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Autore: _ayachan_    25/12/2007    17 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-35

Capitolo trentacinquesimo

Dimmelo ancora




«Ok, dimmi chi ti ha ridotto così che gli stringo la mano per l'abilità» commentò Iruka al ramen Ichiraku, fissando Naruto perplesso: su tutta la faccia e le braccia, il biondo sembrava coperto di graffi e... morsi?
«Ah, non ce l’ha una mano» rispose allegramente Naruto, divorando la sua ciotola di ramen doppio con insolita energia.
«Eh?» fece Iruka senza capire.
«Non ce l’ha una mano. Ma ha una zampa, se per te fa lo stesso»
«Eh?»
«Uh, forse non te l’ho detto, maestro... Ho preso un gatto»
«Tu hai preso cosa? Ma sei pazzo? Non sai prenderti cura neanche di te stesso, figuriamoci di un altro animale!»
«Mah, forse è davvero un po’ azzardato... soprattutto visto che mi sta distruggendo la casa. Ma in fondo stiamo bene insieme. E’ una lotta per la sopravvivenza, ma funziona»
Iruka sbatté le palpebre, allibito. Si guardò attorno, a disagio, e alla fine, arrossendo leggermente, si sporse verso il suo ex allievo.
«Ehm... tu non stai facendo le prove generali, vero...?» gli sussurrò in tono cospiratorio.
«Le cosa?» replicò Naruto a bocca piena.
«Ehm... ehm... insomma... Sakura non è incinta, vero?» spiegò Iruka, sudando freddo.
Dio, Naruto che alla sua età si prendeva cura di un figlio... tremava per il povero eventuale bambino.
«Non che io sappia» rispose però il biondo, rilassato. «Anche perché sono tre giorni che è tornata dai suoi»
Iruka impietrì.
«Che cosa? E perché?» chiese preoccupato.
«Beh... diciamo che ho fatto una cazzata» borbottò lui, affondando il viso nel ramen. «E me la sta facendo scontare. Ma ho intenzione di far tornare tutto alla normalità, non preoccuparti maestro»
«Ah... d-davvero?» Iruka, incredulo, sbatté di nuovo le palpebre.
Da quando Naruto faceva casini e li sapeva anche risolvere?
Tossicchiò, assottigliando gli occhi, e si avvicinò per sussurrargli qualcosa d’altro.
«...Non le avrai mica messo le corna?» chiese in un sibilo.
«Potrebbe anche essere» ammise lui, ricordando le ore di oblio seguite al loro litigio. Iruka inorridì. «Ma non mi sembra, quindi non ci do peso»
«Eh? Che cosa? Che diavolo vuol dire?» sbottò il chunin, nel pallone più completo.
«Ahah, non preoccuparti maestro Iruka!» esclamò lui allegramente, svuotando la ciotola e sbattendola quasi sul bancone. «Ora devo andare, ho una missioncina in solitaria che durerà sì e no qualche ora... offro io, mettete tutto sul mio conto»
«Il tuo conto sta raggiungendo le stelle, Naruto, quando hai intenzione di saldarlo?» intervenne Ayane con uno sbuffo, appoggiata al ripiano di legno.
«Ah. Dici?» commentò lui corrucciato, frugando nel marsupio. Dopo ardua e perigliosa ricerca, estrasse l’immortale e ormai malridotto portamonete a forma di rospo, vicino a esplodere per quanto era pieno, e lo aprì. Ne studiò il contenuto, sfilò un paio di banconote, e le gettò sul banco. «Bastano?» chiese, sforzandosi di rimettere tutto a posto.
«Oh. Wow, non mi aspettavo che pagassi davvero!» commentò Ayane sorpresa. «E soprattutto non mi aspettavo che il tuo portafoglio fosse così ricco!»
«Eh? Ah sì... un po’. Ora devo proprio andare, ci vediamo!» salutò lui veloce, e schizzò via di corsa.
Iruka lo fissò a bocca aperta, e poi guardò Ayane.
«Ma io... con chi ho pranzato?» chiese, allibito.


