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Autore: September_39    06/06/2013    2 recensioni
[Seblaine Week 2013!]
Capitolo 1: College. Il primo giorno di Blaine alla NYU con un'eccezionale guida del Campus
Capitolo 2: TV Show. Sebastian!Barney e Blaine!Ted, ispirato ad How I met your mother
Capitolo 3: Living Together. Blaine e Sebastian vanno a vivere insieme, sperimentando tante prime volte
Capitolo 4: Free Day. Wedding! Family! e soprattutto Tanti tanti tanti Seblaine!Feelings
Capitolo 5: McKinley. Una rimpatriata del liceo che riporta a galla vecchi amici ma anche brutti ricordi
Capitolo 6: Being Famous.
Capitolo 7: Dalton.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Free day

 

Just once please try no to be so mean
Repeat after me now R-O-M-A-N-C-E
Come on i'll say it slowly

You can do it babe

 

 

“Ricordami ancora una volta perché ho accettato di venire con te” mormorò Sebastian in piedi davanti a villa Anderson, le mani nelle tasche dei suoi nuovi pantaloni e la cravatta che sembrava strangolarlo. Non ne indossava una dai tempi della Dalton, si sentiva tornato ad avere diciassette anni. 

Aveva anche la stessa ansia di un diciassettenne.

“Perché mi ami e perché sai quanto questo giorno sia importante per me e per la mia famiglia. E sai anche che non vorrei dividerlo con nessun altro tranne te” 

Blaine gli sistemo per la centesima volta il colletto della camicia e poi si sollevò sulle punte per dargli un bacio leggero sulle labbra.

“Andrà bene, fidati. Sei stupendo in questo completo e tutti impazziranno per te proprio come ho fatto io”

Senza aspettare una risposta dal suo fidanzato, lo prese per mano e iniziò a trascinarlo verso l’entrata percorrendo mano nella mano quella lunga scalinata. Manco fosse un castello.

“Sai, se volevi tranquillizzarmi potevi scegliere un esempio migliore di te. Devo ricordarti quanto tempo ci è voluto prima che tu cadessi ai miei piedi?” replicò Sebastian sarcastico, aumentando la presa attorno alle dita di Blaine.

Sì, era maledettamente nervoso. Odiava ammetterlo ma era così.

“L’importante è il risultato no? Andiamo, è solo la mia famiglia! Li hai già conosciuti dopotutto...”

“Devo ricordarti come ho conosciuti i tuoi genitori? Non puoi essere serio Blaine!! Me li hai presentati in video chat quando sono rientrati prima del previsto e poco ci mancava che ti beccassero mezzo nudo davanti al portatile... Chissà che orribile impressione hanno di me”

Sebastian smise di camminare, passandosi una mano sul viso prima di ravvivarsi i capelli agitato. Perché si era cacciato in quella situazione?

Sarebbe bastato farsi dare qualche incarico in più in ufficio e non avrebbe potuto assentarsi per un intero weekend. Ma no, doveva fare il fidanzato modello e come al solito aveva ceduto subito alle richieste di quel manipolatore con gli occhi da cerbiatto.

Accidenti!

“Oh su, non fare il melodrammatico! Sanno bene quanto mi mancavi in quel periodo, non è stato facile non vederti per sei mesi mentre te la spassavi a Parigi...”

“Se per te uno stage di dodici ore al giorno è spassarsela...” commentò il più alto interrompendolo, ma Blaine non ci fece caso e continuò.

“Il punto è, che i miei genitori sanno quanto ci amiamo e non vedono l’ora di conoscerti davvero. Andrà tutto bene vedrai questa è l’occasione perfetta! Potrò presentarti tutti ma comunque non sarai il protagonista della giornata... Perché lo sai che è sempre Cooper, e sicuramente oggi che si sposa sarà ancora più esaltato del solito”

Sebastian ridacchiò pensando al fratello di Blaine, l’unico membro della famiglia che conosceva ed apprezzava davvero. Erano diventati grandi amici dopo quella sera passata a bere birra e a condividere storie di conquiste e momenti imbarazzanti su Blaine.

“Non riesco ancora a credere che tuo fratello si sposi” ammise con un sorriso divertito.

“A chi lo dici. Io sono ancora sorpreso che si ricordi il nome della ragazza...”

Blaine sospirò rassegnato pensando al fratello; lui, così donnaiolo e spirito libero, non avrebbe mai creduto che sarebbe stato il primo a sposarsi fra i due. O anche solo che si sposasse.

