancora più arrabbiato di prima>> mi disse avvicinandosi sempre di più a me; sentivo il suo fiato pesante sul mio viso, le sue mani sulla mia schiena e poi le sue labbra sulle mie.
Mi stava baciando e ne ero disgustata, prima sarei stata felice di quel bacio ma adesso non lo ero più … cercai di allontanarlo spingendolo con le mani che erano sul suo petto, ma non ci riuscii; provai di nuovo, questa volta con successo:   

<< sei uno …>> dissi senza finire la frase perché Steve mi interruppe: 

<< eh no, non si dicono queste parole>> mi disse sorridendo.
Quel sorriso sulle labbra non mi fece più ragionare e così gli diedi uno schiaffo. L’espressione sul suo viso cambiò bruscamente, i suoi occhi brillavano e mi facevano ancora più paura: 

<< e non si fa nemmeno questo>> disse dandomi poi uno schiaffo.

<< adesso sono molto arrabbiato>> continuò. Guardavo i suoi occhi, mentre indietreggiavo per allontanarmi da lui, e vedevo solo rabbia … mi ritrovai con la schiena appoggiata ad un muro, non potevo più allontanarmi, non potevo più scappare:

<< sei in trappola>> disse sorridendo e avvicinandosi di nuovo a me.  

<< per favore Steve lasciami in pace>> dissi urlando e con le lacrime che mi scendevano sulle guance.  

<< ti prego … lasciami in pace>> dissi di nuovo abbassando la voce. 
Stava per baciarmi di nuovo quando sentii una voce dietro le sue spalle: 

<< non hai sentito? Ha detto di lasciarla in pace>>  Steve si girò sorpreso, non immaginava che qualcuno lo avrebbe ostacolato, d’altronde era sempre stato il ragazzo più temuto della scuola e nessuno aveva mai avuto il coraggio di contraddirlo o di dirgli cosa fare.

<< e tu chi saresti? Il suo angelo custode?>> disse girandosi per incontrare lo sguardo dell’altro ragazzo. 

<< se è necessario si, sarò il suo angelo custode>> disse quest’ultimo sorridendo.  

<< allora vediamo cosa sa fare questo angelo …>> disse Steve allontanandosi da me per raggiungere il ragazzo.
Solo in quel momento vidi chi era; era il ragazzo nuovo, quello che Logan diceva che era un ragazzo strano, quello che ero rimasta a fissare per tutta la prima ora di lezione, quello che reputavo anche il più carino. Steve arrivò vicino a lui e iniziai ad aver paura; avevo paura perché il fisico di quel ragazzo a confronto con quello di Steve era solo la metà. 

<< pronto?>> sentii dire Steve.

<< sono nato pronto>> disse il ragazzo.
Steve così iniziò a dare pugni, che fortunatamente il ragazzo schivò; ad ogni pugno che sferrava Steve avevo paura che potesse colpire il ragazzo, che potesse fargli male, ma fortunatamente li schivò tutti. Dopo un po’ iniziò lui a sferrare pugni e, all’inizio Steve riuscì a schivarli, ma dopo il pugno preso in faccia, non riuscì più a concentrarsi come prima e così ne prese un altro nello stomaco ed un altro ancora in faccia. Non riuscivo più a vedere quella scena, volevo che si fermassero, che la smettessero di fare a botte, ma loro continuavano e così corsi verso di loro urlando: 

<< per favore smettetela>> dissi, ma quel ragazzo continuò.

<< Basta>> urlai. Il ragazzo allora mi guardò negli occhi e subito smise, portò le braccia di Steve dietro la sua schiena, prese il cellulare dalla tasca del pantalone e compose un numero; non sentii la conversazione che aveva avuto e solo dopo gli chiesi: 

<< chi hai chiamato?>>

 << la polizia, sta arrivando>> disse.  

<< posso chiederti una cosa?>> gli chiesi; volevo sapere il suo nome, perché aveva deciso di aiutarmi, perché si era messo contro Steve sapendo che era il ragazzo più temuto della scuola, ma non riuscì a rispondere perché subito arrivò una macchina della polizia. Si incamminò verso di essa e vidi che Steve sputava sangue dalla bocca; vidi quel ragazzo parlare con un agente, l’altro mettere Steve nella macchina e poi avvicinarsi a me: 

<< come sta signorina?>> mi chiese sorridendo. 

<< molto meglio ora, grazie>> risposi sorridendo anche io. 

<< il suo amico ci ha raccontato tutto e credo che ringraziarlo non faccia male>> continuò. 

<< grazie agente, lo farò>> dissi per poi avvicinarmi a quel ragazzo che ormai aveva finito di parlare con l’altro poliziotto.

<< grazie>> gli dissi quando si avvicinò a me. 

<< cosa?>> mi chiese girandosi verso di me. Notai subito i suoi occhi, azzurri come il mare, occhi che trasmettevano luce e gioia, occhi che ti paralizzavano.

