C’è una
storia che voglio raccontare, la mia storia, per farlo come si deve, ho bisogno
di fare un passo indietro, forse più di uno, per raccontarvi le cose così come
le hanno vissute i protagonisti, soprattutto lei, la mia mamma.
Ho scoperto
poco tempo fa il suo diario…
Tutto
questo è mille volte più grande di me. Non sono sicura di poterlo affrontare,
non sono sicura nemmeno di cosa significa!
So
che ci sono voluti 5 minuti per cambiare la mia giornata, e una telefonata per
incasinarmi la vita.
Azzurra,
non è possibile… non è mio, ti sei sbagliata! Sei sicura? Io adesso proprio non
posso, c’è Davide… e non ce la faccio, ci conosciamo da poco, Davide è piccolo,
ha bisogno, ora più che mai di stabilità…
Si
può perdere la testa per un tale decerebrato? Evidentemente sì, è successo,
quello che devo fare ora, è stare da sola, mi dispiace ma non posso parlarne
nemmeno con suor Angela, una cosa è sicura, quando tornerà da Berlino io non
sarò più qui.
So cos’è
successo allora, ho chiesto ad alcuni testimoni dell’epoca e poi è pur sempre
la mia storia.
La mamma fece
le valigie di notte, e chiese aiuto a Nina.
Zia Nina per
me, la mia madrina, la mia confidente, la mia complice.
Unico
imperativo, suor Angela non doveva sapere nulla, lei le avevo scritto una
lettera, molto vaga sulle circostanze, ma molto chiara sulle sue decisioni. Ne
ho trovato un pezzo nel suo diario:
… per
ognuno viene il momento di spiccare il volo. Questo è il mio momento, farlo con
voi sarebbe troppo difficile, ho bisogno di stare da sola. Non si preoccupi sto
bene, e non sono così ingenua (fosse
vero?!) da farmi fregare, ora le
chiedo una cosa enorme, mi lasci andare e si fidi di me.
E così mia
madre sparì. Lasciò Modena che solo molto tempo dopo ho scoperto essere la sua
casa, e lasciò il convento degli angeli, l’unica persona con la quale rimase in
contatto era Nina, lei e la mamma sono molto diverse, ma quando c’è stato
bisogno Nina non si è tirata indietro anzi, non ha fatto domande ed ha
sostenuto mia madre nel migliore dei modi, senza far capire a nessuno quanto
lei ne sapesse in realtà.
Mamma racconta
questa cosa nel suo diario, molto meglio di come potrei farlo io, in effetti…
Margherita
è come una sorella per me, Dio solo sa quanto le voglio bene, ma non posso
proprio confidarmi con lei, non è capace di mentire, non sa tenere un segreto,
ci starebbe troppo male, e dopo nemmeno cinque minuti direbbe tutto a suor
Angela; Chiara ha iniziato il discernimento, e non voglio caricarla di questo
peso; Nina… Nina è quella giusta, conosce la riservatezza e la discrezione,
Nina è leale l’ho scoperto quando ha coperto Margherita con la storia del cuore
rubato per Emilio, Nina ha un cuore enorme… posso parlare solo con lei, mi
sento ora di potermi fidare solo di lei.
Così mamma,
in una notte di novembre, piuttosto fredda secondo il diario, ha lasciato
Modena, direzione Roma, lì c’era qualcuno che avrebbe potuto darle una mano…
Adesso però
non voglio più intromettermi, ci penseranno loro a raccontarvi la nostra
storia.
Facciamo quindi
un passo indietro…