Suna.
Sabbia, sabbia, e ancora sabbia ovunque posasse lo sguardo.
Shikamaru si passò la mano sulla fronte madida di sudore, guardandosi attorno corrucciato. Che posto del cavolo da visitare a luglio!
Il ninja vestito di bianco che lo aveva accolto al suo arrivo si era assentato per chiedere se poteva farlo passare, e nel frattempo lui cuoceva sotto il sole rovente e masticava quella maledetta e onnipresente sabbia.
Ormai è ufficiale: io odio l’Hokage” pensò cupo.
Per sua fortuna la guardia non impiegò molto a tornare, e con un sorriso assolutamente inappropriato lo invitò a rinfrescarsi all’interno.
«Oh, grazie» sussurrò lui tra i denti, seguendolo nell’ufficio.
Naturalmente ‘climatizzazione’ non sembrava essere nel vocabolario della Sabbia. Lo stanzino era ancora più caldo e soffocante del deserto, e la penombra non faceva che peggiorare le cose. Il lato positivo era che l’acqua almeno era fresca. Shikamaru la buttò giù in un unico sorso, mentre la sua gola intonava un canto di gioia e migliaia di angioletti dotati di cornamuse si univano al coro, comparsi chissà da dove, e a quel punto le cose gli apparvero sotto una prospettiva migliore.
«Allora, come mai in viaggio con questo caldo?» chiese la guardia, riempiendogli di nuovo il bicchiere»
«Un messaggio» borbottò lui stringato.
«Ahh, capisco» il ninja annuì. «Dev’essere qualcosa di importante se non hanno usato un falco»
«Mah, chissà...»
E in effetti Shikamaru non sapeva cosa ci fosse scritto nel pacchetto che trasportava, ma non gli interessava neppure. Sicuramente significava guai; e lui già se ne sarebbe trovati davanti un bel po’, in quel luogo.
Finì il secondo bicchiere e si congedò, avviandosi lungo lo stretto passaggio tra le mura a gradoni. Ogni tot metri una guardia lo studiava, e riconoscendo il coprifronte legato al braccio faceva un cenno di rispettoso saluto. Era discretamente gratificante. E la strada era in ombra, grazie al cielo.
Shikamaru raggiunse il centro abitato, e immediatamente l’alto palazzo del Kazekage gli si stagliò davanti in tutta la sua imponenza. Fece una smorfia. Chissà che fatica le scale.
Proseguì svogliatamente, a passo lento e annoiato, sperando forse di fermarsi per inerzia prima della meta, così da avere una scusa perfetta per non mettere piede nella tana del lupo... ma la sua meta si avvicinò improvvisamente e in maniera subdola, e gli comparve di fronte decisamente troppo presto.
Il portone principale, alto e squadrato. Le guardie che studiavano il suo arrivo, perplesse. La loro richiesta di identificazione.
«Sono qui per vedere il Kazekage, ho un messaggio dell’Hokage»
L’attesa, l’accertamento. Il maledetto sole. E poi eccole, le fatidiche scale. Forse erano più di quelle che aveva immaginato...
Furono una sfida. Un’odiosa, orribile sfida... dalla quale comunque uscì vincitore. Ma perché i Kage avevano la fastidiosa mania di tenere gli uffici all’ultimo piano? Cosa ci guadagnavano?
Davanti alla porta dello studio c’era un’altra guardia, che vedendolo arrivare annuì e bussò. Dall’interno provenne una voce indistinta, cui fu data una rapida risposta.
«Prego» disse poi il ninja, rivolto a Shikamaru, e aprì.
Lo studio del Kazekage era un inno alla semplice ricercatezza; non c’era una briciola più del necessario, i colori si armonizzavano perfettamente con il paesaggio – ma anche con i capelli del Kazekage – e la scrivania, visione quasi sconvolgente per un ninja della Foglia, era assolutamente sgombra e lucida.
Gaara, seduto oltre il piano chiaro, alzò gli occhi dallo spesso plico che stava leggendo.
«Accomodati» disse, dedicando subito ogni attenzione a Shikamaru. «Sono stato avvisato del tuo arrivo dall’Hokage»
Lui obbedì, e prese posto sulla sedia davanti alla scrivania, depositando il pacchetto di Tsunade accanto a un portapenne d’argilla. Gaara se lo tirò vicino e lo aprì, infrangendo il sigillo della Foglia. All’interno dell’involucro, c’era solo un foglio accuratamente ripiegato, un messaggio non troppo breve e dall’aria ufficiale.
Al termine della lettura, sulla fronte del Kazekage si disegnò una ruga quasi impercettibile.
«...Questo potrebbe essere un problema» mormorò corrucciato.
Shikamaru si guardò bene dal fare un qualsivoglia commento; prima usciva di lì, più sarebbe stato felice. Il problema era che la sua anima pigra, spalleggiata dalla sua anima lussuriosa, gli stava facendo gentilmente notare che una notte di ospitalità sarebbe stata molto gradita.
«Va bene» disse Gaara all’improvviso, posando sulla scrivania il messaggio. «Devo chiederti di restare a Suna per qualche giorno...» Shikamaru gemette interiormente, e la sua anima lussuriosa si esibì in un gesto di gioia discretamente osceno, meritando per questo un severo ammonimento. «...devo convocare una riunione, e temo che le cose andranno per le lunghe. Nel frattempo ti sarà data una stanza in questo palazzo, sei pregato di restare nei dintorni»
«Mi ci chiuderò dentro» assicurò Shikamaru.
Da solo?” chiese una vocina ridacchiante nella sua testa. La scacciò con un metaforico cenno irritato.
Grazie al cielo almeno il Kazekage conservava un briciolo di serietà... non si era lasciato scappare nessun commento fuori posto.
«Ah, nel caso volessi fare un giro per il villaggio, ti affiderò Temari come guida» se ne uscì Gaara in quel preciso istante, mentre Shikamaru si alzava in piedi.
E il jonin della foglia cancellò all’istante ogni buona opinione avesse mai avuto di lui.


