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Autore: Lisbeth17    07/06/2013    2 recensioni
[Che Dio ci aiuti]Lasciando inalterato il finale di stagione, ho sempre pensato a un possibile, personalissimo, proseguimento.
Un nuovo personaggio, il tempo che è passato ineserabile, com’è cambiata la vita agli inquilini del convento degli angeli?
Dal testo:
C’è una storia che voglio raccontare, la mia storia, per farlo come si deve, ho bisogno di fare un passo indietro, forse più di uno, per raccontarvi le cose così come le hanno vissute i protagonisti, soprattutto lei, la mia mamma.
Ho scoperto poco tempo fa il suo diario…
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Attimi...'
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Un Passo Indietro


Un passo indietro


Senza peso, senza fiato, senza affanno
Mi travolge e mi sconvolgi
Poi mi asciughi e scappi via

 

[Azzurra]

Un profondo respiro Azzurra… poi suona… va bene, un altro respiro e poi…

- Azzurra? – mi chiese la voce di Giulia stupita, mentre io ero ancora con la mano a metà tra il campanello e la porta.

- Ti disturbo? – le ho chiesto ingenuamente, non so come fare…

- Entra… - dice lei scostandosi di lato – che ci fai a Roma? Perché quella valigia? Azzurra è successo qualcosa con suor Angela? – ecco mi ci mancava l’interrogatorio, dai Azzura, tutto d’un fiato.

- Sonoincinta! NonpossorestareaModena,suorAngelanonlosa,ilpadrenoncivuole.

L’espressione di Giulia dice che ha capito tutto, quindi mi rilasso, faccio un profondo respiro e riparto con calma.

- Non ti romperò per molto tempo, te lo prometto, ma non sapevo dove andare, a chi chiedere aiuto, chi sapeva cosa significava fare un figlio da sola? Solo tu! Ti prego…

- Puoi stare da noi tutto il tempo che servirà. – disse lei abbracciandomi stretta, sentii in quel momento la sua pancia, Giulia aspettava di nuovo un bambino, ora sì ero sicura non mi avrebbe mai cacciata.

 

Guido ancora ce l’ho in testa, ce l’ho troppo in testa, penso a lui più di quanto vorrei, con Giulia e Marco sono stata abbastanza vaga, non mi va di parlare di lui. Mi fa male, ancora troppo male pensare a lui, ogni tanto ripenso a quella maledetta telefonata e mi manca il fiato, mi accarezzo il ventro vivo, e leggermente gonfio, e riesco a ritrovare la capacità di respirare.

I miei sentimenti per Guido non sono mai stati il problema, sono quelli che lui non ha per me, il suo grande amore è stato uno, e uno soltanto, Manuela, da lei ha accettato un figlio non suo, da me non ha nemmeno voluto sangue del suo sangue.

Pensieri brutti.

- Piccola peste mia ti amo già, ti amerò per due tre quattro cinque persone.

So cosa vuol dire non avere un genitore e ci sarò, io ci sarò sempre per te.

 

Roma è una città splendida, ma è enorme, grandissima, non è Modena… decisamente non è Modena, dal convento ricevo solo notizie da Nina… Suor Angela è preoccupata per me, ma al momento ha smesso di torturare le ragazze, Nina è davvero un osso duro, lo sapevo io che potevo fidarmi di lei, l’ho sentito subito; Guido e Davide sono tornati in convento, è tornato alla facoltà di legge di Modena e alla residenza universitaria così come da nostro programma, pare che anche lui mi abbia cercato un po’, ma quando ha capito che suor Angela non ne sapeva davvero nulla, pare si sia arreso, non avevo dubbi in merito.

 

- Peste, che dici ci facciamo quattro passi?

 

Ho preso la bella abitudine di parlare con la mia pancia, e siccome il mio bambino non ha la minima intenzione di farsi vedere, quindi non so se sia un maschio o una femmina, lo chiamo peste quindi, è la mia piccola peste dispettosa e un po’ capricciosa, con una passione per i cibi salati ad ogni ora del giorno e della notte.

