Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: postergirl84    08/06/2013    15 recensioni
Guardare Derek Hale, era sicura di non aver fatto altro in tutta la vita. Era lui che aveva sempre avuto il ruolo di attore principale anche se lei in quella di lui era stata pressappoco una comparsa. Lei guardava lui e si chiedeva che cosa quelle occhiaie sempre più scure nascondessero, lei guardava lui e sapeva che le sue domande non avrebbe mai avuto risposta, anche ora che erano abbracciati nudi in un letto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A penny,
Che sogna su pagine di libri e personaggi
che la portano lontana.

Chiaroscuro

Il letto cigolò e Penny si voltò di lato stiracchiandosi lentamente e poi, come un riflesso involontario, allungò la mano a tastare la parte destra del letto.
Vuota.
Sospirò e accese la piccola luce sul comodino. Fu allora che lo vide, vicino alla scrivania.
Come allarmato da quel cambiamento improvviso nell’ambiente, Derek si voltò di scatto e la guardò. “Credevo dormissi.”
“Non più,” rispose Penny senza riuscire a nascondere il nervosismo nella voce.
Lui recuperò la maglietta, finita chissà come sulla mensola dei libri e la infilò, chinandosi poi sotto la scrivania a cercare i pantaloni. “Non volevo svegliarti.”
“Non sei stato tu.”

Penny si mise seduta e, poggiando il mento sulle ginocchia, continuò a fissarlo. Guardare Derek Hale, poteva dire di averci passato la vita intera a farlo.
Da quando erano finiti nella stessa classe in quarta elementare era sicura di non aver fatto nient’altro o, se lo aveva fatto non ne aveva memoria, perché da allora tutto si era spostato ruotando intorno a lui, intorno a quel bambino dai capelli neri e gli occhi chiari e al suo carattere già allora complicato.
Non erano amici Derek e Penny, non lo erano mai stati. A dirla tutta non si erano neanche mai parlati, né alle elementari, né alle medie, nè tanto meno al liceo; lei era solo una fra le tante ragazzine di Beacon Hill che avevano una cotta per lui ma, in qualche modo, era proprio a lui che si sentiva legata, come se gli sguardi di lui fossero solo per lei.
Derek si rimise in piedi, strofinò le mani sugli occhi, come a voler scacciare un pensiero troppo complicato, infilò i pantaloni e infine si avvicinò al letto.
Lentamente. Era tutto troppo lento quando Derek era nella sua stessa stanza. Le parole, il respiro, persino il cuore.
“Torna a dormire, non sono neanche le sei.” La mano di Derek a sfiorarle il viso, Penny sospirò e si lasciò andare a quella carezza appena accennata baciandogli il palmo.
Avrebbe voluto dirgli che non poteva, che non riusciva mai a dormire quando lui non c’era, che per ore continuava a restare con la testa sprofondata sul cuscino dove c’era ancora il suo odore, che no, lei non dormiva senza di lui, a dir la verità non viveva neanche, ma non sarebbe servito a niente.
“Stai bene?” chiese invece.
“Sì, è solo che…” non finì la frase, non era da Derek parlare dei propri pensieri o di che cosa lo preoccupava. Le occhiaie sotto i suoi occhi erano diventate sempre più nere, così come le cicatrici sul suo corpo più numerose ma Derek era Derek e i suoi problemi restavano chiusi dentro di lui. Non finì la frase ma si chinò sulle sue labbra e la baciò. E penny sentì le mani di lui accarezzarle il collo e le spalle, mentre la sua bocca si apriva cercando un contatto più profondo. Poi, così come era iniziato, il bacio finì e Derek sorrise strofinando il naso contro il suo. Uno dei suoi rari sorriso che per Penny racchiudevano l’intero universo.
“Devo…”
Questa volta fu Penny a non fargli finire la frase, spostò le mani sulla sua schiena e lo spinse più vicino a lei. Sapeva che cosa stava per dire e non era pronta a sentirlo, non quella sera. Baciò le sue labbra e poi la mascella mentre le mani si spostavano sotto la maglietta ad accarezzargli il petto muscoloso. Derek sospirò. Quel respiro basso e profondo al quale
le sue orecchie si erano assuefatte fin dalla prima volta che lo aveva avuto così vicino. E poi le mani di lui si strinsero al pigiama di Penny e lo sollevarono mentre lei, stordita dai suoi baci, iniziava a ricordare.
Ricordava persino che rumore faceva la pioggia quando l’aveva visto seduto sugli scalini di casa sua. Completamente fradicio, la maglietta strappata, la fronte appoggiata alle gambe alzando il viso l’aveva guardata mentre gli si sedeva accanto e
lui aveva iniziato a piangere, senza parlare. Ed era stata grata che i suoi genitori non fossero in casa, era stata grata di averlo potuto far entrare nella sua stanza, di averlo fatto sdraiare nel suo letto e di averlo potuto abbracciato tutta la notte. E anche se non capiva, non capiva perché fosse andato da lei e non da Kate, anche se non capiva perché fosse così spaventato e sconvolto, era rimasta accanto a lui senza fare domande, perché quello era il suo posto. Lo sapeva.
Derek premette una mano sul suo petto e Penny tornò a sdraiarsi sul letto, a occhi aperti lo guardò: gli avambracci al lato del cuscino e il suo corpo che chiudeva il suo come una gabbia. Penny lo guardò e ricordò il dolore al petto che aveva provato nel risvegliarsi da sola dopo quella notte e poi quando più tardi aveva letto sul giornale dell’incendio che aveva ucciso tutta la famiglia di lui. Ricordò di come pianse sulla sua ciotola di cereali con la consapevolezza che non l’avrebbe più rivisto.
Ma ora c’era la sua bocca sul collo, le spalle, il petto, le mani sulle cosce a spostarle gli slip e il respiro di lui al suo orecchio, i brividi e il corpo che tremava.
I brividi che provava sempre, non importava quante volte era stata sua, non importava quante notti, quanti vestiti le aveva levato. I brividi che non credeva che il suo corpo fosse capace di provare finché non lo aveva rivisto, in quella sala da biliardo, un paio di mesi, un anno, prima? Neanche il tempo aveva importanza con lui.
Si erano guardati, lui con un bicchiere di birra in mano, lei chinata sul tavolo da biliardo e tutto aveva smesso di avere senso o forse l’aveva trovato. Si era avvicinato, senza parlare, perché era Derek e lei lo sapeva. Si era stretto a lei e le aveva baciato il collo e lei si era voltato e aveva capito un'altra volta. Avevano fatto l’amore nella sua stanza del college la sera stessa ed era lì che aveva avuto la conferma definitiva che non sarebbe riuscita ad amare nessun’altro. Solo lui, con quel suo modo di prendersi quello che voleva senza dare spiegazioni, solo lui con quei baci che sembravano sempre disperati, solo lui con quei chiaroscuri nel corpo e nel carattere.
E continuò a tremare mentre gli levava i jeans e poi i boxer, e trattenne il respiro mentre lui entrava dentro di lei con una spinta decisa. Spingeva più a fondo e la baciava, ad occhi aperti, come a essere certi che proprio quella fosse la realtà. Lui e lei e quel momento dilatato nel tempo.
E ancora, ancora, e ancora, i loro corpi uniti, il piacere che la riscaldava e allo stesso tempo la portava via. Un’ultima spinta e Penny gemette, graffiandogli la schiena e Derek si irrigidì nelle spalle per poi lasciarsi andare e riprendere a baciarla. Lento, lento, dolce, come sapeva che lui poteva essere.

