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Autore: Denny_Volturi    06/06/2013    1 recensioni
Siamo sicuri che i Volturi non hanno un cuore? Sono passati quasi dei secoli da quando si son rinchiusi a palazzo ma qualcuno ha voglia di cambiamento....
Inoltrandosi in questo paese all'insaputa di tutti accade qualcosa, poi arriva la scuola anche per alcuni dei Volturi a causa dei Quileute, cosa sarà mai? Amore, passione, gelosia, rabbia e odio potranno mai avere un'armonia?
Questa è la mia prima FF spero vi piaccia, commentate mi raccomando ;P
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Demetri, Nuovo personaggio, Quileute, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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capitolo 29-L'essere scoperti Autrice: Salve ragazzi/e!!!! Volevo premettervi che questo capitolo a differenza degli altri sarà un po' più lungo.... Spero possiate perdonarmi e che vi piaccia ^^ Quindi buona lettura e mi raccomando, recensiteeee!! Ciaooo e alla prossima!! Un bacio ❤ ❤ Denny ❤ 

L'essere scoperti
Dopo quella notte fatta solo di carezze riuscimmo a cogliere altre volte l'occasione di poter sentire i nostri corpi a contatto, le nostre mani che si toccavano a vicenda, le nostre labbra che si baciavano in modo possessivo e pieno di desiderio nei confronti dell'altro. Non c'importava dove ci trovavamo esattamente, se fosse quando ci stavamo allenando o incrociandosi per i corridoi o in qualche stanza, l'importante era che nessuno ci vedesse, ma il più delle volte era un trattenersi poichè non eravamo soli ed una notte non riuscii ad andare da lei poichè Marcus mi richiamò. Voleva parlarmi urgentemente, ma non sapevo il perchè di quel richiamo, così entrai nella sua stanza alquanto preoccupato.
"Non hai fatto alcun errore Demetri. Ho voluto chiamarti solo per metterti in guardia. So del legame che c'è tra te e Denise, noto che col passare del tempo questo legame tra di voi si sta rafforzando, ma la tua assenza nel compiere i tuoi doveri giornalieri sta mettendo a dura prova la pazienza di Aro. In realtà non stai saltando alcun compito che ti affidiamo, ma per Aro sei poco presente e non gli sta piacendo questa faccenda. Quindi vedi di prestare attenzione, non vorrei che queste sue lamentele ti si potessero ritorcere contro come è successo ad altri." mi disse con tono calmo e quasi gentile, ma annuii solamente e me ne andai da lì senza dire nulla. Non comprendevo perchè mi stesse avvisando di qualcosa che andava contro suo fratello e soprattutto un mio Signore, né tanto meno a cosa si riferisse la sua ultima frase ma a quest'ultima decisi di non dargli peso e continuai a comportarmi come prima, prestando più attenzione a ciò che facevo.
Era passata quasi una settimana dall'ultima volta che avevo avuto Denny per me e poichè l'avevo vista stare male, cercavo di starle accanto, sia come amico che come fidanzato, in fondo anche se aveva dato quella possibilità ad Alec, lei amava me e questo mi lasciava la possibilità di potermi comportare anche da tale. Ormai con lei era diventato come un gioco essere gentile ed accattivante quando meno se l'aspettava, poichè la vedevo arrossire o provocarmi nello stesso modo in cui facevo io e questo mi mandava letteralmente in estasi.
Un pomeriggio passai di fronte alla cucina e intravidi qualcuno al suo interno che si muoveva, compresi all'istante che si trattava di Denny, così mi avvicinai cautamente per vedere cosa stesse facendo e notai che stava improvvisando a ballare con in sottofondo un piccolo stereo, probabilmente per farle compagnia, mentre stava cucinando. Rimanevo ad osservarla divertito, anche se improvvisati come passi, sapeva muovere il corpo in modo sensuale anche se poi doveva correre a finire di cucinare e quindi muoveva solo il bacino a tempo di musica o almeno, ci provava.