Sakura corrugò la fronte, concentrata.
I fogli tra le sue mani erano stropicciati per il troppo uso, e le cifre riportate sulla carta bianca ondeggiavano davanti agli occhi che le avevano studiate per troppo tempo.
La kunoichi si passò una mano sulla fronte, frustrata.
Così non andava affatto bene. I risultati delle analisi di Sasuke non erano per niente incoraggianti.
Mentre li rileggeva per la trecentesima volta, alla ricerca di un errore qualunque, qualcuno bussò alla porta dello studio medico che aveva occupato come quartier generale, facendole alzare lo sguardo irritata.
«Sì?» chiese secca.
«Chiedo scusa... posso entrare?» ribatté Kakashi, facendosi avanti.
«Oh, maestro Kakashi...» sospirò Sakura stancamente. «Scusa... entra pure»
«Come sta andando?» si informò lui, raggiungendola e sbirciando i fogli da sopra la sua spalla.
«Male» mormorò lei, tendendoglieli. «E’ un virus. Potenziato con qualche tecnica magica... Eliminarlo non sarà uno scherzo»
Kakashi esaminò i risultati delle analisi per qualche secondo, e alla fine annuì piano. «C’era da aspettarselo... Orochimaru era un esperto in questo genere di esperimenti. Il segno maledetto è soltanto l’ultima delle sue diavolerie»
«E Sasuke come sta?» chiese Sakura. «Ha mangiato?»
«Non volontariamente» rispose lui. «E’ ancora nutrito a forza per flebo, il suo corpo rigetta qualunque tipo di cibo... e le crisi ormai avvengono a intervalli regolari, ogni sei ore circa. Le infermiere lo sedano, ma non possono fare altro, anche ora che è in ospedale»
«Se lo sta mangiando, maestro Kakashi...» Sakura nascose gli occhi dietro la mano. «Quel virus lo sta divorando pezzo a pezzo... e non so se riusciremo a fermarlo»
«Certo che ci riusciremo» la contraddisse lui, posandole una mano sulla spalla. «Siamo qui per questo»
Lei si sforzò di sorridere, con scarsi risultati, e poi inspirò a fondo per calmarsi.
«E tu come stai?» le domandò Kakashi. «Mi sembri stanca...»
«Ma no, va tutto bene» mormorò Sakura. «E’ un po’ di tensione... lo stress... L’importante ora è occuparsi di Sasuke. Lo abbiamo fatto trasferire qui apposta»
Kakashi annuì, ma non smise di fissarla. Esitò per un lungo istante... poi se ne uscì con la domanda che gli premeva davvero.
«Ho sentito che sei tornata dai tuoi genitori... tu e Naruto avete litigato a causa di Sasuke?»
«Tu saresti rimasto?» ribatté Sakura con un cenno stanco. «Mi ha mentito. Nonostante sapesse perfettamente quanto volevo vederlo, me lo ha tenuto nascosto... e quel che è peggio, ha anche costretto voi altri a unirsi a lui in questo stupido gioco»
«Non era un gioco»
«Lo so. Era un modo di dire»
Calò il silenzio.
«E’ solo che...» riprese lei dopo un attimo, a disagio. «E’ che... lui non si fida di me, capisce? Ha paura di Sasuke, e pensa che tenendoci lontani andrà tutto bene... Ma le cose non funzionano così. Più ciò a cui tieni è lontano, più ti ossessiona. Se mi avesse detto subito che era libero, non sarebbe cambiato nulla tra di noi. Ma così...»
Ne sei davvero sicura?” chiese Kakashi mentalmente, senza osare dirlo ad alta voce.
«Comunque non abbiamo rotto» si giustificò Sakura, arrossendo appena. «Me ne sono andata, ma non abbiamo deciso niente da quel lato... immagino che significhi che non abbiamo rotto»
«Hai ragione» annuì lui, conciliante.
Lei gli sorrise. «Scusa per la lagna. Mi sono lasciata prendere un po’ la mano...»
«Va bene così. Stai già facendo tanto, Sakura»
Lei arrossì di piacere. Poche volte il maestro Kakashi le aveva fatto dei complimenti... e ogni volta si erano rivelati graditissimi.
Lui se ne andò, lasciandola sola, e nell’atrio dell’ospedale si imbatté in Rin, che aveva appena portato ai medici un ninja ferito in missione. Lei lo fermò, con un ampio sorriso, e lui rimase a scambiare qualche parola gentile. Ma la sua immagine di creatura femminile dolce e cortese era destinata ad infrangersi di lì a poco...

