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Autore: nande no ai    06/06/2013    1 recensioni
Un'amore senza inizio ne fine; due anime destinate dal tempo a stare insieme. Questa è la storia di due ragazzi, che condividono un sentimento che in pochi avranno la fortuna di provare nella vita, anche se, le emozioni più intense sono quelle più letali.
Una storia a cui non sono ancora riuscita a dare una fine, ma spero comunque che grazie al vostro aiuto, tramite commenti (sia positivi che meno) possano portarmi ad essa.
Spero di riuscire a suscitare in voi tutte le emozioni più disparate, come succede a me ogni volta che mi perdo in questo sito !!! Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                                       VI

 
POV HITOMI
Appena siamo arrivati a casa kaito è corso in camera mia e si è chiuso dentro, senza la minima intenzione di uscirne; mi ha solo detto di lasciarlo un attimo da solo.
Resto fuori dalla porta della stanza, seduto per terra, ad aspettare che lui si decida ad uscire.

Non è spaventato, non è la prima volta che le do a qualcuno davanti a lui, che tra l’altro, quando perde le staffe, anche lui non scherza ... non è nemmeno preoccupato per iichiro, perchè sa che non gli ho colpito punti vitali, ma solo quelli che gli avrebbero fatto un male cane per un pò ... anche se non ne abbiamo parlato, poi, mi sembra che abbiamo chiarito, anche se adesso che ci penso è probabile che il problema stia proprio qui.
 
Quell'idiota.
 
Apro piano la porta, della mia stanza, e lo trovo appisolato sul letto, con indosso una delle mie camicie da notte. Squadrandolo sorrido al viso rilassato, dal sonno, i capelli spettinati e umidi dal bagno che si deve essere fatto, il corpo raggomitolato, come un bambino, nella larga camicia bianca, che gli lascia scoperte le morbide cosce, perfettamente lisce e depilate.
Mi avvicino a lui e gli accarezzo una guancia facendolo svegliare.
Apre gli occhi piano, per poi subito allontanarsi da me, mettendosi dalla parte opposta del letto.
 
- Dobbiamo parlare – gli dico, guardando i suoi occhi rossi. Ha pianto .
- No invece, vai via … - mi dice, portandosi le mani alla testa come a proteggersi.
Lo prendo per i polsi e lo faccio sdraiare ancora, mettendomi sopra di lui e stringendolo.
- Ascoltami … - comincio mentre lui si dimena. - … Kaito maledizione. Io non posso vederti in quel senso … - lui si blocca, per poi dimenarsi ancora più furiosamente facendomi cadere e cingendosi le spalle mi urla contro.
- Vai via, non voglio ascoltarti … vattene
 
Veloce mi rialzo e gli do uno schiaffo, che lo fa ricadere sul letto.
Lo vedo portarsi una mano sulla guancia arrossata e cominciare a singhiozzare. Faccio per avvicinarmi, sentendomi in colpa, ma le sue parole mi fermano.
- Ti prego … ti lascerò in pace, non mi vedrai più, ma … lasciami stare – 
 
 Quelle parole e il suo sguardo mi ferisco; soffre così tanto. Come pensavo, non ha capito niente. 
- Non posso. Io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo Kaito, ma … non ti vedo in quel modo … -
Alle mie parole, i singhiozzi cominciano ad attenuarsi e proseguo - … non voglio e non posso stare lontano da te, perché e troppo doloroso; forse è vero, quello che c’è tra di noi, il sentimento che provo per te va ben oltre l’amicizia e se solo lo vorrai io ti starò accanto per sempre, ma non nella maniera in cui, forse vuoi tu … perdonami
Pochi secondi di silenzio, in cui non ho la forza di alzare lo  sguardo per legarlo al suo, e poi :
 
- Non mi odi ? – gli sento dire, mentre ancora sdraiato, mi guarda, con gli occhi lucidi e timorosi.
- Non potrei mai odiarti baka ... tu ... tu sei tutto per me – rispondo restando però immobile, con il timore che tutto si sgretoli da un momento all’altro; come se ogni singola parola debba essere perfetta, per non far crollare quel castello di fragili carte che stò tentanto di ricostruire. 
Lo guardo mentre tende le braccia timide verso di me; è così bello. Mi avvicino e sedendomi al lato del letto lo stringo forte, assaporando il suo calore e odore, che mi riempiono il petto come.. non so spiegarlo; è come se dell'aria calda mi riempisse il petto e mi gonfiasse il cuore, tanto che ogni volta ho paure mi possa uscire dal petto.
Amare qualcuno è la cosa più bella che possa esistere.