"Il ballo decisamente non fa per te, anche se devo dire che questo corpicino lo sai agitare fin troppo bene." le sussurrai all'orecchio sentendola bloccare il respiro per qualche secondo e non appena la mia mano si posò sul suo ventre riprese a respirare.
"Da quanto mi stavi osservando?" mi domandò alquanto contrariata lasciando che però la stringessi a me e le baciassi delicatamente il collo.
"Da un po'... Era divertente, sembravi impegnarti tanto." dissi ridendo poichè la stavo prendendo in giro e lasciandole lo spazio per spostarsi, ma la vidi girarsi solamente e puntare i suoi occhi su di me.
"Molto spiritoso... Ora ti improvvisi anche ballerino oltre che un combattente?" mi domandò spingendomi leggermente lontano da lei mostrandomi un sorriso provocatorio per prepararsi il piatto che avrebbe dovuto mangiare.
"Ti ricordo che ti ho fatto da cavaliere, quindi direi di essere anche un ballerino." gli risposi tornando alle sue spalle e prendendo del ghiaccio mettendoglielo dentro la maglietta, vedendola rabbrividire e trattenersi dall'urlare. Per tentare di levarsi il cubetto di ghiaccio la vidi iniziare a saltellare su sé stessa ed iniziai a ridere poichè continuava a ripetere che ero un pazzo per quello che avevo fatto, ma improvvisamente mi ritrovai il volto completamente bagnato poichè m'aveva lanciato un bicchiere d'acqua.
"Ehi!?! Io ti ho solo messo un cubetto dietro la schiena, non ti ho bagnata!" replicai vedendola ridere e scappare da me poichè avevo preso altri due cubetti di ghiaccio in mano.
La raggiunsi in poco tempo e mentre cercava di evitare il primo cubetto riuscii ad infilargliene uno dentro il reggiseno, notando i suoi occhi spalancarsi e fermarsi completamente per il freddo, incominciando a tentare di afferrare il cubetto per levarlo da lì. In quel frangente ne approfittai per farmi più vicino a lei e baciarla con desiderio, distraendola completamente da quello che stava facendo in precedenza, ma avevo ancora un cubetto tra le mani e sollevandole leggermente la maglietta iniziai a far scivolare il ghiaccio lungo la sua schiena sentendola rabbrividire leggermente. In pochi secondi mi ritrovai con la schiena appoggiata sulla penisola di marmo mentre le sue mani avevano iniziato ad accarezzare i miei pettorali da sotto la maglietta mentre continuava a baciarmi. Adoravo e detestavo al tempo stesso sentirmi in trappola a causa sua, specialmente in momenti come quelli. Resistere dal non averla completamente si rivelava quasi impossibile, di fatti le mie mani avevano iniziato a stringerla di più a me con desiderio, ma qualcuno stava arrivando verso la cucina e ritrovarci a questo modo sarebbe potuto rivelarsi controprodducente.
Trovai in fretta la soluzione su come sfuggire, anche se controvoglia, da quella posizione in cui eravamo. Con rapidità ribaltai la situazione ed afferrai una bottiglietta d'acqua e gliela versai completamente addosso vedendo il suo volto contrariato da quel gesto, ma dopo poco quel volto diede spazio al suo sorriso che preannunciava una vendetta coi fiocchi. Iniziai a scappare per tutta la cucina, ma ad un certo punto mi braccò sulla porta e quando mi lanciò un bicchiere d'acqua, riuscii fortunatamente a schivarlo beccando in pieno Felix che aveva appena aperto la porta.
"Si può sapere che state combinando?" domandò con tono fermo e piuttosto serio, tanto che la sua voce sembrava aver rintuonato per tutta la stanza. Istintivamente andai affianco a Denny che era rimasta incredula per quello che aveva fatto ed abbassai leggermente lo sguardo sentendomi osservato da Felix quasi in tono minaccioso e contrariato.
"Felix mi dispiace di averti colpito... Volevo prendere Demetri." disse Denny con un tono alquanto dispiaciuto mentre io iniziai a ridere nel ripensare alla scena.
"Io spero che poi puliate... Se Aro sapesse di questo caos non la prenderebbe bene. Soprattutto da parte tua Demetri, sai che non tollera alcun tipo di disordine." disse Felix con tono di rimprovero sospirando poichè non riusciva più ad essere severo.