«Ahia! No! No, ti ho detto di no! Non lì, maledizione! Ti ho detto di...!»
I libri precipitarono al suolo con tonfi inquietanti, uno dietro l’altro, e il gatto schizzò sotto il divano veloce come la luce, la coda ingrossata come un piumino e il pelo ritto sulla schiena.
«Sei un cretino!» urlò Naruto, con le mani nei capelli. «Te l’avevo detto di non salire sulla mensola!»
Da sotto il divano, si sentì un soffio minaccioso.
«E non protestare, sai? Razza di stupida bestia...» ringhiò il padrone di casa, chinandosi per raccogliere le vittime dell’ultima devastazione. Sulla sua mano brillava un nuovo graffio.
«Allora, io e te dobbiamo stabilire delle regole» declamò secco, mentre continuava a lavorare. «Prima di tutto, non si sale sui mobili. Puoi usare il divano e anche il letto, il tavolo se non ti vedo... ma non le mensole. E nemmeno il piano da cucina, è chiaro?»
Il gatto, acquattato nel suo nascondiglio, lo fissò dalla penombra facendo ondeggiare piano la coda.
«Poi: si mangia quando lo decido io, non tu!» proseguì Naruto, rialzandosi e iniziando a risistemare i libri sulla mensola. «E tu mangi la tua pappa e lasci stare la mia, chiaro? Il ramen non si tocca!»
Sul tavolo e sparsi un po’ in tutta la stanza facevano bella mostra di sé una discreta quantità di cartoni vuoti di ramen take-away. «E soprattutto devi smetterla di mangiarmi le mutande! Su questo non transigo! Oltretutto non so se lo fai apposta o se è solo il tuo istinto bastardo, ma riesci sempre a bucare esattament...» la voce gli morì in gola.
Calò il silenzio.
I suoi occhi rimasero fissi sulla copertina de “Il chakra come fonte di vita”... il libro che Sakura leggeva prima di addormentarsi accanto a lui. Quando lo aveva finito? Non se ne era nemmeno accorto.
Abbassò le palpebre.
Aveva fatto l’ottimista con Iruka, gli aveva assicurato che avrebbe sistemato tutto, si era mostrato più coraggioso di quanto non si sentisse davvero.
In realtà... aveva ancora paura. Di sapere cosa aveva fatto, e di vedere Sakura.
...Perché lei era la sua forza. Se si allontanava, lui perdeva ogni entusiasmo.
E poi aveva paura di Sasuke. Di lui accanto a lei.
Sono un idiota...” si disse, abbattuto.
...Sentì un fruscio morbido attorno alle caviglie. Abbassò lo sguardo, e vide il gatto che si strusciava contro le sue gambe.
Sorpreso, inarcò le sopracciglia e incontrò i suoi occhi azzurri; quello lo guardava con supponenza, come se gli avesse fatto un grosso favore, quasi si aspettasse un ringraziamento.
«Ehi, non fare il ruffiano quando mi vedi debole» lo accusò, offeso.
Il gatto assottigliò gli occhi, sornione, e fregò la testa contro i suoi pantaloni. Naruto sospirò, e si accucciò tenendo ancora in mano il libro di Sakura.
«Non sarà così che mi conquisterai» borbottò, allungando un dito verso il suo naso.
Fino a quel momento la belva non si era mai lasciata accarezzare; dopo la sua adozione forzata, aveva evitato ogni contatto non strettamente necessario con Naruto – ovvero tutti i contatti con Naruto – ma ora sembrava più propensa al dialogo.
Il gatto rimase fermo, a due centimetri dal dito. Naruto diminuì la distanza, e lui non si mosse. Alla fine, gli sfiorò il naso tiepido e umido, senza che lui si scostasse. Anzi, annusò il dito con educata curiosità, e poi strusciò la testa contro la sua mano.
Naruto sentì qualcosa di tiepido sciogliersi nel suo petto, e un sorriso gli spuntò sulle labbra.
«...Uhm... forse sì, mi conquisterai» sussurrò, roco, e strinse inconsapevolmente il libro di Sakura.