Rimaniamo così per un po’, poi mi stacco piano, faccio aderire le nostre fronti, lui tiene gli occhi chiusi mentre io gli guardo le carnose labbra senza fare niente però, non voglio farlo soffrire ancora, deve essere lui a darmi il permesso.
- Lo puoi fare, se vuoi – gli sento dire.
Alzo lo sguardo e lo vedo sorridermi leggermente, non me lo faccio ripetere due volte e lo bacio, piano, con dolcezza.
Mentre gli regalo un bacio a fior di labbra, mi sdraio di fianco a lui e porto una delle sue gambe sul mio bacino, accarezzandogli la coscia liscia. Affonda la mano nei miei capelli e approfondisco il bacio portandomi sopra di lui; per poi prendergli anche l’altra coscia e alzargli leggermente i fianchi appoggiandolo sulle mie gambe, ora in ginocchio, prima di alzarlo del tutto e voltandomi appoggio la mia schiena contro il muro. (ok forse è un pò contorta è poco comprensibile, spero abbiate capito :)
 
- Che stai facendo ?– mi chiede, ancora con le labbra che sfiorano le mie.
- Mmm … niente – taglio corto, baciandogli un punto dietro l’orecchio, che lo fa rabbrividire; ho una voglia terribile di toccarlo, baciarlo, di … di qualcosa che mi spaventa ma che voglio a tutti i costi.
Dio ho bisogno di scopare.

Sorrido mentre continuo a vagare sulle sue cosce, quando poi gli sfioro il sedere lui si irrigidisce e fa per allontanarsi un po’.
- Fermo … -
- Che ce che non va ? – gli chiedo semplicemente, guardando il suo viso rosso e pieno di vergogna. Non mi risponde così seguo il suo sguardo fino a un punto, in mezzo alle sue gambe; ed ecco lì il suo “problema” quasi risvegliatosi del tutto.
- Hehhe ammettilo sono bravo, ci so fare – gli dico ghignante.
- No, sei solo un cretino – mi dice, spingendomi via per scendere dalle mie gambe ma io lo tengo stretto.
- Lasciami
- Non ci penso nemmeno
- Guarda che ti mordo
- Provaci … no asp- ahia, no fai male, fermo -
 
Andiamo aventi così per un pò. funchè non propongo di far sù una canna e lui accetta ben volentieri. Poi il suo telefono suona, e sua madre dopo averci perforato un timpano gli dice di tornare a casa senza discutere.
lo guardo sorridere e fare delle facce buffe, al telefono mentre parla con la madre e non posso fare  ameno di pensare a quanto sia bello, e avrei potuto perderlo.
Prendo un sordo di acqua per sciacquarmi la bocca impastata da far paura.
Mette giù il telefono.
Mi avvicino e gli dò un veloce bacio a stampo, o almeno era quella l’intenzione. Mi sdraio sul letto e prendendolo per i fianchi lo bacio intensamente. Lui affonda le sue mani nei miei capelli finendo per giocare con la mia lingua. la sua saliva sà di menta e fumo. Mi sento letteralmente andare a fuoco mentre lui, inconsciamente, muove i fianchi verso di me. 
 
Ci stacchiamo per prendere aria, restando ancora vicini.
- S-scusa – mi dice imbarazzato. Gli cingo la vita e gli sussurro direttamente all’orecchio: 
- Devo chiederti una cosa … perché, se veramente, sei … innamorato di me , quella sera volevi andare via con quello ? – non gli chiedo del bacio di oggi, perchè mi ha già spiegato che era confuso e io gli credo.
Lo sento irrigidire e mi innervosisco un po’. Non lo voglio mettere a disagio, ma io devo sapere.
Restiamo in silenzio per attimi poi lo sento, sussurrarmi:
- Io, volevo solo distrarmi … pensavo che se magari .. non so, se fossi andato con lui sarei stato meglio … lo so è stupido ma ero anche ubriaco … io non so come spiegarlo … -
- Distrarti da cosa? Cosa ti faceva stare male ? – gli chiedo guardandolo dritto negli occhi, ma lui subito abbassa lo sguardo.
- Io … io non sopportavo di vederti insieme a Maya mi faceva star male. Ero felice per te, ma allo stesso tempo avrei tanto voluto che lei sparisse … mi dispiace – mi dice, arroccando la voce, nell’ultima frase . I miei occhi si granano per poi, socchiusi, guardare i suoi da cui ora fuoriesco delle calde lacrime salate, che gli rigano le guance. 
Lo sto facendo soffrire ancora.
Lo stringo forte, affondando il suo corpo nel mio. Sento i suoi singhiozzi aumentare e le sue braccia, esili ma forti, stringermi.
- Perdonami … ti prego perdonami … - cominciò. Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo dritto in quei pezzi di smeraldo, che tanto mi hanno rapito.
- … kacchan … ti prego, perdonami … - gli dico prima di baciarlo, un bacio disperato, e debole.
 
Non lo voglio farlo soffrire, lui e tutto per me, non posso farlo soffrire. 
Sotto le coperte ci baciamo per interminabili minuti; le nostre lingue danzano, i respiri si mischiano, le mani esplorano quanta più pelle scoperta e coperta possibile, stringendo e saggiando le forme. Muovo il mio bacino contro il suo sfregando il suo membro eccitato con il mio che non è messo meglio.
Sono talmente in astinenza che mi stò per scopare il mio migliore amico.

