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Autore: tommoshorts    05/06/2013    4 recensioni
La gente in generale definiva Louis Tomlinson un ragazzaccio maleducato, menefreghista, pericoloso da cui stare alla larga.
Capelli rosso fuoco tinti, una decina di piercing e tatuaggi, non ricordava nemmeno lui quanti erano, che gli ricoprivano le braccia, la parte superiore sinistra del petto e pure un pezzo del collo.
Nessuno conosceva realmente il vero Louis Tomlinson.
Harry Styles? un ragazzo particolarmente.. strano? si poteva definire così?
[its a larry bitchess][punk louis; flowerchild harry]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due

 
Louis aveva pensato tutto il resto della giornata, tutta la serata e tutta la notte a come fare per poter vincere quella stupida scommessa.
Insomma avrebbe potuto benissimo chiudere Styles in un’aula e fare quello che doveva fare, poteva ricattarlo, in fondo aveva ancora il suo quaderno, ma era una sfida, in un certo senso era una sfida con se stesso e non voleva scendere ai livelli dei ragazzi della scuola, capaci solo di insultare e venire alle mani.
 
Dopo ore di riflessione accurata Louis era arrivato alla conclusione che il metodo migliore, forse, era guadagnare la fiducia del ragazzino per poi colpirlo quando meno se l’aspettava.
 
Si, avrebbe potuto funzionare, doveva solo trovare il momento giusto.
 
 
 
 
Eccola li, la sua preda, il riccio in quel momento stava riordinando i suoi libri nell'armadietto ignaro di tutto quello che stava macchinando il cervello di Louis.
 
Il ragazzo appoggiato al muro del corridoio osservava il minore.
 
"Hey amico." disse all’improvviso Louis avvicinandosi lentamente.
Il ricciolo si voltò sconcertato da quell'insolita presenza che gli aveva rivolto la parola.
Louis non si stupì vedendo tra i ricci del ragazzo una piccola margherita, quel giorno, a quanto pare, aveva scelto un fiore un po’ meno appariscente.
 
“Sono tuo amico?” chiese infine, semplicemente.
Louis frugò per qualche secondo nella tracolla estraendone il piccolo quadernino con la scritta 'Harry'.
 
"Emm.. Senti, ho trovato questo per terra in aula di letteratura e volevo ridartelo." sussurrò a denti stretti il ragazzo dai capelli fiammeggianti porgendo il piccolo diario.
"Tranquillo, tranquillo non l'ho letto, non mi piace impicciare il naso negli affari altrui." si affrettò a spiegare Louis dato lo sguardo incerto in quel momento dipinto sul volto del minore.
 
"Grazie." il riccio sorrise sfoggiando due adorabili fossette ai lati delle guance.
 
"Comunque io sono Louis, Louis Tomlinson."
 
"Lo so chi sei." Louis rimase leggermente spiazzato, voleva incominciare una conversazione con il ragazzo ma era più difficile di quello che aveva pensato.
In più come se tutte le difficoltà a far cominciare una conversazione non bastassero, il maggiore non riusciva a distogliere lo sguardo dai fari verdi che illuminavano il volto di Harry.
 
"Bene, e uh.. tu sei Harry Styles, giusto?" il ricciolo annuì mantenendo lo sguardo sulla figura eccentrica di Louis tenendo sempre il sorriso stampato sul volto.
 
Quella situazione stava diventando snervante, almeno per Louis, le risposte secce del riccio lo mettevano in difficoltà.
 
I due ragazzi furono interrotti proprio in quel momento dal suono della campanella che dava inizio alle lezioni.
Harry si affrettò a riporre il quadernino verde nell’armadietto per poi chiuderlo.
Si voltò nuovamente verso il maggiore che stava osservando ogni suo singolo movimento.
 
“Ciao Louis Tomlinson” detto questo si incamminò tra la calca dei ragazzi nei corridoi lasciando il ragazzo dai capelli rossi fermo a fissarlo mentre si allontanava scomparendo poi fra tutta la folla.
 
 
 
 
“E con questa lezione concluderemo le opere teatrali di Shakespeare, avevo pensato di programmare un test per la prossima settimana dove ognuno di voi dovrà concentrarsi su un’opera in particolare, quella che ha preferito, analizzandola.” alle parole della signora Madison Louis sentì il sangue raggelarsi nelle vene.
 
Lo sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, era ormai quasi due mesi che le lezioni di letteratura si centravano sull’argomento Shakespeare, il giorno del test era vicino.
 
Il tintinnio della campanella di fine lezione risuonò nell’edificio.
La professoressa e tutti i ragazzi uscirono dalla classe velocemente lasciando Louis seduto, solo.
 
Dopo qualche secondo e qualche respiro profondo il ragazzo si alzò di scatto. “Cazzo!” urlò scaraventando la sedia a terra con un calcio.
 