Mezzora dopo, senza sapere perché, si trovò davanti all’ospedale, coperto di sudore freddo. Il sole tramontava ad ovest, lento e rossastro. Sotto il suo braccio pesava “Il chakra come fonte di vita”. Perché diavolo se lo era portato dietro?
E soprattutto, perché diavolo era lì?
Non era pronto. Era assolutamente sicuro di non sentirsi pronto.
...Eppure era lì.
E’ colpa di quel maledetto felino” decise arbitrariamente. “Mi influenza in qualche modo... è una bestia strana”
Deglutì nervosamente, mentre l’ennesima persona gli passava davanti lanciandogli occhiate stranite, e inspirò a fondo.
Beh, già che c’era... magari poteva fare il grande passo.
In fondo non c’era niente da studiare, no? Si trattava soltanto di farsi avanti, parlare, esporre le proprie ragioni... non era una cosa che necessitasse di preparazione, insomma!
Lui aveva affrontato Itachi Uchiha! Madara Uchiha! Aveva battuto sharingan, byakugan e anche, in parte, rin’negan! Non si sarebbe lasciato spaventare da una cosa simile!
La vide oltre la porta a vetri.
L’attimo dopo era accuratamente nascosto tra le fronde dell’albero più vicino, con il cuore a mille.
“Ok... non mi ha beccato, vero?” si chiese trattenendo il fiato. “No, non può averlo fatto, stava guardando altrove...”
Dalla sua postazione privilegiata, la vide uscire dall’ospedale con espressione cupa. La vide massaggiarsi una spalla indolenzita, e provò il fortissimo desiderio di sostituire la sua mano a quella di lei, nonostante non avesse mai ottenuto grandi risultati con i massaggi.
La verità, mentre spiava dalla chioma dell’albero, lo colpì con tutta la durezza del caso: gli mancava.
Gli mancava da morire.
«Sakura...» sussurrò con voce roca, vedendola allontanarsi a passo stanco.
Chissà quanto stava lavorando, per stare accanto a Sasuke... Se la conosceva solo un po’, sapeva che probabilmente non dormiva la notte pur di salvarlo; che stava facendo tutto quanto era in suo potere e anche di più; che quello era il momento in cui più di tutto aveva bisogno di un sostegno.
E lui... si nascondeva sugli alberi perché aveva paura dei suoi occhi, di leggervi che lei lo odiava.
Ma in quel momento non sembrava importante.
Che lei lo odiasse o meno, non sembrava davvero essenziale.
Ora l’essenziale era che lei aveva bisogno di qualcuno... e che lui era lì.
Saltò giù dal ramo che lo ospitava, silenzioso più di un gatto, e di corsa la raggiunse prima che svoltasse in una via laterale.
«Sakura!» la chiamò, afferrandola per il polso.
Lei si voltò, sorpresa, e spalancò gli occhi verdi quando lo riconobbe. Il suo cuore mancò un battito.
«N-Naruto?» balbettò spiazzata. «Che cosa... come mai sei qui?»
Lui deglutì, senza lasciarla andare. «Hai... Hai dimenticato questo» bofonchiò stupidamente, tendendole “Il chakra come fonte di vita” e distogliendo lo sguardo.
“Questo e altri ottocento libri” aggiunse mentalmente, maledicendosi.
«...Ah...» fu tutto ciò che disse lei, abbassando gli occhi sul volume dalla copertina rigida. «Non... non era necessario portarmelo fin qua...» mormorò delusa.
Cosa si era aspettata? Che lui fosse lì per rappacificarsi?
Dopo ciò che gli aveva detto l’ultima volta, dopo il tono che aveva usato con lui?
Lo aveva ferito, e lo aveva fatto consapevolmente... Era arrabbiata, sì, ma ora che era passato qualche tempo tutti gli errori di Naruto le sembravano in qualche modo giustificabili... ragionevoli... In fondo non voleva perderla. La amava. Era... scusabile.
Non come lei. Non come lei e la sua ira... il suo disprezzo, anche.
Un errore, un errore enorme e incancellabile.
Forse non meritava nemmeno il suo perdono.
E la verità... la verità era una sola: lei si era arrabbiata con lui, aveva reagito impulsivamente e lo aveva allontanato... ma non voleva perderlo. No, mai.
