#4 seduta - posacenere
"Come è potuto succedere?"
Si aprono come fiori bruniti le macchie di sangue sulle pareti della cella, dita scarlatte che tracciano segni incomprensibili.
"Io... il suo avvocato ha detto che..."
Sbatti il palmo della mano sul tavolo, facendo sobbalzare Evans.
"Non dire cazzate. Abbiamo un fascicolo più grande della mia casa sul soggetto 346 e tu cosa fai? Autorizzi il suo avvocato a portare un posacenere dentro la stanza. Ti farò licenziare."
Deglutisce Evans e strizza le palpebre un paio di volte.
"Era in plastica."
Un sorriso sgradevole ti adorna le labbra.
"E questo ha mai fermato il nostro paziente?"
Silenzio.
"Ci vai tu a spiegare alla vedova che il suo caro maritino è stato ucciso da un posacenere in plastica giù per la gola?"
"Harleen..."
Lo ignori, passando il badge nella serratura ed entrando.
"Sarai contento."
"Abbastanza; ma non ha urlato a sufficienza per i miei gusti."
"Pazzo."
"Questo non è professionale, dottoressa." ti riprende lui " Al momento sono affetto da '"super sanità', a suo dire."
Digrigni i denti, contrastando l'istinto di afferrarlo per il colletto e sputargli in faccia.
"Aveva due figli."
"Come molti altri cittadini rispettabili di Gotham."
"Aveva una moglie."
"Anche io ne avevo una."
"Stronzate."
Sorride, dondolando i piedi.
"Era un uomo."
"Come me." il sorriso di amplia, il cuore si contrae "Come te, Harleen."
Il rosso gli dona, dopotutto.