Uscì da lei e rotolò sul letto abbracciandola e Penny appoggiò la testa sul suo petto. Lui le baciò la fronte e giocherellò con una ciocca dei suoi capelli. Penny chiuse gli occhi e respirò.
“Domani c’è la luna piena.”
Lei alzò di nuovo il viso e tornò a guardarlo, una mano fra i suoi capelli e la testa girata alla finestra dove la tapparella non era stata chiusa.
“Cosa?” Gli baciò il petto.
“Domani…” Derek portò una mano sotto il mento di Penny, la guardo negli occhi e la baciò ancora. “Niente, non preoccuparti. Dormiamo.”
E sapeva che per quella sera sarebbe rimasto.

 
Note autore

Amo TW dalla prima puntata ma non avevo mai pensato di scrivere qualcosa su questo fandom, finché non è arrivata Penny che con una sua recensione ad una mia storia ha scatenato la mia mente malata. E così…
Con tutto rispetto per chi shippa Sterek questo è il Derek che è arrivato a me dalla serie televisiva, questo è il Derek che immagino ci sia dietro i suoi silenzi.
L’ambientazione è vaga potrebbe essere un giorno qualsiasi durante le prime due stagioni o anche prima.  
Grazie mille a Littleredbird e Sandra per il bettaggio. (Primo o poi, Sandra, mi sentirò in colpa per tutti i caffè che ti faccio perdere).
E grazie a Ania, Angel e Ellie. Perché sono lì, qualsiasi cosa io scriva.
Alla prossima storia
Noemi

   
 
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: postergirl84