"Mi arrendo... Fare il severo con voi due è nettamente impossibile. Però potevate fare altro invece che mettervi a giocare con l'acqua. E se fosse entrato uno dei Signori?" domandò non ricevendo risposta né da me, né da Denny che dopo esserci scambiati un'occhiata scoppiammo a ridere notando dopo poco l'aria perplessa da parte di Felix.
"Lascia stare Felix. Storia lunga." dissi guardando Denny un'ultima volta notando che la maglietta era quasi diventata trasparente per colpa dell'acqua ma sembrava non essersene accorto nessuno e la mia mente non sapeva se dirlo o averla avidamente davanti agli occhi di Felix.
"Credo che vi lascierò qualche minuto da soli, ve lo verrò a dire dopo." disse Felix comprendendo probabilmente il mio sguardo colmo di desiderio mentre Denny aveva già iniziato a sistemare la cucina incurante di tutto.
Attesi che girasse l'angolo e mi precipitai a prendere il volto di Denny tra le mie mani, che s'era appena voltata, per baciarla intensamente, ma le mie mani incominciarono a percorrere la sua schiena e scendere fino ai suoi glutei e stringerla a me. Non compresi se per quel gesto o perchè il mio corpo s'era fatto più vicino al suo, sentii cascare il bicchiere di vetro che aveva tra le mani fino a qualche istante prima, per potersi stringere a me con desiderio, facendomi ardere ancora di più di tutti quei sentimenti che provavo ogni volta per lei. Sapevo che Felix era ancora nel corridoio, ma io volevo averla in quell'istate, non sarei riuscito ad aspettare oltre e ignorando la presenza di Felix che attendeva un mio cenno, ebbi Denny nel modo più silenzioso che potesse esserci ma dalla quale traemmo piacere entrambi. Era stato qualcosa di veloce ma che aveva messo a tacere almeno per un po' i nostri istinti.
"Per ora sarebbe meglio calmarci..." le sussurrai sentendola annuire lievemente e dopo averle dato un bacio richiamai Felix dentro la cucina.
"I miei complimenti, siete stati davvero veloci." disse Felix mentre rientrava ridendo e Denny a quelle parole divenne completamente rossa che per l'imbarazzo iniziò a sistemare tutta la cucina velocemente.
"Felix, tu e il tuo tatto a volte... Come se per forza dovevamo arrivare a qualcosa di pesante." dissi con tono di rimprovero, cercando di non imbarazzarmi anch'io a causa di Denny che la vedevo diventare ancora più rossa, ma iniziò a spuntarmi un sorriso del tutto divertito per le sue reazioni.
"Non avevi qualcosa da dirci Felix? Invece di stare tutti e due a commentare di un qualcosa che definirei privato. Almeno lo faceste senza di me in stanza... Lo preferirei molto volentieri." disse improvvisamente Denny mentre mi dava la mia maglietta poggiandola contro il petto e spingendomi leggermente, sicuramente perché continuavo a sorridere divertito per il suo imbarazzo. A quel gesto mi avvicinai al suo orecchio quando mi passò di fianco e le ringhiai lievemente.
"Siete incredibili... Comunque si, ero venuto per dirvi di prestare attenzione ad Alec ed Aro." disse ad un tratto Felix facendomi voltare all'istante verso di lui per guardarlo alquanto perplesso e Denny sembrò leggermi nella mente, poichè domandò al posto mio perchè mai dovessimo stare attenti.
"A quanto pare Alec è riuscito a convincere Aro ad incaricare Chelsea di utilizzare il suo potere su entrambi. Denny per legarla in un certo qual modo ad Alec mentre Demetri per farlo legare nuovamente ad Aro." ci spiegò Felix piuttosto preoccupato.
"Perchè mai dovrei legarmi nuovamente ad Alec? Io sto bene così e poi così facendo di certo non spezzerebbe il legame che c'è tra me e Demetri." disse Denny cercando di mantenere un tono tranquillo nonostante in realtà tutto quello che aveva detto Felix non le piaceva affatto.