Grazie alla peste ho anche trovato un lavoro in effetti, una campagna pubblicitaria premaman, una di sensibilizazzione, quindi senza veli, e diverse di sponsorizzazione quindi vestita. L’agenzia è molto seria, specialmente dopo che Marco mi ha accompagnata ai primi servizi fotografici, nessuno si permetterebbe di prendere in giro la sorella della moglie di un poliziotto… si Marco dice in giro di essere mio cognato, anche perché quando usciamo tutti e quattro insieme, più di uno si ferma a guardare me e Giulia, le nostre pance si fanno notare…

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Ho preso un’appartamento a Roma, sono sempre piuttosto vicina a Marco e Giulia, ma avevo bisogno del mio spazio, del nostro spazio, presto o tardi (più presto che tardi, in effetti) la peste verrà fuori, ci conosceremo e dovremo convivere. Ho trovato un piccolo, ma bellissimo appartamento, una stanza per me, una per la peste, un salone con angolo cottura e un bel bagno, al momento non posso permettermi di più, ma adoro questo nostro nido. Ci abito da sola, da un paio di settimane e già lo adoro, l’ho personalizzato in ogni modo e maniera, reso accogliente per la peste, e poi, ci penserà il tempo a renderlo davvero nostro.

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Nina è venuta a Roma, non ho ancora capito che scusa abbia usato con suor Angela, ma sembra che non si sia nemmeno insospettita un po’…in effetti i rapporti tra me e Nina non davano adito ad immaginare uno sviluppo del genere... mi ricordo ancora di quando la chiamavo la strega cattiva, di cattivo in Nina non c’è proprio niente!

È venuta a Roma per curare i rapporti con l’agenzia, diciamo che mi è stato offerto un contratto vantaggioso, quando e se recupererò la forma dopo la gravidanza. Nina dice che legalmente è una bomba, loro non possono farmi pressioni per i primi sei mesi, e mi verseranno un mini indennizzo, tipo aspettativa se fossi un dipendente, e in caso di mancata prosecuzione del rapporto di lavoro, io mi impegno nel restituire loro i soldi già ricevuti, e loro non mi chiederanno alcun tipo di risarcimento, insomma amici come prima. Adoro avere un avvocato come amica, non è vero, adoro avere Nina nella mia vita.

Posso stare tranquilla almeno per un po’ diciamo…

Anche se il vero motivo per cui Nina è venuta a Roma è stato l’avvicinarsi imminente della data del parto.

- Piccola peste, pare proprio che dovrai uscire da qui, eppure mi ero così abituata ad averti dentro di me, che ho quasi paura di conoscerti, sarò in grado di proteggerti come ho fatto fino ad ora? Sarò veramente capace di essere madre, io che una madre non l’ho avuta? Da dove verrà l’amore che io non ho ricevuto? Saprò darti quello che non ho? …ma io di amore ne ho avuto, dopo, in convento, ho sentito la potenza dell’amore che solo una famiglia ti può dare… penso di sì sai, ti saprò amare, ti saprò dare, e mai mai mi sepererò da te.

- Malgrado le notte in bianco, i calci sulla vescica, i pugni manco fossi il tuo sacco, le nausee fino al quinto mese, le voglie di cose che non ho mai mangiato in vita mia, non so se sono pronta per separarmi da te…

Accarezzo la pancia mentre parlo con il mio bambino, oggi sono particolarmente provata. io e  agitata la peste

- Finchè sei qui nessuno potrà farti del male, ferirti, farti piangere… ma nemmeno farti ridere, farti gioire, farti divertire. Mi sa che non c’è niente da fare, tu devi uscire da qui, ed io devo abituarmi all’idea!

- Che cosa dici tu? Io ho un sacco voglia di stringerti e tu? Hai voglia di conoscermi?

Una forte contrazione mi taglia il fiato.

- Mai risposta è stata più chiara… NINAAAAAAAAAA!

- Ehi principessa, sei incinta, ma un minimo di tatto? Sai stavo per chiamare suor Angela, se ti avesse sentito?!

- Nina me ne sbatto… - gli dico indicando il pavimento - Mi si sono rotte le acque!

- O porca miseria… Andiamo…

- Chiama Giulia e Marco…. AHHH …e prendi la borsa…

- Ti stai decisamente allargando principessa, adesso sbrigati e respira come t’hanno insegnato.

- Fa un male cane!!

- La prossima volta mettiti un bel tappo!

- NINA!! Non ci sarà una prossima volta…

- Se se… muoviti balena!

- NON SONO UNA BALENA… - lo sguardo di Nina è piuttosto esplicito. – Ok, sono una balena, però una bella balena.

- Sei tremenda, vada per BB… bella balena.

Siamo arrivate in ospedale in tempi record, Nina all’occorrenza guida peggio di suor Angela, il mio ginecologo ci stava aspettando, e Marco, Giulia e Cecilia ci hanno raggiunte che ero già abbondantemente in travaglio.

Ovviamente la mia fortuna epica ha fatto sì che non facessi più in tempo a farmi fare l’epidurale, così mi sono goduta tutte le gioie del parto e tutti i dolori.

