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Autore: Adele Emmeti    05/06/2013    4 recensioni
«Mi dica , dunque, ha mai pensato di abortire?».
«No, mai».
«E se tornasse indietro cosa farebbe?».
«Indietro a quando?».
«A prima del parto».
«...mi farei benedire. Sì, benedire».
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«frrrssshhh....toc toc toc toc toc...frsshhhh....pump.

-Eccoci, tutto bene?-.

Sì, sì...tutto bene.

-Il bagno era un po' in disordine, mi scusi, il paziente precedente si è sentito male-.

Mi spiace.

-Va bene allora...dove eravamo rimasti. Ah sì, mi diceva di sentire e vedere cose che...che poi in effetti non sono reali, insomma mi conferma che le allucinazioni sono ancora presenti-.

Sì, se vogliamo chiamarle così...

-Lei crede...che non lo siano?-

Io...non credo nulla. Credo solo che te lo senti quando una cosa è reale e quando...non lo è. Ed io ho sempre sentito, dentro di me, che fosse tutto reale.

-Cosa è successo, di così anomalo da spaventarla? Mi ha già raccontato che il suo bambino le sembra piuttosto strano, che ha comportamenti strani, che spesso sembra un altro, ma in che senso sembra un altro?-

Beh...nel senso che il momento prima è un dolce neonato tranquillo, e il momento dopo è come...come impossessato.

-Impossessato? Può spiegarmi a parole sue, quale sia il significato della parola impossessato?-.

Impossessato...per me...significa...che qualcosa di...di diverso...entra nel suo corpo, entra...non so...dalla bocca, o dagli occhi...e poi lo comanda come se fosse il suo. Insomma capisce cosa intendo, parlo di possessione classica, di quella che si vede nei film.

-Capisco. Quindi lei crede...che il suo bambino sia impossessato. E cosa crede che lo ''possegga''?-.

Non lo so...vorrei tanto saperlo, me lo chiedo giorno e notte...me lo chiedo continuamente...ma non so comprenderlo, non so darmi una spiegazione, non so dire neanche perché o...come sia successo! È successo e basta...è successo dopo che arrivammo dall'ospedale, quando tornammo a casa...anzi è successo dopo qualche settimana, quando Kim era già andato e...io lo trovai nella culla con due occhi rossi che schizzavano da un lato all'altra all'impazzata senza freno come una furia...di qua e di là che mi spaventai e iniziai a piangere e lo portai dal medico ma...ma quando arrivammo era tornato normale.

-Capisco. Mi scusi se torno su un vocabolo da lei usato ma, si è appena riferita alla partenza di suo marito affermando: Kim era già andato. Perché mi dice...andato? E non...magari...partito?-.

Beh perché...era...andato nel senso di andato via, dileguato.

-Dileguato? Mi dica...e mi corregga se sbaglio, non è che forse affermando che suo marito era ''andato'', si riferisce al fatto che egli sia come...''scaduto''? Nel senso...è come se, essendo egli sempre lontano e assente nei momenti più difficili...è come se ormai non riuscisse più a rappresentare l'immagine consona del marito e del padre che lei si aspetta. Come se suo marito non fosse più...''buono'' per i ruoli che invece avrebbe dovuto rivestire-.

...Io...io non credo che...insomma il problema non è mio marito...il problema è mio figlio.

-Sì, sì...la capisco, però ci pensi su-.

-La vedo confusa. Continui pure con il racconto. Cosa ha notato ancora di strano in suo figlio, dopo il ritorno a casa? Mi disse che il periodo in ospedale fu molto stressante e pesante, vuole tornare su questo?-

Fu pesante ma non stressante. Non...non ero stressata e depressa come tante madri che vengono qui a lamentarsi, non è questo il mio problema glielo ripeto, non avevo la depressione post-partum. Quando Tommy è nato, ricordo che nel reparto maternità...ci furono dei casini...che si introdussero degli estranei, forse degli zingari o...non so chi...io ero a letto, avevo appena allattato Tommy, e stavo risposando, era tardi...sentimmo delle guardie correre lungo i corridoi e qualcuno urlare degli ordini. Mi spaventai perché pensai che ci fosse un incendio...o un allagamento, insomma qualcosa del genere ma poi...poi pensai che se così fosse stato sarebbero suonati gli allarmi e sarebbero partiti i dispositivi di sicurezza...

-Dunque ricorda che vi fu trambusto, e poi lei si alzò?-

Sì, mi alzai e mi affacciai...ma avevo diversi punti perché feci il cesareo, e non mi reggevo in piedi. Riuscii a fare pochi passi e poi...poi dovetti tornare indietro. Dopo poco passarono le infermiere e chiesi notizie, mi dissero che erano...appunto...entrati degli estranei da non si sa dove, e che erano riusciti ad arrivare al nido...che li avevano presi e portati fuori ma che non avevano toccato nessun bambino e...e...

-Capisco. Bene dunque può confermare che il tentativo di correre da Tommy nel momento in cui lei percepì che poteva essere in pericolo...c'è stato-.

Certo che c'è stato! Per la miseria, mi spaventai a tal punto da svenire quasi! Ma lei scherza?

-No, affatto. Questo dimostra che non c'era un odio di fondo alla nascita del piccolo, che lei non provava avversione a prescindere verso il frutto del suo corpo-.

Avversione? Ma di cosa parla? Io amavo Tommy prima ancora di concepirlo. L'ho voluto con tutte le mie forze!

-E allora mi dica...perché mai suo figlio, un neonato, una piccola creatura indifesa e inerme, dovrebbe essere per lei motivo di timore e minaccia-.

Questo non l'ho mai detto.

-Ma lo pensa. Mi ha raccontato che Tommy ha cercato più volte di morderle il seno durante l'allattamento, che sembra impossessato e sembra diventare un altro. Non è che...forse...dire che suo figlio sembri ''impossessato'' è un modo esagerato per sottolineare dei suoi normali atteggiamenti capricciosi, che lei...mal riesce a sopportare, a tal punto da definirli ''possessioni''?-

...Crede che io non sopporti mio figlio e mi inventi queste ridicole storie per farmi compatire e giustificare?

-No, dico che forse...dovrebbe riflettere sul fatto che usa dei termini fin troppo azzardati-.

Mi ascolti, io non sono una pazza, né una maniaca afflitta da manie di protagonismo o carenze di attenzioni, quando mio figlio è nato, pensai che fosse la cosa più bella che mi fosse capitata nella mia vita, pensai che avrei finalmente cresciuto il prodotto del mio amore con tutte le cure e le premure che non vedevo l'ora di dargli, e dal primo momento in cui l'ho visto in sala parto sporco e sudicio, alla sera prima di uscire dall'ospedale quando successe quel trambusto con gli zingari e...

… …

e...

-E cosa?-

No...no è che...ho ricordato...

ho ricordato che alle cinque la mia vicina deve tornare a casa e Tommy resterebbe solo. Le dispiace se vado? E torno poi...magari tra una decina di giorni.

-Va bene...non si preoccupi, cerchi solo di non dimenticare di assumere le medicine che le ho prescritto-.

Ok...la ringrazio...alla prossima allora eh? Buona...buona serata.

Frshhh......frshh.......tum tum tum tum tum tum …

tum tum tum tum....

clack...bammm

.sono...sono in auto...e...

e soltanto adesso mi è tornata in mente la storia degli zingari.

Ho bisogno di aggiornarmi...di cercare...di cercare qualcosa...

ho pensato che forse...forse...ho capito cosa è successo...».

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