Allungò la mano per prendere il libro, ma Naruto non lo lasciò andare. Sakura gli lanciò un’occhiata interrogativa, e vide nei suoi occhi un profondo turbamento.
«Non sono qui per questo» le confessò lui, con un filo di voce. «Sakura... mi manchi. Torna a casa, per favore»
Glielo aveva detto.
Così, con poche parole raffazzonate in fretta e furia, a malapena udibili, tanto ingenue e stupide... aveva sprecato la sua unica opportunità? Si sarebbe sentito rispondere con un no secco?
«So... che devi stare vicino a Sasuke» si affrettò ad aggiungere, con la bocca asciutta. «E anche io voglio che tu gli stia vicina... perché sei l’unica che può salvarlo. Ma... per favore... dimentica quello che ho fatto. Ho sbagliato, avevo paura, e...»
“...ne ho ancora...”
«...ho commesso un errore. Per favore, facciamo finta che non sia successo... io... ho bisogno di te» la voce gli si incrinò. «Ho anche preso un gatto»
Tacque, e per qualche istante ci fu silenzio.
Sakura non allontanò gli occhi dai suoi per un solo istante. Alla fine, la prima cosa che riuscì a dire, incerta, fu:
«Un... gatto?»
«L’ho trovato» si giustificò Naruto, arrossendo senza motivo. «Non è che volessi sostituirti, sia chiaro... è che era lì, tutto solo... Ha gli occhi azzurri, lo sai?»
«Ah... bene» mormorò lei, deglutendo a vuoto. «Allora... io...»
«Dimmi di sì» la interruppe lui. «Dimmi solo di sì»
Sakura ricordò il dialogo avuto con Kakashi poche ore prima. Aveva insistito tanto sul fatto che lei e Naruto non avessero rotto... perché in fondo non ne era sicura. Non sapeva esattamente come fossero rimasti... e aveva paura di averlo perso per sempre, di averlo ferito più di quanto le fosse permesso.
Invece, ora, lui si presentava così, all’improvviso... e le chiedeva di perdonarlo e di tornare. Era disposto a saperla accanto a Sasuke, era disposto a correre il rischio... pur di riaverla al suo fianco.
...Lei meritava una simile dedizione?
A dodici anni Naruto diceva di amarla.
A sedici anni lo ripeteva, più raramente ma con più forza.
A diciassette si era dichiarato, con tutta la serietà del mondo.
E ora... era disposto a soffrire, a rischiare, pur di riaverla con sé.
Sakura si sentì arrossire, e contemporaneamente sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
Sasuke... cosa aveva fatto in tutto quel tempo?
A dodici anni l’aveva abbandonata, con un misero grazie che poteva avere significato come poteva non averne.
A sedici aveva tentato di ucciderla.
A diciassette ci era quasi riuscito.
E ora... voleva soltanto morire.
Lei non era mai stata una parte importante della sua vita. Lei si era sempre e soltanto illusa, era corsa dietro a un sogno stupido per anni e anni e anni...
...quando tutto ciò che poteva desiderare era sempre stato lì, a un soffio.
Quando la persona che davvero la considerava il centro del mondo non l’aveva mai lasciata.
Chinò il capo, permise alle lacrime di scivolare lungo le guance e poi a terra. Lasciò andare “Il chakra come fonte di vita”, e nascose il viso dietro le mani.
«...Sì...» sfuggì alle sue labbra, un singhiozzo spezzato in un filo di voce.
Naruto sforzò ogni suo senso pur di udirlo, e quando ne fu certo si illuminò.
«Davvero?» chiese, trattenendo il fiato.
«Sì» annuì lei, asciugandosi gli occhi.
«Davvero davvero?»
«Sì!» sbottò, con un’occhiataccia. «Quante volte ancora hai intenzione di farmelo ripetere?»
Lui sorrise, le si avvicinò, e posò la fronte contro la sua. «Ancora mille volte...» sussurrò roco. «Finché non avrai più voce, finché io non sentirò più niente... non mi stancherò mai di chiedertelo»
Sakura sorrise. «Sì»
«Mi ami?»
«Sì»
«Io ti amo»
«Sì... lo so da tanto tempo»











