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Autore: Dama degli Intrighi    07/06/2013    1 recensioni
Questa non è solamente una fic ispirata dalla storia di una grandissima scrittrice, in questa fic io mi sono data una sfida, mi sono costretta a immaginarmi nei panni della Rowling che deve scrivere un "dopo Harry Potter" e mi sono chiesta cosa potrebbe succedere. Ho letto i libri della Rowling in originale e ho cercato di usare il suo stesso tipo di scrittura e da tutte queste mie ricerche e altre è nata questa Fic che spero che vi piaccia...
Gradirei molto sapere i vostri pareri tramite le recensioni!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Magic'
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***

-JAMES SIRIUS POTTER E PERVINCA MAGIK- chiamò nonna Molly da dentro casa. –Venite subito qui!-
I due ragazzi si alzarono dal prato un po’ in imbarazzo. Cosa potevano aver fatto per far arrabbiare la nonna? Ma forse non era arrabbiata… Ma allora perché li aveva chiamati in quel modo? Sull’entrata della Tana c’erano due figure, una era nonna Molly, l’altra era Charlie.
-Si nonna?-
-Ragazzi, vi ho chiamati perché credo che voi due dobbiate allenarvi per la terza prova del torneo. So che siete già molto preparati, ma ritengo che un po’ di lavoro sodo in più non guasti- sorrise la Signora Weasley. –Charlie si è offerto di aiutarvi-
Pervinca osservò quell’uomo. L’aveva trovato strano da subito. Chi mai non vorrebbe una famiglia tutta sua? Ebbene si, a zio Charlie non importava avere una moglie o dei figli. L’unica cosa a cui era interessato sono e sarebbero stati sempre i draghi. Però, c’era d’ammettere, che su quelle creature era un’enciclopedia ambulante.
Un po’ trasandato e ciondolante, forse insonnolito dalle ora di sonno in più, se ne stava appoggiato allo stipite della porta.
-Ragazzi- esclamò battendo le mani e ravvivandosi un po’. –Vi farò lavorare per bene… Per prima cosa lucidiamo le nostre bacchette!-
Dopo alcuni giorni a casa dei nonni Weasley e di allenamento sfrenato con zio Charlie i sei ragazzi e il professor Potter si ritrovarono nel piccolo salotto della Tana davanti al caminetto pronti per partire. Charlie se ne stava su una poltrona a leggere un libro sui draghi che aveva scritto lui.
-Oh, Harry caro, mi mancherai tantissimo- strillava nonna Molly abbracciando il Signor Potter come al suo solito.
-Ci rivedremo alla terza prova del torneo- sibilò lui cercando aria.
-Bene, Pervinca, credo che per ora ci saluteremo- sorrise nonno Arthur. –Gradirei farlo come due semplici babbani- disse l’uomo tendendole una mano.
Pervinca sorrise e allungò la sua per stringergliela. Inaspettatamente il Signor Weasley l’abbracciò.
-E’ già- rise. –Mi piace proprio salutare come fanno i babbani nei film-
Molly Weasley passò in rassegna tutti i suoi nipoti e non ancora soddisfatta, abbracciò anche la povera Pervinca. Uno dopo l’altro sparirono nel camino avvolti in un fuoco verde e ricomparirono, con le valige al seguito, nell’ufficio del Signor Potter.
-Eccoci arrivati!- sentenziò l’uomo. –Mi è stato detto che ora il dormitorio è agibile, potete portarci tutte le vostre cose tranquillamente- sorrise.
A entrare nella Sala Comune dei Grifondoro Pervinca e gli altri erano un po’ titubanti. Come uscirono dal passaggio dopo il quadro della Signora Grassa una massa di capelli biondi li inghiottì saltandoli al collo. Era Darcy che era impazzita dalla gioia di vederli.
-Non ce la facevo più a starmene qui da sola senza di voi- esclamò. –Mi siete mancati da morire, ancora due giorni e avrei cruciato chiunque-
-Da quanto si può rientrare qui?- chiese Rose che era a caccia di notizie dopo essere stata così tanto, per quanto lungo possa essere un lasso di tempo di cinque giorni, lontano da Hogwarts.
-Due giorni fa tutti gli Auror e altri maghi del Ministero sono venuti qui e hanno iniziato a erigere nuove mura magiche intorno alla scuola- iniziò a raccontare Darcy. –Poi sono arrivati altri maghi e hanno rimesso tutto a posto con un colpo di bacchetta. Sarà da una giornata che possiamo di nuovo entrare qui- sentenziò.