Una fatica impressionante! Ero distrutta!

Ma quando ho tenuto in braccio per la prima volta la mia bambina, ho capito che l’avrei rifatto, almeno un milione di volte, avrei ripercorso la strada che mi ha portato a stringere Lucia tra le mie braccia.

Lucia Leonardi è nata in una calda mattina di fine maggio, rendendomi la mamma più felice del mondo. Quando è nata era bruttissima, non sto scherzando, tutta rugosa, con una bocca enorme, non si poteva vedere, dopo la prima settimana era già meglio, i capelli non erano i miei, erano chiari quasi biondi, gli occhi erano grandi e scuri, il naso era il mio, e le labbra no, decisamente no, troppo sottili per essere le mie.

Assomigliava a lui, più di quanto mi piacesse ammettere, Nina fortunatamente non mi stuzzicava, quando suor Angela ha minacciato di venirla a trovare a Roma, perché nessun corso dura tanto, lei è ripartita, non troppo contenta di dovermi lasciare sola…. Anche se sola non lo ero affatto, ed ora non lo sarò davvero più.

Lucia è una bambina buonissima, la migliore figlia che una madre single potesse desiderare, quando Nina è tornata a Modena mi ha aggiornato sulle novità…

Emilio ha avuto il cuore che meritava, il trapianto è andato bene, e il decorso procede benissimo, Margherita è al settimo cielo, vorrei davvero tanto chiamarla, sentirla, ma so che non posso farlo.

Davide è diventato finalmente titolare nella squadra di calcio, secondo Nina è sempre parecchio scarso, ma il mio nano ha un cuore e una forza di volontà che gli altri non hanno.

Chiara è tornata per un breve periodo al convento, vederla con il velo ha fatto parecchia impressione a Nina, ma si è goduta la sua amica a pieno.

Suor Angela è riuscita a difendere il convento e la residenza universitaria dagli attacchi di Alfieri, la residenza resterà al convento, e lui comincia ad accettare il percorso scelto dalla figlia, pare che lui e suor Angela però non siano ancora in buoni rapporti.

Guido pare che frequenti, di nuovo, Beatrice, lei spesso frequenta il convento, non riscuotendo però le simpatie di molti, Davide è il più ostico, non si piacciono i due. Davide non mi nomina più, ce l'ha con me perché sono andata via.

Suor Costanza non ha fatto zac, e si è rivelata la più sveglia di tutte, la scorsa settimana ero con Lulù a Villa Borghese, avevo appuntamento con Giulia e i ragazzi, e quando sono arrivati con loro c’era suor Costanza, mi ha fatto un sacco di feste, e si è letteralmente innamorata di Lulù, quando ho abbassato lo sguardo, lei mi ha abbracciato forte, dicendomi che avrebbe rispettato la mia decisione, avrebbe mantenuto il segreto, a patto di rimanere aggiornata sulle condizioni mie e della piccola.

Spesso mando le foto di Lulù a lei e Nina.

I famosi 6 mesi sono passati, l’agenzia è soddisfatta dal mio aspetto post gravidanza e mi hanno trovato diverse campagne pubblicitarie con distribuzione non europea. Era proprio quello che volevo, poca visibilità in Italia, ma uno stipendio bastevole per me e Lulù.

La mia principessa è bellissima, mi regala un sacco di soddisfazioni, e tante vengono dal nido, ha cominciato presto, la mia piccolina, e presto ha imparato anche a viaggiare, il lavoro è pian piano aumentato, tra Roma, Milano e Parigi non mi fermo quasi mai. Lulù è sempre con me sul set, e quando stiamo a Milano spesso nel weekend ci raggiungono Nina e Costanza.

Costanza vorrebbe che io parlassi con suor Angela, ma mi sembra sempre troppo tardi, come se il tempo trascorso avesse eretto tra di noi un muro, o forse sono solo mie paronoie, ma non riesco a fare quel passo verso la verità che Costanza tanto vorrebbe.

Il mio piccolo fiore mi reclama, mentre le accarezzo i capelli così poco miei mi perdo nei suoi occhi così tanto miei, e giuro che ruberei per lei anche la luna, tutto per un suo sorriso.

- Che Dio ci aiuti! – dico prendendo in braccio Lulù, pronta a tornare a lavoro.

E ruberò per te la luna se
il buio ti farà paura e se
non troverai più dentro te
la bianca immagine di me,

che mi fingevo a volte luna

rubavo il buio e la paura

che non trovi più qui dentro te

la bianca immagine di me.

 

   
 
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