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Autore: Yohao88    24/12/2007    1 recensioni
Lo scontro tra il Team Terme Funbari e il team The Ren si è concluso da poco, è terminata così anche la prima fase del torneo. Compagni che hanno percorso assieme lo stesso cammino si troveranno davanti a strade diverse. Fare la propria scelta a volte è una cosa difficile, ma più difficile ancora è tenervi fede fino alla fine. Non si può sapere come andrà a finire, non si può sapere cosa cambierà e cosa no. Bisogna solo avere il coraggio di proseguire fino in fondo...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hao Asakura, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Redseb sbuffò annoiato. Da quanto stavano camminando ormai? Dopo l’incontro con Hao non era più successo nulla. Era da molto che teneva d’occhio tutti gli indicatori all’interno di Golem, ma non era cambiato niente. Non segnalavano alcuna presenza. Non potevano certo essere rotti… Mentre sbadigliando, iniziava a stiracchiarsi con un mugolio, d’un tratto un segnale sul radar riprese vita, iniziando a lampeggiare.
«Signorina Anna!!» esclamò il ragazzino, rivolgendosi subito alla ragazza che camminava sotto di loro, mentre anche gli altri si voltavano verso il bambino.
«Signorina Anna, ho trovato tutti gli altri!!»
«Benissimo!! Dicci subito dove sono!» ordinò la ragazza, decisa. Ma Redseb osservò improvvisamente stupito i valori segnati sul radar di Golem.
«Un momento! Yoh non c’è più!!»
A quelle parole, tutti sbarrarono gli occhi increduli.
«Che cosa?!!» esclamò Ryu, sbigottito.
«Sì! E’ appena sparito!» aggiunse Redseb. «E manca anche Hao!»
Anna volse di nuovo lo sguardo al sentiero, stringendo i pugni.
«Accidenti! E’ di sicuro successo qualcosa! Forse sono già arrivati a quei totem! Muoviamoci! Ho decisamente un brutto presentimento!»
Detto ciò, inizio a correre lungo la strada, seguita dai compagni, sperando con tutto il cuore che quella sensazione, per una volta, non fosse veritiera.

Yoh osservò il bosco attorno a sé. A prima vista, non era successo nulla. O almeno… nulla che non fosse la strana sensazione di trovarsi in un altro luogo, considerando soprattutto che, oltrepassato quel portale, si era ritrovato steso a terra…
«Yoh…» mormorò Amidamaru, indicando al giovane un punto davanti a loro. «Quelle prima non c’erano…»
Poco più avanti, infatti, si alzavano delle colonne simili a quelle che avevano da poco oltrepassato, ma oltre non c’erano ancora alberi, bensì un ampio spazio, appena visibile da dove si trovavano. Yoh sorrise lievemente, alzando lo sguardo con un cenno della testa alla sua destra.
«Se è per questo, non c’era nemmeno quello…»
Amidamaru alzò perplesso gli occhi al cielo, per poi spalancarli: tra gli alberi, enorme e splendente come non mai, s’intravedeva la luce del Grande Spirito.
«Siamo arrivati alla fine, Amidamaru. Su, andiamo…»
Detto ciò, Yoh proseguì con calma fino ad arrivare alle colonne dipinte con i segni tribali dei Pache. Delimitato da quelle, si estendeva un ampio spazio quasi circolare, che si apriva su una valle da cui s’innalzava il Grande Spirito. Il giovane restò qualche attimo ad osservare la colonna di luce che vorticava alla sua destra. Era come la prima volta che l’aveva visto. Uno spettacolo sempre suggestivo…
«E’ veramente bello, vero, Yoh? Mi fa piacere vedere che sei uscito prima degli altri dalla comune creata dai Pache…»
Il ragazzo si voltò di scatto, mentre, dalle colonne davanti a lui, si faceva avanti Hao. Uno strano, gelido sorriso aleggiava sul suo volto, mentre lo guardava.
«Ti aspettavo. Sono contento di potermi trovare finalmente qui, solo col mio caro fratello…»
Nelle sue parole non vi era alcuna traccia di benevolenza, ma solo una malvagia soddisfazione, che Yoh non sentiva così chiaramente da tempo. La percepì benissimo, così come il peso che si era fermato nel suo cuore nell’udire tutto ciò. Tuttavia, sorrise con calma. Non era certo una cosa di cui poteva sorprendersi.
«E ora?» domandò.
