Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: LunaLove_good_    08/06/2013    4 recensioni
Nata per morire. Viva per combattere.
Trapassare cuori con la spada è facile, estrarre la spada dal cuore trapassato non lo è.
Perché quando il tuo unico scopo è portare sofferenza, tutto quello che l’amore può fare è uccidere.
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La pietra raschia contro il metallo della spada e produce scintille rossastre; non che serva a molto, non riuscirei ad affilare maggiormente la lama neanche se stessi lì dieci anni.
«Ebbene?» domando alla sottospecie di coniglio bipede che mi fissa con odio da quasi un’ora.
Quello salta ed esce dal cespuglio da cui mi stava spiando.
Accidenti! Alto quasi due metri il pezzo di carne!
Probabilmente non aveva neanche immaginato che potessi sapere della sua presenza, ma suppongo che con le orecchie spropositate che mi ritrovo non sentire qualcosa dev’essere un’impresa titanica, anche se quel qualcosa è il semplice respirare di una delle cinque Leggende.
Insomma, come non riconoscere il Coniglietto di Pasqua?
Devo avere allarmato proprio tanto lui e i suoi compari per farlo rispuntare dalla sua tana agli inizi di novembre, altrimenti non mi spiego il suo essere qui a una tale distanza dalla sua festa.
Visita di piacere?
O forse vuole solo tenermi tre-quattro ore immobile per una ramanzina? I bambini stanno perdendo la Speranza a causa mia, no?
«Posso chiederti chi sei?»
«Se rispondessi di no?»
Lo vedo dall’ombra del cappuccio stringere i boomerang con rabbia e diffidenza. «Te lo chiederei lo stesso.»
Ridacchio; ho l’impressione che se agitassi la spada potrei tagliare la tensione che c’è nell’aria, tanto è spessa. «Mi chiamo Fonhìas Oneyron.»
La mia risposta laconica non lo soddisfa affatto, continua a fissarmi come se volesse incenerirmi. «Perché non ti abbassi il cappuccio, così ti guardo in faccia?»
Sbuffo, non vedo perché dovrei farlo, ma mi tolgo comunque il mantello dal viso. Mi infastidisce essere guardata in faccia, io sono una creatura dell’Uomo Nero, agisco nell’ombra, non mi piace far sapere al mondo che aspetto ho.
Il Calmoniglio sobbalza e prepara una delle sue uova esplosive. Solo adesso alzo con sfacciataggine lo sguardo per fissare il Guardiano. Ha un’espressione aggressiva, ha finalmente la certezza che vengo dal suo peggior nemico. Lo guardo negli occhi; mi sorprendo quando vedo la mia immagine riflessa e due occhi azzurri a rispondere al mio sguardo. Non sono quelli del Coniglietto, sono i miei. Non sapevo di avere gli occhi di quel colore, non sono male.
«Allora?»
«Allora cosa?» faccio, nonostante sappia perfettamente cosa intenda.
Il curioso bipede digrigna i denti e si prepara all’attacco. Fa quasi paura. Quasi. «Sei stata tu a ridurre in quello stato tutti quei bambini?»
Una ventina di pargoletti sottratti alla fanciullezza dal sapore della disperazione, che sarà mai? «Dimostralo.» soffio.
Lui scatta, ma io sono pronta: afferro la spada e con un abile gioco di polso do il via al combattimento.
Non è proprio una lotta, abbiamo giusto il tempo di accorgerci di quello che sta succedendo e di alzare un gran polverone che la mia spada è sotto la sua gola.
«Muoviti e sei morto.» sibilo.
Sono sorpresa quando lo sento ridacchiare, per niente preoccupato. «Vale anche per te.»
La polvere si posa e con sgomento mi accorgo del suo boomerang contro il mio stomaco. Non ricordavo che quei cosi includessero lame tanto affilate.
Sorrido beffarda: ben fatto, Calmoniglio, davvero ben fatto.
«Dì a Pitch di non azzardarsi a far del male ai bambini. Quanto a te: sparisci dalla circolazione e non fare più danni, o non sarò solo io a cercarti la prossima volta.»
«Che paura!» rispondo ghignando.
Uno sguardo e un tacito accordo; nello stesso momento in cui lui sparisce in una galleria comparsagli sotto i piedi, io spicco un salto e mi appendo ad un albero.
Non è ancora tempo di uccidere i grandi, penso.
Mi calo nuovamente il cappuccio sul viso, accogliendo con sollievo la sensazione d’ombra sugli occhi che ho scoperto essere azzurri. Rinfodero la spada e mi tiro a sedere sul ramo.
Il sole di mezzogiorno splende sulla radura nella foresta di Burgess, ma non è caldo, anzi l’aria è invernale, fredda, punge il viso: bella sensazione.
Mi alzo e mi avvio verso la città saltando da un ramo all’altro in stile scimmia. Posso volare, certo, ma non mi piace farlo, neanche un po’.