“Ti senti meglio? Possiamo entrare ora? Prometto di non lasciarti solo nemmeno un istante tesoro”

“Promesso promesso?” domando Sebastian sollevando un sopracciglio, insicuro come non mai.

Sapeva bene di starsi comportando come un bambino ma... Che cavolo, al diavolo la laurea in legge e i suoi venticinque anni! Era terrorizzato.

“Giuro. Solo... Ecco... Cerca di essere un po’ più umano e meno Sebastian per una volta ok? Non fare troppo l’idiota”

Sebastian provò a replicare ma Blaine ridacchiò e gli si avvicinò dandogli un altro bacio, un po’ più lungo del precedente, quel tanto che bastava per sentirlo finalmente rilassarsi e poterlo trascinare fin dentro casa.

 

La villa era ancora più stupenda del solito addobbata per la cerimonia: c’erano nastri bianchi e fiori ovunque, lungo tutta la scalinata e fino al giardino dove si sarebbe svolto il matrimonio.

Domestici e camerieri correvano da una parte all’altra del salone senza tregua per assicurarsi che tutto fosse pronto e Blaine non si sorprese nel trovare sua madre in piedi al centro, due telefoni in mano ed uno all’orecchio a dare ordini severi e decisi ma con la sua solita compostezza. Le aveva sempre invidiato quella classe.

“No Stephan, non mi importa se così ritarderai alla partita di tuo figlio. Se non avrò quelle tovaglie rovinerai il giorno più importante della vita di mio figlio! Vogliamo davvero vedere cosa sarebbe peggio?

Oh sì, vedo che inizi a ragionare. Ti aspetto allora. A più tardi caro”

Rose Anderson riattaccò e passò il telefono ad una domestica prima di chiudere gli occhi, prendere un respiro profondo e rilassare le spalle: tutto sarebbe andato per il meglio.

“Rischiamo di mangiare su tavoli senza tovaglie mamma?” domandò Blaine avvicinandosi a lei con un sorriso, felice come non mai di vederla.

“Blainey tesoro mio! Finalmente sei arrivato. Non preoccuparti, soliti disguidi con i fornitori... Quelle tovaglie sono solo di scorta, quelle che useremo sono arrivate giorni fa”

“Ovviamente. E’ tutto splendido come sempre mamma, sono così contento di vederti”

Il ragazzo si lasciò abbracciare avvolgendo le braccia attorno alla vita sottile della madre che come al solito risultava alta come lui nonostante l’abbondante tacco.

L’altezza era decisamente un fattore ereditario e Blaine per anni le aveva rinfacciato il fatto di averle trasmesso quel gene della ‘bassezza’ piuttosto che quello dei capelli biondi splendidi che sempre le aveva invidiato.

“Sarà tutto perfetto vedrai, tuo fratello non sta più nella pelle. E’ quasi più agitato di quel giugno a Londra, ti ricordi?”

“La volta in cui si è scontrato con Ewan McGregor e ci ha costretti a pedinarlo per mezza giornata? Sì mamma me lo ricordo, abbiamo rischiato una denuncia per stalking non potrei mai dimenticarlo” borbottò Blaine mettendo il broncio al ricordo. Stupido Cooper, stupida fissa per il cinema.

Rose rise accarezzando il viso del figlio che non vedeva da troppo, troppo tempo.

Sapeva che per Blaine andare a studiare a New York era stata la cosa migliore ma averlo lontano da casa per cinque anni era stata una vera tortura. 

Il fatto che si fosse trovato così bene in quell’università però l’aveva sempre rincuorata; lo sentiva felice anche se lontano, e certamente il merito andava a quel suo fantomatico ragazzo di cui non smetteva mai di parlare.

Ricordandosi improvvisamente di lui, Rose alzò lo sguardo alle spalle di Blaine incontrando quello di un impacciato Sebastian che le sorrise debolmente.

“Oh ma Blaine! Dov’è finita l’educazione? Stiamo qui a sparlare di tuo fratello quando abbiamo ospiti... Tu devi essere Sebastian immagino” sorrise avvicinandosi a lui e porgendogli la mano.

“Sì sono io, è un piacere conoscerla signora Anderson. Questa casa è stupenda”

In un istante Blaine fu al suo fianco, intrecciando di nuovo le loro dita insieme e per Sebastian quel semplice contatto fu abbastanza per ricominciare a respirare.

“Sì mamma, lui è il mio Sebastian” annunciò dolcemente, lasciandosi andare ad un sospiro sognante come ogni volta che lo presentava a qualcuno. 

