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Autore: Aagainst    08/06/2013    4 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
-Quindi, signorina Thompson, lei saprebbe di sicuro dirmi la teoria delle idee di Aristotele, vero?-. Rachel si destò dal suo dormiveglia e guardò la professoressa. La signorina Meyers le aveva sempre provocato una sensazione simile a quando si incontra un cane rabbioso. –Ehm… Certo. Dunque, Aristotele pensava che le idee fossero contenute tutte nell’Iperurano e che vivessero insieme.-. La sua compagna di banco si colpì la fronte con la mano, in segno di disperazione assoluta. –Signorina Thompson, è talmente distratta da non accorgersi nemmeno che la teoria delle idee è stata elaborata da Platone e non da Aristotele, filosofo che, per altro, dobbiamo ancora cominciare a trattare. In più, le idee sono nell’Iperuranio e non nell’Iperurano!-. Rachel deglutì. –Mi scusi signorina Meyers. E’ che…-. La campanella suonò, salvando la ragazzina. –Che è finita l’ora. Arrivederci!- concluse la diciassettenne, correndo via dall’aula. Andò verso il suo armadietto, lo aprì, mise a posto i libri e lo chiuse di scatto. Tirò un sospiro di sollievo: le era andata fin troppo bene. –Si può sapere come fai?-. Rachel si voltò. –Oh, ciao Naomi. Mi hai spaventata. Come faccio a far cosa?- -A dormire in classe durante l’ora della Meyers e a non pagarne le conseguenze! Ti stimo!- esclamò l’amica. –Come sta il fianco?- chiese poi Naomi. –Meglio. Mi ha medicata la sbirra che mi ospita.- spiegò Rachel. –Ah! Come va con lei?- -Ha preso a calci nel culo Luke. Gli ha trovato della coca addosso.- disse la diciassettenne. –E Luke? Che ha detto? L’hai sentito dopo?- -Mi ha mollata. Grazie a quella stronza.- affermò, mesta. –Mi dispiace.- disse Naomi. Rachel fece spallucce. –Senti, io devo andare fuori a sistemare una faccenda rimasta in sospeso. Mi accompagni?-. Naomi capendo subito che cosa intendeva annuì e la seguì. Si diressero in cortile. C’era un gruppo di ragazzi seduti per terra. –Ehi, guardate, arriva la puta*!- esclamò uno di loro. –Ciao Miguel, è un piacere anche per me rivedere te e la tua cricca cubana.- lo prese in giro Rachel. -Che volete? Qui ci siamo noi, voi stronzette e il vostro gruppetto di facce bianchicce dovete solo starvene alla larga! E’ così difficile da capire?- abbaiò Miguel. –Non sono venuta qui per te, stai tranquillo. Solo, sai, non mi piacciono i conti in sospeso!-. Fece un passo avanti, ma un ragazzo le si parò davanti. –Oh, avanti! Davvero le tue chicas* non hanno il coraggio di difendersi da sole?- lo schernì Rachel. Una delle cubane si avvicinò. –Maria, non farlo!- implorò Miguel. –Levati dalle palle fratello! Con questa puta me la vedo da sola.- affermò la ragazza, spingendo via gli amici. –Allora perra*? Non fai più la spaccona?- la sfidò. –Non sia mai. Allor, dove eravamo rimaste l’altra sera? Ah già! A questo!-. Rachel le sferrò un micidiale pugno sul viso. Maria cadde a terra, col sangue che le scorreva dal naso. La cubana si rialzò e si avventò sulla sua avversaria, tirandole un calcio nello stomaco. Rachel si trovò sul prato, piegata in due dal dolore. Immediatamente ricevette un calcio in faccia. –Allora, non sfotti più, perra?- la canzonò la cubana. Maria la prese per il bavero della maglietta e le sussurrò:-Tu eres solo una hija de puta*! Proprio come tua madre! Anzi, secondo me hai ucciso tu il tuo patrigno. Non riuscivi ad accettare che si scopasse tua madre!-. Rachel guardò a terra, poi, scattando come una molla, si liberò dalla presa della cubana e le tirò un pugno nello stomaco.  Maria provò a reagire, ma l’americana fu più veloce e iniziò a tirarle una serie infinita di calci e pugni.