Tutti risistemarono le proprie cose e quando tutto fu a posto uscirono in uno dei giardini interni alla scuola per saperne di più su cosa era successo. Darcy raccontò tutto per filo e per segno. Raccontò dell’urlò dell’ombra. Declamò il ritorno di Blaze. E non tralasciò alcun particolare dei preparativi per la terza prova
-Ieri Hagrid era veramente agitato. Continuava a ripetere che gli stava per arrivare un grande pacco-
-Per lui?- chiese Hugo.
-Si, per lui ma anche per il torneo. Sai che è il guardia caccia e si intende di creature magiche, mi domando cosa potrebbero mai spedirgli di così importante-
-Non sei riuscita a scoprire altro?- le chiese Albus.
-No- rispose Darcy sconsolata. –Non fanno avvicinare nessuno alla foresta, ora più che mai-
Pervinca sospirò.
-Per fortuna che manca ancora un’eternità alla prova…-
Ma non era vero perché quell’eternità volò più in fretta del boccino d’oro e il mese di giugno arrivò presto con il suo caldo estivo. Gli esami erano iniziati e tutti gli studenti di Hogwarts erano più agitati che mai. Si vedevano libri volanti ovunque e la biblioteca era più piena in quei giorni che in tutti gli anni scolastici. Pervinca, invece, si sentiva un po’ più leggera degli altri, lei aveva finito i suoi esami qualche giorno prima e ora se ne stava tranquilla, per quanto tranquilla potesse stare con il pensiero della terza prova mortale imminente, vagando in giro per la scuola.
E poi il 24 Giugno arrivò. L’ultimo degli esami si sarebbe tenuto proprio quella mattina, mentre il pomeriggio era solo per il Torneo Tre Maghi. A colazione Pervinca non toccò cibo, ma tanto nessuno se ne accorse perché nei piatti di tutti c’erano solo libri, montagne e montagne di volumi scolastici. A pranzo la scena si ripeté, ma questa volta, senza la preoccupazione degli esami a distrarli, tutti cercarono di allentare la tensione sui campioni delle tre scuole.
-Stai tranquilla Pervinca… Non succederà niente di male- le continuavano a ripetere Rose e Lily. –Hai già superato le altre due prove, non c’è niente che ora non puoi fare-
Pervinca cercava di convincersi che le sue amiche avevano ragione eppure se osservava gli altri campioni si convinceva che loro potevano farcela, ma lei no. Sembravano più calmi già in partenza. È vero, non mangiavano, ma se ne stavano immobili e impassibili a meditare. Lei invece tremava come una bambina piccola davanti a una tempesta.
Alle cinque in punto si ritrovò ancora a scendere dalla colina su cui era situata la scuola verso la capanna di Hagrid. Le avevano detto di correre là dove i presidi delle scuole stavano aspettando i campioni. L’ambiente sembrava in attesa di ciò che di lì a pochi minuti si sarebbe scatenato. Ma come la capanna diroccata del guardia caccia comparve infondo alla discesa una musica fatta di trombe e di tamburi iniziò a fendere l’aria e a diffondere nel suo animo la consapevolezza che tutto ciò era vero. Terribilmente vero.
Davanti alla capanna, nel campo di zucche vuoto, c’erano diverse figure dai lunghi mantelli. C’erano i presidi, Lee Jordan, il Ministro della Magia, gli altri tre campioni e alcuni membri della loro famiglia. Felicity era vicino al suo piccolo preside, Mr. Daviz, la cui figura era in contrapposizione alla figura enorme di una donna in un abito verde come la divisa della ragazza. Aveva capelli biondi come Felicity e un sorriso davvero incantevole.
Vicino ad Aadil c’era, oltre al suo preside Mustek sempre composto e formale fino alla punta di ogni suo singolo capello nero, un uomo che assomigliava molto al ragazzo, solo con un pizzetto perfettamente squadrato sul mento. Poteva essere il fratello maggiore. Accanto a James c’erano il professor Potter, nonna Molly e Ginny.
Sapeva che per i campioni era stato programmato un pomeriggio con la propria famiglia, ma lei non si era presentata in aula insegnanti per l’ora stabilita, tanto sapeva che per lei i suoi genitori non sarebbero mia venuti. Il professor Potter le si avvicinò poggiandole la solita mano sulle spalle.