<< Bhé ecco … grazie per quello che hai fatto …>> dissi abbassando lo sguardo.

<< di niente, sono felice di averti liberata da quel tipo>> disse sorridendo. 

<< posso chiederti una cosa?>>  dissi arrossendo leggermente mentre alzavo di nuovo il mio viso verso il suo.

<< certo!>>

<< perché mi hai aiutata? Voglio dire non ci conosciamo neanche e …>> ma non riuscii a terminare la frase perché già rispose. 

<< semplicemente perché odio i ragazzi che si credono i padroni delle ragazze e poi perché … ti trovo carina>> disse arrossendo anche lui leggermente. Non sapevo cosa rispondere, mi sentivo in imbarazzo, in quel momento desideravo tantissimo poter diventare invisibile e sparire, ma per fortuna non ebbi il tempo di rispondere:

<< io ... ora devo andare, ci vediamo domani in classe>> disse iniziando a camminare. 

<< Hey, posso sapere almeno come ti chiami?>> gli dissi camminando dietro di lui che si girò verso di me e disse porgendomi la mano:  

<< sono Louis Tomlinson … tu invece? Come ti chiami >>

<< io sono Rose Evans>> dissi sorridendo e stringendo la sua mano. 

<< piacere di conoscerti Rose>> disse sorridendo. Iniziò a cercare qualcosa nelle tasche del pantalone e dopo qualche secondo tirò fuori un foglietto.

<< questo è il mio numero, chiamami se hai bisogno di qualcosa>> disse facendomi l’occhiolino. 

<< certo, ci puoi contare>> dissi prendendo il biglietto e guardandolo di nuovo negli occhi. 

A quelle parole Louis mi salutò con la mano, si girò e iniziò a camminare; io intanto lo vedevo sempre più lontano.


* * * 
 

Solo quando non vidi più Louis mi ricordai di Zayn e così iniziai a correre verso la scuola. Mentre correvo mi rimproveravo per non essermelo ricordato prima e intanto la paura tornò di nuovo a impossessarsi di me; questa volta però avevo paura che fosse successo qualcosa a mio fratello, che Steve gli avesse fatto qualcosa ( perché sapevo che aveva programmato tutto; tutto tranne l’arrivo di Louis) ….
Arrivai davanti l’entrata della scuola ma era chiusa e così entrai dalla porta d’emergenza; subito mi diressi nell’aula dove Zayn aveva lasciato il suo quaderno, l’aula di chimica, e rimasi paralizzata quando vidi mio fratello disteso a terra con gli occhi chiusi e il petto che si abbassava e alzava lentamente. Aveva un livido sullo zigomo destro, il labbro inferiore spaccato e un taglio sulla fronte, dal quale del sangue cadeva sul pavimento.

<< Zayn!>> urlai fra le lacrime correndo verso di lui. Mi inginocchiai sul pavimento accanto a lui, mettendo una mano sotto la sua testa mentre con l’altra gli accarezzavo la guancia. 

<< Zayn … per favore apri gli occhi>> dissi continuando a piangere mentre le lacrime, dopo aver percorso le mie guance, cadevano a terra. 
Poggiai la mia testa sul suo petto, sentivo i battiti del suo cuore quasi impercettibili, il suo petto abbassarsi e alzarsi lentamente e intanto continuavo a fissare il suo viso nella speranza di vedere quegli occhi aperti e quella bocca parlare; e dopo qualche minuto, ecco che li vidi, due occhi nocciola che mi fissavano mentre sentivo una mano accarezzarmi la guancia.

<< Rose stai bene?>> mi chiese; io mi alzai dal suo petto e continuando ad accarezzargli la guancia dissi: 

<< io sto bene, piuttosto tu come stai? È stato Steve vero?>>

<< si, è stato lui … ma ti ha fatto qualcosa? Ti giuro che se ti ha solo sfiorata con dito vado a casa sua e lo ammazzo>> disse cercando di alzarsi, ma glielo impedii.

<< no, tu resti qua non lo vai ad ammazzare perché è in carcere … è finito tutto Zayn>> dissi sorridendo e abbracciandolo. All’inizio non ricambiò quell’abbraccio, ma dopo un po’ sentii le sue mani sulla mia schiena che mi stringevano. 

<< in carcere? Ma cosa è successo?>> mi chiese dopo. 

<< ho avuto un aiutante … Louis Tomlinson>>

<< e chi è?>> mi chiese alzando entrambe le sopracciglia. 

<< è il ragazzo nuovo, quello che Logan credeva fosse uno strano>> 

<< davvero?>> sembrava scioccato da quello che avevo appena detto.

<< si … ma adesso basta parlare di questo, mi devi dire cosa ti è successo>> dissi curiosa, ma allo stesso impaurita di quello che poteva dirmi.  