Ziva e McGee si scontrarono. Oh, accidenti, avevo appena riordinato le carte!- si lamentò Timothy. –Mi dispiace McGee.- si scusò l’israeliana mentre lo aiutava a riordinare i fogli. Il suo sguardo si posò su una delle carte. –Ziva, che c’è?- le chiese Tm. –Lo sapevi che Helen Parker, ovvero la seconda  moglie di Jamie, è rimasta per tre anni in Israele per una missione ed è tornata diciassette anni fa?- -Ziva, tu credi che questo possa c’entrare con i due omicidi?- domandò un confuso McGee. –Con gli omicidi non lo so, ma ragiona: Wyatt aveva detto a me e a Tony che Forrester e la Parker potevano essere parenti. E di sicuro due ex agenti del Mossad non vengono negli Stati Uniti per caso.- rispose Ziva. –Ma io scarterei l’ipotesi della parentela: i cognomi erano diversi.- ragionò McGee. –Magari Helen è stata adottata!- ribatté Ziva. –Voi avete controllato se c’è stata un’adozione?- chiese Gibbs. –Oh, capo, ha sentito tutto? Beh, ecco io.. non ancora, capo.- -E cosa aspetti McGee? I pasticcini? Mettiti subito al lavoro, immediatamente!- ordinò Jethro.  –Sì, capo.- bisbigliò Timothy mentre si sistemava davanti al computer. Tony entrò nell’ufficio. –Salve ragazzi, ero in bagno. Che mi sono perso?-. Ziva stava per rispondergli, quando il suo cellulare squillò. Rispose. –Ehi, McPivello, secondo te sono brutte notizie?- sussurrò DiNozzo a Timothy, notando che la faccia di Ziva si stava facendo sempre più cupa. L’israeliana terminò la telefonata. –Tony, mi puoi accompagnare alla scuola dei ragazzi? La mia macchina è ancora dal meccanico e con il bus ci metterei troppo.- chiese. –Oh, si va bene. Ma che succede?- domandò DiNozzo, preoccupato. –Rachel.- rispose lei, lapidaria.
-Io lo so che sta passando un brutto periodo, ma non è una scusa ragionevole per aggredire e picchiare una compagna di scuola.- disse la preside, la professoressa Looper. –Lei mi ha chiamata “figlia di puttana”!- ribatté Rachel. –Signorina Thompson, dei testimoni mi hanno informata che la prima a provocare è stata proprio lei.- affermò la preside. La ragazzina si voltò verso Ziva, che le lanciò un’occhiata trasudante preoccupazione, rabbia e dolore. –L’altra ragazza come sta?- chiese l’israeliana. –E’ all’ospedale per accertamenti, anche se non dovrebbe avere nulla di rotto oltre al naso.- rispose la signora Looper. –Comunque per me questo è un comportamento inaccettabile. Rachel sarà sospesa per due settimane. E questo potrebbe anche costarle l’anno scolastico.- continuò la preside.  –Capisco. Mi dispiace molto per l’accaduto, le garantisco personalmente che episodi come questo non capiteranno mai più.- disse Ziva, alzandosi e stringendo la mano alla dirigente scolastica. Uscirono dall’ufficio. Ad attenderli c’era Tony con Alex e Mitch. La quindicenne scosse la testa non appena vide la sorellastra. –Vi accompagno a casa.- propose Tony. –Sì, grazie.- rispose Ziva. Arrivati a casa, scesero dall’auto. L’israeliana salutò Tony. –Ricorda di farti spiegare per bene quello che abbiamo scoperto. E tienimi aggiornata.