Non poteva farci niente: era e sarebbe sempre stato il suo principe azzurro. Anche se Sebastian non accettava quella definizione.

“Beh Sebastian il piacere è tutto mio, finalmente ti conosciamo davvero. Blainey qui non fa altro che parlare di te! Se non fosse che ti abbiamo intravisto quella volta sul computer avremmo creduto fossi un’altra delle sue fantasie” ridacchiò la donna dando un buffetto sulla guancia al figlio.

“Mamma! Ti prego”

Blaine roteò gli occhi sbuffando, imbarazzato dal comportamento della madre. Ed era solo l’inizio della giornata.

“Che c’è, è vero! Tutti sanno che hai sempre avuto una fervida immaginazione tesoro... Da bambino ci facevano impazzire tutti i tuoi amici immaginari! C’era pure quel cavallo che eri convinto di aver trovato nel bosco ti ricordi? Come si chiamava? Ronnie... Robbie?”

“Ok sì, hai finito. Possiamo decisamente parlare d’altro! E comunque si chiamava Roxie, era una femmina e non me l’ero inventata. Era la puledra dei nostri vicini in Vermont... Siete voi che non mi avete mai creduto” borbottò il ragazzo fra le risate di sua madre e del suo fidanzato.

Almeno una cosa positiva c’era: Sebastian sembrava essere uscito da quella crisi di panico.

“Faccio vedere a Sebastian la casa mamma, ti serve aiuto per fare qualcosa?”

“No amore grazie, godetevi queste ultime ore libere prima che arrivino tutti gli invitati. Solo passa a salutare tuo fratello e assicurati che non abbia fatto disastri ok?” 

Blaine rise ed annuì divertito a quelle parole prima di trascinare Sebastian al piano di sopra, sorpreso del modo cordiale con cui aveva salutato sua madre.

Era davvero fantastico. Quando voleva.

 

 

La mattinata trascorse piuttosto in fretta, fra presentazioni e giri turistici della casa. Sebastian si dimostrò per il fidanzato perfetto che sapeva essere con tutti, ad eccezione dell’incontro con il padre di Blaine durante il quale balbettò a malapena il suo nome terrorizzato e del tempo trascorso nella camera di Cooper dove poté sfogare finalmente tutto il suo lato infantile ed idiota.

Ma dopotutto, Blaine lo amava anche per quello.

Gli invitati iniziarono arrivare attorno alle tre e il giardino ben presto si riempì di uomini in giacca e cravatta e donne in deliziosi abiti da cocktail; c’erano anche tanti bambini che giocavano nel prato sotto l’occhio vigile dei genitori che li minacciavano con severe punizioni se avessero sporcato i loro vestiti.

Lì Sebastian ricevette l’approvazione anche di zii e nonni, insieme ovviamente a quella di alcuni vecchi amici di Blaine che erano stati invitati per l’occasione.

Incontrò anche Kurt di nuovo, l’irritante migliore amico del suo ragazzo che proprio non riusciva a sopportare; ma era un giorno di festa, Blaine era felice e soprattutto gli aveva promesso di non fare l’idiota in cambio di un po’ di sano movimento in camera da letto durante il ricevimento. 

Quindi ovviamente, fu educato e cordiale persino con quel manichino di Vogue.

Già sarebbe stato costretto a dormire in una camera separata dalla sua, figuriamoci se si perdeva occasioni come quella!

Quando finalmente tutti furono arrivati, Blaine e Sebastian presero posto nelle prime file accanto ai coniugi Anderson e attesero l’inizio della cerimonia.

La musica iniziò soave e delicata mentre la sposa faceva la sua entrata, in un delizioso abito bianco classico con un lungo strascico da fare invidia a quello delle nozze d’Inghilterra.

Dopotutto, restava un’eccentrica attrice di Los Angeles: doveva avere qualcosa che non andava per aver conquistato Cooper.

Blaine era certo di non aver mai visto suo fratello tanto nervoso prima d’allora e gli sorrise complice mentre lo guardava spostare il peso da un piede all’altro nel suo smoking bianco, in attesa della sposa. Lui gli sorrise strizzandogli l’occhio prima di tornare a concentrarsi sulla sua futura moglie, un po’ più tranquillo ora che la vedeva accanto a sé.

Il sacerdote iniziò la predica, breve e concisa come gli era stato chiesto, e ben presto arrivarono al momento dello scambio delle promesse.

Blaine nemmeno si accorse di aver iniziato a piangere finché Sebastian non gli accarezzò una mano e gli porse un fazzoletto.