<< ok, ma voglio prima sedermi, non mi piace stare disteso>> mi disse cercando di alzarsi. Lo aiutai notando che da solo non ci riuscì e, dandogli una sedia, lo feci sedere. Io mi sedetti di fronte a lui aspettando che iniziasse a parlare.

<< allora? Mi vuoi dire cosa è successo?>> gli dissi dopo qualche minuto di silenzio. 

 << allora, ero entrato in classe per prendere il quaderno, quando ho sentito qualcuno chiudere la porta della classe, mi sono girato e ho visto Steve. Ho iniziato a chiedergli cosa voleva da te e perché non ti lasciava in pace, ma lui invece di rispondere si è avvicinato e mi ha dato un pugno, prima nello stomaco e poi in faccia; poi sono caduto, sbattendo con la testa sullo spigolo del banco … e poi non mi ricordo molto bene cosa è successo, solo che ero disteso a terra e Steve mi ha detto “Non ti intromettere più tra me e tua sorella, è una faccenda che riguarda solo noi due e tu non c’entri niente. Non darmi più fastidio o la prossima volta ti faccio veramente male”>>

Zayn finii di raccontare quello che gli era successo ma io non riuscii a parlare, piangevo ( di nuovo) e pensavo alle parole che gli aveva detto Steve; capii che quello che gli era successo era successo per colpa mia, perché io gli avevo detto quello che mi aveva fatto Steve ed io gli avevo chiesto di starmi vicino, ero io la causa di tutto … 

<< Rose … tutto bene?>> mi chiese Zayn poggiando una mano sul mio braccio.

<< Zayn per favore perdonami, non volevo, è tutta colpa mia >> dissi buttandomi fra le sue braccia.
A quel contatto evidentemente sentì dolore, perché sentii un leggero lamento che però svanì subito.

<< Rose, ma che dici? Non è stata colpa tua, non c’entri niente>> disse accarezzandomi la schiena.

<< e invece si , è colpa mia se sei ridotto così, è colpa mia perché ti ho raccontato tutto quello che è successo con Steve e …>> ma non riuscii a terminare la frase perché iniziò a parlare Zayn: 

<< ma hai fatto bene a raccontarmi tutto quello che è successo, se non lo avessi fatto le cose sarebbero andate in modo diverso e forse anche peggio>>

<< si, ma se non avessi detto niente adesso tu non staresti in queste condizioni >>

<< ma non è niente sono solo un paio di lividi e un colpo sulla fronte, non è niente …>> disse cercando di farmi calmare, senza riuscirci. 
Continuavo a piangere, ininterrottamente, nonostante le carezze di Zayn che mi calmavano sempre; continuavo a pensare che io ero la colpevole di tutto, che Zayn non starebbe in questo stato se fossi rimasta in silenzio, che non sarebbe successo niente se dalla mia bocca non fosse uscito nessuna parola quella sera.

<< Rose … guardami>> mi disse dopo un po’ Zayn, costringendomi a guardare nei suoi occhi.

<< non è assolutamente colpa tua ok? Tu me lo hai raccontato ed hai fatto bene, è colpa mia perché mi sono messo tra te e Steve, ma volevo solo proteggerti … e diciamo che me la sono meritata>>

<< non ti azzardare a dire che te la sei meritata e che è tutta colpa tua perché non è vero>> dissi iniziando a calmarmi. 

<< d’accordo non dirò mai più una cosa del genere, ma anche tu non devi più dire niente di simile ok? Diciamo che non è stata colpa di nessuno e che è stato un caso. Ormai è finito tutto, Steve non ti perseguiterà più, potrai vivere più tranquillamente e potremmo dimenticarci tutto>> disse sorridendo.

<< ok dimentichiamo tutto>> dissi sorridendo a mia volta.
All’improvviso vidi Zayn toccarsi il punto in cui mi aveva detto di aver sbattuto contro lo spigolo di un banco, mentre sul suo viso si creava un’espressione di dolore:

<< dai, andiamo a casa, devi pulirti queste ferite>> dissi alzandomi dalla mia sedia e aiutandolo ad alzarsi.

<< Rose però non devi dire niente a mamma, non dirle che è stato Steve a farmi questo, non voglio che non ti faccia uscire più con altri ragazzi >> mi disse mentre poggiava un braccio sulla mia spalla per reggersi meglio mentre camminava. 

<< No Zayn glielo dobbiamo dire, sai che non so mentire bene … e poi cosa le diciamo se ci chiede cosa è successo?>> gli chiesi.

<< non ti preoccupare, a questo ci penso io>>
 

*Spazio autrice*  
Ed eccomi di nuovo qui :) Questo capitolo mi è piaciuto molto,, tra i tre è il mio prefertio e spero che anche a voi sia piaciuto come a me.
Comunque cosa ne pensate del salvataggio di Louis? Io l'ho trovato semplicemente adorabile ...
Spero, come sempre, in una vostra recensione, anche negativa ...
Un bacio e al prossimo capitolo ;) 
       
  
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