- gli raccomandò. –Non ti preoccupare. Tu, piuttosto, hai bisogno di qualcosa?- le chiese. –Per ora no. Grazie comunque.- rispose lei. Poi entrò in casa, trovando Rachel e Alexandra che litigavano. –Noi ti abbiamo accolta! Nostro padre ti ha preso con noi! E tu non fai nient’altro che creare casini! Non ti rendi proprio conto, vero?- le urlò la quindicenne. –Voi non siete la mia famiglia! Io non ho famiglia! Siete solo un ammasso di stronzetti schifosi!- ribatté la diciassettenne. Ziva si avvicinò. –Alex! In camera! E porta Mitch con te!- ordinò. La ragazzina prese il fratellino con sé e si recò nella sua stanza. Assicurandosi che nessuno potesse ascoltare, l’israeliana incominciò a parlare:-Si può sapere come fai?- -A far cosa?- chiese Rachel. –A comportarti così senza preoccuparti minimamente delle conseguenze.- rispose Ziva. –Io… Tu non puoi capire!- affermò la ragazzina. –Certo. Soprattutto se non mi spieghi alcune cose. Per esempio, potresti chiarirmi un piccolo dubbio? Tu sapevi della cocaina di Luke?-. Rachel abbassò lo sguardo. –No. Non sapevo nulla, se non che ogni tanto si fumasse qualcosa.- rispose. –Bene. E adesso dimmi: chi è la ragazza che hai aggredito a scuola?- domandò Ziva. –Si chiama Maria Gomez. Fa parte di un gruppo rivale al nostro. E’ stata lei a colpirmi al fianco quella sera. Ho solo regolato i conti.- rispose Rachel. –Solo regolato i conti? Senti, lo so che non è un momento facile, ma ti assicuro che tu non hi vinto un bel niente! Anzi, lei ha ora ha ottenuto la tua sospensione. E ringrazia il Cielo che non ti abbiano espulsa.- esclamò l’israeliana. –Tanto non me ne importa niente! Non appena potrò me ne andrò a vivere da sola, lontano da tutti, soprattutto da Alex e Mitch!- -Perché? Perché sei così cattiva con loro?- domandò Ziva. –Perché… Beh, perché loro non sono miei fratelli. E Jamie non era mio padre. La mia unica famiglia era mia madre.- -Non hai mai pensato, invece, che loro ti vedono come la sorella maggiore? Soprattutto Mitch. Tu sei importante per loro. Sei tutto ciò che resta!-. Rachel scoppiò a piangere, buttandosi sul divano. Ziva si sedette accanto a lei e la abbracciò. –Ho paura.- confessò la ragazzina sottovoce, forse più a sé stessa che all’israeliana. Ziva le alzò il mento con l’indice. –E’ normale. Ma ricorda: io ti aiuterò. Sarò sempre al tuo fianco. Rachel, io sarò con te! E’ una promessa.-. La ragazzina si soffiò il naso e si asciugò le lacrime. Abbracciò forte l’israeliana, poi sussurrò timidamente:-Grazie.-.  

*Puta: puttana
*Chicas: ragazze
*Perra: stronza
*Tu eres solo una hija de puta: tu sei solamente una figlia di puttana

Angolo dell'Autrice

Mi scuso per le diverse parolacce nella prima parte del capitolo, ma si tratta di uno scontro tra due bande, non potevo fare altrimenti. 
Dunque, che ne pensate di questo capitolo? E di Rachel? Si sta sciogliendo, a suo modo. Poi finalmente si è (forse!) trovato un collegamento tra i due omicidi, anche se le sorprese sono ancora tante tante! 
Ringrazio:
  • AleTiva95
  • Anny97
  • Meggie90
  • Scrittriceincanna
che hanno recensito. Ringrazio poi chi ha inserito  la storia nelle seguite o nelle preferite e chi la sta semplicemente leggendo. GRAZIE <3
Mi eclisso!
Bacioni, al prossimo capitolo!

   
 
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