-Tutto bene?- le chiese.
-Certo, sono solo un po’ agitata-
-E’ normale- cercò di tranquillizzarla Harry. –Ora c’è il discorso del Ministro-
Percy Weasley si mise al centro del piccolo semicerchio che si era formato. Si schiarì la voce e cercò di sembrare più solenne, per quanto potesse esserlo ancora.
-Campioni… Famiglie- inchinò la testa verso tutti. –Sono lieto di essere qui per l’ultima prova del Torneo Tre Maghi. Abbiamo sgomberato una parte della foresta e l’abbiamo adibita per la prova, però avverto voi partecipanti di essere comunque molto cauti.
-Se mai doveste trovarvi in pericolo usate le vostre bacchette per chiedere aiuto sparando in aria delle luci rosse e noi verremmo subito a prendervi. Ora Hagrid vi passerà un telo di liuta e voi dovrete pescare qualcosa al suo interno che determinerà la vostra posizione di partenza. Famigliari… Raggiungete pure i vostri posti insieme agli altri spettatori-
Ci furono dei saluti e il gruppo di persone si ridusse, anche se il professor Potter rimase accanto a pervinca. Hagrid giunse poco dopo con un piccolo sacchetto che pareva ancora più minuscolo tra le sue mani grandi. Fece un occhiolino a Pervinca e a James, probabilmente cercando di sciogliere un po’ di tensione.
-Per primi pescano Felicity e Pervinca-
Felicity allungò una mano e frugò dentro al sacco. La ritirò poco dopo con un biglietto in mano.
-Foresta?-
-Molto bene- sorrise il Ministro porgendo il sacchetto a Pervinca che pescò.
-Grotta?- chiese leggendo il suo biglietto.
-Ora Aadil…- sorrise Percy.
Il ragazzo si mosse e affondò la sua mano nel sacchetto. Il suo biglietto diceva –Montagna-.
-E ora James- sorrise il Ministro porgendo il sacchetto al nipote.
-Acqua- borbottò dopo aver estratto l’ultimo biglietto.
-Fantastico!- trionfò Percy. –Ora preparatevi e seguitemi- disse dirigendosi verso la musica.
Poco prima dell’entrata della foresta erano stati montati degli spalti e tutti gli studenti della scuola erano già seduti lì. Una banda suonava una musica allegra e si fermò quando vide arrivare il ministro e i campioni. I presidi si misero vicino ai loro studenti e il professor Potter si avvicinò ancora a Pervinca.
-Andrà tutto bene, vedrai- le sussurrò cercando ancora una volta di alleviare la sua pressione, ma si vedeva che era agitato come se dovesse affrontare lui la prova.
Pervinca annuì mentre stringeva ancora il suo biglietto. Si sistemo, come gli altri, davanti a una delle quattro vie. Ogni sentiero si inoltrava dentro alla foresta e aveva un cartello con quattro scritte diverse. Dicevano “foresta”, “acqua”, “montagna” o “grotta” e lei si sistemò davanti all’ultimo cartello. Anche le urla del pubblico cessarono e Lee Jordan prese la parola.
-Alunni… Insegnanti… Presidi… Maghi e Streghe… Ministro- salutò tutti. –E’ un onore essere qui per la terza e ultima prova di questo torneo. Le prime a entrare saranno Felicity Moon e Pervinca Magik, al primo fischio potete varcare la vostra soglia- disse.
Uno della banda fischiò in un fischietto d’orato e la musica ripartì. Pervinca e Felicity si girarono, estrassero le loro bacchette e scambiarono un ultimo sguardo con chi le aveva accompagnate, poi si fissarono velocemente ed entrarono nella foresta scomparendo nel folto.

SALVE A TUTTI! Eccoci qui per uno dei capitoli tanto attesi... Almeno per me. E con questo do inizio alle terza, ultima e fantastica prova :D YEEEEEEE. Non vedo l'ora che i quattro campioni affrontino ciò che dovranno affrontare. Come vi sembrano le aspettative? Avete idea di cosa indichino i quattro biglietti? E Quelle quattro parole a che vi fanno pensare? Secondo voi chi vince? Vi aspettate un bel colpo di scena? Rispondete pure, non vi mangio anzi, vi faccio una statua d'oro usando solo un metro u.u
Baci, Dray xx
  
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