Nel prossimo capitolo:

«E se fosse?» chiese, fissandola negli occhi.
Il sorriso di lei si allargò, mentre si faceva avanti lungo il tavolo. «Allora saresti uno stupido»
Risposta insidiosa. Poteva voler dire almeno tre cose:
1) sei uno stupido perché non c’è niente di cui essere gelosi, lui è solo un idiota che passa per caso;
2) sei uno stupido perché non hai il diritto di essere geloso, dal momento che conti meno di zero;
3) sei uno stupido perché sei caduto nel mio perfetto piano per farti ingelosire, come l’ultimo dei cretini.













*      *     *   *    ȣ    *   *     *      *

Spazio autore

Confessatelo:
non vi sareste mai aspettati che "la crisi" tra Naruto e Sakura si sistemasse tanto in fretta!
E' solo che ho provato a infilarmi nella testa di entrambi, e mi sono resa conto che, nonostante il rancore, tutti e due sostanzialmente vogliono stare insieme.
E, dopo una lite con chi si ama, il più delle volte si finisce a pensare che forse siamo stati noi a fare un errore,
si finisce per credere che la colpa sia nostra, e non dell'altro.
Per queste e per altre ragioni che non sto a spiegarvi, mi è sembrato che entrambi sentissero una certa urgenza nel far tornare le cose come prima.
Questo, naturalmente, non significa che la lite sia stata leggera, né che non avrà ripercussioni future...

Il gatto ha avuto un successo strabiliante, eh? XD Vero che è pucciosissimo? Anche quando devasta la casa di Naruto!

In diciannove anni di onorata carriera nel mondo dei vivi, mai mi era capitato di essere malata a Natale...
...fino ad oggi.
T__T
Questa notte, per la prima volta in vita mia, ho sperimentato il delirio:
mentre decidevo se soffiarmi prima il naso o tossire (alle 3 del mattino sono scelte difficili),
mi sono vista due schiere di ninja che cercavano di convincermi a fare l'una o l'altra cosa.
Da lì alle 8 di mattina, poi, è stata una battaglia campale tra loro, me, e strani pistoleri che sembravano usciti da Trigun...
Insomma, l'influenza è davvero una brutta bestia, più di quanto possiate immaginare!

Angolino del mentitore:
per sbaglio (cioè del tutto intenzionalmente) ho messo nel nick di msn della morte di Jiraya...
E un amico mi ha insultata, dicendomi che non si fanno questi spoiler, che non è giusto, che sono un'idiota, bla bla bla...
Indovinate come me la sono cavata?
Dicendogli: "ma no, non hai capito! Era una fanfic scritta troppo bene!"
...Siano ringraziate le fanfic. U_U

In ogni caso,
BUON NATALE A TUTTI!!
Se siete amanti delle NaruSaku, questo capitolo è stato un bel regalo.
In caso contrario, aspettate il prossimo, che sarà dedicato a Shikamaru e Temari!
Lì sicuramente ci sarà da divertirsi!

