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Autore: GgPoulain    24/12/2007    3 recensioni
"Era un’ uggiosa giornata di settembre. Nei boschi del paese della nebbia regnava il silenzio. Tra gli alberi si muovevano veloci quattro figure.Un Team. Il team Hebi" Storia che non tiene conto degli avvenimenti dello Shippuden.
Sasuke è ormai a capo dell' Hebi, ed il suo scopo è scovare ed uccidere suo fratello; ma se qualcosa si frapponesse tra lui ed il suo obiettivo? Se comparisse qualcuno il cui passato fosse strettamente legato alla vita di entrambi gli Uchiha? Ma soprattutto: se Sasuke desiderasse riportare in vita il suo clan? Come si metterebbero le cose?
Capitolo 5:[...]pian piano, sul suo braccio cominciarono ad apparire degli strani segni, che, schiarendosi sempre di più, si rivelarono essere parte di un sigillo[...]
Genere: Romantico, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ritrovo e accordo


Il fuoco era acceso da parecchie ore: i corpi dei due compagni svenuti giacevano vicino alla legna ardente.
Juugo e Sasuke erano accovacciati sul terreno, intenti ad osservare le ferite dei due ragazzi: solo tre ore prima si erano messi in marcia dopo essere stati minacciati da quella strana ragazzina.
“ Secondo te chi era?”
Sasuke aggrottò le sopracciglia, analizzando col pensiero il breve incontro: le conclusioni più lampanti erano due.
In primo luogo, appariva chiaro che la ragazza fosse una kunoichi, e pareva inoltre essere un’ ANBU; si poteva poi dedurre che, essendosi travestita da Geisha, avesse voluto nascondere qualcosa a qualcuno, assumendo una posizione molto misteriosa.
Ma allora perchè aveva dichiarato di doverli fare fuori? E soprattutto perchè poi si era dileguata senza portare a termine il suo compito?
“ Penso che non sia un vero ANBU” rispose cupamente, mentre continuava a fissare le vermiglie fiammelle.
Juugo lo guardò sorpreso: i suoi capelli color arancio facevano un contrasto spettacolare con la luce rossastra del fuoco.
“ O almeno non più. Probabilmente ha agito così perchè voleva nasconderci qualcosa... Cercava di depistarci con supposizioni errate. E forse ci vuole attirare a se”
Il più grande si alzò lentamente, scuotendo il terriccio umido dai suoi spessi pantaloni.
“ Che cosa pensi di fare al riguardo?”
Sasuke levò lo sguardo su di lui.
“ In questo momento il nostro principale obbiettivo è entrare nel paese del suono.
Tuttavia , se incontrassimo di nuovo quella ragazzina, credo che avrò la necessita di indagare su una cosa... E se lo riterrò opportuno la seguirò”.
Juugo lo guardò ancora una volta con sguardo interrogativo: “ Seguirla? E perchè mai?”
“ Non posso darti una risposta ora. Posso solo dirti che sì, desidero rincontrarla”.

Karin aprì lentamente gli occhi dopo aver trascorso un’ intera nottata stesa scomodamente sull’ erba bagnata del campo in cui avevano sostato.
“ B... Buongiorno?”
La ragazza si era fermata a guardare Suigetsu, che dormiva beatamente accanto a lei; era strano, lo spadaccino si svegliava sempre prima di tutti gli altri.
“ Sasuke?”
Chiamò il ragazzo, che era intento a preparare le borse qualche metro più in là.
Lui girò la testa verso Karin, la quale gli chiese: “ Che sta succedendo?”
“ Sta succedendo che voi due siete stati davvero due sprovveduti”
Juugo la squadrava con un’ aria di rimprovero, mentre la ragazza era intenta a confabulare tra se e se, troppo intimorita per rilanciare una sprezzante battutina verso l’ alto uomo.
Sasuke prese a parlare: “ Visto che ora siete svegli, partiremo subito alla ricerca del tragitto da seguire per arrivare alla nostra destinazione. In marcia”.
Karin sbuffò: non si era ancora svegliata che già le toccava ripartire! Con un gesto irritato della testa dette uno strattone a Suigetsu, il quale si destò con un’ espressione spaventata.
“ Hei! Brutta pezza di merda, mi hai fatto spaventare!”
“ Se volevi morire in questo squallido spiazzo di terra non bastava che chiedere!”
La consueta litigata mattutina aveva avuto inizio.