Mi stò per staccare realizzando la cazzata che stò facendo, ma lui mi precede e Improvvisamente, si stacca.
Rimango sconvolto, le convinzio di pochi millesimi fà vengono spazzate via di getto e con ancora il fiatone, mi riattacco subito alle sue labbra, come se fossero la mia ancora di salvezza.
Mordo e succhio quelle dolci labbra che mi stanno facendo impazzire, toccandolo e sfregandomi sul suo corpo, del tutto senza controllo, morendo dalla strana, e nuova, voglia di averlo, ma lui si allontana di nuovo. – fermo – dice, e cosi gli ubbidisco.
- Non voglio … che … mi tratti in … modo diverso – esclama massaggiandomi la base del collo. Mi avvicino a lui piano, e gli accarezzo le labbra con le mie, socchiudendo gli occhi.
- Scusa … io volevo solo … mh ! non lo so nemmeno io, kacchan … -  gli confesso confuso. Lui mi accarezza una guancia e mi da un tenue e sensuale sfiorarsi di labbra.
- Vorresti toccarmi hito-chan? … - mi dice, muovendo i fianchi verso di me e portando la mia mano sotto la stoffa morbida della camicia.
- Vuoi baciarmi ancora ? – prosegue con voce provocante, sfiorandomi le labbra con le sue.
Sono del tutto rapito da lui, non so nemmeno cosa sto facendo .
- Si – gli rispondo, in trans.
- Perché ? – continua, seducendomi.
- Sei stupendo … -
Piano, avvicina le sue labbra alle mie e mi bacia, un bacio profondo ma veloce, troppo. 
- Vuoi fare l’amore con me ?
Non penso, rispondo in automatico.
- Si – dico, prima di avventarmi sulle sue labbra … labbra che non raggiungo mai, visto lo spintone che mi arriva. Finisco a terra e subito lo guardo … è furioso. Mi alzo velocemente e gli chiedo :
- Ma che ho fatto ?
- Vaffanculo hitomi … me ne vado
 
 Cosa ?
 
- Ma cosa diavolo ho fatto adesso … - gli chiedo mentre lui e sempre più scocciato.
- Ti ho detto di non trattarmi diversamente … dire che vuoi venire a letto con me, secondo te e comportarsi come al solito ?
- Bhe io … e colpa tua che mi provocavi in quel modo e non mi facevi ragionare … l-lo sai che .. che è quasi un mese che non batto ferro, maledizione – dico tutto d’un fiato, rosso fino alla punta dei capelli.
- Sono un maschio a te fanno uno strano effetto solo, gli essere umani con due grosse tette … -
- … e tu – rispondo imbronciato.
 
Dopo un attimo di pausa lo vedo ridacchiare e avvicinarsi a me . Mi appoggia le mani alla base del collo, come fa sempre, e mi bacia la fronte.
- Scusa allora musone … ma non a tutti gli etero viene duro quando un loro amico gli fa le .. coccole sai … - mi canzona e faccio per allontanarmi ma lui mi blocca .
- Tu sei diverso, non so perché mi succede … - borbotto.
- Hai ragione. Noi siamo diversi … vuoi un altro bacetto hito-chan ? – mi sussurra sorridendo; come un bambino sorrido feliccimo e faccio aderire le nostre labbra; lo sento sorridere nel bacio e poi rispondermi. 
 
Rimaniamo nel letto ancora per un po’ poi, lui si riveste sotto il mio sguardo indagatore e poi se ne va. 
- Buona notte kacchan – sussurro dolce, non volendolo però lasciarlo andare; lui mi sorride e dandomi un bacetto sulla fronte se ne va.
Salgo e mi rintano in camera mia.
 
Devo lasciarlo andare. Kaito potrebbe avere chiunque, così come io l'unica cosa che ci blocca e quella maledetta promessa che non sono in grado di spezzare. Io non voglio che lui vada con altri, non riesco nemmeno a sopportare l'idea che qualcuno lo tocchi o lo faccia suo, non posso accettarlo, ma non capisco perchè. Credo di vederlo come un fratellino, e non voglio che nessuno gli faccia del male.
 
Apro il cassetto della mensola e ne tiro fuori una canna già pronta; ho bisogno di rilassarmi un po’. Fumo piano cercando di scacciare tutti i pensieri che ho in testa ma è inutile. Mi stringo forte i capelli, confuso, mi raggomitolo e prendo il cellulare.
Guardo l'ora. Se ne è andato da circa un ora.
Devo lasciarlo andare.
 
- hito-chan !! – mi saluta raggiante.
- hey ... ti sono mancato ? -
- hehe si, tanto tanto -
 
Mi dispiace kacchan, non sono ancora pronto a lasciarti andare.
  
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