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Autore: Jonas_Addicted    08/06/2013    10 recensioni
Il suo peggiore incubo? Suo fratello e la sua comitiva di amici, appunto. Ogni giorno, se la incontravano fuori scuola, nei corridoi, nei bagni, o non importa dove, la rempivano di calci, pugni, insulti, non curandosi nemmeno della gente che li stava a guardare. Anche perchè contro quattro ragazzi, che giocavano a football, nessuno si voleva mettere a litigare, solo per proteggere una ragazzina sfigata.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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If We Could Only Have This Life For One More Day



- 5 -

 

I walk a lonely road,
The only one that I have ever known,
Don't know where it goes
I walk this empty street,
On the Boulevard of broken dreams
Where the city spleeps
And I'm the only one and I walk alone

 


La luce del bagno filtrava da sotto la porta, segno che Louis stava dentro. -Louis, amore...- disse Hayley bussando lievemente, una volta svegliata e salita al piano di sopra.
Non rispose nessuno... –Louis? Stai bene?- la ragazza bussò con più forza, fino ad arrivare a dare pugni alla porta.
All’improvviso la porta si aprì di colpo, rivelando un Louis strano. –Cazzo, Louis. Mi hai fatto spaventare... perchè non rispondevi?- Hayley poggiò una mano sulla spalla del ragazzo che con disgusto si scansò dal tocco della rossa.
-Levati di mezzo.- disse freddo il castano sorpassandola, urtandola con il fianco e facendole perdere l’equilibrio.
-Amore, che succede? Stai bene?- Chiese la ragazza preoccupata dal comportamento del ragazzo.
-Fatti i cazzi tuoi, porca puttana! Zitta!- urlò Louis voltandosi verso Hayley che lo guardava sbalordita. La ragazza cominciò a sentire gli occhi pizzicare, segno che alcune lacrime sarebbero scese di lì a poco.
 
-Perchè mi dici così? Che ho fatto?- chiese la ragazza sul punto di piangere. –Ti devi stare zitta, cazzo! Lo capisci che devi chiudere quella bocca di merda?!- strillò Louis. Ormai non era più in sé, aveva gli occhi e il naso arrossato.
-Vaffaculo Louis!- strillò la ragazza in preda alla rabbia –Come ti premetti, puttana!- Il ragazzò andò su tutte le furie e in pochi secondi la sua mano andò a scontrarsi contro la guancia candida della sua fidanzata.
Con le lacrime ormai che le rigavano il viso e la guancia sinistra che si era arrossata per il forte schiaffo ricevuto, la ragazza cominciò a correre per le scale, cercando di uscire per strada e andare via da quella casa.
 
Una volta che fu alla porta, cercando di aprirla, si sentì prendere per i capelli da dietro e trascinare all’indietro per terra. –Tu non vai da nessuna parte, puttanella!- sussurrò Louis perfidamente all’orecchio della ragazza che intanto cercava di strillare per attirare l’attenzione di qualche vicino.
-Lasciami Louis, lasciami, mi fai male!- urlò Hayley cercando di liberarsi dalla presa del castano che intanto la teneva ferma. Il ragazzo preso dalla rabbia, tirò un pugno dritto al fianco della ragazza che raccolse le gambe al petto, distesa per terra cercando di ripararsi il più possibile dai colpi che Louis le stava infliggendo.
 
Dopo tre, quattro, cinque, sei, sette calci Louis si alzò come se niente fosse, lasciando Hayley per terra a piangere, mentre lui se ne tornò in camera e uscendo dalla porta finestra che dava sul balcone, si accese una sigaretta.
La ragazza, che indossava solo la canottierina e gli shorts del pigiama, cercando di fare poco rumore, uscì da quella casa cercando alle undici e mezza di notte di tornare a casa sua, consapevole di non essere però al sicuro nemmeno lì, per via della presenza del fratello, che avrebbe potuto violentarla e ucciderla senza che nessuno se ne fosse accorto.
 
Fortunatamente a piedi, casa sua distava solo una quindicina di minuti da casa di Louis e cercando di ignorare il dolore presente in quasi tutte le parti del corpo, cominciò a correre prima che Louis si accorgesse della sua mancanza.
Quando arrivò davanti alla porta, esitò per qualche secondo, con il dito poggiato sul campanello a suonare. Sapeva che a quell’ora il fratello stava in giro per locali ad ubracarsi e a portarsi a letto qualche troietta che trovava per strada.
Si ricordò all’improvviso di aver messo un po’ di tempo prima le chiavi sotto il vaso alla destra della porta d’ingresso. Così controllò se ci fossero ancora ma con sua sorpresa, erano state tolte.
Provò ugualmente a suonare, caso mai avesse trovato Zayn in casa. Voleva solo un letto caldo. Niente di più... chiedeva tanto?
 
Dopo qualche secondo, stranamente la porta si aprì nascondendo il viso stanco e segnato dalle lacrime del moro, che vedendo la sorella si illuminò come mai aveva fatto in otto anni.
Hayley si stupì non poco delle condizioni del fratello, ma non appena lei varcò la soglia di casa, Zayn la strinse in un abbraccio che in tutta la sua vita non aveva mai ricevuto. Era come se in quel momento che grandi mani del moro volessero trasmettere tranquillità alla ragazza che era scoppiata in rumorosi singhiozzi, tra le braccia del fratello. 

   
 
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