Avevano finalmente ritrovato il percorso che cercavano da due giorni: dalla mattina fino al primo pomeriggio non avevano fatto altro che camminare senza rendersi conto dello scorrere del tempo, poichè il sole era solo una macchia indistinta filtrata degli spessi banchi di nebbia.
Il quartetto non sapeva come ammazzare il tempo,e Karin e Suigetsu non riuscivano nemmeno a prendersi in giro. Una strana atmosfera li circondava silenziosamente, sorvolandoli in una nube di ambiguità.
A spezzare quella monotona marcia fu un sibilo di shuriken lanciato in loro direzione.
“ Dannazione, un’ altra volta!”
Suigetsu, che non era stato messo al corrente di nulla, scatto in posizione di attacco, pronto a colpire con la sua lunga spada, la pelle che si tramutava in una sostanza simile all’ acqua.
Tuttavia, Sasuke alzò la mano in segno di blocco ed enunciò: “ Avanti, fatti vedere”.
Dall’ ombra della vegetazione avanzò cauta la figura con indosso la maschera di un ANBU: la ragazzina venne fuori con passo acquattato e si fermò ad una ventina di metri da loro.
Non portava più il suo travestimento da Geisha, bensì una tipica uniforme ninja della nebbia, completa di cappello in paglia.
“ Sono venuta per terminare il mio lavoro. Ora devo uccidervi, anche se sono molto spiacente della situazione venutasi a creare”.
La voce ovattata proveniente da dentro la maschera non assomigliava a quella roca che avevano sentito giorni prima; l’ intonazione era invece indifferente e piatta proprio come allora.
Sasuke si pronunciò con estrema calma.
 “ Vi dovete ritenere abbastanza fortunata. Dovete sapere che mi sono trattenuto dall’ uccidervi all’ istante solo perchè sono molto curioso”.
“ Molto curioso di cosa?” rispose lei, con una vaga nota di sospetto.
“ Di sapere il perchè voi ci vogliate depistare. Chi siete in realtà?”.
Passarono alcuni minuti: l’ atmosfera si era fatta inviolabile, e la tensione aveva assunto una pesantezza palpabile. Ma poi, all’ improvviso, una forte risata riempì l’ aria, li circondò interamente stordendoli di fronte ad un tale repentino cambio di umore.
“ Hei, Eikou, vieni fuori!” gridò lei in direzione delle piante che aveva alle spalle.
In un balzo una figura comparì davanti alla ragazza sconosciuta. Era il ricercato in cui si erano già imbattuti.
 “ A quanto pare ci hanno scoperti... Proprio ciò che desideravo da voi, piccolini”.
La ragazzina si voltò a guardarli.
“ Hei!” Karin le puntò l’ indice contro. “ Come ti permetti di chiamarmi piccola, bamboccia??”
“ Fa silenzio, Karin” Sasuke la mise a tacere con poche parole, ben sapendo che sarebbe stato sufficiente.
“ Deduco che dovrei parlare con te, vero?” si rivolse la ragazza a Sasuke, mentre si avvicinava impercettibilmente.
“ Sì, esattamente. Lasciamo fuori gli altri”.
“ Bene... Prima di tutto mi presento. O meglio, ci presentiamo. Noi siamo Eikou ed Eimi, due ninja del villaggio della nebbia, e vi stavamo cercando.”
“ Perchè?” fu la semplice controbattuta di Sasuke.
“ Perchè vaghiamo alla ricerca di alleati. Alleati molto capaci e deduttivi, intelligenti e forti, dei veri geni, insomma”.
“ A che vi servirebbe tutto questo aiuto?”
“ Abbiamo un lavoretto da sbrigare... Niente di che, ma ci servono più elementi. Il luogo di azione è troppo esteso, ed in due sarebbe davvero troppo scomodo agire in due.”
“ Che cosa ti fa pensare che accetteremo la vostra proposta? Non mi pare abbiate qualcosa da darci in cambio, nè tanto meno sembra che abbiate intenzione di rivelarci il vostro obiettivo” rispose Sasuke, la faccia tramutata in una maschera priva di emozioni.
“ Bhe, semplicemente perchè altrimenti vi faremo fuori”.
“ Ahahahah!” la risata di Karin echeggiò potente nella radura. “ Ma non farmi ridere!”
“ Silenzio” avvertì per la seconda volta Sasuke. “ Effettivamente essendoti rivelata un falso ANBU devo dedurre che tu sia un ricercato di livello S... D’ accordo, accetto”.
I tre compagni di Sasuke lo guardarono sbigottiti: non conoscendolo, l’ allievo di Orochimaru avrebbe potuto apparentemente accettare la proposta per paura. Ma il team Hebi sapeva benissimo che Sasuke non era certo tipo da tirarsi indietro in quelle situazioni.
“ Hei... Aspetta”
Ecco difatti che Sasuke compì un gesto inaspettato: con una velocissima mossa, il ragazzo lanciò degli shuriken verso la strana tipetta chiamata Eimi. Nascosta dalla sua maschera, ella si preparò a ricevere le armi che l’ avrebbero colpita se lei non fosse scomparsa nel nulla; al suo posto ora v’ era una folta macchia di vegetazione. Gli shuriken si conficcarono nella corteccia degli alberi, dopodichè vi fu il silenzio.
Ad un tratto Sasuke udì una voce dietro di lui.
“ Bel colpo, ma non è bastato”.
“ A me sì... Bene. Siamo vostri alleati”.
Il moro si girò e si ritrovò davanti Eimi, che si tolse la maschera appendendola alla cintura.
“ Ok. Allora andiamo. Le presentazioni le faremo più tardi”.