I bambini della scuola elementare St. James mi attraversano nella forsennata corsa al cancello scatenata dal suono della campanella. L’autobus che li riporterà a casa è la loro salvezza dalla morte per noia.
Sgancio la spada, ma alla fine rinuncio a sfoderarla. Ora come ora non mi va di fare nulla, sono tentata di andarmi a buttare da un palazzo...
Ma so che ho ordine di diffondere sofferenza e dolore, e non posso fermarmi.
Il sibilo della lama mi accompagna mentre tento di trapassare un ragazzino che mi sta davanti. Tento, perché una voce mi ferma ad un soffio dal cuore del moccioso.
«Non credo che dovresti farlo.»
Se a parlarmi non fosse stato un Guardiano, probabilmente avrei ignorato quell’avvertimento, ma perché farlo, se l’odio del mio signore era a così pochi passi da me?
Il bambino si agita, sente la punta della mia spada contro il petto ed è spaventato inconsciamente dal pericolo che corre; il Guardiano gli si avvicina e lo accarezza sulla testa. Mi pare strano che il ragazzino non riesca a vedere neanche lui, anche se avverte la sua presenza e ne è tranquillizzato. È un attimo: un fiocco di neve, ed eccolo correre verso i suoi amici con un sorriso da spaccarsi la mascella e una scintilla azzurra negli occhi.
«Spero tu abbia un buon motivo per questa interruzione inopportuna.» dico, per niente alterata.
Lui si alza da terra e scuote le spalle con tranquillità. «Un bambino preda della noia momentanea e di una spada mi sembra più che sufficiente.»
Non sembra teso, ma da come sta fermo e stringe il suo bastone uncinato posso dire con certezza che lo è. Se non lo fosse credo che al momento starebbe ridendo come un matto. O come un idiota, qual dir si voglia.
«Sai...» esordisce. «...quando da queste parti ci vivevo io, c’era un detto, una legge: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te. L’hai mai sentito?»
«No, ma non credo mi servirebbe al molto: io non provo sentimenti.» rispondo.
«Questo è chiaro come il sole.»
Io lo guardo male: ha un’espressione decisamente irritante! Occhi azzurri, capelli bianchi, pelle di cera e vestiti ricoperti di brina: sì, Jack Frost ha proprio un aspetto da schiaffi.
Rinfodero la spada e faccio per andarmene, ma lui vola e mi si piazza di fronte.
«Ha fatto presto il vostro Coniglietto a mettervi in guardia contro di me, vero?»
Lui quasi quasi scoppia a ridere. «Chi? Il canguro? Naaaaa... Ci ha solo avverti di stare attenti ad una tizia vestita come un uomo e in bianco e nero come Pitch. Anche se non credo che quella tizia sia tu.»
Ora si mette a fare anche l’ironico!? Credo che lo ammazzerò all’istante, almeno mi levo di torno la prima delle cinque seccature.
Stringo con forza l’elsa della spada e faccio per sguainarla. Jack smette subito di ridere. «Io non lo farei, fossi in te.» mi dice.
Io lo guardo, ma l’irritazione è sparita, sostituita da una calma glaciale. «Hai paura di perdere?»
«Ho paura che a perdere sarai tu.» risponde, stringendo con più forza il bastone, congelandolo a contatto con la sua mano. Qualche fiocchetto di neve si mischia alla pioggerella che comincia a scendere dal cielo improvvisamente cupo. È lui a causare il brusco cambiamento climatico, ne sono abbastanza certa.
«Cosa ti fa pensare che corra qualche rischio contro di te?» ribatto.
Il Guardiano disegna qualcosa sul fango del cortile della scuola dove ci troviamo; il terreno si ghiaccia all’istante laddove lui passa il bastone, e si formano motivi floreali interrotti soltanto da due figure. Muove una mano e il ghiaccio prende vita, le due figure lasciano la lastra per terra e diventano blu ed evanescenti per aria; cominciano a combattere, una con uno scettro uncinato, l’atra con una spada... Lo scontro è equo, il risultato: un banale e scontato pareggio.
«Finirà così?» Certo, come no!
Jack Frost sorride, io sbuffo seccata e lascio andare l’elsa.
«E ora che abbiamo chiarito le nostre divergenze, la signorina è pregata di seguirmi in Francia per fare colazione.» Quasi mi viene da ridere a vedere il modo buffo in cui si inchina.
«È un ordine?» domando.
Lui sembra scandalizzato. «Credo si sbagli: io non ordino mai... io invito
«Oh... giusto...» rispondo. «Ma credo che non accetterò. Potrei essere pericolosa, la mia clemenza ha un limite...»
«È una minaccia?»
«Credo si sbagli: io non minaccio mai... io avverto
Questa volta lo Spirito scoppia a ridere sul serio, si regge la pancia e si piega su se stesso ed è talmente buffo da vedere che non mi sorprendo sia il Guardiano del Divertimento, devo mordermi la lingua per non farmi sfuggire una risatina di scherno.
La neve ha preso del tutto il posto della pioggia, ma non sento freddo, non sento proprio niente, come al solito. La scuola è deserta ormai, ma anche la strada fuori il cancello si è spopolata, a quest’ora immagino siano tutti al lavoro o a finire di pranzare.
«Allora temo sarò costretto a ritirare il mio invito.» continua lui.
Io inarco un sopracciglio, infastidita dalla piega quasi colloquiale che sta prendendo questo incontro.
È strano, in effetti... Jack ha preso a comportarsi come se non sapesse chi sono.
Come se io non sapessi chi è lui.
La cosa mi dà quasi sui nervi: io sono l’Assassina di Sogni, quel ragazzino caduto per sbaglio nella candeggina farebbe bene a tenersi alla larga da me, se ci tiene alla salute.
Estraggo la spada in un attimo e la lancio come un coltello davanti a me.
Uno schiocco. Il rumore del metallo conficcato in qualcosa di solido.
Jack Frost sorride tranquillo, la lama a pochi centimetri dal suo orecchio, infilzata nella parete contro cui è appoggiato: non volevo colpirlo, volevo fargli sapere di cosa sono capace.
«Ci si vede.»
Trasformo me e la mia spada in sabbia nera e mi dileguo velocissima, diretta ad un altro quartiere in cui fare stragi.
Ancora troppo presto per uccidere i grandi.
Vedo Jack salutarmi con la mano. «La colazione la rimandiamo a un altro giorno!» mi urla dietro.
Poco dopo atterro dall’altra parte della città, su un palazzo.
Devo portare sofferenza e dolore, ma ora ho solo voglia di farmi pervadere dal senso di infinita potenza che mi prende quando mi lascio cadere dalle grandi altezze.
I mocciosetti aspetteranno.
Prendo un grande respiro e sorrido.
Poi guardo giù, il mondo è piccolo e grande al tempo stesso e da quassù me ne sento la padrona.
Mi avvicino al parapetto.
Mi butto di sotto.