nixy: il micio è bellino, vero? Io lo adoro, è così puccioso! >_< Shika si divertirà da matti a Suna, non prendiamoci in giro... XD E Naruto e Kyuubi se la spasseranno alla grande! (insomma...)
kaho_chan: se fossi una persona sana di mente (e soprattutto non febbricitante) ti direi di non preoccuparti se non riesci a commentare, che non è un problema, che non sei obbligata... MA malamela ama i tuoi commenti, e dunque io mi faccio bella davanti a lei sventolandole in faccia il tuo nome tra le recensioni! XD Quindi... commenta, donna, commenta! (parte razionale di me: ignora... -.-) Ma dai! Possibile che tutti vogliate il gatto?? Come devo dirvelo: sia lui che le copie di Naruto, se fossero nelle mie mani, lì resterebbero fino alla mia morte! Mai, mai ve li cederei! Per vedere il magico trio (e non sto parlando di Harry Potter, ma del team 7) di nuovo riunito, dovrai aspettare il capitolo 37... Peccato che quei tre insieme siano un mezzo incubo da muovere! @_@ Comunque, lo yaoi sta lentamente creando una breccia nelle mie difese... non credo diventerà mai una mia passione, ma con naruto e sasuke sembra quasi plausibile... per cui, tra un paio di capitoli posterò una specie di extra staccato dalla storia, un siparietto shonen ai dedicato a tutti coloro che vorrebbero una svolta narusasu e che invece non la vedranno mai nella serie regolare... comunque avviserò quando sarà giunto il momento! XD A proposito, grazie mille per i complimenti riguardo Tsunade, ormai è diventata un personaggio cui tengo molto! (soprattutto dopo la storia di Jiraya... T_T)
killkenny: ehi, ehi, piano con le "intuizioni"! XD
harryherm: lo confesso. Purtroppo io amo i lieto fine (Redenzione è un caso a parte...), e amo Naruto... Per questo per lui le cose finiranno bene. Solo, bisogna vedere "quanto" bene. La faccenda delle ferite di Naruto era volutamente ambigua, ci sono cose che spiegherò solo più avanti (se mi ricordo! XD), e comunque non sono entrata nella sua testa apposta perché voi lettori non capiste tutto... L'incontro tra Sakura e Sasuke volevo davvero posticiparlo il più possibile, sapendo cosa vorrà dire... ma purtroppo mi è toccato. Accidenti a me e alla mia testaccia quando ho deciso la trama! Parlando di cose extra fic, guarda... io non sono una bella persona o qualcosa di particolare. E' solo che ho passato un momento (che io definisco "il mio periodo blu", citando Lilo & Stitch! XD) abbastanza brutto nella mia vita, ed essere riuscita a uscirne mi ha fatto venire una gran voglia di spronare gli altri, di dire alle persone che si può essere felici, che non è tutto solo nero, che c'è sempre una speranza. Sai, finché te lo dice uno che non ha mai avuto un problema nella vita, ci credi poco... ma quando a dirtelo è qualcuno che più o meno ci è passato, ha tutto un altro significato. Io ci credo. Guarda, il gatto te lo invierei come pet therapy... ma non ce l'ho! XD Anche se darei il mio dito mignolo per trovarlo, un piccolo diavolo così! I gatti dispettosi ma ruffiani sono la cosa che amo di più! XD
sammy1987: in realtà l'incontro con Sasuke finisce lì, perché lui è steso dai tranquillanti! XD Quello che succede dopo è che lo trascinano di peso all'ospedale, e per quando apre gli occhi Sakura è calata in modalità medico... quindi niente avvenimenti eclatanti! (non ora, almeno) Per rivedere Sasuke, purtroppo, dovrai attendere fino al capitolo 37! ^_*
arwen5786: beh, se "questi" capitoli ti rendono felice, cosa farai quando le cose andranno bene? XD Mi piace parecchio l'analisi che hai fatto dell'incontro Sakura-Sasuke... era esattamente quello che volevo trasmettere! *_* Nel prossimo capitolo, con Shika a Suna, ci sarà davvero da divertirsi... non per le povere amanti della coppia ShikaIno, ma va beh... non posso mica far felici tutti contemporaneamente, no? XD
OneWingedAngel: le ferite di Naruto guariscono in fretta, si sa. Il punto è... quanto resta ferito Naruto psicologicamente? Questo è il vero obiettivo di Kyuubi, questo è ciò a cui punta... indebolire il nostro eroe fisicamente non è facile. Ma quando si riesce a far breccia nella sua testa... cosa succede?
Mala_Mela: beh, è facile provare simpatia per due sfig... *cough cough!* sfortunati personaggi come Sakura e Sasuke in Redenzione... molto più difficile è trovarli simpatici qui, soprattutto quando si ama Naruto! (e soprattutto quando si sanno cose che non si dovrebbero sapere...) ARGH! Devo rileggermi tutto FMA per farti il maledetto regalo di compleanno! E oltretutto il numero 15 è momentaneamente di stanza a Genova, accidenti alla mia memoria... T_T Sai cosa farò? Andrò a leggermi le fic di chi so io, e poi... uhuhuh... poi sarà il momento di darsi da fare! *_* (sperando che mi sia passata l'influenza)
lale16: per ora Jiraya nella fic si sta godendo la sua vita di ero-scrittore! XD Tornerà in auge tra un po', giusto per permettermi di fargli una certa bastardata... ma fintanto che può, lasciamolo essere felice! T__T
Talpina pensierosa: ed ecco qua il nuovo capitolo, più o meno puntuale! XD Spero sia stato di tuo gradimento!

Io non pensavo che sarebbe mai arrivato il giorno in cui avrei scritto una cosa simile... ma quel giorno è qui: troppi commentiiii! @_@ (ATTENZIONE: non ascoltatemi, è la mia parte malata che straparla! I commenti vanno sempre benissimo, più sono e meglio è!)


Aya
  
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