* Eimi *
“ Basta! Sono stanca!”
Possibile che quella specie di ravanello ambulante non la finisse mai di sbraitare per qualsiasi cosa? Non aveva fatto che lamentarsi durante tutto il tragitto compiuto.
Meglio fermarsi per la notte... Più rallentiamo l’ Uchiha meglio sarà.
“ Va bene” disse Eimi, bloccandosi improvvisamente. “ Visto che sei così stanca ci fermeremo qua e ci prepareremo a passare una lunga e tranquillissima nottata. Così va bene?”
Karin la guardò sprezzante, e senza dire una parola si avviò verso la parte opposta dell’ ennesima radura in cui si erano fermati in quegli ultimi giorni.
“ Comincio a stufarmi di questo nostro continuo accamparci e levare le tende”
Suigetsu si beccò una occhiata torva dal nuovo compagno chiamato Eikou.
“ Ehm... Che mangiamo stasera?”

Quando fu scesa la sera, tutti quanti si avvicinarono al fuoco per cucinare qualcosa.
Il mezzo pesce aveva tutta l’ aria di voler fare quattro chiacchiere con il suo capo, ma egli si sedette davanti alle fiamme preparandosi qualcosa da mettere sotto i denti.
Poco dopo gli raggiunse anche Eimi: l’ uniforme le ricadeva abbastanza larga sui fianchi, mentre il coprifronte del Villaggio della Nebbia, segnato da un profondo graffio orizzontale, era indossato come una fascia che sorreggeva i folti capelli; i sandali erano stati sostituiti con degli stivaletti tipici da shinobi. Non possedeva alcun segno di riconoscimento particolare.
Sasuke alzò lo sguardo verso di lei.
Aveva sbagliato nell’ osservarla, la prima volta: i suoi capelli non erano neri, bensì colorati di un castano forte, una chioma ondulata folta e setosa; sul naso dritto ed un po’ lungo aveva una spruzzatina di lentiggini appena visibili; i suoi occhi erano di un profondo marrone scuro, quasi liquido... Quasi trasparente. Davvero strani.
In effetti quella ragazza era parecchio strana, pensò l’ Uchiha.
Cenarono in silenzio con un po’ di riso; il team dei serpenti guardava con insistenza Sasuke, che invece pensava a godersi beatamente al suo pasto.
Eikou, il compagno di Eimi, stava accanto a lei, scoccandole di volta in volta qualche occhiatina fugace.
“ Bene. Credo sarebbe utile se noi due conoscessimo almeno i vostri nomi. Che ne dite? Io ed Eikou ci siamo già presentati. Ora tocca a voi”.
“ D’ accordo. Il mio nome è Sasuke” disse l’ Uchiha.
“ Io mi chiamo Suigetsu” rispose il ragazzo con i capelli e gli occhi di uno strano colore.
“ Io sono Juugo” disse il più alto dei quattro.
“... Ed il mio nome è Karin, ricordatelo bene!” la informò la ragazza che prima Eimi aveva associato ad un ravanello.
“ Bene. Penso che per il momento possa bastare. Buonanotte”.
Quando i due stavano per alzarsi, inaspettatamente Suigetsu parlò.
“ Spero non ci stiate nascondendo nulla”
Sì pronunciò così, mettendo a nudo un’ aguzza serie di denti, stirando la bocca in un sorriso strafottente; Eikou ed Eimi si voltarono verso di loro.
“ E perchè mai?” rispose Eimi quasi con sufficienza.
“ Hei, impara a risponderci in maniera più adeguata! Non ti hanno insegnato che si rispettano i più grandi?”
La ragazza del Team dei Serpenti non perdeva certo tempo nel risponderle a tono.
La castana si aprì in un sorriso obliquo.
“ Mi dispiace deluderti, ma penso proprio di essere un po’ più grandicella almeno di te.”
Toccò a Karin ridere.
 “ Oh, questa è bella! Per tua informazione io ho ben sedici anni, carissima! Tu a mala pena ne avrai quattordici, anche se già mi sembra troppo!”
“ Un po’ esagerato...” si pronunciò in un sussurro Suigetsu, in procinto di bere del sakè forte.
“ Benissimo, io ne ho ventitre”.
“ Che??” Questa volta era stato Suigetsu a rivolgerle la parola, dopo essersi quasi strozzato con il suo amato liquore.
Sasuke e Juugo si limitarono a guardare la ragazza.
“ Io vado a riposarmi. Dovreste farlo anche voi, domani non mi fermerò per nessun motivo al mondo”.
“ Hei... Aspetta! Dov’ è che stiamo andando?”
Eimi guardò Karin con espressione stanca.
“ Sempre se riusciremo ad arrivarci con te che ti lamenti per ogni minima cosa, stiamo recandoci nel paese della roccia. Buonanotte”.
Così dicendo si defilò nell’ oscurità insieme al compagno, che non aveva parlato per tutta la durata della cena.


_________________________________________


Eccoci al secondo capitolo!
Che ve ne pare? Sinceramente non avevo previsto di aggiornare così presto, ma consideratelo come un regalocchio di Natale, ok?
Dato che ho poco tempo { invasione di parenti in corso } passo i ringraziamenti alla prossima volta! Prometto che mi farò perdonare! AUGURI A TUTTI!


I misteri si infittiscono... Come continuerà la storia?
Alla prossima! Gg-chan


  
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