“Meno male che non sei una donna killer, a quest’ora il tuo trucco sarebbe un disastro” gli sussurrò dolcemente guardandolo asciugarsi le lacrime, catturandone a sua volta una accarezzandogli la guancia con le dita.

Il moro sorrise felice tornando a concentrarsi su suo fratello, emozionandosi con lui mentre lo sentiva pronunciare quel tanto atteso ‘sì’ e scoppiando di nuovo a piangere non appena si baciarono e tutti si alzarono per applaudire.

Sentì il braccio di Sebastian avvolgergli la vita e stringerlo a se, poi un soffice bacio posarsi fra i suoi ricci.

 

“Come farai al tuo matrimonio? Dio dovrò portarmi una scorta infinita di fazzoletti, sei un disastro” ridacchiò Sebastian guardandolo asciugarsi ancora le lacrime mentre si dirigevano verso il loro tavolo per il ricevimento.

Blaine si fermò un istante a guardarlo, colpito da quelle parole e subito l’altro si voltò a guardarlo restando a bocca aperta quando si rese conto di quello che aveva appena detto.

“Cioè... I-Io... Non intendevo il nostro matrimonio... Cioè sì, forse... Però ecco, non era una proposta stavo solo pensando che...”

Solo quando Blaine posò un dito sulle sue labbra Sebastian smise di parlare a vanvera e lo guardò negli occhi.

“Ti amo Sebastian” sussurrò dolcemente sollevandosi per baciarlo, lieto di sentirlo avvicinarsi a se e accarezzargli il viso chinandosi per avvicinare le loro labbra.

Ormai conosceva Sebastian fin troppo bene per lasciarsi ingannare; sapeva che aveva pensato spesso al loro futuro insieme e probabilmente anche a un possibile matrimonio, solo che restava sempre Sebastian Smythe e quindi troppo cocciuto e orgoglioso per ammetterlo.

Ma Blaine non aveva bisogno di sentirselo dire; lui lo sapeva già.

Proprio come sapeva che in quel bacio c’era la risposta a quel ‘Ti amo’ che non si sarebbe mai stancato di dirgli.

 

**

 

Era ancora buio quando Blaine sentì una scia di baci lungo il collo. Sorrise sotto quel tocco con gli occhi chiusi, riconoscendo quel famigliare risveglio. .

Ormai erano quasi cinque anni che lui e Sebastian stavano insieme, cinque anni che dormivano nello stesso letto e cinque anni che Sebastian lo svegliava in quel modo.

In teoria avrebbero dovuto dormire in camere separate quella notte, ma come già aveva previsto non era passato nemmeno un quarto d’ora prima che di nascosto Sebastian si infilasse nel suo letto per passare la notte insieme.

Non che lui si fosse lamentato ovviamente, solo voleva stare attento che i suoi non lo scoprissero.

Un figlio si era appena sposato, non c’era bisogno che avessero la completa certezza che il loro bambino avesse un’attiva vita sessuale. Molto molto attiva.

“Bas... Ma che ore sono?” sussurrò accarezzandogli i capelli e socchiudendo gli occhi mentre sentiva le labbra di Sebastian accarezzare le sue e baciarlo.

“Sono le cinque e mezza” 

La voce del ragazzo arrivò come un sussurro alle sue orecchie mentre il suo corpo si rilassava sotto tutte quelle attenzioni, baci e carezze che lo stavano facendo impazzire.

Tuttavia quelle precise parole lo fecero sobbalzare.

“Le cinque? Sei impazzito? Perché accidenti mi hai svegliato così presto?” si lamentò mettendosi a sedere, rischiando per poco di dare una testata all’altro.

“Voglio farti vedere una cosa. Alzati dai, ormai sei sveglio”

Sebastian gli diede un ultimo rapido bacio prima di alzarsi dal letto e allacciarsi la felpa. Solo in quel momento Blaine notò che non indossava più il pigiama, ma era vestito di tutto punto con jeans e maglietta.

“Come mai sei già pronto?” chiese trattenendo uno sbadiglio e stropicciandosi gli occhi.

“Non fare domande e muoviti. Metti questo, fa freddo” replicò l’altro passandogli il suo maglione e aiutandolo ad indossarlo, poi lo prese per mano e senza far rumore lo trascinò per i corridoi e poi su per le scale fino a che raggiunsero il terrazzo.