 
“Che succede Louis Tomlinson?” il ragazzo dai capelli rubino, in quel momento estremamente scompigliati per i movimenti bruschi, alzò lo sguardo verso il fondo della classe.
Harry Styles lo stava fissando ancora seduto al suo banco.
Louis non si era minimamente accorto della presenza del riccio, almeno fino a quel momento.
 
“Niente.”
 
“Non sembrava niente.” sussurrò appena il riccio alzandosi e avvicinandosi al maggiore.
 
“Cosa te ne frega a te?”
 
“Tu mi hai riportato il mio quaderno e non l’hai letto, ti devo un favore” sorrise Harry mostrando ancora una volta quelle dolci fossette che si ritrovava.
Louis sbuffò.
 
“E’ questo test, okay? Non posso esser rimandato in letteratura, un altro anno.” il ragazzo più grande aveva i nervi a fior di pelle ma in realtà aveva proprio bisogno di qualcuno che lo ascoltasse.
 
“Studia Shakespeare, non è così difficile”
 
“Per te forse! io non capisco niente di tutte ‘ste opere teatrali, mi si fotte il cervello solo a pensarci!” gridò Louis sedendosi di scatto su un banco tenendosi la testa tra le mani.
Il riccio non rispose, fissava il maggiore con gli occhi spalancati.
 
“Scusa,  non volevo urlare, sono sotto stress per questa cosa.”
 
Silenzio, silenzio e ancora silenzio.
L’unico rumore percepibile in quell’aula erano i respiri dei due ragazzi, quello affannato di Louis e quello calmo di Harry.
 
“Posso aiutarti a studiare, se ti va.” il maggiore alzò la testa verso il riccio stranito all’udire quelle parole.
 
“Lo faresti davvero?” chiese Louis incerto, ancora perplesso da quell’offerta.
 
“Si.”
 
“Grazie.”
 
 
 
 
Le ruote dello skateboard strusciavano sull’asfalto.
La figura di Louis sfrecciava lungo le vie della città con un obbiettivo fisso nella mente. La biblioteca.
Lui ed Harry si erano accordati per incontrarsi li quel giorno per poter studiare Shakespeare.
 
Arrivato al cancello del giardinetto dove si trovava il grande edificio Louis fermò il suo quattro ruote prendendolo in braccio incamminandosi verso la scalinata che portava al ingresso.
Lì si sedette per aspettare.
 
Il ragazzo approfittò del ritardo dello strano ricciolo per fumare, infatti tirò fuori dalla sua tracolla una canna già pronta per esser consumata.
Se la portò alla bocca accendendola con uno scatto d’accendino.
 
 
Louis si stava rilassando, pensando alle ore di studio che lo stavano aspettando, quando fu attirato dal parlottare di alcune donne sedute li vicino ad una panchina del piccolo parchetto fuori dalla biblioteca.
 
Quanti anni avrà?”
“E’ pericoloso, fidatevi.”
 
L’aspetto di Louis, ecco l’unica cosa che appariva di lui alla gente, era snervante.
Il ragazzo dai capelli di fuoco sistemò meglio il cappuccio della felpa bordeaux che indossava, lasciando ricadere un ciuffo rosso sulla fronte.
Fissava le donne alla panchina tenendo gli occhi stretti in piccole fessure mentre espirava il fumo prodotto dalla sua fedele stecca.
 
I commenti diventavano sempre più pesanti e insopportabili, Louis doveva fare qualcosa.
 
“Avete qualche problema con me?!” gridò il ragazzo, non gli importava se così l’avrebbero sentito tutti i presenti, odiava esser criticato senza reagire.
Le donne però lo fissavano sbigottite senza rispondere.
“Allora? Sto parlando con voi cazzo!” urlò nuovamente alzandosi di scatto in piedi provocando agitazione alla panchina.
 
“Louis!” una voce familiare attirò l’attenzione del ragazzo.
 
In quel momento, camminando a grandi falcate, probabilmente dato il ritardo, fece il suo ingresso dal grosso cancello d’entrata Harry Styles.
Indossava una canotta bianca coperta da una camicia tenuta aperta, un paio di jeans fasciavano le sua gambe snelle, slanciate e ai piedi un semplice paio di converse, anche queste bianche.
Tra i ricci, come da routine ormai, risaltavano due piccoli fiori gialli.
 
Il minore si stava avvicinando sorridente con alcuni libri sottobraccio.
 
“Harry.”
 
Il maggiore lanciò un’ultima occhiata alle donne ammutolite alla panchina, che osservavano la scena, come se le stesse mettendo in guardia, poi ritornò a concentrarsi sulla figura del giovanotto.
Per la prima volta, da quando sapeva dell’esistenza di Harry, se l’era trovato davanti e immediatamente aveva notato che, seppur avesse tre anni in meno, era più alto di lui, infatti doveva alzare, seppur leggermente, il viso per poterlo guardare dritto in faccia.
 