"Vorrà dire che se vedrò che starai a seguire Alec ovunque, sarà per questo motivo qua e di conseguenza dovrò essere il tuo amante." dissi alzando leggermente le spalle con disinvoltura sentendomi spingere lievemente da lei facendomi ridere.
"Comunque ti ringrazio Felix. Vorrà dire che eviteremo di incontrare Chelsea, anche se non capisco perchè tutto questo.... Non voglio nemmeno provare a pensarci." dissi con tono di rassegnazione mentre m'avviavo verso l'uscita della cucina insieme a Felix.
"Ehi piccola, vedi di coprirti prima di uscire dalla cucina con la mantella." aggiunsi voltandomi verso di lei indicandole la mia mantella che era poggiata su di una sedia e mostrandole un ultimo sorriso divertito; me ne andai insieme a Felix verso i corridoi sotterranei del palazzo per raggiungere rapidamente i Signori e vedere se avevano bisogno mentre parlavamo di tutto quello che mi stava capitando.
Fui sommerso di incarichi fino alla sera e non appena potei entrare nella mia stanza, mi stesi sul letto piuttosto pensieroso su ciò che Felix ci aveva messo in guardia, unendolo alle parole di Marcus. Ad Aro non stava realmente piacendo la mia unione con Denny, né tanto meno che provassi così tanti sentimenti. Per lui ero stato addestrato come un soldatino ad obbedire e basta, senza poter provare nulla, se non qualche svago per pura noia, ma Denny m'aveva travolto come un treno a supervelocità e non potevo fermarlo poichè privo di freni.
Improvvisamente sentii bussare alla porta e sentendo che era lei, lasciai che entrasse rimanendo a fissare il soffitto per qualche istante mentre la sentivo richiudere la porta.
"Non riesco a dormire per quello che ha detto oggi pomeriggio Felix..." mi disse mentre avanzava lungo la stanza.
"Io non voglio perdere questo con te." continuò a voce sempre più bassa e vedendo che continuava a fissarsi i piedi, l'abbracciai sentendola quasi farsi piccola in quell'abbraccio anche se lo stava ricambiando.
"Non perderai nulla con me. Proviamo qualcosa di troppo forte perchè Chelsea possa spezzarlo." le  dissi mentre la guardavo negl'occhi. Sembrava volesse dirmi qualcosa ma in un attimo mi ritrovai a baciarla ed essere privato della maglietta da parte sua fino ad arrivare nel letto in intimo, provocato e guidato da lei.
"Ultimamente cedo troppo facilmente alla tua seduzione, non va bene lo sai?" domandai vedendola osservarmi e posare l'indice sulle mie labbra mentre gattonava per arrivare sopra di me. A quel gesto la mia mente impazzì all'istante e divenni più possessivo e desideroso di lei ritrovandoci a baciarci, accarezzarci ed amarci come non mai. Era un'insieme di emozioni come solo lei riusciva a procurarmi ogni volta, ma sapendo che poteva essere l'ultima a causa di quello che volevano fare, tutto sembrava mille volte più intenso e forte. 
Entrambi i nostri respiri si stavano facendo sempre più irregolari, lasciando sfuggire ogni tanto qualche lettera ed ad un tratto eravamo l'uno di fronte all'altro, la mia schiena contro la testiera del letto mentre lei in ginocchio di fronte a me che continuava a baciarmi con provocazione ma m'impediva di toccarla, ma in un certo momento sentii qualcuno fermarsi di fronte la porta della stanza e concentrandomi potei comprendere che si trattava della sorella del nanetto. Che ci faceva di fronte la mia porta? Di certo non avrei smesso ciò che stavo facendo per una come lei, anzi, piuttosto avrei fatto sentire maggiormente ciò che stava capitando nella stanza, sia per allontanarmela sia con la speranza che se stesse spiando l'andasse a riferire a quel suo adorato fratello. Nascondersi ormai non aveva più senso. Non dopo quello che volevano fare.