Blaine non ebbe nemmeno il tempo di domandarsi quando il suo fidanzato avesse appreso tutte quelle conoscenze sulla planimetria di casa sua perché Sebastian spalancò la porta e dovette sbattere le palpebre più e più volte per essere sicuro di non stare ancora sognando: davanti a lui il terrazzo era ancora addobbato per il matrimonio, arricchito di fiori e festoni; al centro un piccolo tavolo apparecchiato per due, alle sue spalle la splendida vista sulla città.

Blaine aveva visto quel panorama mille volte ma non gli era mai sembrato così bello, non sotto la luce rosa dell’alba e con le dita di Sebastian incrociate alle sue.

“Sebastian ma... ma che significa tutto questo?”

Il più alto sorrise tenendo Blaine per mano e facendolo avvicinare alla tavola; gli fece cenno di sedersi e resto in piedi accanto a lui senza smettere di stringere la sua mano.

“Dici sempre che dovrei provare ad essere più romantico quindi... Ecco... 

Ti ricordi quell’estate insieme dai miei genitori, quando l’ultima sera siamo rimasti sulla spiaggia a guardare l’alba e tu mi hai detto che era il momento della giornata che preferivi? Perché tutto è silenzioso e tranquillo, sembra  quasi magico e poi perché si vede solo una volta ogni tanto... Qualcosa di raro e prezioso che devi lottare per conquistare ma che vale decisamente l’attesa e qualche notte insonne...”

Blaine annuì debolmente con gli occhi lucidi ritornando con la mente a quella notte e a quel discorso, campato tanto per aria e causato da quantità eccessive di alcol; non avrebbe mai immaginato che Sebastian potesse ricordarlo.

“Tu sei la mia alba Blaine Anderson. Il mio piccolo posto speciale e magico dove tutto è stupendo; ciò che ho lottato per avere ma per cui lotterei ancora e ancora perché... beh, perché cazzo se ne vale la pena”

Sebastian rise, la voce rotta per l’emozione e uno sguardo commosso che abbasso debolmente mentre si mordeva il labbro per quella parola sfuggita.

“Ero serio oggi quando pensavo al nostro matrimonio. Perché ho pensato tantissimo a noi, al futuro e... io voglio che sia con te. Sai che non sono bravo con le parole ma... Sì ok, tu tra pochi mesi ti laureerai e poi chissà che ne sarà della tua vita ed è stupido fare progetti però... Promettimi che staremo insieme, promettimi che sarai mio e che io sarò tuo per sempre. O almeno fino a che non farò qualche cazzata e tu mi lascerai”

Questa volta fu Blaine a ridere, lo sguardo ormai annebbiato dalle lacrime.

E poi Sebastian lo fece: si inginocchiò davanti a lui e gli prese la mano con entrambe le sue, accarezzandola dolcemente.

“Sposami Blaine, non dico adesso ma... Sposami”

Restarono in silenzio per istanti che sembrarono durare eterno, in cui miliardi di pensieri affollarono le menti di entrambi. Ripensarono ai loro giorni insieme, al primo bacio, al primo ti amo, alle vacanze, al loro primo incontro.

Sebastian dubitò davvero del buon fine di quel gesto ma quando ormai stava perdendo le speranze e voleva alzarsi e sparire per sempre, Blaine gli prese il viso fra le mani e lo baciò.

“Ti amo ti amo ti amo” sussurrò contro le sue labbra baciandolo ancora e ancora.

“Quindi... è un sì?”

“Certo che è un sì sciocco, non devi nemmeno avere dubbi”

Solo allora Sebastian riprese a respirare e baciò davvero Blaine, assaporando le sue labbra e perdendosi in quel gusto tanto familiare che sapeva d’amore.

Sposati.

Si sarebbero sposati.

Era così assurdo anche solo pensarlo.

“Promettimi solo una cosa...” disse Blaine interrompendo quel bacio per guardarlo negli occhi.

“Tutto quello che vuoi amore”

“Promettimi che sarai così romantico più spesso”

“Ma sentilo, ancora non ci siamo sposati e già cerca di cambiarmi. Guarda che chiedo il divorzio Anderson, sono un avvocato” ridacchiò Sebastian con un ghigno soddisfatto.

“Oh sta zitto idiota. Baciami”


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Suuuuper in ritardo ma ecco questo capitolo!!

Se mi chiedete il tema... boh, non ve lo so dire :P 
Solo tanti tanti tanti Seblaine feelings che non guastano mai <3

Un grazie speciale e tutti i diritti per l'idea di partenza alla mia sola e unica splendida musa, ti adoro Patacca :D

A domani gente!

 

  
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