«Ora?» ripeté Hao, avvicinandosi di qualche passo. «Ora torneremo ad essere insieme. Sempre che tu… non abbia nulla in contrario…»
Amidamaru portò fulmineo la mano alla spada, in allerta, ma bastò uno sguardo di Hao a bloccarlo.
«Sta’ calmo, spirito…» disse il giovane, con un sorriso malizioso. «L’hai sempre saputo. Mi sembra insensato agitarsi ora, no?»
Yoh sorrise, chinando la testa, per poi avvicinarsi al fratello.
«E’ inutile chiederti di cambiare idea, vero?»
«Yoh!» esclamò Amidamaru, allarmato, nel non vedere alcun tentativo di opposizione.
Hao osservò tranquillamente il giovane finché non si fermò di fronte a lui.
«Yoh… mi fai domande di cui anche tu sai già la risposta. Ma dovresti capirmi…» mormorò, socchiudendo i profondi occhi scuri, quasi a voler vedere oltre il ragazzo che lo stava fissando confuso. «In fondo, il tuo desiderio non è l’esatto riflesso del mio?»
Nell’udire ciò, Yoh sbarrò gli occhi stupito, e davanti a quella reazione Hao fece un sorriso più ampio.
«Anche tu nel tuo cuore lo sai, vero, Yoh? Anche a te gli esseri umani non hanno portato altro che sofferenze. Ti allontanavano, ti disprezzavano, solo perché potevi vedere gli spiriti. Anche il tuo unico amico umano… può essere tuo amico solo e soltanto perché ha la dote di poter vedere gli spiriti, non ci hai mai pensato?»
Yoh osservò smarrito il fratello, ritrovandosi a non saper come controbattere. Era vero. Era la verità… e non vi aveva mai fatto caso.
«Anch’io…» riprese Hao, voltandosi verso il Grande Spirito. «Anch’io, mille anni fa, ero un onmyoji rispettato, ma proprio perché gli umani temevano il mio grande potere, pur non sapendo cosa fosse. E fu proprio per farmi temere che decisi di ottenere quel potere…» Detto ciò, abbassò lo sguardo per qualche istante, per poi tornare a sorridere con calma al fratello. «Quello di mia madre morta fu il primo spirito che mi resi conto di vedere come tale, quando avevo solo cinque anni. La uccisero proprio perché poteva vedere gli spiriti, anche se io non lo seppi mai chiaramente, fino a quel momento…»
«Cosa…?» mormorò Amidamaru, stupefatto, osservando incredulo il sorriso malizioso sul viso dell’onmyoji, impassibile e tranquillo nonostante ciò che aveva appena detto. Ma fu ancora più sorprendente vedere Yoh sorridergli, udire ciò che disse.
«Ti capisco. Ti capisco benissimo, Hao. Per più di dieci anni, anche io sono rimasto solo, a causa del mio potere…» E chinando la testa, sorrise tristemente. «Ma non avrei mai ucciso qualcuno per questo…»
«Ma tu non puoi capire, Yoh…» rispose Hao, con un sorriso. «So che hai pensato a tutto questo per tutto il tempo che hai trascorso con me, e so anche che non mi cederai il tuo spirito di tua spontanea volontà…»
«Questo dipende solo da te…» replicò Yoh, sorridendo al giovane. «Ma non cambierai idea nemmeno dopo mille anni. Non so cosa sia successo lungo tutto questo tempo, ma, se vorrai diventare Shaman King, distruggere gli esseri umani per questo… io farò tutto ciò che posso per sbarrarti la strada!»
«Credi di averne il potere, Yoh? Anche se la tua forza è la più potente fra tutte, dopo la mia, non è sufficiente per battermi. Ma se proprio vuoi provare…»
Hao fece qualche passo indietro, allargando le braccia, tra le fiamme che iniziarono ad avvolgere il suo corpo.
«Ho fatto quel che potevo per evitare di combattere, Yoh…»
«Anch’io non avrei voluto battermi con te, Hao…» disse Yoh, mentre anche il suo over soul argentato prendeva forma attorno a lui. «Ma sembra che non mi lasci scelta…»
«Non è vero. La possibilità di scelta l’hai avuta, ma hai preso quella sbagliata. Mi perdonerai, vero, se non è il tuo corpo ciò che voglio conservare…»
Ad un gesto di Hao, l’over soul Kurobina apparve, e Yoh si ritrovò circondato dal fuoco quasi senza avere il tempo di rendersene conto. Riuscì a difendersi solo in parte. Tuttavia, anche se non del tutto incolume, sorrise determinato, alzandosi lentamente in volo.