“Sei alto.” affermò infatti subito dopo averlo pensato.
 
Il riccio non rispose, si limitò a sorridere, come sempre.
Poi, senza preavviso, afferrò la mano del maggiore iniziando a salire la gradinata della biblioteca.
 
“Andiamo a studiare.”
 
 
 
 
“Prima di tutto, tu cosa conosci di Shakespeare?”
 
A quella domanda Louis alzò la testa dal libro di letteratura aperto davanti a lui sul tavolo guardando quasi spaesato la figura del riccio.
Non era mai stato attento durante le lezioni della professoressa Madison ma alla fine non gliene era mai importato poi più di tanto.
 
“Ha scritto delle cose e.. beh, ed è per questo che è diventato famoso” rispose convinto il maggiore giocherellando con una matita.
Harry sogghignò osservando il viso di Louis.
 
“Fa male?”
 
Louis scosse il capo in segno di confusione.
 
“Intendo.. tutti quei piercing? Fanno male?” disse tranquillamente Harry come se fosse la domanda più normale del mondo.
 
“Che centra?”
 
“Sai, si pensa che anche Shakespeare avesse un orecchino. E’ ritratto molte volte con pendenti alle orecchie.” spiegò Harry.
 
“Interessante..” rispose con un mezzo sorriso tirato il maggiore.
 
“Lo vedo che non ti interessa veramente Louis.”
 
“Vedi, non credo che mi possa servire per il test e io sono qui per quello.”
 
“Sono curiosità, possono tornarti utili in qualsiasi momento.”
 
“Se ne sei convinto.” Louis si strinse nelle spalle dando poca importanza a quelle parole, di certo sapere che qualche autore portava gli orecchini non gli sarebbe mai servito.
 
“Comunque Shakespeare era un drammaturgo e poeta inglese, si può dire che sia un nostro grandissimo rappresentante, insomma dovresti conoscerlo.. lo chiamavano ‘il bardo’ e, beh, ha scritto molte opere tipo.. Romeo e Giulietta, L’Amleto..”
 
“Qual è la tua opera preferita?”
 
Sogno di una notte di mezza estate.”
 
 
 
 
I due ragazzi avevano passato il pomeriggio insieme in biblioteca.
Louis non l’avrebbe mai detto ma in fondo si era divertito, Harry Styles non era male come insegnante e a dirla tutta l’aveva fatto incuriosire per quanto riguarda questo famoso autore che era Shakespeare.
 
“Allora, grazie mille, davvero. Ti farò sapere se avrò bisogno di qualche altra lezione.”
 
“Se hai bisogno basta chiedere, sai dove trovarmi.”
 
Louis allungò un braccio verso il riccio tenendo la mano stretta in un pugno.
Harry lo guardò perplesso non sapendo che significasse quel gesto.
 
“Devi battere il tuo pugno contro il mio, così” spiegò il maggiore, con la mano libera afferrò una delle mani del piccolo, la strinse e la fece sbattere contro il suo pugno.
 
“Ecco, hai visto?” Louis alzò lo sguardo verso il riccio e vide sul suo viso un largo sorriso, i suoi occhi erano fissi in quelli del maggiore, ne era quasi ipnotizzato.
A dirla tutta era una reazione abbastanza, particolare.
Lo osservava come per ricordarsi ogni minimo particolare del suo viso, ogni sfumatura di quegli occhi colore del ghiaccio.
 
Appena Louis abbassò il braccio, Harry scosse la testa come svegliandosi da una specie di trance.
Il maggiore si voltò senza dire niente incamminandosi verso il cancello.
Stava per andarsene quando si voltò, gli occhi verdi del minore lo fissavano ancora in maniera insistente.
 
“Uh.. Harry, no, non mi hanno fatto male” disse Louis strizzando l’occhio al minore prima di sfrecciare via con lo skateboard.







Spazio Autrice (y)
Eccomi qui con il secondo chapteer yo.
Beh, come vi ho già detto nel primo capitolo diciamo che non sono una persona che fa degli spazi autrice stratosferici, sinceramente non so mai cosa scrivere lol
quindi non mi dilungherò moltissimo.
Voglio ringraziarvi davvero tantissismo per le visualizzazioni del primo capitolo per le recensioni, i preferiti e tutto il resto davvero
non sapete quanto mi faccia piacere!
uh, scusate se non rispondo alle recensioni ma preferisco ringraziarvi tutti qua <3
spero di riuscire ad aggiornare presto presto come pure spero di aggiornare presto presto 'mute' lol
abbiate pazienza, le vacanze sono vicine yeaah.
bene splendori, fatemi poi sapere come vi sembra questo nuovo capitolo e.. nulla.
un bacione enorme enorme!
sciaooo


love,  mari xx


e come sempre se vi va, mi trovate qui sotto yaay.




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