Jack Frost si appoggia al suo bastone e tira un sospiro di sollievo,
unito ad una mezza risata.
Fonhìas Oneyron, la ragazza contro cui aveva combattuto Calmoniglio.
L’avrebbe tenuta d’occhio,
la felicità dei bambini era troppo importante perché qualcuno la minacciasse,
fosse stato quel qualcuno Pitch Black,
o quella strana guerriera incappucciata.









***









Holaaaaa mondo, per tua sfortuna sono tornataaaa!!!
*il mondo scoppia in un pianto disperato e corre a nascondersi in un angolino*
Ma che carinooo :3
Piaciuto il capitolo? Io non saprei che dire, in effetti, quindi è meglio che mi sto zitta u_u
Solo una cosa, qui ho provato a dare a Fonhìas un carattere un po' più ironico, perché sennò risulterebbe troppo seriosa e potrebbe annoiare. Decisione idiota? Ai posteri l'ardua sentenza *si sistema gli occhiali in stile intelligentona*
Inoltre che mi dite della prima comparsa dei Guardiani? Devo aggiungere l'avvertimento OOC o vanno bene?
E poi, ultima domanda: per l'aspetto della protagonista va bene Nihal della Terra del Vento opportunamente photoshoppata (non fate caso al ciuffo mezzo biondo, ci ho fatto a botte per mezzora lol)

oppure Spongebob stile depresso con tanto di parrucca?

A voi la scelta :*
Tipo che mi sento likeaboss perché sono riuscita a caricare le immagini dopo aver tenuto il muso ad efp per circa due giorni, elogiatemi gente!
*si smaterializza per non prendere i pomodori*
Ah, e ringrazio pheyu e Liz96 per le loro recensioni :D non sapete quanto vi posso amare!
E come al solito, un commentino non è sgradito :)
*si smaterializza davvero*
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: LunaLove_good_