«Colpo di riscaldamento?»
Hao lo osservò con calma, rimanendo a terra.
«Se preferisci, passo subito all’azione diretta… Peccato, perché non sai quanto ho aspettato di potermi battere seriamente… con te!!»
Detto ciò, si scagliò direttamente sul fratello, distruggendo il braccio sinistro di Byakko senza nemmeno permettere a Yoh di accorgersene. Il ragazzo, tuttavia, ricostruì prontamente il pezzo mancante, ma non ebbe il tempo di evitare neppure il secondo attacco di Hao, che senza dargli un secondo di tregua, lo colpì violentemente al braccio e al fianco destro, lasciandolo stordito per qualche istante. Agitando la testa per riprendere il controllo, Yoh rinvigorì il suo over soul, ansimando un po’. Il braccio che Hao aveva colpito gli doleva in maniera incredibile. Era tanto sperare che non si fosse rotto.
«Ti chiedi cosa sto facendo?» gli domandò Hao, fermandosi, per poi sorridere. «Be’, sono gentile! Invece di ucciderti, ho solo deciso di ridurti più o meno lentamente all’impossibilità di muoverti. Se ti mandassi all'altro mondo subito, che soddisfazione ci sarebbe nel prendere il tuo spirito?»
Yoh lo vide partire di nuovo all’attacco, ma stavolta ebbe il tempo di alzare lo scudo del suo over soul di fronte a sé, anche se ciò non sortì del tutto l’effetto desiderato. Il terzo colpo di Hao lo gettò con forza verso il suolo, e non gli fu possibile fermare la caduta, così colpì il terreno con violenza. Non era riuscito a prendere il suo ritmo, tanto era veloce. Perlomeno, era riuscito a difendersi alla meno peggio, ma era stata davvero una bella botta. Rialzandosi con un gemito, pulì con una mano un rivoletto di sangue che gli usciva dal labbro.
«Apprezzo i tuoi sforzi nel non voler cadere a terra…» disse Hao, osservandolo con un sorriso. «Sei stato furbo ad usare poco furyoku, ma non abbastanza. Così facendo ne hai perso poco, ma ti sei già fatto male. Non so se sia il metodo giusto per combattere contro un furyoku almeno tre volte più grande del tuo… Non credo proprio che io finirò per perdere la calma come aveva fatto Ren…»
Senza ribattere, Yoh lo attaccò con una velocità sorprendente, arrivando alle sua spalle in un istante, e sferrando un fendente che ruppe gran parte dell’over soul Kurobina. Ma nonostante ciò, vide, sorpreso, Hao voltarsi e guardarlo con un sorriso freddo, impedendogli di ritirare la lama ancora conficcata nella sua armatura, dopodiché, un’enorme fiammata lo investì completamente, prima di respingerlo con forza.
«Vedi di fare sul serio, Yoh. M’impegnerò a fare lo stesso… senza remore, stavolta…»
Yoh, sospinto sopra gli alberi dal colpo, ricreò immediatamente le parti di over soul mancanti, per poi sorridere al fratello, con una lieve smorfia di dolore.
«Sei davvero forte, Hao…»
«Anche tu, Yoh. Proprio come volevo…»
Stavolta, i due giovani si scagliarono l’uno contro l’altro simultaneamente, attaccando e difendendosi da velocissime serie di colpi, finché il fuoco circondò nuovamente Yoh, mentre mille lame di luce argentea inondarono l’over soul di Hao. Quando gli effetti dei due attacchi scomparvero, entrambi gli over soul si erano quasi dissolti, ma vennero ricreati all’istante.
Hao sorrise in tutta calma al ragazzo ansimante di fronte a lui.
«Complimenti, Yoh! La tua tecnica Mumu Myoyakumu è davvero sorprendente. E’ la prima volta che il mio over soul riceve un danno simile. Solo che per usarla contro di me hai consumato troppo furyoku, ormai…»
Yoh non rispose subito, cercando di regolare il respiro, ma poi sorrise.
«Immagino che tutto ciò che proverò a fare ora sarà inutile…»
«Immagini bene! Sono comunque felice di non vederti mollare…» rispose Hao, con un sorriso compiaciuto. «E dato che so cosa vuoi fare ora, sappi che apprezzerò il tuo tentativo. E’ da tanto che aspetto di sentire la tua forza, quindi, nemmeno io mi tratterrò. Assaporerò questo momento. Non lo sprecare nemmeno tu…»
Detto questo, si lanciò di nuovo contro il fratello, che fece lo stesso. Sprigionarono entrambi tutto il loro furyoku, finché i loro over soul non arrivarono a toccarsi.