Preso dalla rabbia e dalla voglia di averla senza alcun scrupolo, le afferrai una gamba e mentre le baciavo il collo l'adagiai dolcemente sul letto, iniziandola a baciare ovunque e lanciando un'occhiata verso la porta, potei notare un'iride rossa spalancarsi leggermente dal buco della serratura. Comprendendo che ci aveva realmente spiati, decisi di non trattenermi per nessuna ragione al mondo, trasformando quella notte in pura follia e piacere, lasciando che durante il silenzio della notte, le nostri voci corressero per tutto il palazzo. Ormai eravamo stati scoperti e trattenersi sarebbe solo stato uno sbaglio, di fatti fu la notte più esaltante che potei avere con lei. Non ricordo nemmeno per quanto tempo andammo avanti ad amarci e l'essere l'uno l'equivalente dell'altro, ma ero certo che ci sentisimmo come in paradiso e quando mi fermai la sentii stringermi a sé con dolcezza. Rimasi in quell'abbraccio fino a quando non si addormentò e mi spostai lievemente da lei vedendola aprire leggermente gli occhi, ma quando le feci vedere che ero comunque affianco a lei, i suoi occhi si richiusero e si mise leggermente vicino a me. Dal respiro potei constatare che ormai era entrata nel mondo dei sogni e il volto sereno che aveva mi portò ad avere una lieve morsa al cuore. In quel frangente mi sembrava troppo per me, l'avevo privata di una famiglia senza che lei potesse fare nulla ed ora era nuovamente nel mio letto a dormire, m'amava e probabilmente niente l'avrebbe allontanata.
Infine decisi di uscire dalla stanza per cibarmi, rimanere lì stava iniziando a farmi salire la sete, ma non appena uscii mi ritrovai a terra colpito da un pugno. Ero stato così assorto nei miei pensieri che non m'ero minimamente accorto della presenza fuori dalla porta di Alec.
"Come ti sei permesso di portartela a letto?? Lei non ti appartiene!" mi ringhiò sollevandomi per la maglietta ed a quelle parole scoppiai a ridere.
"Io posso qualsiasi cosa microbo. Quella a cui lei non appartiene, sei tu." risposi togliendomi le sue luride mani dal colletto della mia maglietta alquanto infastidito.
"Spero per te che sia solo questa." mi ringhiò tentando nuovamente di colpirmi, ma lo evitai colpendolo di rimando nei ginocchi facendolo cadere.
"Allora fai male a sperare. Se devo essere sincero ho perso il conto di quante volte è successo." dissi mostrando un sorriso beffardo sentendolo innervosirsi ulteriormente e rialzarsi per prendermi per il collo.
"Alec! Lascialo andare immediatamente!" sentii dire alle mie spalle vedendo Alec guardare in quella direzione e approfittando di quella distrazione, lo feci inginocchiare a terra tenendogli un braccio dietro la schiena.
"Demetri anche tu... Non ha senso che fate così. Demetri... Ti abbasseresti solo al suo livello e lo sai." disse Denny mentre mi continuava a guardare e lievemente irritato lasciai andare Alec che arrivò immediatamente di fronte a Denny.
"Come sarebbe a dire che si abbasserebbe? Io sono molto più in alto di lui." disse con un ringhio, ma Denny sembrò infastidita dal suo atteggiamento.
"Tu non sei assolutamente alla sua altezza. Non dovresti proprio paragonarti a lui. Demetri per lo meno non si è sforzato a far nulla." gli rispose di rimando Denny con tono piuttosto controllato rispetto a quanto m'ero immaginato.
"Ora capisco perchè quella minaccia t'aveva colpito così tanto. Da quanto tempo stavi facendo il doppio gioco??" gli domandò Alec avvicinandosi maggiormente a lei, ma in quell'attimo mi misi tra i due.
"Vedi di prendere le distanze e soprattutto di che minaccia parli?" ringhiai iniziando a perdere la pazienza e guardando il volto di entrambi per cercare risposta. Di che minaccia parlava? E perchè mai Denny stava facendo il doppio gioco secondo Alec? Volevo delle risposte, le esigevo e non avrei tollerato dei silenzi o delle allusioni.
  
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