Anna sobbalzò arrestandosi, anche se non fu la sola.
«Signorina Anna…» mormorò Tamao, preoccupata.
«Allora… l’avete sentito…» balbettò Ryu, guardando stupito il sentiero di fronte a lui.
Lyserg sbarrò gli occhi sorpreso.
«Non ho mai sentito… nulla di simile. Quasi non si riesce a distinguerli l’uno dall’altro. Questi sarebbero… i furyoku di Yoh e Hao?»
«Sembra quello di una sola persona…» mormorò Chocolove.
Anna fece qualche passo, osservando le chiome degli alberi con un sospiro teso.
«In un certo senso è così…» disse, sorprendendo tutti. «Avete sentito un assaggio della forza che Hao otterrebbe se riuscisse a riprendersi Yoh. Il loro furyoku si avverte addirittura oltre la barriera dei totem. Ma quello di Yoh è la parte più piccola!» Stringendo i pugni, la ragazza riprese a correre. «Si sono già incontrati! Dobbiamo trovarli prima che sia tardi!!»
Tutti si affrettarono a seguirla. Ormai erano tre i gruppi alla disperata ricerca di quei totem nella foresta.
Anna avvertì i due furyoku calare d’intensità. La battaglia si stava concludendo. Dovevano arrivare in tempo… ad ogni costo!

«Cosa è…»
Horo Horo si bloccò sorpreso, e lo stesso fece Ren sbarrando gli occhi.
«Ren… questo è…»
«E’ Yoh!» esclamò il giovane cinese, percependo l’enorme e distante emanazione di furyoku. «Quel che è peggio è che il suo avversario è Hao!! Ma non capisco di chi sia questa forza esorbitante! Non è certo di Yoh, ma non è nemmeno soltanto di Hao…!!»
«Accidenti! Speriamo non sia troppo tardi!! Sbrighiamoci, Ren!!»
I due ragazzi ripresero a correre, i due totem ancora non apparivano loro davanti.

La luce del Grande Spirito venne adombrata per un istante da quella sprigionata dagli enormi furyoku dei due giovani che si erano appena scontrati. E probabilmente quello sarebbe stato l’ultimo colpo, per uno di loro.
«Mi dispiace… Yoh…»
I due over soul si erano sciolti di nuovo, ma mentre Hao scese lentamente tra gli ultimi residui dei rispettivi attacchi, Yoh venne scaraventato tra gli alberi, lontano dai totem, e completamente consumato, finì a terra con un gemito.
«Sei stato bravo, davvero…» disse Hao, poggiando i piedi al suolo, per poi avvicinarsi al fratello. «Mi è rimasta meno della metà del furyoku. Da quando mi sono reincarnato, non ne ho mai perso così tanto…»
Amidamaru tornò al suo aspetto normale, guardando preoccupato il suo padrone. Yoh si rimise a fatica in ginocchio, barcollando, e lasciò cadere le spade, posando una mano a terra, alzò lo sguardo sul fratello e sorrise appena, ansimando.
«Grazie del complimento, Hao…»
«Sono io che devo ringraziare te…» rispose l’onmyoji, fermandosi di fronte al ragazzo. «Sei cresciuto quasi oltre le mie aspettative, donandomi una forza che nessuno potrà mai eguagliare, una forza che anche tu hai sentito scorrere nel corpo, un istante fa…»
Con un lieve sorriso, Hao si accucciò di fronte al giovane, rivolgendogli un sorriso.
«Sei stato il mio più grande avversario, Yoh…»
Detto questo, posò una mano sul petto del fratello, con un ultimo, freddo, ma sincero sorriso.
«Mi ha fatto piacere… poterti conoscere…»
Dopo aver udito quelle parole, Yoh spalancò gli occhi. Una forte scossa rovente attraversò il suo corpo, la vista gli si offuscò, la sua mente parve svuotarsi all’improvviso. Riuscì solo a capire cosa stesse succedendo. Gli sembrò di svanire come una nuvola di fumo. L’ultima cosa di cui si rese conto fu il sorriso soddisfatto di Hao, mentre la voce di Amidamaru lo chiamava invano.
  
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